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Approccio all'azoto, fosforo e potassio nella concimazione

STARE SEMPRE ATTENTI AL PESO CHE DEV'ESSERE SECCO NELL'ESERCIZIO.

dove: E= fabbisogni colturali; F= apporti di K derivanti da fertilità suolo; G= Immobilizzazione; H= lisciviazione

Limite di concimazione: 102→104: sabbioso; 120→180: franco; 144→216: argilloso

LEZIONE 16

Differenza approccio azoto, fosforo e potassio: azoto ha problema, che forma solubile che vogliamo alimentare è molto facilmente soggetta a perdite, che sono gestibili con misure preventive, ma di fatto quando c'è molto azoto nitrico ho molto rischio difficile che azoto nitrico venga reimmobilizzato nel terreno (solo quando microrganismi hanno fame d'azoto viene reimmobilizzato); tuttavia bisogna tenere conto della capacità del terreno di assorbire azoto nitrico per poi rilasciarlo.

Per fosforo e K abbiamo pool molto piccolo→ grande differenza è che quando alimentiamo il pool dell'acido fosforico gran parte si insolubilizza (prima delle

piogge) alimento i pool satellite che→alimenteranno nel futuro ciò NON AVVIENE PER L’AZOTO.➔Per il fosforo (anche per il K) non ha senso adottare gestione in tempo reale, poiché non stiamoalimentando pool solubile che verrà pescato gradualmente invece alimentiamo pool non solubili che→rilasceranno gradualmente lo stesso per le piante Concimo una volta sola (magari addirittura pure➔all’inizio della rotazione triennale).Quindi molto meglio fare in prearatura, per far trovare P e K nello strato arato le radici sono a→raggiungerli, non il contrario.Problema della provincia di Milano è stato che la gente concimava con fosforo senza tenere conto dellapresenza dello stesso nel terreno alimentati i pool satellite che quindi hanno portato ad altissimi livelli di→fosforo assimilabile nel terreno.Continuazione sul K:Coefficiente di conversione da K a K O = 1,205.2Nell’equazione del K “G” e “H” variano

in modo diverso al variare del percentuale di argilla: G aumenta all'aumentare della percentuale di argilla, mentre H aumenta al diminuire della percentuale di argilla (perché il K viene immobilizzato all'interno dei foglietti delle argille espandibili). ogni punto+ ➔ percentuale di argilla comporta un 2% in più di potassio immobilizzato, secondo la formula empirica; solo che non so se le argille che sto considerando siano argille espandibili o no, inoltre è molto approssimativo perché non tiene conto quanto K sto mettendo nel terreno me la faccio andare bene lo stesso perché ➔ devo stimare in qualche modo ma analisi mineralogica costa troppo. Ma è molto ricco di K O nei residui se li asporto lo devo considerare. → 2 Lisciviazione del K dipende da molti fattori: il valore tabellare non tiene conto delle piogge, non abbiamo tenuto conto della S.O. che potrebbe interferire sulla CSC, ma comunque è un valore basso. QUINDI

DISCIPLINARI SONO UTILI MA SONO MOLTO APPROSSIMATIVI.

I concimi minerali:

Definizione: un concime è qualsiasi sostanza che porta elementi nutritivi al terreno.

Si classificano:

  • In base all'elemento contenuto.
  • Semplici se hanno solo un elemento o composti se ne hanno più di uno.
  • Minerali o organici in base a cosa contengono.

Concimi minerali semplici azotati:

Contengono azoto in forma nitrica e/o ammoniacale e/o ureica, ma inoltre anche concimi minerali ottenuti da sintesi di complessi da urea/urea-formaldeide ecc...

  • Concimi nitrici: sono immediatamente disponibili può assorbire subito, quindi se ho un problema sono concimi che servono ad aiutare, tuttavia non vanno usati prima di piogge o irrigazioni attese, non bisogna usarli in grandi quantità e non vanno usati lontani da periodi di accrescimento della pianta. Sono in generale a basso titolo (max 20%), e a costo elevato si usano solo per emergenze.

Inoltre se uso nitrato di...

porto nel terreno il sodio che è un monovalente deflocculante → danneggio il terreno.

I concimi ammoniacali per fornire azoto nitrico vanno nitrificati disponibilità inferiore perché adsorbito dal Complesso di scambio. Processo di nitrificazione è rapido (in condizioni ottimali per microrganismi), ma processo può essere rallentato da temperature basse e da grosso contenuto idrico in base alle condizioni di applicazione ne devo tenere conto (ciò è un vantaggio nel caso devo trattenere l'azoto). In terreni alcalini c'è rischio di volatilizzazione devo interrare.

Sono concimi acidificanti in terreni acidi sono sconsigliati.

Titolo basso, con eccezione dell'ammoniaca anidra sotto pressione (82.3% di titolo) tutti gli altri concimi appena visti sono granulari invece. ammoniaca anidra richiede carro botte in pressione e va interrata.

Concimi nitrico ammoniacali: sommano entrambe

le caratteristiche, Es nitrato di ammonio→metà azoto in forma nitrica e altra metà ammoniacale.Nitrato di ammonio ha titolo del 26/27%, oppure in versione a titolo più alto.- Concimi con azoto organico di sintesi: l’urea è un concime organico, anche se viene chiamato“minerale” perché ha disponibilità molto rapida, ed inoltre è una molecola di sintesi (artificiale) →non possiamo usarla nell’agricoltura biologica. 33Dal punto di vista funzionale ho i gruppi NH che devono staccarsi dal carbonio per rilasciare2ammonio messa a disposizione più lenta rispetto all’azoto ammoniacale, ma in condizioni di→campo primaverili estive le temperature accelerano la velocità d messa a disposizione.Idrolisi degli NH è catalizzata da ureasi, quindi richiede temperature ideali.2Anche qui c’è rischio di volatilizzazione, ma in periodi freddi il contrario processo più

lento.→L'urea ha titolo del 46% preferita perché più concentrata vantaggio logistico.→

Calciocianamide è un altro concime della famiglia dell'urea, è un suo precursore reazione più lenta perché prima deve diventare urea, ma nel mentre rischio di formazione di composti tossici come cianammide che può avere funzione di erbicida ma può essere fitotossico alla coltura stessa. I costi dei concimi: Urea e solfato ammonico sono meno costosi al chilo. Nel mondo l'urea è il concime più utilizzato, seguito dai concimi nitrici ammoniacali. Strategie di controllo del rilascio dell'azoto: siccome concimi presto o tardi rilasceranno azoto in forma nitrica anche se cerchiamo di suddividere la dose, abbiamo comunque i vincoli operativi, della temperatura... esistono strategie industriali di fabbricazione dei concimi per ridurre velocità del rilascio dell'azoto da

Parte del concime. Idea di base è che rallentando il rilascio dell'azoto voglio evitare di accumulare grandi quantità di nitrato → riduzione di perdite per lisciviazione e denitrificazione e dall'altro lato per garantire una cessione graduale dell'elemento.

3 grandi sistemi per raggiungere questo scopo:

  1. Complessità molecolare (metodo chimico): concimi ottenuti con sintesi chimica tra urea e aldeidi, che rendono molecola più grossa e complessa, oltre che insolubile rilascia azoto più → gradualmente. Ad esempio urea formaldeide, isobutilendiurea... (anche rilascio dopo un anno).
  2. Protezione fisica: incapsulo il granulo di concime dentro un rivestimento produttivo che ne riduce la disponibilità alla soluzione circolante; ciò avviene rivestendo ad esempio con zolfo o polimeri ➔ ottengo un rilascio più lento nel tempo.
  3. Inibizione della nitrificazione e ureasi: composti chimici inibiscono uno di questi.

processi →vengono bloccate le reazione nel terreno prima di arrivare a nitrato. Questi composti chimici hanno una vita quando composti vengono degradati allora il processo → riprende a funzionare anche qui azoto nitrico sarà rilasciato più lentamente. → Effetti di questi lenti rilasci: diminuzione perdite per lisciviazione e denitrificazione, con leggero aumento delle rese colturali (specie dove la lisciviazione sarebbe facile), ma grande vantaggio è la riduzione del numero degli interventi e delle dosi di concime applicato, inoltre riducono le emissioni di N O.2 Solo che devo tenere conto del fatto che la lisciviazione la avrò successivamente.

LEZIONE 17

I concimi organici e l’efficienza dell’azoto in essi contenuto: 34

Definizione: concime organico è un concime che contiene C di origine animale o vegetale (no urea perché di sintesi). Il rilascio dei nutrienti legati alla S.O. dipende dal tipo di S.O. (se molto complessa o

Noi chiamiamo concime organico qualsiasi sostanza che fornisce nutrienti alle piante e che ha anche proprietà ammendanti grazie alla presenza di carbonio. Quando gestiamo un concime organico, dobbiamo considerare quanto azoto e fosforo può rilasciare e quanto può contribuire all'aumento della sostanza organica nel terreno nel corso degli anni. Quando valutiamo l'aspetto concimante, dobbiamo considerare che il concime contiene sia azoto minerale che alimenta l'azoto minerale del terreno, sia una parte che alimenta l'azoto organico del terreno.

Da dove proviene la sostanza organica che origina i concimi organici?

  • Biomasse vegetali: membrane e pareti cellulari, inclusi piante intere come nel caso delle cover crop, dei sovesci e dei residui colturali.
  • Biomasse animali: membrane cellulari, tessuti (come ossa e cheratina) sia scarti dell'industria che deiezioni liquide e solide.
  • Biomasse microbiche.
  • Altri concimi organici come il compost.

Fanghi di depurazione… In generale esiste grande variabilità: concimi minerali sono standard per definizione, mentre i concimi organici sono molto variabili, sia all’interno del concime stesso, che all’interno della stessa categoria (Dire“ho usato liquame bovino” non dice nulla di specifico poiché materiali sono variabili) bisogna analizzarli→prima di utilizzarli (non c’è scritto sul sacchetto come con l’urea). Cosa succede ai materiali quando li applichiamo al terreno (Esperimento a condizioni ottimali): allestisco barattolini con 100g di suolo e acqua → uscirà CO per mineralizzazione della S.O.2 naturalmente presente, quindi confronto con altro barattolino trattato però con concime esce CO→ ➔2f

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A.A. 2019-2020
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SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 30-e-lode di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Agronomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Bechini Luca.