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La storia delle forme: non è una frattura, ma un elemento di continuità:
non è segnato da una rivoluzione questo passaggio.
Dai romani, i metodi utilizzati per celebrare l’autocrate terreno divinizzato
appaiono adeguati a esaltare la divinità di una religione monoteista. A livello
iconografico: struttura gerarchica piramidale, a struttura dello spazio crea
l’egemonia. L’immagine è tratta dall’arco di Costantino. Rappresenta il
momento della liberalitas: l’imperatore conferisce sussidi al popolo.
Struttura gestaltica: privilegio gerarchico della figura dovuta all’assialità.
Struttura timpanata su colonne, proiezione in alzato sull’abside.
ES. rappresenta l’imperatore
Teodosio.
Cristo prende il posto prima occupato
nella struttura gestaltica dagli
imperatori e ne prende anche le vesti.
In architettura un processo vi è un
processo analogo di un gioco di
sostituzione: visione monoteista
consente di sfruttare le dinamiche
architettoniche imperiali di assialità e
monumentalizzazione.
Continuità di linguaggi ricodificate secondo i nuovi usi.
Tempio pagano:
- simbologicamente inaccettabile
- strutturalmente inadeguato: i fedeli devono poter essere accolti all’interno
non all’esterno.
Calotta absidale di Milano: Cristo
Urgenza di autorappresentazione: dopo secoli restando nascosti, si ha la
necessità di apparire con immagini eloquenti. C’è da parte della gerarchia
ecclesiastica, sia da parte dell’impero: esigenza di creare simboli che siano
evidenti.
Necessità di creare un edificio vasto e fastoso + necessità di sanzionare il
processo in corso in modo veloce.
In questa fase la liturgia cristiana non è ancora codificata. Istanza di disporre
di edifici che focalizzassero l’attenzione sulla mensa. Necessità di disporre