vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Principi dell'OMC sulle licenze di importazione e il trattamento nazionale
L'OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio) stabilisce alcuni principi fondamentali per regolare l'uso delle licenze di importazione e il trattamento dei prodotti simili provenienti da altri paesi.
1. Licenze di importazione: Le licenze di importazione richiedono un'autorizzazione governativa per importare un determinato prodotto. Secondo il principio della nazione più favorita, un membro dell'OMC deve estendere condizioni commerciali più favorevoli a un altro paese rispetto a quelle accordate in precedenza ad altri membri dell'organizzazione per prodotti simili.
2. Trattamento nazionale: Il principio del trattamento nazionale impone ai membri dell'organizzazione di non discriminare i prodotti simili in base alla loro provenienza. Ciò significa che una volta che un prodotto straniero ha pagato i dazi doganali corrispondenti, deve essere trattato allo stesso modo del prodotto nazionale equivalente, sia per quanto riguarda le tasse che per quanto riguarda le leggi o i regolamenti interni applicabili.
Questi principi sono fondamentali per promuovere il libero scambio e prevenire discriminazioni ingiuste nel commercio internazionale.
Dell'innalzamento delle barriere al commercio estero. Le motivazioni che inducono i vari paesi a porre ostacoli ai flussi commerciali provenienti dall'estero sono molteplici:
- Volontà di migliorare la bilancia dei pagamenti (la domanda interna viene dirottata verso l'offerta nazionale in quantità superiore a quella che si registrava senza barriera → il paese importatore potrebbe ricercare, incrementando l'impiego della forza lavoro intera, un miglioramento dei redditi che genererebbe un incremento della spesa e un miglioramento della bilancia dei pagamenti. Tutto ciò si riflette in effetti ⇒ negativi per l'economie dei paesi esportatori → peggioramento bilancia dei pagamenti ↓ importazioni)
- L'obiettivo è cioè quello di far decollare produzioni con difficoltà protezione dell'industria nascente nelle fase di avvio a causa della concorrenza proveniente dall'estero. (permettendo loro di)
a condizione che esse si impegnino a formare professionalmente i propri collaboratori (es. Cina).
6. La normativa sull'origine delle merci.
L'analisi sulla normativa dell'origine delle merci è fondamentale in quanto l'origine della merce determina il trattamento tariffario e non tariffario a cui essa sarà sottoposta. Tale analisi relativa all'origine delle merci è necessaria al fine di stabilire:
- da quale paese importare
- dove localizzare la lavorazione del prodotto finito o dei semilavorati
- dove esportare in base all'accesso al mercato del paese terzo nelle cui condizioni rientra la gestione delle regole di origine da parte degli organi doganali del paese scelto
Per il le regole di origine non devono essere utilizzate come strumento di politica commerciale e non devono WTO risultare discriminatorie nei confronti dei flussi esportativi provenienti dai paesi in via di sviluppo, la cui immagine di origine è poco favorevole.
7. I
dazi protettivi. I dazi fiscali sono imposti con l'obiettivo di generare entrate per lo Stato, mentre i dazi protettivi sono utilizzati per proteggere l'industria nazionale da concorrenza estera. I dazi protettivi possono essere imposti per vari motivi, come la difesa dell'industria nazionale, la tutela dell'occupazione o la promozione di settori strategici per lo sviluppo economico del paese. L'obiettivo dei dazi protettivi è quello di rendere meno competitivi i prodotti importati rispetto a quelli prodotti internamente, favorendo così l'industria nazionale.dazi applicati a scopo protettivo
dazi → hanno l’obiettivo di colpire i consumi delle merci provenienti dall’estero al fine di
FISCALI conseguire un entrata tributaria
dazi → hanno l’obiettivo d’impedire o limitare l’entrata di alcuni prodotti stranieri per
PROTETTIVI consentire alla produzione nazionale di merci similari di resistere alla concorrenza
straniera.
Normalmente, l’ammontare di un dazio a scopo fiscale è inferiore a quello di un dazio imposto a scopo protettivo.
E’ evidente che raggiunta una certa soglia d’imposizione, l’effetto protettivo e l’effetto fiscale del dazio diventano
incompatibili: quanto più il provvedimento tariffario riduce le importazioni, proteggendo cos’ la produzione
nazionale, tanto meno elevati si presentano gli introiti fiscali il problema consiste nel bilanciare i due effetti e
decidere quale far prevalere. (tale decisione appare sempre più orientata verso
scopi protettivi).
9. Dazi compensatori.
Negli ultimi anni fra i dazi protettivi hanno assunto rilevanza i dazi compensatori. A tale categoria appartengono → vengono applicati all’importazione di determinati prodotti che provocano dazi ANTISOVVENZIONI grave turbamento ai rispettivi settori del mercato interno, a causa delle sovvenzioni e delle agevolazioni (dirette o indirette) di cui vengono fatti beneficiare nei paesi di origine dazi → vengono utilizzati quando gli operatori economici di un paese mettono in atto ANTIDUMPING una discriminazione in termini di prezzi tra il mercato interno e quelli internazionali (nel senso che vendono a prezzi più bassi di quelli che applicano normalmente nel loro paese)
10. Criteri di calcolo dei dazi.
Si distinguono i dazi ad valore, a peso e misti: quando è reso proporzionale, con aliquota percentuale, al valore imponibile della merce importata AD VALOREM Presenta anomalie in presenza di forti sbalzi di prezzi⇒prezzi in
rialzo del tributo incide in maniera tale da esasperare la finalità protettiva. Prezzi in ribasso riducono l'effetto protettivo e fiscale al punto da renderne inutile l'imposizione: quando l'aliquota è fissa per ogni unità di bene importato (per peso, per volume, per superficie, per unità...) a prescindere dal prezzo. Prezzi in rialzo, l'applicazione del dazio riduce il gettito tributario e l'eventuale finalità protettiva. Prezzi in ribasso, le finalità ad esso attribuite sono esasperate: quando utilizza contemporaneamente i due criteri indicati precedentemente. Il criterio misto nasce proprio per ovviare agli inconvenienti dovuti ai due criteri di base, soprattutto per le produzioni più facilmente soggette a forti oscillazioni di prezzo, in quanto integra, compensandoli, svantaggi e vantaggi dei precedenti criteri. Esso comporta una doppia imposizione sulla stessa merce, l'unamisurata ad.valorem e l'altra rapportata alla quantità, cosicché di fronte a fenomeni di instabilità (es. con prezzi al rialzo) si osserverà una perdita di efficacia della componente specifica e un'incidenza accresciuta di quella ad valorem (viceversa nel caso di significative riduzioni di prezzo). 11. Diritti integrativi di confine. I "diritti sono un'altra barriera tariffaria agli scambi internazionali (come i dazi integrativi di confine" doganali): sono un complesso ed eterogeneo insieme di tributi di spese imposti dalle autorità doganali che producono effetti e presentano meccanismi di funzionamento molto simili a quelli dei dazi. Un tributo presente in tutti i sistemi economici avanzati è quello dell'imposta sul valore aggiunto che viene riscossa dalle autorità doganali all'entrata delle merci entro i confini; tale imposta viene generalmente applicata e riscossa nelle stesse percentuali per il traffico interno.(la base imponibile su cui viene calcolata all'atto dell'importazione è rappresentata dalla base di calcolo del dazio doganale cumulata di tutti i diritto di confine dovuti).
Un altro tributo: sovrimposte di fabbricazione che vengono riscosse dalle dogane sulle importazioni di merci estere che, se prodotte all'interno del paese, sono soggette a imposta di fabbricazione o a provvedimento analogo. ⇒ con l'obbiettivo dunque di evitare una discriminazione tra i produttori nazionali e quelli esteri.
Poi vi sono i diritti di monopolio che gravano sulle merci per le quali la produzione, il commercio e l'importazione sono riservati allo Stato (in alcuni casi è possibile per un operatore privato importare tali merci ma necessario il pagamento del diritto compensativo da trasferire all'amministrazione statale).
Esistono poi le tasse sul consumo.
Esistono poi le tasse addizionali (es. Cina → Diritti di magazzino e di facchinaggio commisurati
all'entità delle operazioni di custodia e movimentazione delle merci all'interno dell'area doganale.Tasse di sbarco e imbarco (per scambi via mare e via aerea);
Tasse di ispezione della merce e tasse per le statistiche (per le operazioni amministrative, statistiche, organizzative e di certificazione mediante contrassegni la dogana riscuote una pluralità di tributi commisurati di solito al valore dei prodotti importati).
Si può così affermare che i diritti di confine costituiscono il corrispettivo monetario di determinati servizi prestati dalle autorità proposte alle dogane e al tempo stesso rappresentano strumenti di politica commerciale pubblica, per effetto dei quali gli scambi internazionali possono essere più o meno costosi e/o veloci.
12. Il contingentamento.
Vi sono due tipi di contingentamento delle importazioni (posti in essere dallo Stato importatore):
- assoluto
- doganale
- provvedimento con il quale si stabilisce una
limitazione quantitative, denominata quota, ASSOLUTO:all&rs