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Schemi riassuntivi di Algebra

VETTORI NEL PIANO E NELLO SPAZIO

Vettore: Sia O un punto fissato del piano. Si chiama vettore applicato in O un segmento orientato OP, dove P è un punto del piano diverso da O.

Un vettore applicato in O è individuato da tre elementi: modulo (numero reale non negativo che misura la lunghezza), direzione (retta passante per O e P), e verso (indicato dalla freccia, va da O a P).

Operazioni tra vettori:

  1. Somma tra vettori: componente per componente u + v = (u1 + v1, u2 + v2, ...).
  2. Prodotto tra uno scalare a ∈ R e un vettore: av = (au1, au2, ...).
  3. Prodotto scalare: = vw = v1w1 + v2w2 + ...
  4. Norma (o modulo): ||v|| = √v · √v
  5. v e w sono ortogonali se v · w = 0
  6. v e w sono paralleli se esiste a ∈ R tale che v = aw

Prodotto Vettoriale:

Per calcolare il prodotto vettoriale, anticipo due concetti che studieremo in futuro, quello di matrice e di determinante. Per matrice intendo semplicemente una tabella di numeri. Per esempio,A = (aij) aij ∈ R, i = 1, ..., m; j = 1, ..., n (1.1)

è un matrice 2 x 2 a componenti reali. Il determinante è un numero associato alla matrice (di cui vedremo in futuro l'importanza). Il determinante di una matrice 2 x 2 si calcola così:

a11a12a21a22

= a11a22 - a12a21 (1.2)

Il determinante di una matrice 3 x 3 si può calcolare così: considero a turno gli elementi della prima riga. Parto da a11

1. immagino di cancellare la riga e la colonna contenenti a11 2. mi rimane una sottamatrice 2 x 2: ne calcolo il determinante e lo moltiplico per a11

Ripeto il procedimento per a12 e a13 e poi sommo tutto, però alternando i segni. In conclusione:

d11(a22a33 - a23a32) - a12(a21a33 - a23a31) + a13(a21a32 - a31a32)

Il prodotto vettoriale si calcola come un determinante:

v × w = |i j k| |v1 v2 v3| |w1 w2 w3|

= (v2w3 - v3w2, v3w1 - v1w3, v1w2 - v2w1)

8. Prodotto misto

Il prodotto misto tra 3 vettori u, v e w. Si può calcolare facendo prima il prodotto vettoriale e poi il prodotto scalare, oppure attraverso il calcolo del seguente determinante (riuscite a spiegare perchè?):

| u (v ∧ w) | = | u1 v1 w1 | | u2 v2 w2 | | u3 v3 w3 |

Se il prodotto misto è nullo, i tre vettori sono complanari (riuscite a spiegare perchè?).

Rette e piani nello spazio:

Per quanto riguarda le rette e la loro rappresentazione parametrica la situazione non è molto diversa da quella vista per le rette dello spazio. Bisogna solo familiarizzare con il fatto che poichè siamo nello spazio abbiamo bisogno di tre coordinate (x, y, z) per individuare i punti, ma per il resto non c'è niente di nuovo: fissiamo un punto P0 = (x0, y0, z0) e una direzione (un vettore dello spazio) u. Esiste una sola retta che passa per P0 e parallela a u. Anche in questo caso i punti P della retta r sono quei punti per cui il segmento P0P è parallelo al vettore u (cioè il vettore P0P è multiplo del vettore u), ossia

r = { P ∈ R3 : P0P = λu, per qualche λ ∈ R }.

Se u = | u1 | | u2 | | u3 | visto che il vettore P0P è uguale a | x - x0 | | y - y0 | | z - z0 | la condizione di

appartenenza alla retta può essere scritta equivalentemente come

  1. x = x0 + λu1
  2. y = y0 + λu2
  3. z = z0 + λu3

che rappresentano le equazioni parametriche della retta passante per il punto P0 e di direzione parallela al vettore u nello spazio.

Condizioni retta e piano:

Sappiamo che l'equazione cartesiana di un piano è del tipo

α : ax + by + cz + d = 0

mentre l'equazione cartesiana della retta nello spazio è della forma

r : { a1x + b1y + c1z + d1 = 0

a2x + b2y + c2z + d2 = 0}

Studiare la posizione reciproca tra retta e piano in forma cartesiana equivale a studiare la compatibilità del sistema lineare formato dalle loro equazioni, ossia:

{ ax + by + cz + d = 0

a1x + b1y + c1z + d1 = 0

a2x + b2y + c2z + d2 = 0}

Per riuscirci basta conoscere e saper applicare il teorema di Rouché Capelli (lettura consigliata). Nello specifico, data la matrice incompleta associata al sistema lineare

Sottospazio Vettoriale:

Definizione 4.2 Sia V uno spazio vettoriale reale, un sottoinsieme W ⊆ V è un sotto-spazio vettoriale di V se W è uno spazio vettoriale rispetto alle stesse operazioni di V, ossia W è chiuso rispetto alle operazioni di somma e di prodotto per scalari definite in V, vale a dire:

∀x, y ∈ W ⇒ x + y ∈ W,

che equivale a:

∀λ, μ ∈ ℝ, ∀x, y ∈ W ⇒ λx + μy ∈ W.

COMBINAZIONI LINEARI e DIPENDENZA LINEARE

Base:

Partiamo dalla definizione di base: dato uno spazio vettoriale V su un campo K, diciamo che un insieme di vettori {t1, ..., tn} ⊆ V è una base di V se:

  1. {t1, ..., tn} è un sistema di generatori di V;
  2. {t1, ..., tn} è un sistema di vettori linearmente indipendenti.

Se c’è qualcosa che ti turba nelle precedenti condizioni, ti suggeriamo vivamente di dare un’occhiata alle lezioni correlate: in ogni caso le condizioni espresse in 1) e in 2) possono essere formalmente scritte come:

  1. ∀v ∈ V esistono n scalari a1, ..., an tali che

v = a1t1 + ... + antn;

  1. Presi b1, ..., bn ∈ K, l’unica n-upla di scalari che soddisfa l’uguaglianza

b1t1 + ... + bntn = 0

è la n-upla di scalari tutti nulli.

Per farla breve una base di uno spazio vettoriale è un sistema di generatori linearmente indipendenti che genera l’intero spazio vettoriale. In un’altra lezione ci occuperemo del metodo che permette di ottenere una base da un sistema di generatori; per il momento vediamo alcuni importanti risultati, di cui omettiamo le dimostrazioni.

Teorema 1 (esistenza di una base): ogni spazio vettoriale ammette l’esistenza di una base.

Teorema 2 (non unicità della base): ogni spazio vettoriale V ammette infinite basi (se il campo di scalari K è infinito).

Dettagli
A.A. 2020-2021
67 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/02 Algebra

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher belvedere_daniela di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Algebra e geometria lineare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Malaspina Francesco.