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Caratteri del terreno

1) colore: dipende dalla roccia madre e dal contenuto di sostanza organica che conferisce un colore scuro al terreno.

2) giacitura: terreni piani o declini portano ad un rischio di ribaltamento della trattrice.

3) esposizione: rappresenta, nei terreni collinari, la posizione della superficie considerata rispetto ai punti cardinali.

Componenti del terreno

Il terreno è composto da 3 fasi indispensabili per la vita:

- solida (50%) composta da sostanza organica (humus) + inorganica (scheletro e terra fine).

- liquida (25%) composta da acqua + sali + colloidi organici e inorganici.

- gassosa (25%) composta da aria tellurica ricca di CO2 e vapore acqueo.

L'interfaccia delle tre fasi è sede di molti processi, la porosità ottimale prevede il 25% degli spazi vuoti occupati dall'acqua, il 25% degli spazi vuoti occupati dell'aria e il 50% degli spazi vuoti liberi.

La componente minerale (95%) è formata da particelle diverse con dimensioni diverse mentre

la sostanza organica (5%) è la frazione solida non minerale e deriva da frazioni vegetali, animali, di concimi, letami. Gli organismi terricoli si nutrono di Humus.

Sostanza organica nel terreno

La sostanza organica è l'insieme del materiale di origine biologica, vivente (il complesso prende il nome di EDAFON) e non, più o meno decomposto che è presente nel terreno. Partendo da residui organici, tramite la catena dei detritivori si arriva a prodotti intermedi che poi possono essere umificati e portare all'humus oppure mineralizzati e portare sostanze minerali.

Lignina, cere, fenoli e polisaccaridi, che hanno degradazione lentissima, diventa zuccheri semplici, amminoacidi, proteine che hanno degradazione più rapida.

Si definisce l'humus come complesso di sostanze molto stabili dovute alla ricombinazione delle sostanze organiche decomposte. Durante il processo di mineralizzazione, si ha la liberazione di sostanze minerali come N, P, K e acqua.

La catena

del detritoLa fauna si divide in:
  • microfauna = protozoi
  • mesofauna = insetti e aracnidi
  • macrofauna = mammiferi
Le flora si divide in:
  • macroflora = radici e licheni
  • microflora = batteri, funghi, alghe, virus
La qualità di un residuo è un criterio che si calcola tramite il rapporto C/N. Nell'humus oscilla tra 9 nei terreni concimati e 11. Il C nella sostanza organica è circa il 58%. Le funzioni della sostanza organica sono:
  • migliorano la struttura dei colloidi del suolo
  • potere assorbente e tampone al terreno
  • potere di trattenere acqua
  • aumento di temperatura
  • resistenza al dilavamento dei sali
  • aerazione
  • solubilizzazione P e altri
  • attività biologica
Un terreno si definisce:
  • povero di S.O. se è < 1,5%
  • mediamente dotato se è compreso tra 1,5 e 3%
  • ricco se è compreso tra 3 e 10%
  • umifero se è compreso tra 10 e 20%
  • organico se è > 20%
Chiaramente, è un fattore che vatenuto di conto assieme alla tessitura del terreno, in un terreno arieggiato la demolizione di sostanza organica in minerali è più veloce. BILANCIO DEL C Tutte le pratiche intensive diminuiscono la % di C nel suolo. I POOL di C sono il suolo (che perde C che diventa CO2 con la mineralizzazione) e l'atmosfera (le piante organizzano il C). Le entrate sono: residui + fertilizzanti organici + ammendanti + colture da sovescio. Il coefficiente isoumico K1 è dato dalla % di sostanza organica che si genera dai residui. K1= (sostanza organica/ residuo colturale)*100 Alcuni valori: - residui di cereali 0,1-0,15 - residui di prati 0,2-0,3 - sovesci 0,3 - letame maturo 0,4-0,5 - residui del mais 0,15 Le uscite sono: la % di ciò che si perde per mineralizzazione Il coefficiente di mineralizzazione K2= 1,8-2. FERTILIZZAZIONE ORGANICA La concimazione organica consiste nell'apportare dall'esterno al sistema colturale, sostanza organica di varia origine per migliorare la

I fertilizzanti organici utilizzati sono reflui zootecnici, quindi liquami e letami, che contengono tutti i principali elementi nutritivi per la crescita delle piante. Tuttavia, questi nutrienti sono presenti in forma organica, quindi devono essere mineralizzati dai microrganismi del terreno.

Letame e compost: il letame è il concime organico più impiegato, conferisce 30-40 t/ha di elementi nutritivi immediatamente utilizzabili mentre il resto deve essere mineralizzato dal terreno. È ottimo su colture estive perché in estate si ha una maggiore mineralizzazione.

Liquami: l'impiego di liquami risulta positivo sia su colture a ciclo estivo ma anche su cereali autunno-vernini.

Sovescio: la tecnica del sovescio consiste nella semina di una coltura di breve durata allo scopo di non raccoglierne il prodotto ma di interrare la massa verde per aumentare il contenuto di sostanza organica del terreno e, se la specie utilizzata è una leguminosa,

mettere a disposizione un certo quantitativo di azoto. Caratteristiche fisiche del terreno Si dividono in: - TESSITURA: è espressa come la composizione della parte solida del terreno in funzione del contenuto percentuale relativo in peso delle particelle elementari che lo compongono, classificate in categorie di grandezza. Si determina il contenuto di argilla, limo, e sabbia. La tessitura influenza la capacità del suolo di trattenere l'acqua, l'aerazione, la temperatura, la capacità di scambio cationico, la capacità di rilasciare elementi nutritivi ed infine la crescita e la produzione delle piante. Si divide il terreno in scheletro (diametro > 2 mm) e terra fine (diametro < 2 mm). All'interno della terra fine, si distinguono sabbia grossa (2-0,2 mm), sabbia fine (0,2-0,02 mm), il limo (0,02-0,002 mm) e l'argilla (< 0,002 mm). Si differenziano i tipi di terreno in: 1) sabbioso, che presenta un contenuto di sabbia > 80%. Hanno

caratteristiche particolari legate alla loro macro-porosità, molto elevata, ed infatti presentano anche una grande quantità di aria per unità di volume e quindi vanno incontro ad una rapida mineralizzazione della sostanza organica che in questi terreni è sempre presente in quantità ridotta. Questo fatto comporta anche una scarsità di elementi nutritivi, che porta questi terreni ad essere scarsamente fertili.

Inoltre, sono scarsamente capaci di trattenere l’acqua che si allontana per gravità .

2) limoso, con un contenuto di limo > 80%. Non è adatto alle coltivazioni poiché non permette l’aggregazione delle particelle, favorendo una occlusione dei pori e quindi poca areazione.

3) argilloso se contiene un contenuto in argilla > 40%. Sono definiti terreni pesanti, presentano molte sostanze colloidali e quindi sono adatti alle colture.

- STRUTTURA: Le particelle si uniscono in una struttura agglomerulare, cioè la

disposizione spaziale reciproca delle particelle del terreno, grazie ai cementi, sostanze che forniscono aggregazione alle particelle. Le sostanze colloidali sono deputate all'unione delle singole particelle e sono la sostanza organica e l'argilla. Nei terreni ricchi di argilla hanno una struttura più forte che presenta complessi argillo-umici. I fattori responsabili della demolizione della struttura del terreno sono: pioggia battente, passaggio di macchine o animali, polverizzazione ed impastamento (eccessiva lavorazione del terreno secco), eccesso di acqua, diminuzione della quantità di sostanza organica, deflocculazione dei colloidi. - POROSITÀ: volume complessivo degli spazi vuoti del terreno/volume totale. Il valore ottimale sarebbe il 50% di cui il 25% riempito di acqua e il 25% di aria. - DENSITÀ: massa/volume del terreno. Si distingue in densità reale, attribuibile alla fase solida del terreno e definita come il peso dell'unità di

volume esclusi gli spazi vuoti.(2,6-2,7)Si distingue in densità apparente, cioè il peso dell'unità di volume compresi gli spazi vuoti ed è la metà di quella reale.Terreni argillosi hanno valori di densità apparente pari a 1,1-1,2, infatti sono presenti molti spazi vuoti.Le porosità nel terreno si dividono in:

  1. macroporosità: pori di 6-9 micron dove l'acqua non viene facilmente trattenuta e viene sottoposta a forza di gravità.
  2. microporosità: pori più piccoli in cui la tensione capillare supera la gravità.

UMIDITÀ: si definisce l'acqua di adesione come l'acqua che aderisce al terreno. L'acqua mantenuta più fortemente è quella più vicina alla particella terrosa, infatti per asciugarle del tutto si va a 105° per 3-4 giorni in stufa. Prevalentemente nel terreno l'acqua è trattenuta, quindi ha un potenziale < 0.

POTENZIALE IDRICO (atm):

Esprime lo stato energetico dell'acqua nel suolo e quindi la forza con cui il terreno trattiene l'acqua che contiene, o anche la resistenza che esso oppone alla sua perdita. E' >0 se l'acqua sfugge al suolo. E' <0 quando si deve compiere lavoro per tirare via l'acqua dal terreno.

Il potenziale idrico totale dipende da vari fattori:

  1. potenziale matriciale (ψ): segno negativo e dipende dalle forze di adesione, coesione e tensione superficiale.
  2. potenziale gravitazionale (γ): segno positivo ed è dovuto alla gravità che fa percolare l'acqua.
  3. potenziale osmotico (ω): segno negativo e tende a trattenere l'acqua nel sistema riducendone l'energia.

COSTANTI IDROLOGICHE

Sono la capacità di campo (cc), cioè la quantità di acqua contenuta in un terreno posto a 1/3 di bar, e si esaurisce a 15 bar. Esiste anche il punto di appassimento (pa) che rappresenta il momento in cui tutta l'acqua è stata

Allontanata. Da un terreno saturo l'acqua si allontana e scende verso il basso, e quando non cola più siamo alla capacità di campo, cioè dove l'acqua si trova solo nei micro pori.

Il metodo di misurazione dell'umidità del terreno è con le piastre di Richards, simili a pentole a pressione dove si inserisce il terreno e poi aria fino a 0,33 bar. Dopo che tutta l'acqua si è allontanata, si pesa. L'acqua disponibile si otterrà da cc-pa.

PERMEABILITÀ: altezza dello strato d'acqua assorbibile dalla superficie del terreno nell'unità di tempo (mm/h). Nei terreni argillosi perché l'acqua non può infiltrarsi facilmente.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
82 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gino.ughi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Agronomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Mazzoncini Marco.