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Tecniche di lavorazione del terreno

Rullatura: serve a compattare il terreno, si fa subito dopo la semina, per ridurre l'irregolarità dei pori e avvicinare il seme al terreno. In alcuni tipi di terreni in cui devo inserire semi molto piccoli, può avere una certa logica praticare la rullatura prima della semina, ma a livello agronomico si compie, generalmente, dopo la semina.

Rincalzatura: addossare parte del terreno dell'interfilare sulla fila, quindi alla base del fusto delle piante, per creare un substrato ottimale che agevola la crescita dei tuberi, rendendo più soffice la terra.

Mentre nella pianura l'obiettivo è di eliminare l'acqua in eccesso, in colline si cerca di trattenerla in quanto la velocità dell'acqua che defluisce porta con sé la parte superficiale del terreno, che è quella più fertile in quanto derivando da processi di pedogenesi è più ricca di sostanza organica evoluta.

Bonifica: rendere il terreno adeguato alle

operazioni agronomiche.

Bonifica idraulica: liberare i terreni dall'acqua in modo da garantire un adeguato franco di bonifica. Compiere azioni di questo tipo, in Italia, è un attentato alla biodiversità.

Franco di bonifica: zona che deve essere libera dalle acque in eccesso, che potrebbe risalire dalla falda. Si deve mantenere il livello dell'acqua al di sotto della zona esplorata dalle radici.

Cadente: dislivello tra la superficie di un terreno e quella di un bacino di scarico (mare, fiume, lago...)

Acque alte: cadente bassa o inesistente

Acque basse: cadente alta

La bonifica può essere effettuata:

  • Per Prosciugamento (sgombro delle acque): scolo naturale (terreno a quota sufficiente, acque alte) o con idrovore (terreni a quota insufficiente, acque alte).
  • Per colmata (innalzamento del terreno): naturale (vasche ripite di acque che depositano la torbidità), artificiale (trasporto di terra).

Il contenuto di sostanza organica che c'è oggi

è compreso tra lo 0,5% e il 10%.

Ciclo del carbonio: è molto importante perché riguarda l’humus. Il carbonio inorganico viene ridotto e diventa organico, l’obiettivo è di evitare di ossidarlo nuovamente. Effettuando lavorazioni profonde come aratura, si va ad ossigenare eccessivamente il terreno, stimolando l’azione dei microrganismi aerobi che ossidano il carbonio organico. L’importanza del carbonio organico, in particolare dell’humus, è agronomicamente legato alla capacità di scambio, ritenzione idrica e mineralizzando libera costantemente elementi nutritivi.

Il processo inverso al sequestro è la liberazione, che avviene sotto forma di CO2. Inglobando il carbonio nelle cellule, i microrganismi alterano il rapporto carbonio/azoto del terreno (valore ottimale: 24/1). Questo è un parametro fondamentale per la valutazione dei materiali organici, in quanto contribuiscono al coefficiente isoumico. Alla

sottrazione del carbonio da parte dei microrganismi deve corrispondere a un proporzionale sequestro di azoto. La concentrazione di humus è strettamente legata alla fertilità, infatti la disponibilità di humus altera la fertilità del suolo. Il coefficiente isoumico varia in base alle condizioni ambientali. Tasso di mineralizzazione: % di sostanza organica che viene mineralizzata in 1 anno. Tra i vari parametri da cui dipende, i più importanti sono il tipo di terreno e di lavorazioni. Immobilizzazione: processo per cui in seguito al rilascio di carbonio per mineralizzazione, esso torna in composti organici (massa microbica). Bilancio del carbonio organico: input (residui colturali, apporti con operazioni agronomiche, essudati radicali, microorganismi, ecc.) output (mineralizzazione, lisciviazione). Una riduzione della sostanza organica può verificarsi in seguito a lavorazioni eccessive, asporto di biomassa e il mancato apporto di ammendanti organici. Il

Il metodo migliore per gestire questa situazione è con le lavorazioni conservative. Il C è in funzione di:

  • clima = fattore più importante e i parametri sono temperatura e umidità;
  • organismi viventi; Substrato pedogenetico = idrolisi, solubilizzazione;
  • tempo = la sostanza organica tende a crescere velocemente a poi tende a rallentare.

Per misurare la quantità di sostanza organica presente nel suolo, si fa il processo di tessitura (si brucia tutto con l'acqua ossigenata, per poi misurare prima e dopo). A seconda delle quantità assorbite dalle piante è possibile distinguere gli elementi nutritivi in macroelementi (di cui C, H, O, N, P, K sono essenziali e Ca, Mg, S sono secondari) e microelementi (Fe, Mn, Zn, Cu, Mo, B, Cl).

In ogni caso la crescita dei vegetali è regolata dalla legge del minimo, secondo la quale essa è determinata dall'elemento presente in quantità inferiore.

Un'ulteriore divisione degli elementi

nutritivi può essere fatta secondo il tempo di disponibilità: - Prontamente assimilabili/biodisponibili: acqua/ soluzione del suolo - Biodisponibili in tempi brevi: siti di scambio, materiali organici rapidamente degradabili - Biodisponibili in tempi molto lunghi: minerali, sostanza organica umificata - Apporto con le colture agrarie: apporto, gestione agronomica. - Fertilizzazione: apporto di sostanze che per contenuto in elementi chimici, proprietà fisiche, chimiche o biologiche contribuiscono al miglioramento della fertilità dei terreni - Concimazione: apporto elementi nutritivi - Ammendamento: apporto di materiali che migliorano le proprietà fisiche e biologiche del terreno - Correzione: apporto di sostanze per modificare caratteristiche chimiche (es. reazione del terreno, contenuto di sali, ecc.), viene svolta principalmente su suoli anomali a determinate colture, operazioni di bonifica. L'azoto è l'elemento più abbondantemente in

atmosfera sottoforma di N , ma in questa forma2non è direttamente utilizzabile, perché le piante lo assorbono sottoforma di nitrati. L'apporto attraverso la componente minerale del terreno e i fenomeni atmosferici è limitatissimo. Gli apporti più significativi si compiono mediante: nitrato di sodio, solfato ammonico, nitrato ammonico e urea (es. in seguito all'interramento della paglia, i microrganismi estraggono molto azoto inorganico dal terreno e lo inglobano nelle loro cellule come organico dato che il contenuto in azoto di quest'ultima è basso, quindi per essere degradata c'è necessità di azoto. Per evitare situazioni di questo tipo si impiega urea in modo che la coltura che verrà dopo non andrà in deficit di azoto inorganico). L'insufficienza di azoto determina: ridotte crescita vegetativa, radicale, attività fotosintetica, fioritura, lunghezza ciclo vegetativo e quindi ciclo colturale, in

generale delle rese, oltreingiallimenti fogliari, clorosi…L’eccesso di azoto determina: abbondante crescita vegetativa (allettamento cereali), bassaresistenza ai patogeni, elevate esigenze idriche, allungamento ciclo vegetativo e quindi ciclocolturale.

Tipologie di azoto:

  • Molecolare: N (0)23-
  • Nitrico: NO (+5), facilmente lisciviabile, il più usato dalle piante.
  • Nitroso: NO (+3) 4+
  • Ammoniacale: NH (-3)2-.

Organico: NH (-3), sostanza organica, materiali indecomposti o parzialmente decomposti(residui colturali) e materiali organici umificati (humus), non utilizzabili direttamente dallepiante.

L’azoto viene fornito mediante precipitazioni, azotofissazione (riduzione di N a NH ) e2 3fertilizzazione.

L’azotoffisazione può avvenire naturalmente mediante degli appositi batteri o in manieraindustriale con il metodo Haber-Bosch, grazie al quale viene sintetizzata ammoniacautilizzando azoto ed idrogeno, in presenza di un catalizzatore eterogeneo a base di

si devono realizzare terrazzamenti o opere di sistemazione del terreno per evitare l'erosione e il dilavamento del suolo.In entrambi i casi, è importante prevedere un sistema di drenaggio per evitare il ristagno idrico e favorire il corretto sviluppo delle piante.Le sistemazioni idraulico agrarie possono includere la realizzazione di canali di scolo, fossi di drenaggio, opere di bonifica idraulica e sistemi di irrigazione.Il corretto utilizzo di queste sistemazioni permette di ottimizzare l'uso delle risorse idriche, ridurre l'impatto ambientale e migliorare la produttività delle colture.

E montagna si devono evitare erosione e run-off (rapido deflusso dell'acqua).

Falda freatica: falda in cui l'acqua (detta freatica) è delimitata inferiormente da una superficie impermeabile (roccia madre) e superiormente da una permeabile (substrato pedogenetico).

Falda sospesa: falda freatica di dimensioni limitate, formatasi in seguito alla presenza di una zona impermeabile di dimensioni limitate. Sono quelle di maggior interesse agronomico in quanto si deve evitare che rimangano tali per molto tempo, in quanto determinano la riduzione degli scambi gassosi, di conseguenza anche della finestra di temperatura.

Franco di coltivazione: zona compresa tra la superficie del terreno e la superficie della falda sottostante ottimale per la coltura, in pratica è la zona esplorata dalle radici e deve essere libero dall'acqua in eccesso.

Franco di bonifica: zona compresa tra la superficie del terreno e il pelo libero dell'acqua sottostante, in condizioni normali molto.

Simile al franco di coltivazione. Le conseguenze del ristagno idrico riguardano: scarso ricambio gassoso e assenza di ossigeno (normalmente utilizzato come accettore finale di elettroni), scarso accrescimento radicale, attacchi parassitari, rallentamento delle attività microbiche favorevoli, incentivo allo sviluppo di infestanti che tollerano il ristagno più della coltura d'interesse, formazione composti tossici...

Affossatura: scavo di un sistema di fossi per il raccoglimento, contenimento e allontanamento delle acque in eccesso. È composto da fossi di prima (scoline a cielo aperto, dislocate sui lati lunghi dell'appezzamento) e di seconda raccolta (scoline che portano l'acqua al capofosso, cioè il punto di scarico: mari, fiumi, laghi...). Il volume dell'affossatura si stabilisce in base alle precipitazioni, dalle caratteristiche del terreno e dal suo coefficiente di deflusso (rapporto tra acqua precipitata e acqua defluita nelle scoline).

La distanza tra i fossi

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
31 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher G4mm402 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Agronomia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Accinelli Cesare.