Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 12
Riassunto esame Abilità informatiche, prof. Castellucci, libro consigliato Dall'Ipertesto al web Pag. 1 Riassunto esame Abilità informatiche, prof. Castellucci, libro consigliato Dall'Ipertesto al web Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Abilità informatiche, prof. Castellucci, libro consigliato Dall'Ipertesto al web Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Abilità informatiche, prof. Castellucci, libro consigliato Dall'Ipertesto al web Pag. 11
1 su 12
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Computing Machinery) con un articolo in cui per la prima volta compare il termine

ipertesto. Nelson partecipa alla conferenza senza alcuna qualifica specifica,e per questo

rappresenta un buon esempio di quello che Edward Said chiama intellettuale dilettante,in

contrapposizione all’intellettuale di professione. Il termine,che solitamente ha un’accezione

negativa, in questo caso assume un valore positivo. Infatti l’intellettuale dilettante non parla

in nome di alcuna istituzione per cui lavora,e quindi viene ad essere potenzialmente più

libero da pressioni e condizionamenti. Secondo Said ,inoltre,l’intellettuale dilettante deve

essere esiliato ed emarginato,e sono queste caratteristiche che ben si accompagnano alla

persona di Ted Nelson. Tali caratteristiche potrebbero sembrare negative ma in questo caso

indicano le condizioni essenziali per la propria libertà e autonomia. Dilettante è quindi

sinonimo di libero. Tuttavia,anche se

“dilettante”,Nelson presenta la sua relazione e una istituzione come Acm la accetta. Con

questo giudizio Acm tributa un onore non solo a Nelson,ma anche a se stessa. Indica infatti

di aver raggiunto un grado così alto di autorevolezza da non sentire la necessità di mettere

in dubbio la propria capacità di giudizio. Non si lascia infatti intimidire dalla giovane età

dell’autore,né dalla mancanza di qualifiche specificatamente attinenti,né dall’impostazione

1

teorica piuttosto che applicativa. Ancora oggi Nelson continua ad essere invitato alle

conferenze di Acm,e in particolare a quelle di uno dei 34 gruppi di interesse in cui è

suddivisa Acm,il Sigweb che si occupa dello studio di ipertesto,ipermedia e web. Inoltre il

nome e lo spirito di Nelson viene perpetuato nell’attribuzione di un premio di

incoraggiamento per giovani studiosi. Si tratta di un piccolo premio in denaro,conferito dal

1999 al lavoro più innovativo presentato nelle conferenze annuali. Significativa è la

condizione:deve trattarsi di un esordiente.

Il 24 agosto 1965 Nelson presenta la sua relazione: “A file structure for the complex,the

changing and the indeterminate”. Il progetto prevede un nuovo modo di strutturare i file di

un sistema informatico. Tali file devono essere modificabili e dovrà essere mantenuta

memoria di tutte le versioni,che potranno quindi essere confrontate. La ricerca avverrà per

parola e per argomento e sarà possibile effettuare ricerche incrociate. Infatti l’informazione

potrà essere cercata saltando da un riferimento all’altro seguendo dei legami,i link.

Inoltre,considerato che le possibilità di collegamento operate dalla mente umana sono

imprevedibili e infinite,anche il sistema dovrà mimare l’intelletto umano e non porre limiti

alle possibilità di collegare,estendere e modificare informazioni. Il sistema dovrà quindi

essere tendente a infinito. L’ipertesto quindi è concepito solo nella dimensione online e in

uno spazio potenzialmente infinito.

Nonostante il termine ipertesto sia comparso nel 1965 si tende a farne risalire la nascita o

alla diffusione del web,o all’interno di una tradizione scientifica e in particolare agli studi di

Joseph Licklider e Vannevar Bush.

Licklider è uno psicologo sperimentale,esperto di acustica e lavora al Mit dal 1951. La sua

popolarità però si diffonde solo a partire dal 1960,anno in cui pubblica il suo articolo Man-

computer Simbiosis,che tratta di computer ma ha dei contenuti fortemente innovativi tanto

da interessare l’ambiente governativo e i particolare l’Arpa che gli affida la direzione di

Ipto,la sezione dedicata alla ricerca informatica. L’Arpa ha il compito di finanziare progetti

innovativi a prescindere dal loro possibile utilizzo militare,e anche se sotto la direzione del

dipartimento della Difesa, la politica di ricerca vigente ad Arpa è molto libera. Scegliendo

Licklider per l’incarico all’Arpa si decide di dare una chiara linea da seguire nella ricerca

informatica e cioè favorire la simbiosi uomo-macchina. L’articolo di Licklider viene

pubblicato su una rivista scientifica prestigiosa e si rivolge ad un pubblico di specialisti.

L’aspetto particolare sta nell’utilizzo di un linguaggio che ricorre a molti prestiti dal lessico

della biologia. Licklider infatti innesta biologia e psicologia in temi che riguardano i

computer. Ancora oggi l’articolo colpisce per questo aspetto innovativo. Il lettore infatti

viene condotto in un mondo di natura e non in un contesto tecnologico. Tuttavia secondo

Licklider non vi è alcuna frattura tra i 2 mondi,che anzi dovranno sempre più coesistere in

simbiosi. Va però precisato che il concetto di simbiosi non è inteso in termini di protesi. La

protesi infatti è solo un modo per sopperire ad una mancanza,mentre Licklider perora una

relazione simbiotica tra uomo e computer,ossia un sistema capace di potenziarne

reciprocamente le capacità. È evidente l’insegnamento di Wiener. Egli sosteneva infatti che

l’uomo deve essere libero,in pace e in armonia sociale per poter sviluppare le proprie

2

capacità creative e che le macchine devono quindi alleviarne la fatica,poiché l’uomo non

può essere usato come macchina. In questa prospettiva però cambia anche il modo di

intendere le macchine,che non devono essere solo in grado di svolgere le loro funzioni ma

devono anche essere in grado di autoregolarsi e autogestirsi in caso di funzionamento

difforme o erroneo. Devono quindi essere in grado di tornare indietro rispetto al momento

in cui si è verificata la difformità e di conseguenza autoregolarsi o arrestarsi. Di questa

impostazione Licklider è pienamente consapevole in Man-computer Simbiosis. Egli infatti

chiarisce che le macchine allevieranno l’uomo dai lavori routinari liberandone le energie

necessarie per sviluppare le capacità creative. Alleviati dai lavori routinari gli uomini

troveranno un ulteriore aiuto in queste macchine di nuova generazione,le macchine

simbiotiche,ma stavolta non solo per svolgere azioni materiali ma per svolgere operazioni

intellettuali. Un altro elemento particolare dell’articolo è costituito dal fatto che sia uno

psicologo a parlare di computer. In realtà la formazione in psicologia costituirà un punto di

forza,poiché permette a Licklider di prendere in esame aspetti non considerati rilevanti per

gli altri,e cioè l’aspetto umano. In realtà Licklider ha sempre avuto dimestichezza con i

computer,fin dagli anni della formazione universitaria,passando poi ad utilizzare i computer

per i suoi studi sul cervello umano e successivamente a studiare i computer considerandoli

come cervelli umani interconnessi. Durante la

permanenza all’Arpa Licklider lavora anche ad uno studio di fattibilità,commissionatogli dal

Council on library resaurces. Scopo della ricerca è quello di verificare la possibilità di

sviluppare biblioteche elettroniche,alla luce delle nuove possibilità offerte dalle tecnologie

informatiche. Il risultato della ricerca viene pubblicato nel 1965 in Library on the future. Il

progetto per un nuovo modello di biblioteca elettronica viene denominato Simbiont,e

risente della ricerca presso Arpa,visto che le tecnologie di rete vengono presentate come

orizzonte possibile anche per un settore tradizionale come quello delle biblioteche. Ancora

una volta quindi Licklider opera un’ibridazione tra mondo umanistico e quello scientifico. In

questa prospettiva la biblioteca non è solo un ambito professionale di antica tradizione ma

anche un degno oggetto di trattazione scientifica. L’articolo si divide in 2 parti. La prima,che

si rifà all’iterazione uomo-macchina,definisce l’area di indagine,ossia le biblioteche. La

seconda è lo studio di fattibilità vero e proprio e rimanda alle esperienze delle banche dati.

In effetti Simbiont è un sistema che dovrà svolgere un gran numero di funzioni che

diventeranno quelle tipiche delle banche dati,come recupero per termine,possibilità di

apporre modifiche,inserire note,aggiungere appunti,confrontare testi.. in questa prospettiva

il termine “biblioteca” viene ad assumere un nuovo significato che si affiancherà a quello

tradizionale,e che intende la biblioteca come “recupero di informazioni registrate su

computer”. Nel 1968 Licklider assiste alla realizzazione della prima biblioteca elettronica,la

Rete. Ed è in questo momento che la ricerca tecnologica si svincolerà dal paradigma

precedente(la biblioteca) e costruirà i primi progetti pensando al nuovo paradigma di

riferimento(la Rete).

Licklider però non si presenta come l’iniziatore di una linea di ricerca ma come il

prosecutore e in particolare degli studi di Vannevar Bush. Questi nel 1945 avevo pubblicato

l’articolo As We May Think,Come possiamo pensare,in cui propone il progetto di un sistema

di gestione della conoscenza,il Memex. Bush si trova a dover affrontare il problema della

3

rigidità dei sistemi di classificazione e catalogazione,a causa dei quali i documenti,una volta

archiviati,potevano essere ritrovati solo in un punto di un percorso logico,quando poi la

necessità dell’utente era quella di poterli ritrovare in luoghi diversi e a partire da differenti

percorsi logici. Occorreva quindi modificare il concetto stesso di classificazione e

catalogazione e quindi di recupero delle informazioni. Il progetto di Bush diventa subito il

modello di riferimento poiché il Memex proponeva una soluzione al problema della rigidità

dei sistemi di categorie. Il Memex infatti è inteso come macchina della mente,e quindi

imposta il recupero delle informazione non sui sistemi di classificazione ma sui processi

associativi della mente umana. Così come la mente salta da un’idea all’altra,così il Memex

avrebbe permesso di saltare da un documento all’altro rapidamente. Anche se costituisce

un progetto innovativo,il memex non sembra tanto una macchina quanto piuttosto una

classica scrivania americana in legno. Il progetto infatti prevedeva una struttura in legno al

cui interno sarebbe stato contenuto un juke-box di microfilm azionabile tramite pulsanti e

leve poste sulla scrivania. Tre schermi avrebbero permesso la visualizzazione

contemporanea. Ed è quindi la presenza dei 3 schermi a permettere la realizzazione della

qualità ipertestuale. Infatti osservando l’immagine di un oggetto su uno schermo,sul

secondo sarebbe stato possibile osservare l’immagine di un altro oggetto e operare quindi

un confronto;sul terzo sarebbe stato proiettato un documento che avrebbe permesso,ad

esempio,di approfondire un aspetto specifico. In effetti Bush va molto nello specifico nel

descrivere il funzionamento del memex. Ogni m

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
12 pagine
6 download
SSD Scienze matematiche e informatiche INF/01 Informatica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bea.binaghi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Abilità informatiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Castellucci Paola.