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MILANO

Brunelleschi fu chiamato anche a Milano:

⁃ cerchia interna dei Navigli (mura medioevali di San Damiano, le uniche ancora esistenti)

Intorno al 1360 fu realizzato il Castello Sforzesco dalla famiglia Visconti (Galeazzo II), all'interno delle mura di difesa,

il fossato correva tutto attorno

Filippo Maria Visconti (1428-1431) chiama Brunelleschi a Milano per realizzare un modello di questo castello, lui è

uno degli ultimi visconti (fino al 1450)

Vasari parla di B., non ci sono altre testimonianze concrete del superamento del fossato: muratura di collegamento in

alzato probabilmente progettata da lui

FIRENZE

Ospedale degli Innocenti (1419-1424)

Grazie alla notorietà dela cupola, riceve molte altre commissioni, questo a nord di poco di S. Maria del Fiore – molto

è

strano, di solito in zone periferiche, nascoste, ma B. dice che non un problema sociale se questi bambini saranno

è

accolti, quindi grande portico accogliente e aperto, non nicchia celata e con davanti una piazza, in una zona centrale

(“non più zona della vergogna”)

Prima commissione pubblica di B.

Lavorava molto alla cupola in quel periodo, le strutture effettivamente realizzate da lui sono:

⁃ fondazioni

⁃ mura principali

⁃ criptoportico

⁃ loggiato (“Portico degli Innocenti”)

un “brefotrofio”, luogo dove venivano abbandonati i bambini non voluti – rotazione di ruota lignea

È

Estrema chiarezza e semplicità distributiva

Il portico ha le arcate alte circa 8 m e larghe e profonde 5 m; fronte di 71 m

Distinzione, elegantissima e costosa, tra strutture portanti (pilastri, colonne, archi e architrave) e le mura: le prime in

pietra serena (grigio scuro), le seconde semplici e geometrizzate (intonacate); “trucco” di dipingere gli archi tra

campate sotto il portico come se fossero di pietra (avrebbe avuto il suo peso); precisione di impianto cambio

Serie di campate quadrate individuate da colonne che reggono archi a tutto sesto (quindi in altezza L/2)→

è

di linguaggio, già attuato dal cambio della campata (da rettangolare a quadrata) in S. Maria del Fiore; questo

diventerà indentificativo del linguaggio brunelleschiano

Richiamo anche del linguaggio classico: arco e colonna, non pilastro

→ riferimento all'antichità ma con elementi di assoluta novità

Novità: colonna + archivolto su campata quadrata

Volta a vela

Brunelleschi adopera l'inquadramento dell'ordine inferiore nel superiore, sotto paraste, sopra architrave che le

racchiude

Una porta centrale immette nel chiostro intorno al quale si distribuiscono i vari locali

La pianta presenta caratteristiche che ritroveremo applicate pochi anni dopo al palazzo signorile fiorentino: il grande

cortile a chiostro e l'asse di simmetria

Caratteristiche: maestà

di facciata, raffinatezza di esecuzione, organizzazione funzionale spazi

(Il modello più innovativo, dopo questo, l'Ospedale di Milano)

è

Lavori eseguiti direttamente da B. fino al 1424

La costuzione iniciò dalla prima campata a sinistra e la volta corrispondente diversa rispetto alle altre: non ha

è

intercapedini interne (la catena si ruppe o non fu mai realizzata) – si pensa abbia cominciato da qui

Archi così ampi non “deturpati” da catene metalliche in quanto queste, curve, erano incluse nelle volticelle del

portico – irrobustimento interno, rinforzate direttamente le vele

La gradinata ancora non c'era

Basamento realizzato con pilastri piramidali in pietra dove poggiano le colonne e gli spazi tra colonne (o tra pilastro e

pilastro) sono riempiti di ciottoli (provenienti dal torrente Mugnone)

Situazione al 1427:

planimetria a U con facciata, alloggio per fanciulli e chiesa

Chiostro interno (B. morto): colonne e archi innalzati nel 1445 ma su fondazioni del '26

è

Inaugurato nel 1445: forti manomissioni al progetto brunelleschiano

Il portico doveva esercitare una funzione sociale per incontri, affari ecc.; la piazza diventa atrio del loggiato

brunelleschiano sovvertendo il luogo di vergogna

Cappella della famiglia Pazzi

Varie fasi realizzative: cominciata tra il 1429-1430, poi ripresa nel '42 e nel '45, ma nel '56 B. muore

Area vincolata a sx dal muro della Chiesa di S. Croce, che era un edificio monastico e quindi aveva anche una parte di

refettorio, che era situata nell'angolo in alto a dx → due vincoli spaziali molto rigidi

Organismo costituito da due vani coperti con cupola

Dal vincolo del refettorio prende la lunghezza del lato e crea un vano quadrato di quelle dimensioni; in asse con

questo crea un secondo vano quadrato di lato 19,5 br, che poi espande fino a raggiungere il muro di S. Croce e

riportando la misura in modo simmetrico nell'altra direzione

Modulo “ad quadratum”, che diventa importantissimo

Volte a botte laterali

Il rapporto tra la configurazione del quadrato piccolo e di quello grande diventa un modulo di interasse tra i due

sostegni (vertici dei due quadrati) – modulo dell'ordine, ripetuto nel linguaggio architettonico

Imposta circolare della cupola semisferica che si raccorda con dei pennacchi all'imposta quadrata

Interno:

Schema adattato ai vincoli dell'area per ottenere corrispondenza precisa → lesena che risvolta sul lato corto di ¼

(larghezza delle altre braccia: 1 e ¼)

Apertura vano minore ripetuta sui 4 lati per omogeneità, ma leggermente contratta

Dislivelo tra i due vani (dati dal refettorio e da . Croce) risolto con una panca lungo tutto il profilo

Profili “strutturali” (elementi veticali e orizzontali) sottolineati dalla pietra serena (arenaria grigia) in contrasto con

le superfici intonacate

(Ordine alto 15 br.)

Si gira di ¼ la seconda arcata con lesena per mantenere lo stesso spessore dell'ordine del modulo differenza di

quadrato grande e quadrato piccolo (vedi foto)

Cupola a costoloni semisferica sia nella grande che nella piccola

Quattro arcate sui 4 lati sia nella grande che nella piccola

La cupola maggiore fu voltata nel '59, mentre il portico fu completato nel '61

→ interassi portico uguali a quelli della parete interna

⁃ interassi tra i sostegni

⁃ evidenziazione delle parti importanti con la pietra scura

⁃ quadrato

⁃ volontà di configurazione spaziale geometrica (vedi anche il pavimento)

Palazzo di parte guelfa (1425)

Edificio civile

Commissionata dalla parte uelfa (filo-papale), volevano una sede rappresentativa

Anche qui aveva dei vincoli: il piano inferiore era preesistente, lui deve solo innalzarlo

Elimina le decorazioni e fa che la parte più rilevante siano le finestre, alte 5,5 m e larghe 2,5 m, sormontate da oculi

aperti in asse e di diametro coincidente alla larghezza della finestra

Sala brunelleschi: spazio interno alto il doppio rispetto agli spazi soliti, grande salone, ordine realizzato

successivamente (quindi inutile fare elaborazioni sui moduli) ma comunque sempre differenza tra parte verticale (in

pietra serena) e intonaco bianco

Stereotomia pura (semplicità) e grande altezza dello spazio interno

Sacrestia vecchia di S. Lorenzo

Sistema geometrico perfetto: un quadrato principale con un quadrato secondario in asse e il lato di questo viene

riportato in altezza

L'altezza fino alla chiave di volta quindi uguale al lato → cubo perfetto

è

Periodo di cattivi rapporti tra B. e Donatello (avevano viaggiato insieme) perchè B. opta per una semplicità delle

superfici e un'importanza ai volumi e ad una ferrea geometria basata sul quadrato, differentemente da Donatello

Chiesa di San Lorenzo (1421-1459)

Elaborato da B. dopo vicende lunghe e complesse

Facciata non portata a compimento, anche Michelangelo fece una serie di proposte

Lavori sospesi nel '25 e ripresi nel '42 da Antonio Manetti (era un artista di questo periodo e uno dei pi grandi

ù

biografi di B.)

Corpo a 3 navate, un transetto e 5 cappelle presbiteriali

Modello progettuale della crociera: incrocio tra il corpo longitudinale e quello ortogonale

Cupola su pianta circolare emisferica, non sviluppato ulteriormente su tutta la planimetria

Aggiunte 3 cappelle da entrambi i lati e, nella fase dal '42, anche delle cappelle di minore profondit ai lati delle

à

navate laterali

Elementi in sequenza, sistema di campate e cappelle

Internamente ha la struttura a croce, un sistema di colonne e archivolti a tutto sesto, soffitto a cassettoni, campate

quadrate voltate a vela

Il sistema colonna+ arco non regge molto peso, per questo si scelse la voltatura piana

Le volte delle navate laterali sono a vela

Chiusura angolare tra navata principale e transetto, termina la serie di arcate con dei pilastri (nell'Ospedale avevano

alle spalle de setti murari, qui no), chiusura statica con pilastroni di ordine superiore e un architrave

C'è una serie di anomalie, attribuite ad altri: l'ampiezza del pilastro corrisponde all'ampiezza della lesena pi piccolo

ù

che introduce alle cappelle laterali (l'altezza molto differente, la fa sembrare inadeguata nel pilastro); le cappelle

è

ultime laterali sono introdotte da tre scalini (Vasari dice che un inconveniente che fa apparire zoppa tutta l'opera);

è

la trabeazione principale, che racchiude il sistema inferiore, diventa la base delle volte a botte, quello superiore

diventa imposta delle volte a vela dell'ordine superiore; l'architrave segna il punto più alto delle vole a vela e anche la

base dei 4 archi che reggono la cupola; l'architrave interno divide allo stesso modo

Chiesa di Santo Spitito (1428-1487)

B. fa la progettazione iniziale, sollecitato dal quartiere d'oltrArno

Interrotto nel '30, ripreso nel '39

Le vicende furono così lunghe sia per la morte di B. che per il suo orientamento: la cittadinanza, specie i notabili, la

voleva con la facciata verso il ponte e il centro della città, non che mantenesse l'orientamento opposto (ma poi ha

vinto la seconda)

Organizzazione planimetrica: B. porta a compimento quella che era la sua idea anche in S. Lorenzo → un modulo

ripetuto nella navata principale e nel transetto (le laterali proseguono formando un deambulatorio – all'incrocio si

alza una cupola) che una campata quadrata ripetuta per organizzare il transetto, il presbiterio e, ripetuta 4 volte, la

è

navata principale; le campate delle navate laterali sono quadrate di lato L/2 rispetto alla campata principale

(gerarchia di rapporti molto complessa, qui riesce in quello che non era riuscito a fare a S. Lorenzo)

Il modulo principale però quello della campata piccola, di L/4 = 5,5 br (lo spessore della campata semicircolare),

è

L/2 = 11 br, L = 22 br

16 br (1/3) l'altezza dell'ordine delle navate laterali e 26 br (1/5) quello della principale

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Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
22 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martina_b96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Iacobone Damiano.