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TABELLA SI NOTA CHE LA RESA è MASSIMA ALLE BASSE PRESSIONI
2. Operando sotto pressione si riducono i volumi dell’apparecchiatura MA si allargano i limiti di
esplosività e si rende più pericolosa la condotta della reazione di ossidazione di NH3, data la
elevata temperatura
3. Operando sotto pressione si rendono più economiche tutte le operazioni successive
all’ossidazione di NH3 PERCHÉ la compressione effettuata prima dell’ossidazione (si comprime
NH3 e aria) riguarda un minor numero di moli e non richiede l’impiego di macchine in acciai
speciali, necessari per comprimere gas contenenti NO e H2O quali quelli che si hanno dopo
l’ossidazione
In pratica si opera alla pressione di qualche atmosfera.
Il catalizzatore è utilizzato sotto forma di rete. I catalizzatori porosi sono meno selettivi. In pratica si
utilizzano leghe Pt-Rh (contenenti fino al 10% di Rh) che hanno durata maggiore del solo Pt.
VELENI: acetilene reversibile; H2S, composti dell’arsenico As e clorurati permanenti. Queste
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impurezze possono essere contenute nell’aria. Durante il montaggio le reti non devono essere sporcate di
grasso. Inoltre i gas che li alimentano devono essere depurati dalle polveri che darebbero luogo a
fenomeni di erosione con conseguente perdita di Pt. I motivi per cui si ha perdita di Pt negli impianti
industriali sono ancora poco chiare anche se taluni autori ritengono che si formino idruri di Pt più volatili
del platino, che ha una temperatura di fusione notevolmente superiore alla temperatura di esercizio.
Il bruciatore è un dispositivo mediante il quale il combustibile destinato a bruciare nel focolare di un
forno, di una caldaia ecc. viene immesso, spesso insieme con l’aria comburente, nel focolare stesso, in
condizioni che assicurino una combustione completa e regolare. Il combustibile utilizzato può essere
gassoso, solido e liquido. I combustibili solidi prima di essere immessi nel bruciatore debbono essere
polverizzati. I bruciatori per combustibili liquidi possono essere a vaporizzazione o a nebulizzazione, a
seconda del processo utilizzato per portare il combustibile liquido in uno stato adatto alla miscelazione
con l’aria. Esistono anche bruciatori cosiddetti misti, i quali sono predisposti per l’impiego di
combustibili sia liquidi sia gassosi.
La cinetica della reazione di ossidazione di NH3 a NO nell’interfaccia gas-‐superficie del catalizzatore, dato
anche il valore relativamente elevato della temperatura, è determinata dai fenomeni di trasporto di
materia (VEDI EQUAZIONE DEL TIPO ARRHENIUS) e di calore piuttosto che dai fenomeni chimici. In
particolare, si ritiene che lo stadio lento della reazione sia la diffusione di NH3 verso la superficie del Pt e
che questa sia ricoperta da O2 adsorbito.
Il calore prodotto nella reazione dei gas in funzione della temperatura Q(T) è una linea praticamente
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retta poiché è data dall’equazione dQ = mCp*dT e mCp si può ritenere costante in prima
approssimazione. È infatti possibile supporre che tutto il calore prodotto dalla reazione serva a
riscaldare i gas (reattore adiabatico + NO cambiamento di stato). Inoltre Q è proporzionale alla
conversione.
L’ammoniaca e l’aria depurata (da polveri) sono alimentati indipendentemente al bruciatore dove
vengono miscelate in un diffusore. Questi gas passano poi su un materiale poroso che li purifica
ulteriormente e infine giungono sulla rete di platino che è sotto forma di disco. Generalmente si utilizza
un pacchetto di più reti sovrapposte.
OSSIDAZIONE DI NO A NO2 omogenea esotermica equilibrio favorita
reazione interessata da
a bassa temperatura ANCHE cineticamente
I prodotti gassosi uscenti dal bruciatore contengono NO (in percentuale di circa 7-‐9 %, circa uguale alla
percentuale di NH3 presente nella miscela di alimentazione del bruciatore), O2 (non reagito, presente
nell’aria di alimentazione), N2 (inerte, presente nell’aria di alimentazione), vapor d’acqua (proveniente
dalla reazione di combustione di NH3).
La reazione di ossidazione di NO a NO2 è interessata da equilibrio ed è esotermica. Il suo G° si annulla a
Δ
780 °C. Dai dati di equilibrio si rileva tale reazione è interamente spostata verso destra a T < 200 °C.
Per quanto riguarda il comportamento cinetico di questa reazione, si deve osservare che non richiede
catalizzatori e che la sua velocità è fornita dalla relazione v=k*(Po2)*(Pno)^2. Questa reazione è inoltre
caratterizzata dal fatto inconsueto che la sua costante di velocità aumenta al diminuire della
temperatura. Da quanto detto, e considerando che la reazione di ossidazione di NO a NO2 avviene con
diminuzione del numero di moli in fase gas, si deduce che la reazione deve essere condotta a
temperature sufficientemente basse (es. ambiente) e possibilmente sotto pressione. L’ossigeno
necessario è stato già introdotto con l’aria in eccesso.
Dato che devo lavorare a basse temperature ma che i gas uscenti dal bruciatore per l’ossidazione
dell’ammoniaca si trovano a 700-‐800 °C, li dovrò raffreddare. Tali gas