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Acidi grassi a catena corta
SCFA• Acido butirrico: utilizzato dai colonici a scopo tro co, per ricavare energia, come antinfiammatori e antitumorali della mucosa del colon inibitori della deacetalasi degli istoni (epigenetica), si regola l’espressione dei geni. Quindi acido butirrico tramite meccanismi epigenetici è in grado di regolare dei geni.
• Acido protonico: ruolo antidiabetico, inibendo la gluconeogenesi epatica e la sintesi di colesterolo attraverso l’inibizione dell’HMG-CoA reduttasi.
• Acido acetico: utilizzato dai tessuti periferici come il muscolo a fini energetici.
La diminuzione del pH (diventa più acido a livello dell’intestino crasso ed è importante perché è un ambiente sfavorevole ai patogeni) indotta dalla produzione di questi acidi grassi in seguito a processi di fermentazione della fibra solubile inibisce l’attività di batteri intestinali patogeni putrefattivi. Essi utilizzano aminoacidi e proteine producendo come risultato sostanze tossiche come l’ammoniaca e i composti solforati.
Molecole di scarto delle ammine che possono essere trasformate nell'intestino in nitrosammine che sono molto cancerogene.
Azione della fibra solubile:
- Effetto favorevole (abbassamento) sul picco glicemico postprandiale dei diabetici (utile nei diabetici)
- Riduzione dell'assorbimento del colesterolo
A livello del colon: la fibra è scissa in modo differenziato dagli enzimi microbici in acidi a catena corta (acetico, propionico e butirrico) e gas (CO2, CH4, H2), contribuendo allo sviluppo dei batteri.
Gli acidi, che si sviluppano maggiormente dalla fibra solubile, vengono riassorbiti dalla mucosa intestinale esplicando nell'organismo sia un'azione ipoglicemizzante che una riduzione della biosintesi del colesterolo endogeno.
Conseguenza: ulteriore effetto favorevole sul diabete e sulle malattie coronariche e vascolari.
Fibra insolubile:
La frazione di fibra meno scissa dai microrganismi (quella insolubile) lega forti quantità di acqua, per effetto dell'idratazione.
aumenta la massa fecale, stimola la peristalsi intestinale accelerando lo svuotamento dell'intestino, riduce la pressione intraluminale. Coseguenza: migliora la stipsi, previene la diverticoliti, riduce l'incidenza del cancro intestinale dovuto ad eventuali metaboliti tossici. Conclusioni Le linee guida nazionali, LARN, in allineamento con le raccomandazioni degli altri paesi europei ed extraeuropei, indicano in 30g al giorno il quantitativo ottimale di fibra da assumere nella forma naturale (cioè di alimenti vegetali grezzi) e che circa ¼ di essa (7.5g) sia nella forma solubile. 30g al giorno consumando 3 porzioni di verdura e 2 di frutta. A questo scopo viene raccomandato dai nutrizionisti di: 1. preferire pane e pasta integrali 2. consumare cereali alla prima colazione 3. mangiare spesso legumi e minestroni 4. consumare più frutta e possibilmente con la buccia 5. consumare tutti i giorni le verdure eIn particolare, per la fibra solubile: carcio, broccoli, cavoli e cicoria.
Per la fibra insolubile: fagioli, ceci, lenticchie, piselli e insalate crude.
Componenti della fibra:
- Lignina: Di tutti i componenti delle fibre, la lignina è una di quelle fibre che non è fatta di carboidrati perché è un polimero di derivati del fenilpropano.
- Amido resistente:
- Fisicamente inaccessibile
- Amido non gelatinizzato
- Amido retrogrado (quello che abbiamo per raffreddamento della pasta)
- Amido modificato (quello che è modificato dall'uomo come additivo alimentare)
- 4 categorie che costituiscono l'amido resistente che non viene digerito.
- Aumento produzione acidi grassi a catena corta
- Beta-glucani: Polimeri ramificati di beta-glucosio. Si trovano nei funghi, alghe e nella parete cellulare di avena e orzo. Può essere sia solubile che insolubile, dipende dalla lunghezza.
della catena.- Chitina:Si ritrova nei crostacei e nei funghi che non sono alimenti di origine vegetale. Quindi la bra è contenuta anche nei alimenti di origine animale!- Mucillagini :Si trovano nei Semi di lino (che a bagno creano mucillagine), nei semi di orzo e nei legumi. Tuttie 3 formano soluzoni colloidali viscose.- Ra nosio e stachiosio: è solubile ed è presente nei legumi e in particolare nella soia. Ha unazione bi dogena: bi dobatteri (quelli buoni)Flora batterica (microbiota) intestinaleMICROBIOTAMicrobiota: insieme di funghi, batteri e virus che tutti insieme formano un sistema vivente che agisce come una singola unità, come un organo simbionte. Esistono moltissimi microbioNoi consideriamo il microbiota intestinale che popola l’intestino crasso.L’intestino crasso si estende dall’ileo all’ano e presenta quattro regioni principali: il cieco, il colon, il retto e il canale anale.Il numero di batteri che troviamo nel colon
è maggiore rispetto a quello che troviamo nello stomaco. 33ffi fifi fi fifi fi fi fi fi fifi ff ff fi fiLo s ntere ileo-cecale permette il passaggio regolato del contenuto dell’intestino tenue nell’intestino crasso. Il colon è diviso in ascendente, trasverso e discendente.
Microbiota e microbioma
Microbiota: rappresenta il numero totale di batteri, funghi, virus, archeobatteri, amebe presenti in un dato distretto corporeo
Microbioma: è l’insieme della loro capacità codificante, conosciuta anche come patrimonio genetico o DNA (la somma dei loro geni).
METAGENOMA.
Ultimamente si sta studiando il metagenoma. Il metagenoma è dinamico perché dipende da che batteri ho nell’intestino crasso, e il dna dei batteri muta molto velocemente.
Nel 2007 un gruppo di ricercatori statunitensi decise di dare origine allo Human Microbiome Project. Questo progetto aveva lo scopo di definire quali e quanti tipi di batteri vivessero a contatto con l'uomo.
Utilizzando le complesse strategie di analisi biostatistica applicate al sequenziamento genomico 16s RNA è stato dunque possibile iniziare a compilare una mappa dei simbionti. Le analisi dettagliate della flora batterica intestinale furono poi condotte nell'ambito dell'American Gut Project grazie al quale è stato realizzato un atlante dei batteri che risiedono nell'intestino dell'americano medio. Progetto microbioma italiano Il Progetto nasce nel 2015 sull'onda dei progetti americani con lo scopo di costruire una banca dati di profili del microbioma intestinale della popolazione italiana al fine di individuare la correlazione tra tipo di flora batterica e stile di vita del singolo individuo. I risultati di questo progetto saranno di fondamentale importanza perché permetteranno di stabilire lo stato di salute del paziente, semplicemente confrontandone il microbiota con quello tipico di un soggetto sano o malato. Microbiota intestinale Numero di cellulemicrobiche 10 volte > a quello delle cellule umane, metaforicamente edimmunologicamente integrate con una biomassa di circa 1kg.
Siamo fatti per il 90% da batteri e per il 10% da noi stessi.
Utilizzando il dna di oltre 3500 campioni di microbioma umano, i ricercatori hanno scoperto quasi 46 milioni di geni batterici (24 milioni nel microbioma orale e 22 milioni in quello intestinale).
Più della metà di tutti i geni in un campione metagenomico sono risultati geni unici, speci ci per individuo, che sembrano avere funzioni specializzate come la resistenza agli antibiotici e la costruzione della parete cellulare microbica.
Conclusioni: i risultati mostrano che la diversità genetica del microbioma umano è immensa. La mappatura di tale diversità genetica potrebbe favorire la progettazione di trattamenti mirati.
22 milioni di geni: microbiota intestinale
20 mila geni: uomo
Siamo ologenomi che camminano
Olobionte: è stato così definito come il
"superorganismo" formato dalle cellule del nostro corpo ed ai microrganismi presenti nel nostro organismo. Ologenoma: l'insieme del genoma delle cellule del nostro organismo e del genoma dei microrganismi che ospitiamo. Come e quando si forma il microbiota intestinale? Fattori che influenzano la composizione del microbiota intestinale: allattamento, modalità di parto, provenienza geografica, dieta, antibiotici, probiotici/prebiotici, aging (vecchiaia), malattie, esercizio fisico. Come si modifica il microbiota intestinale nel corso della vita? È più stabile in età adulta, mentre è più instabile nell'infanzia e nella vecchiaia anche se comunque influenzato dal tipo di alimentazione seguita. 34fi fi flfl fi fl fl fi fi fi fi fi fi fi Come e quando si forma il microbiota intestinale? Al momento della nascita noi siamo sterili. Il primo contatto con il mondo e i batteri è proprio il momento del parto. Vari studi hanno suggerito che il neonato
acquisisca i batteri dalla madre proprio durante il passaggio nel canale del parto. Se il parto è naturale il primo contatto si avrà con i batteri intestinali della madre, che entreranno prima a contatto con le mucose interne (naso e gola) del neonato. I bidifobatteri e i lattobacili, sono fondamentali per un sano microbiota intestinale e sono i primi colonizzatori. Se il parto è cesareo il neonato verrà a contatto con i batteri presenti sulla pelle e nell'aria. Saranno presenti batteri comuni nell'ambiente dell'ospedale e spesso potenziale fonte di infezione per i neonati molto prematuri perché sono batteri patogeni e resistenti ai farmaci. Però già a 6-9 mesi dalla nascita il microbioma dei bambini nati con parto naturale o cesareo non presenta differenze sostanziali. Firmicutes e bacteroidetes sono i batteri maggiormente presenti nel microbiota intestinale umano. Alimentazione e microbiota intestinale (stretta relazione tra dieta abituale,microbiota e salute) L'effetto benefico della dieta mediterranea potrebbe passare attraverso il microbiota. Una dieta ricca in carboidrati non digeribili come quella mediterranea promuove lo sviluppo di microbiorganismi produttori di metaboliti benefici.
La dieta mediterranea si caratterizza per:
- consumo elevato di frutta, verdura, legumi, cereali integrali
- consumo moderato di pesce
- consumo ridotto di carne, formaggi e grassi saturi.
Per ottenere benefici per la salute, è consigliabile:
- Diminuire zuccheri raffinati, grassi saturi e proteine animali
- Aumentare fibre, grassi mono/poli-insaturi, proteine vegetali
Prebiotico: è ogni sostanza che, presente nel cibo, non viene assorbita dall'organismo ma è utilizzata dalla flora intestinale.
I prebiotici furono identificati e nominati nel 1993. Sono nella grande maggioranza carboidrati, in particolare oligosaccaridi. Tra questi rivestono un ruolo importante i frutto-oligosaccaridi e tra questi l'in...