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Dal 404 - 476 d.C. capitale dell’impero Romano d’occidente (con la morte di

Teodosio - scissione impero)

Fino a Romolo Augustolo capitale

Non ha una continuità monumentale

Dopo questa fase mantiene la capitale, cambiando i titolari della dignità

regale (Visigoti, re Teodorico ne fa la capitale fino al 506): nasce il regno

barbarico. Inserzione di inediti temi e connotazioni architettonici all’interno

della vita dell’architettura.

Tra 535-553: guerra greco-gotica

Nel 540 il generale Bizantino Bellisario conquista Ravenna e diventa capitale

dell’esarcato (dopo il 553).

Storia di Ravenna.

E’ uno degli epicentri del potere.

In questa fase registriamo una continuità della tipologia con gli sviluppi tardo

antichi. Dialogo con le culture barbariche (con Teodorico) e Costantinopoli.

A livello architettonico si ha un dato innovativo: dato che all’apparenza

pertiene alla pelle degli edifici. Elemento decorativo musivo.

Rivestimento delle superfici interne degli edifici. Non deve essere un

elemento accessorio e inessenziale, perché depaupera la concezione

anteriore dell’edificio: nuova concezione. La dimensione plastica ha assunto

un rilievo sempre maggiore. Nell’architettura romana, c’era un governo degli

sguardi nella configurazione degli impianti. Quello che accade è una

dissoluzione della ritmica e della plastica a favore di una trasmutazione

cromastica-lumistica che annullano la struttura. Dissoluzione mistica in

una percezione emozionale piuttosto che razionale. Le grandi superfici sono

ora la base per figure iconiche.

Anche la concezione di assialità viene rivisitata con un impianto narrativo:

diventa un sopporto della narrativa nei mosaici sulle pareti: epicentro in

Ravenna. Negli impianti basilicali avviene la stessa mutazione genetica del

codice dell’architettura.

Nel periodo imperiale registriamo alcuni edifici. Effetti non di iperealismo, ma

di trasmutazione onirica dell’architettura stessa

Mausoleo di Galla Placidia

Ravenna

-

- Prima metà del V secolo

- sorella dell’imperatore

(committente e defunto)

- impianto di croce greca

irregolare, irregolari forse per

gli edifici presenti attorno ad

esso

- vano centrale cupolato con 4

bracci coperti a botte

- ampia stesura di paramento in

mattoni

- semplice ritmica di colonne o

paraste: paraste che reggono

archi. Semplificazioni che mantengono la memoria delle strutture di

sostegno classiche.

- volumetrie pure incastrate una nell’altra con semplici strutture parietali

(mondo del romanico mediovale che inizia a manifestrarsi)

- La cupola non è visibile ma racchiusa in un tiburio (contrafforte che

contrasta le spinte vs l’esterno). La cupola all’interno è

rivestita da decorazioni.

Annichilimento della stessa

concezione dello spazio

che confinano con delle

linee rette mediante lo

strumento musivo.

Esperienza non più

plastica, non di stabile

struttura muraria.

-Le decorazioni: simboli

religiosi, motivi geometrici,

recuperi classici, pittura

illusionistica antica (stanzina con oggetti all’interno, in prospettiva).

- Le membrature quasi eleminate, preferiscono le pitture per ottenere effetti

di trasmutazione onirica dell’architettura stessa.

Battistero degli Ortodossi (o Neoniano)

- A cavallo tra la fase imperiale e fase

ostrogota

- iniziata nel 400 d.C. con il vescovo Orso

- Absidi emergenti ottagonali di base

- 450 d.C. Parte superiore finito dal vescovo

Neone: conclude in alzato la muratura e

realizza la cupola

- Dai romani: inserzione di elementi con

anfore che divenute inutilizzabili erano

inserite nelle volte o cupole per alleggerirle

(cava all’interno). In questo caso tubi che

creano strutture concentriche, leggere.

Elementi fittili (di corone concentriche)

- Serie di finestre centinate senza alcun ornato, senza estetica.

- All’interno (contrapposizione tipica del Romanico) sviluppo decorativo,

scelte dei materiali precise.

- Schema a due livelli: primo livello su arconi

- Opus settile: mosaici su pannelli di materiali lapidei pregiati che vengono

dall’Oriente: sfarzo. -Archi centrali più alti che

contengono le finestre con

campiture lapidee

-Ricchissimo paramento

musivo.

-Tra gli archi e i capitelli è

interposto un pulvino

(cuscino): elemento

ripreso più volte,

caratteristico

dell’architettura bizantina.

-Simulazione di un

matroneo (secondo

livello)

- Impianto centralizzato (canonizzate dal modello lateranense)

- Ortodossi secondo il significato dell’epoca, cioè della religione retta,

contrapposti agli ariani

Basilica di sant’Apollinare Nuovo:

- 505: epoca ostrogota

dominazione barbarica.

RIproposizione di uno

schema classico

- Popoli senza architettura,

abituati ad essere nomadi,

solo arte dei tessuti.

Acquisiscono e adattandosi a

maestranze già attive

affidandosi a chi è capace

- Abside poligonale/circolare

con endonartece

- Capitelli di spoglio

- Edificio basilicare

- Archi su colonne con pulvino

- Decorazioni a trapano

- Lo spazio basilicale: longitudine vs fondo, scansione ritmica dei sostegni,

detta tempi narrativi di un racconto figurato affidato ai mosaici: sequenza di

figure si adegua alla sintassi architettonica secondo la ritmica del

colonnato.

- La parete è totolmente risolta nella soluzione luministica dell’arte

musiva.

Mausoleo di Teodorico - 520

- architettura

manifesto

dell’ideologia

(specchio della storia)

-Teodorico: forza

militare che lo spinge

sul trono dell’impero.

In questo contesto

vuole lasciare un

messaggio per la sua

sepoltura che lo

legittimi, sguardo

retrospettivo. Edificio

romano che vuole

esprimere le sue

origini.

- Senza uso del laterizio, ma pietra da taglio

- Dal punto di vista tettologico: lavorazione della pietra è avanti

- Edificio romano.

- Elementi di una cultura diversa.

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Publisher
A.A. 2014-2015
7 pagine
2 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Biasil94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Testa Fausto Carlo.