Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
PROFILI TERMICI NOTEVOLI
1 - Modello Lineare
2 - Modello a gradini
3 - temperatura lineare a zone
MODELLI A 3 ZONE Modello a 3 zone
semplificato: Tutta la
variazione di temperatura
è imputata alla regione di
termoclino
È possibile definire il rapporto exergetico, figura di merito dei serbatoi con stratificazione ed è
definito dal rapporto dell'exergia con stratificazione su exergia di un serbatoio perfettamente
miscelato. Quindi il rapporto al limite è uguale a 1. Più è maggiore di 1 migliore sarà la
stratificazione e quindi migliore la figura di merito.
La crescita del rapporto exergetico è più marcata quanto più i deltaT si effettuano vicino allo stato
morto. Ovviamente l'exergia è tanto più grande quanto più ci si allontana dallo stato morto. Ma la
variazione di questo rapporto exergetico è maggiormente percettibile quanto più si è vicini allo stato
morto.
Per massimizzare il contenuto exergetico dell'accumulo si devono garantire piccoli spessori di
termoclino. Tanto più è brusca la variazione di temperatura all'interno del termoclino, tanto più il
serbatoio è in grado di conservare l'exergia.
Il contenuto exergetico dell'accumulo può essere incrementato:
1. Aumentando la Tm (dimenticandosi della stratificazione).
2. Variando il deltaT di termoclino
3. Assicurando piccoli spessori di termoclino (incrementando la pendenza della variazione di
temperatura) Stiamo molto vicini alla T di stato morto quindi
l'exergia è ovviamente molto più piccola
dell'energia.
Dal punto di vista termodinamico si vuole infatti massimizzare l'exergia e non l'energia negli
accumuli termici sensibili.
Se l'accumulo è finalizzato ad una produzione di energia meccanica ha senso massimizzare
l'exergia per poter essere riutilizzato.
Accumulo termico in falda (ATES)
L'idea è di avere dei pozzi di iniezione dell'acqua e pozzi di estrazioni, scambiatore di calore che
interagisce con l'edificio e può essere usato sia in riscaldamento che raffrescamento.
Es ambito civile:
La pompa di calore al cui evaporatore è connesso uno scambiatore termico sotterrato
Pompa di calore con sonda geotermica quindi il terreno è utilizzato come un serbatoio di accumulo
di calore. È prevista una serpentina per estrarre calore a bassa temperatura.
Due configurazioni: a bassa profondità o alta profondità.
Stagno solare
Tecnologia sviluppata negli anni 60 in Israele.
Lo stagno solare è una soluzione che combina il raccoglitore di energia solare e l'accumulo.
L'idea è di avere una pozza di acqua salata, estensioni molto grandi di acqua salata, esposta ai
raggi solari. Quindi la pozza viene riempita di sale. Se le concentrazioni di sale sono troppo alte,
quindi prossime alla saturazione, il sale tenderà a stratificare perché le concentrazioni di sale a
maggiore salinità saranno depositate sul fondo. Via via salendo in superficie della pozza avremo
una concentrazione di sale sempre minore.
Si può suddividere l'altezza dello stagno in 3 parti e immaginare il modello a 3 zone applicato per la
salinità. di accumulo, non convective zone,
Si avrà una zona inferiore detta una zona intermedia detta e
una zona superiore.
L'idea è di catturare l'energia solare e realizzare in qualche modo una trappola per l'en solare.
Se non fosse così, quindi senza sale, i raggi del sole attraversano l'acqua, battono sul fondo, sono
assorbiti, scaldano il fondo, l'acqua si scalda, si ha moto convettivo e il calore viene portato in
superficie e il calore si disperde.
In acqua salata invece il gradiente di salinità si oppone al gradiente termico.
Il gradiente di salinità che è un gradiente gravitazionale vuole far rimanere sul fondo le zone calde
che sono anche quelle più dense perché ricche di sale.
L'acqua, parte mobile, non va in convezione perché il sale la trattiene.
La maggior parte della en. solare attraversa l'acqua che è trasparente, nel visibile, raggiunge il
fondo ed è assorbita perché il fondo è nero e viene riemesso in emissione radiativa nell'infrarosso,
l'acqua è opaca all'infrarosso.
meccanismo dell'infrarosso meccanismo convettivo
Il é bloccato dall'acqua; il è bloccato dalla
salinità quindi il calore sul fondo non può più salire; e l'acqua ha bassa conducibilità termica quindi
meccanismo conduttivo.
blocca il
È una soluzione adatta per grosse quantità di energia ed adatto per accumulo stagionale. È tutto
sommato una tecnologia molto economica ammesso di avere disponibilità di terreno e accesso ad
acqua e sale a basso costo. La zona superiore ha il compito di reintegrare la quota parte di
acqua che evapora per mantenere una massa costante nello
stagno serve quindi un reintegro, e serve a mantenere il più
possibile trasparente, quindi avere il più alto possibile il
coefficiente di trasmissione ottica dell'acqua per permettere ai
raggi di entrare nello stagno.
Uno stagno solare ha una efficienza ciclica attorno al 30%.
Problemi:
1. Si bloccano le dispersioni verso l'ambiente ma restano le dispersioni nel terreno ovviamente.
2. C'è il problema dell'ombreggiamento medio dello stagno che riguarda la zona di accumulo; in
media una porzione della superficie è in ombra a causa dell'altezza delle pareti.
Per l'accumulo a bassa temperatura si può avere circa una variazione di salinità del 20%.
Lo spessore dello strato intermedio ci da la resistenza alla conduzione verso l'ambiente esterno (è
la zona più spessa dove si ha la variazione di salinità maggiore.
ACCUMULO DI CALORE LATENTE
Si ha accumulo latente quando si fa variare la fase mantenendo costante la temperatura.
Si riesce ad accumulare una quantità doppia rispetto gli accumuli sensibili. Quindi si guadagna un
fattore 2 sulla densità di energia.
Il tipico passaggio di fase che considereremo è quello solido-liquido perché ad esso è associato il
minimo valore di variazione di volume specifico della sostanza.
Il sale di Glauber fonde a 32 gradi centigradi quindi può essere usato a bassa temperatura. Ha un
calore latente L pari a circa 251 KJ/kg. Facendo dei calcoli si arriva ad ottenere circa 59 kwh/m^3
considerando un deltaT di 50 gradi. Quindi il fattore 2 rispetto all'accumulo sensibile è verificato.
Pcm:
Si possono utilizzare materiali organici, inorganici o miscele eutettiche dei due materiali.
• Organici: possono essere paraffine (cere di sintesi), non paraffine (acidi grassi).
• Inorganici: possono essere sali fusi idrati (sali di Glauber), oppure metalli che sfruttano il
passaggio di fase da liquido a solido utilizzandoli però ad alta temperatura.
• Eutettici: miscele che realizzano combinazioni di organici e inorganici.
L'accumulo latente presenta alcuni problemi che stanno per essere risolti:
Supercooling
1. (sottoraffreddamento): Si raggiunge il punto di congelamento o fusione
ma la sostanza invece di passare di fase, essa
sottoraffredda, quindi si mantiene ad una
temperatura inferiore a quella di fusione
mantenendosi liquida. Questo perché il
fenomeno del sottoraffreddamento è un
fenomeno cinetico che dipende dalla velocità
con il quale si effettua il raffreddamento.
Quindi il problema e il controllo del
raffreddamento.
Segregazione:
2. si parte da un sale di una certa tipologia, nei processi di carica e scarica del
materiale, esso si degrada e non si riesce più a ritornare alla stessa composizione chimica del
materiale. Le caratteristiche del materiale degradano nel tempo.
Questo può compromettere il numero di cicli possibili che può compiere il materiale.
Infiammabilità e corrosione:
3. molti materiali sono organici quindi molti sono infiammabili quindi
una delle caratteristiche è il HRR che ci da la velocità di combustione (si introducono ritardanti).
La corrosione deve essere tenuta in conto tramite materiali dei contenitori adeguati.
Sali idrati
Alcuni sali cristallizzando possono legarsi all'acqua.
I punti di fusione di questi sali può variare in un range da 0 a 120 gradi quindi sono adatti alla bassa
temperatura.
Paraffine
Sono alcani a catena lineare
Al variare della temperatura di fusione si ha una funzione stretta alla lunghezza della catena quindi
aumentando n si aumenta la temperatura di fusione. Questo vuol dire che la temperatura di fusione
può essere progettata e scelta tramite la molecola della paraffina scelta.
Acidi grassi
Sostanze non tossiche, si trovano anche negli alimenti.
Esempio il burro, a bassa temperatura realizza un passaggio di fase.
Miscela eutettica acqua e sale abbassare il punto di
Banalmente la miscela di è eutettica perché ha il vantaggio di
fusione rispetto ai componenti della miscela.
Corso di Laurea Magistrale
in
Accumulo e Trasporto di Energia
Prof. Eliodoro Chiavazzo
Appunti di
Fabio Galizia
Lezione 12
Requisiti PCM, scelta temperatura di fusione.
Requisiti termodinamici dei PCM
Si possono distinguere in requisiti termodinamici e cinetici.
Termodinamici:
• Punto di fusione alla temperatura di funzionamento dettata dall'applicazione di interesse. I
materiali PCM che sono miscele eutettiche hanno temperatura di congelamento e quindi
passaggio di fase non fissa perché hanno un range a seconda della miscela, quindi è auspicabile
che questo range del punto di variazione non sia troppo ampio.
• Alto calore specifico, per poterli utilizzare anche per una quota sensibile e non solo latente, quindi
migliorare le prestazioni.
• Conducibilità termica la più alta possibile così da poter caricare e scaricare l'energia in maniera
rapida; infatti se la conducibilità termica è bassa questo compromette la potenza specifica, cioè
non poter caricare e scaricare in modo rapido.
• Fusione congruente per non generare sali chimicamente diversi.
• Piccole variazioni di densità nel passaggio di fase
Cinetici:
Sub cooling: assenza o moderato sub cooling. L'aggiunta di cere nei PCM che fungono da centri di
nucleazione nel momento in cui si cerca di far nucleare il materiale (modo passivo). Si possono
usare anche gli ultrasuoni per favorire il trasporto all'interno del materiale, si creano delle cavitazioni
nel materiale che esse stesse agiscono da agente di nucleazione che crescono e vengono
frantumate dagli ultrasuoni stessi, si ha quindi una reazione