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In presenza di nuclei di condensazione, queste particelle si aggregano e si solidificano e per
gravità cadono formando le precipitazioni (diamentro da 1 a 2 mm). I nuclei di
condensazioni sono presenti in numero variabile da 100 a 1000 per centimetro cubico. Il
concetto di pioggia utile invece è la quantità di acqua che può essere trttenuta dal suolo (per
motivi nutrizionali). Essa dipende dalle caratteristiche fisiche del suolo (trattenuta idrica,
tessitura, pendenza, struttura), dalla frequenza, intensità di precipitazioni e dal ritmo
evapotraspirativo. La pioggia utile si può determinare tramite metodo Chaptal (singolo
evento piovoso) o metodo USDA (piovosità mensile).
Per la stima della probabilità di pioggia si devono determinare parametri come la frequenza,
l’intensità di precipitazioni tramite formula di Hazen.
Lo strumento per determinare le precipitazioni è il pluviometro a vaschetta oscillante.
Cos’è l’evapotraspirazione?
L’evaporazione è il passaggio dallo stato liquido allo stato gassoso dell’acqua (vapor
acqueo). Tuttavia per quanto riguarda le superfici vegetali è di norma distinguere
l’evaporazione del suolo dalla quantità di vapore acqueo disperso nell’atmosfera tramite
superfici vegetali. L’evaporazione del suolo e la traspirazione delle piante dipendono
solamente dalle condizioni ambientali.
Si distinguono quindi ETo, ETc, ETr. ETo o evapotraspirazione di riferimento, è la quantità
d’acqua dispersa nell’atmosfera come vapor acqueo tramite i processi di evaporazione del
suolo e traspirazione delle piante, i cui processi di crescita e di produzione delle piante non
sono influenzati da fattori di stress o dalla disponibilità idrica. ETo non è quindi influenzato
dai processi fisiologici della pianta ma solo dalle condizioni meteorologiche. ETc invece è
la quantità di acqua…… i cui processi fisiologici di crescita e produzione non sono
influenzati da carenze di fattori nutrizionali o disponibilità idrica. ETc dipende dalle
caratteristiche morfologiche e strutturali della pianta/coltura e dalle tecniche colturali. ETr
invece è la quantità di acqua reale trasferita all’atm tramite processi evapotraspirativi.
Dipende dalle condizioni meteorologiche, morfoliche e strutturali della pianta. Se ETr è
minore di ETc la produzione sarà limitata.
ETo si determina tramite stima della misura della radiazione solare, o della temperatura
dell’aria, o tramite metodi combinati (i più complessi ma anche i più accurati perché
tengono conto sia dell’aerodinamica sia della componente energetica) o tramite metodo
della vasca evaporimetrica, che tiene conto della relazione tra acqua e flusso evaporativo .
descrivi microflora e fauna tellurica
il terreno è un sistema aperto e vivo in cui vivono milioni di specie viventi, sia animali che
vegetali. la microflora batterica risiede nei primii 20 cm superficiali. come specie viventi
troviamo la fauna tellurica, utile per sminuzzare la sostanza organica, per favorire
l'equilibrio tra alghe e funghi: qui troviamo i topi, le arvicole, i lombrichi e insetti, aracnidi,
protozoi. nella microflora tellurica invece, essenziale per la degradazione dei residui
organici, troviamo i batteri, gli attinomiceti (importanti per la crescita radicale), funghi e
alghe.
cos'è la sostanza organica e quali sono i processi a cui va incontro?
la sostanza organica è l'insieme di tutte le sostanze che contengono carbonio organico di
origine prevalentemente vegetale e in minima parte animale. la sostanza organica è
composta dall'85% di humus, dal 10% di radici, dal 5% di meso e microfauna. di questo 5%
il 40% è formato da batteri, il 40% da alghe e funghi, il 12% da lombrichi, il 3% da meso
fauna e il 5 % da microfauna. la sostanza organica, oltre ad avere una buona percentuale di
humus, contiene prodotti intermedi di degradazione e residui organici. L'humus è un
composto chimico di natura complessa, i cui componenti hanno un peso molecolare elevato.
Deriva dalla condensazione dei prodotti intermedi originati dalla degradazione dei residui
organici. è dotato di buona stabilità all'attacco microbico, possiede il 55-50% di carbonio
organico e ha un rapporto C/N=10-11. i terreni inoltre possono essere classificati per la % di
humus all'interno. Si distinguono terreni poveri (dall'0 a 1,5), terreni mediamente dotati
(1,5-3), terreni ben dotati (3-10%), terreni umiferi (10-20%) e terreni organici (>20%) i
prodotti intermedi invece, sono rappresentati da aminoacidi, proteine, lipidi e carboidrati più
semplici e possono essere attaccati dai microrganismi tellurici oppure evolvere verso
mineralizzazione. i residui organici invece sono di natura animale o vegetale e possono
essere attacca dai mo e permettono il perpetuarsi di sostanza organica nel terreno.
i fattori che influenzano la sostanza organica sono: tipo di sostanza organica (ricchezza di N,
qualità e quantità di microrganismi presenti, tendenza a umificazione o a mineralizzazione,
% di sostanza facilmente degradabili), clima (piovosità e temperatura), tipo di terreno (% di
aria e acqua, struttura del terreno e tessitura), e intervento antropico (lavorazioni,
concimazioni, fertilizzazioni, sistemazioni, tecnica agronomica). la sostanza organica inoltre
ha funzione di nutrizione, di miglioramento dell'aspetto fisico della struttura,
dell'accrescimento dell'apparato radicale, migliora la qualità e quantità di microflora e
microfauna, aumenta la CSC ovvero la capacità di scambio cationico, e riduce la
percentuale di P e K.
ciclo dell'azoto
l'azoto è un componente essenziale presente in percentuale diversa nel suolo. l'azoto è
presente per circa il 95-99% sotto forma organica e dall'1 al 5% sotto forma
inorganica/minerale (cioè nitrico o ammoniacale). e' il costituente fondamentale dei tessuti
animali e vegetali in cui si trova sotto forma di aminoacidi, proteine, acidi nucleici.
l'atmosfera contiene circa il 78% di azoto, presente sotto forma molecolare N2. gli esseri
viventi tuttavia possono utilizzarlo solo se fissato, cioè legato in un composto chimico. La
più importante fonte di azoto che viene fissata direttamente dall'atmosfera è rappresentata
dai batteri del suolo che vivono in simbiosi con le radici delle piante (spesso leguminose,
come la soia). L'azoto inoltre può entrare in circolo anche con sostanze industriali come
concimi e fertilizzanti. Quindi, il ciclo dell'azoto comprende diverse fasi: fissazione azoto
atm, dove l'azoto è fissato e rilasciato nel terreno dove viene utilizzato da piante e quindi
animali. la decomposizione dei residui organici alla morta di piante e animali resistuisce al
terreno l'azoto fissato che può rientrare nel ciclo oppure decomporsi nell'atmosfera come
azoto gassoso. le varie fasi sono costituite da: fissazione azoto atmosferico, in cui si ha la
trasformazione di azoto molecolare N2 atmosferico non utilizzabile direttamente delle
piante in sostanze proteiche di immediata o mediata utilizzazione. può essere fissato
mediante componente simbiotica o asimbiotica a seconda degli organismi cui prendono
parte. la seconda fase è chiamata ammonificazione, in cui l'azoto viene trasformato in
ammoniaca o ioni ammonio. Questa reazione è attuata da batteri saprofiti decompositori.
Successivamente si hanno i processi di nitrificazione e denitrificazione. La nitrificazione è
l'ossidazione dello ione ammonio a nitrito e nitrato. I nitrati possono rientrare nel circolo
come nutrimento per le piante oppure subire la denitrificazione, in cui nitriti e nitrati
vengono ridotti ad azoto gassoso, che viene restituito all'atmosfera.
chimica del suolo
la composizione chimica del terreno è variabille e dipende dai componenti mineralogici.
Dalle rocce (ignee, metamorfiche, sedimentarie) si possono ottenere tramite processi di
disgregazione o di decomposizione, i minerali resistenti, i minerali organici, i materiali
resistenti e i cationi solubili.
i colloidi del suolo sono particelle con diametro inferiore a 1m che hanno proprietà
colloidali. si distinguono i colloidi minerali, i colloidi organici e gli idrossidi di ferro e di
alluminio. i colloidi organici sono rappresentati dalle particelle di humus, che hanno
proprietà anfotere e quindi si possono comportare sia da acidi che da basi. i colloidi minerali
sono rappresentati dalle argille, e hano anch'essi proprietà anfotere. si distinguono i minerali
di struttura 1:1 e 2:1 a seconda che abbiamo uno strato tetraedrico di silicio e uno ottaedrico
di alluminio o uno strato tetraedico, uno ottaedrico e uno tetraedrico. gli idrossidi di ferro e
di alluminio hanno anch'essi proprietà colloidali in cui il metallo lega a sè 6 ioni idrossido.
l'unità funzionale è l'ottaedro e possono comporarsi sia da base che da acido.
lo scambio ionico e la CSC
lo scambio ionico è di fondamentale importanza per la gestione dei nutrienti del suolo. si
distingue scambio cationico da scambio anionico. la capacità di scambio cationico del suolo
è definita come la somma delle cariche positive dei cationi assorbiti che un suolo è capace
di adsorbire a un determinato pH, ovvero di trattenere e fissare nel terreno stesso per
impedire eccessi di salinità e il dilavamento. la CEC di un suolo è definita in centimoli di
cariche positive per chilogrammo e deriva sia dalla frazione minerale (argille) che dalla
SOM umificata (humus). essa dipende principalemente dalla quantità e dal tipo di argilla e
dalla quantità e dal grado di umificazione della sostanza organica. terreni sabbiosi o limosi
contribuiscono poco alla CEC del suolo. Spesso la CEC di un suolo è pH dipendente
(eccetto per le argille di strutture 2:1).
per soluzione circolante si intende la fase liquida del terreno formata da acqua e sostanze
disciolte. E' sempre in movimento e ha la funzione di nutrire le piante. può dipendere dal
clima, dalle lavorazioni, essa è soggetta a un complesso di forze che la trattengono in loco
(tensione dell'acqua). il potere adsorbente invece è la capacità del terreno di fissare e
trattenere alcuni ioni per impedire un eccesso di salinità o il dilavamento.
il pH del terreno è un importante paramentro chimico che condiziona fortemente le funzioni
di abilità e di nutrizione. si distinguono terreni peracidi, terreni acidi, subacidi, terreni
neutri, terreni subalcalini, alcalini, peralcalini. un ph ottimale prevede un valore compreso
tra 6.5 e 7.5
il potenziale idrico
per spostare una determinata quantità d'acqua da una certa posizione verso un punto