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PACKAGING II PARZIALE
4. Distinguere e descrivere il fenomeno di migrazione positiva e di migrazione negativa, mettendo anche
in evidenza gli effetti potenziali di ciascuno di questi fenomeni
Il fenomeno della migrazione è un trasferimento di massa che segue le leggi della diffusione, legato alle
proprietà diffusionali ed alle proprietà solventi sia del materiale che della fase di contatto. Le molecole
che si trovano in regioni ad alta concentrazione tendono a portarsi in regioni a bassa concentrazione
attraverso spazi disponibili al loro passaggio. Il fenomeno della diffusione dipende da numerose variabili
e non avviene in uguale modo ogni volta che un materiale è a contatto con un alimento.
Gli aggettivi ‘positiva’ e ‘negativa’ sono riferiti alla direzione della migrazione e non agli effetti del
fenomeno.
Migrazione positiva: avviene dall’imballaggio all’alimento. Esempio la migrazione di additivi,
coloranti, prodotti di degradazione del polimero che causano contaminazioni chimiche e
sensoriali. Può comprendere anche effetti desiderati come la cessione di sostanze polifenoliche
dalle botti che contribuiscono nel conferire l’aroma caratteristico del vino.
Migrazione negativa: avviene dall’alimento all’imballaggio. Esempio l’assorbimento di
componenti idrofobiche dell’alimento come vitamine e aromi (influisce sulle caratteristiche
organolettiche del prodotto confezionato).
5. Descrivere le modalità con le quali può avvenire il fenomeno di migrazione dall’imballaggio
all’alimento
Un alimento confezionato rappresenta un sistema a 3 componenti: prodotto-packaging-ambiente.
Ciascuno di questi può entrare in relazione con gli altri, dando luogo a qualche fenomeno di interazione
e di trasferimento di massa, dall’imballaggio all’alimento abbiamo:
- Alimento imballaggio: assorbimento di componenti idrofobiche dell’alimento, vitamine e
aromi. Viene definita migrazione negativa.
- Imballaggio alimento: additivi, coloranti e prodotti della degradazione del polimero, viene
definita migrazione positiva.
Gli aggettivi positiva e negativa sono riferiti alla direzione della migrazione e non agli effetti del
fenomeno.
Questi due fenomeni sono alla base dell’idoneità alimentare dei materiali destinati al contatto con gli
alimenti, soprattutto la positiva.
(Non sempre i fenomeni sono negativi, come per le botti di legno che cedono aromi al vino.)
L’aumento di temperatura può favorire i moti termici di atomi e molecole, quindi i fenomeni di
trasferimento.
Le modalità con le quali si può verificare la migrazione positiva sono:
- Non migrazione (I classe)
È un evento casuale, avviene una migrazione nulla o trascurabile. Non è descrivibile da leggi
matematiche.
- Migrazione spontanea (II classe)
È il trasferimento di migranti volatili. Non richiede un contatto imballaggio-alimento.
- Migrazione per contatto (III classe)
Riguarda il trasferimento di migranti solubili. È necessario, oltre al contatto diretto, affinità
chimica tra le fasi. 4
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6. Distinguere e descrivere il fenomeno di leaching di i e di ii sottotipo
Sono due meccanismi di migrazione che avvengono per contatto tra l’alimento e il materiale.
Leaching del I sottotipo:
È caratteristico delle sostanze molto diffusive e solubili nell’alimento che
migrano dal materiale di confezionamento all’alimento. Esempio possono
essere alcuni additivi che possono avere molta affinità con una delle
componenti dell’alimento, per cui si disciolgono in esso. Per esempio, se
una molecola è lipofilica avrà maggior affinità con l’alimento grasso
piuttosto che con il materiale.
Leaching del II sottotipo:
Questo meccanismo è caratteristico delle sostanze poco diffusive. In
questo caso la migrazione è preceduta dalla migrazione di componenti
dell’alimento nell’imballaggio (ad esempio acidi grassi) che causando un
rigonfiamento (swelling) del materiale favoriscono la diffusività delle
sostanze e il loro trasferimento di massa. Quindi in seguito di una prima
migrazione negativa dall’alimento all’imballaggio, può avvenire una
migrazione positiva grazie alla modificazione dello spazio intra e
intermolecolare del materiale di imballaggio.
Entrami questi fenomeni non sono istantanei, ma dipendono dal gradiente di
concentrazione, dal tempo e dallo spazio che le molecole devono percorrere. I due coefficienti da
considerare sono il coefficiente di diffusione D e il coefficiente di ripartizione K PF.
7. Descrivere quali sono le sostanze potenzialmente migrabili da un imballaggio
Le sostanze migranti sono differenti in base al tipo di materiale. Normalmente le materie plastiche
sono quelle che favoriscono il trasferimento in particolati condizioni d’uso.
Le sostanze migranti possono essere divise in due classi:
1. Sostanze intenzionalmente aggiunte
Principalmente costituiti da additivi aggiunti in fase di lavorazione per:
- Stabilizzare il prodotto al calore e alla luce
- Rendere il materiale più estensibile
- Proteggerlo dall’ossidazione
Sono in genere molecole molto piccole (<1000Da) e non sono legate covalentemente alla matrice,
possono essere:
- Negli spazi intra ed inter molecolari
- All’interfaccia (contatto diretto con l’alimento)
- Antistatici
Oltre agli additivi possono essere presenti residui di lavorazione come: monomeri, solventi o
catalizzatori.
2. Sostanze non intenzionalmente aggiunte
Sono i prodotti di neoformazione, si originano dalla decomposizione spontanea dei materiali o durante
le fasi di trasformazione in manufatto. Non si conoscono perfettamente le reazioni di formazione per
cui la loro presenza non è prevedibile. 5
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8. Descrivere l’assunzione che è alla base della definizione del limite di migrazione (regola del cubo)
2
- Per le materie plastiche il limite è pari a 10 mg/dm ;
- Per i materiali e gli oggetti in plastica destinati ad alimenti per i bambini il limite è pari a 60
mg/kg. 2
- Per tutti gli altri materiali il limite di migrazione globale è pari a 8 mg/dm o 50 mg/kg (ppm).
La determinazione di limiti di migrazione parte dall’ipotesi convenzionale (ipotesi peggiore) secondo
cui una persona di 60 kg di peso corporeo consumi quotidianamente 1 kg di prodotti alimentari e
2
questi ultimi siano imballati in un recipiente cubico con una superficie di 6 dm che rilascia la sostanza.
Si ipotizza infatti che un contenitore ideale, di forma cubica e con il lato di 1 dm, possa cedere, da
ciascuna delle sue sei facce, un quantitativo massimo di 10 mg all’alimento o al simulante alimentare
3
che contiene e che corrisponde ad 1 dm cioè 1 litro che per una densità pari a 1 corrisponde ad 1 kg.
2
Per trasformare in ppm un valore determinato in mg/dm si moltiplica per 6 il valore ottenuto.
9. Proporre e discutere comparativamente le due modalità di espressione del limite di migrazione
globale per le materie plastiche e di come sia possibile convertire una nell’altra
2
Per le materie plastiche il limite di migrazione totale è fissato a 10 mg/dm , se il prodotto è destinato ai
bambini il limite si esprime in ppm, ed è pari a 60 mg/kg.
La determinazione di limiti di migrazione parte dall’ipotesi convenzionale (ipotesi peggiore) secondo
cui una persona di 60 kg di peso corporeo consumi quotidianamente 1 kg di prodotti alimentari e
2
questi ultimi siano imballati in un recipiente cubico con una superficie di 6 dm
che rilascia la sostanza.
Si ipotizza infatti che un contenitore ideale, di forma cubica e con il lato di 1 dm, possa cedere, da
ciascuna delle sue sei facce, un quantitativo massimo di 10 mg all’alimento o al simulante alimentare
3
che contiene e che corrisponde ad 1 dm cioè 1 litro che per una densità pari a 1 corrisponde ad 1 kg.
2
Per trasformare in ppm un valore determinato in mg/dm si moltiplica per 6 il valore ottenuto.
Per i piccoli imballaggi, in cui il rapporto superficie/volume è più elevato, la migrazione è maggiore.
Per i bambini il consumo di prodotti alimentari per kg di peso corporeo è superiore per cui è necessario
stabilire disposizioni specifiche per limitare l’assunzione di sostanze che migrano dai materiali.
10. Cosa si intende per principio di inerzia di un materiale? Discutere in modo comparativo i concetti di
“migrazione globale” e di “migrazione specifica”.
Il requisito di inerzia consiste nel verificare che il materiale non ceda all’alimento una quantità di suoi
componenti superiore ad un certo limite, senza alcun riferimento circa l’identità e la pericolosità di tali
componenti.
Tale verifica si traduce identificando quantitativamente per ogni materiale un valore di migrazione
globale. Per migrazione globale si intende quindi il trasferimento di massa che segue le leggi della
diffusione. Per determinare tale valore si va a determinare la perdita di massa per unità di area
superficie di materiale a contatto con i prodotti alimentari.
La definizione dice che il limite di migrazione globale (LMG) è la quantità massima consentita di
sostanze non volatili rilasciate da un materiale o da un oggetto nei simulanti alimentari. Il limite di
migrazione globale è un prerequisito del materiale, può essere valutato sperimentalmente andando a
ricercare ciò che migra in un alimento o nei simulanti alimentari.
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Con migrazione specifica si intende invece la cessione da parte di un materiale di componenti specifici
riconosciuti come pericolosi per la salute. In questo caso quindi i limiti sono specifici per ogni sostanza.
La ricerca ed il dosaggio dei migranti specifici, viene condotta negli stessi liquidi simulanti adottati per le
prove di migrazione globale e dopo identiche condizioni di contatto con il campione in esame. Al
termine del contatto si procederà alla ricerca della sostanza in esame adottando la tecnica analitica più
opportuna. In questo caso per ogni materiale si deve fare un’analisi specifica per ogni simulante, per
ogni condizione di contatto e per ogni analita; quindi i costi sono molto più elevati. Il limite di
migrazione specifica prende il nome di LMS; questo limite è basato su assunzioni di sicurezza della
sostanza, è determinato da parte dell’EFSA, tenendo in considerazione le informazioni sulla tossicità
della sostanza e sul comportamento della migrazione
11. Discutere il significato del “limite di migrazione specifico” e della sua importanza per la tutela della
salute del consumatore
La migrazione specifica è rappresentata dalla cessione