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GENERALI
miglioramento parametri fisiologici;
- miglioramento parametri anatomo-funzionali;
- incremento delle principali capacità motorie;
- miglioramento dello stile di vita;
- miglioramento parametri psicologici (soddisfacimento personale, socializzazione);
- ristrutturazione della corporeità, cioè aiutare l’anziano a riappropriarsi del proprio
- corpo. tra i quali ricordiamo:
SPECIFICI
(obiettivi immediati, che sommati tra loro permettono di raggiungere gli obiettivi generali)
funzionalità cardio-vascolare;
- forza;
- tono muscolare;
- mobilità articolare;
- fiducia in sé stessi e nel proprio corpo;
- flessibilità generale;
- resistenza;
- equilibrio;
- apprendimento nuovi schemi motori;
- consolidamento schemi motori acquisiti.
-
Si è giunti alla conclusione che l’anziano deve essere sottoposto ad attività
prevalentemente aerobiche ad impegno moderato, inoltre il potenziamento deve avvenire
tramite carico naturale e solo dopo un certo periodo di allenamento si possono introdurre
piccoli pesi (per non sollecitare troppo le ossa e le articolazioni); siano preferite contrazioni
isotoniche e non isometriche.
La frequenza delle sedute settimanali varia da un minimo di due ad un massimo di cinque
per la durata di circa trenta/sessanta minuti.
I principi fondamentali che l’attività in palestra deve rispettare secondo lo studioso Severi
sono: ogni proposta di lavoro deve essere accessibile e suscitare
- L’ACCESSIBILITA’
interesse nell’anziano;
per impostare un lavoro graduale e costante;
- LA CONTINUITA’ per incrementare tutte le capacità dell’anziano (sempre
- LA MULTILATERALITA’
tenendo conto del livello di partenza);
per non perdere efficienza fisica;
- LA PROGRESSIVITA’ DEL CARICO
per invogliare l’anziano alle attività fisiche.
- LA MOTIVAZIONE
Importante è impostare un lavoro sulla , che miri alla presa di
PSICOMOTRICITA’
coscienza di sé e alla scoperta del “nuovo” schema corporeo. La rieducazione
psicomotoria mira alla ricerca e alla conquista da parte del soggetto di una
programmazione diversa, volontaria e cosciente del movimento, non inteso come
azione o esercizio fisico, ma come componente comunicativa , relazionale ed
educativa.
Essa dunque è intesa come riattivazione dei processi fisici e mentali interrotti dalle
degenerazioni senili (coordinazione e ritmo alterati, gesto incerto, maggior dispendio
energetico)
In quest’ottica si parla di basate sui seguenti principi:
GINNASTICHE DOLCI
prendere coscienza dei propri movimenti conoscendo il proprio corpo;
- lavorare nella distensione e nella sensazione (presa di coscienza della contrazione
- muscolare);
considerare il corpo come unità psico-fisica;
- prestare attenzione alla schiena;
- prendere coscienza e migliorare la propria respirazione;
- momento ludico-collettivo (il gioco e la sana competizione hanno un effetto benefico
- a livello psicologico).
In quest’ottica l’educatore è anche animatore, stimola e non impone le varie attività, deve
creare un clima sereno, tranquillo e creare un rapporto con il gruppo basato
sull’autenticità (più l’educatore è se stesso, senza barriere professionali, più ha progressi
dal gruppo), sul dibattito (lasciando spazi di proposta agli anziani) e sulla comprensione
empatica (deve esserci ascolto attento, partecipe comprensione dei sentimenti personali
che l’altro prova a comunicare).
Lavorando con gruppi di anziani è preferibile utilizzare un tipo di lezione in cui vi sia
“discussione collettiva” e non una “lezione frontale”.
Per “discussione collettiva”, si intende una comunicazione che non è “unidirezionale”
(come nella lezione frontale) ma una comunicazione dove c’è un intervento diretto dei
partecipanti. Ciò comporta un miglior ascolto e facilita il lavoro di gruppo (maggiore
partecipazione). E’ necessario evitare di interpellare e invitare a parlare forzatamente uno
dei partecipanti, evitare di esprimere giudizi negativi o di ignorare le proposte degli anziani.
Le proposte per la terza età dovranno:
offrire “molteplicità di stimoli”;
- essere diversificate;
- essere sicure, prevenire incidenti, evitare esercizi difficili;
- essere attività ludiche, attraverso proposte globali, così da instaurare un clima
- sereno e di fiducia;
valorizzare lo sforzo;
- avere una terminologia chiara e semplice;
- evitare spinte e confronti agonistici promuovendo la regolarità, la gradualità, la
- tolleranza e la solidarietà;
favorire e sollecitare la partecipazione degli inattivi, dei depressi o degli isolati;
- favorire sempre la motivazione e l’interesse.
-
PROPOSTE DI LAVORO
EQUILIBRIO E SPOSTAMENTO NELLO SPAZIO:
funzione sollecitata costantemente dell’individuo, è importante porre attenzione ad essa
per evitare le cadute. Le attività da proporre dovranno dunque sollecitare:
i movimenti del capo e del tronco;
- gli spostamenti del baricentro in tutte le direzioni rispetto alla base d’appoggio;
- potenziare anche i fattori che contribuiscono al mantenimento dell’equilibrio come
- la coordinazione, la mobilità articolare, la prontezza, la padronanza dei rapporti con
lo spazio.
MOBILITA’ E TONIFICAZIONE:
La mobilità articolare e il rafforzamento del tono muscolare favoriscono un aumento
dell’autonomia, dell’indipendenza e della sicurezza dei movimenti.
Sia la mobilità che la tonicità si ripristinano attraverso serie continue (ripetizioni).
Inizialmente è molto utile nell’anziano ridurre la rigidità attraverso l’AUTOMASSAGGIO
(utile anche a “sentire”, “scoprire”, “percepire” il proprio corpo). Importante è il
massaggio a coppie, questo esercizio attraverso l’uso delle mani, permette l’affinamento
delle capacità propriocettive permettendo anche una certa socializzazione tra i due
partecipanti.
RESPIRAZIONE:
La maggior parte degli individui non ha piena coscienza della propria respirazione e
praticandola autonomamente, non la sfrutta fino in fondo. Percepire il respiro è la base
per gli esercizi di rilassamento, in più dalla percezione di esso ci si abitua a
sincronizzare l’atto respiratorio e l’atto motorio nell’attività motoria, ma anche nella vita di
relazione.
Inizialmente si procede con esercizi per la ricerca del proprio respiro di base, procedendo
con esercizi per la ricerca del rapporto respiro/movimento, fino a giungere ad una
coscienza autonoma di questi due aspetti.
ESPRESSIONE CORPOREA MUSICA E DANZA:
Nell’educazione corporea si utilizzano movimenti dei segmenti corporei, legati alla
possibilità della mobilità articolare, che scaturiscono da uno stimolo che può essere
musicale, emotivo e immaginativo. La musica suscita emozioni e sensazioni, molto utili
per il fattore “gruppo”, mentre le danze popolari con il loro ritmo permettono
coordinazione, cooperazione e gioiosità.
ATTIVITA’ LUDICA E ANIMAZIONE MOTORIA:
L’educatore deve essere disponibile al gioco e deve avere la sensibilità di captare, in ogni
momento ciò che sta accadendo nel gruppo che gioca. Il gioco non si colloca nella vita
quotidiana, il gioco è tensione, si svolge entro certi limiti di spazio e di tempo. Esso si
fonda su regole, rafforza il senso di appartenenza ad un gruppo ed il senso di comunità.
ACQUATICITA’ E NUOTO:
L’ambiente acquatico è utile per le diverse sensazioni di equilibrio che dà. E’ necessario
che la persona sappia nuotare, perché deve essere tranquilla, rilassata senza paure e
tensioni. Si eseguiranno spostamenti in piedi, in scivolamento ed esercizi di
mobilizzazione delle principali articolazioni.
GINNASTICA DOLCE:
Prevede un lavoro cosciente su sé stessi ascoltando le sensazioni corporee provenienti
dalla distensione delle masse muscolari e dalla mobilità articolare. Partendo da una
lenta mobilizzazione delle articolazioni e delle fibre muscolari, si prende coscienza delle
proprie tensioni muscolari “ascoltando” cosi il nostro corpo.
Si parte scaldando i muscoli posteriori superficiali, successivamente quelli anteriori per
terminare con quelli profondi. Un buon istruttore dovrà fare in modo che non insorga la
noia, che l’interesse e la motivazione siano sempre stimolati. Per riuscire in questo scopo
un buon istruttore dovrà avere buone conoscenze dei fondamentali tecnici
dell’educazione fisica, dovrà avere grande fantasia nell’utilizzare grandi e piccoli attrezzi
codificati che l’anziano può comodamente trovare anche in casa sua (sedie,palloncini,
carte, elastici, teli, palloni, palline).
Le fasi della ginnastica dolce sono state già elencate nel capitolo precedente.
Capitolo 5: Effetti dell’esercizio fisico
Un’alimentazione sana, la capacità di affrontare e superare gli stress, una vita affettiva
significativa, una vita attiva fisicamente e psichicamente, piccole misure di prevenzione,
sono necessarie per conservare una buona salute fisica e per avere la giusta autonomia.
La pratica fisica è un elemento al quale ogni individuo deve essere educato sin da
giovane e che deve essere mantenuto per tutta la vita, così da trarne benefici in età
senile.
I vantaggi psicologici per l’anziano derivanti da una regolare attività fisica, consistono
principalmente in una maggiore serenità nell’affrontare la vecchiaia, derivante da una
maggiore fiducia nelle proprie capacità con conseguente diminuzione del senso di ansia.
Gli effetti dell’attività fisica sono:
azione ansiolitica;
- effetto antidepressivo;
- aumento autostima;
- maggiore fiducia in sé stessi a beneficio dell’autonomia;
- socializzazione e contatti interpersonali;
- stimolazione per lo sviluppo ed il completamento della vita affettiva;
- miglioramento dei parametri fisiologici;
- cambiamento socio-culturale del concetto di vecchiaia.
-
E’ importante muoversi, la sedentarietà può portare a:
APPARATO APPARATO SISTEMA APPARATO
RESPIRATORIO NERVOSO
CARDIO- OSTEOARTICOLA
CENTRALE
VASCOLARE RE
◦Ipoventilazione ◦Aumento pressione ◦Disturbi motori ◦Diminuisce la forza
arteriosa muscolare
◦Ipossiemia ◦Diminuzione ◦Disturbi psichici ◦Osteoporosi
dell’adattamento
cardiaco
◦Ristagno dei secreti ◦Rischi di embolia ◦