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NB:
(dosaggio che indica la quantità disponibile x l'uso). in circolo si
trova anche una certa quantità di ferritina, dosaggio che indica la
quantità di Fe depositato).
Fegato
Processi di detossificazione
Inattivazione e detossificazione di composti xenobiotici e metaboliti
Reazioni di Reazioni di
fase 1 fase 2
La fase 1 ha uno scopo preparatorio che aggiunge un OH alla molecola, in
modo che questa sia disponibile per le reaz di conuigazione della fase 2.
Esempi di enzimi coinvolti nelle
biotrasformazioni dei composti da eliminare
Reazioni di fase 2: reazioni di coniugazione
La coniugazione con Gly, gruppi solfato, acido glucuronico, GSH, acido acetico o metile
è il processo che il fegato impiega non solo per detossificare composti tossici endogeni ed esogeni,
ma anche per inattivare o avviare all‛eliminazione ormoni di natura idrofobica.
a. Coniugazione con glicina
b. Coniugazione con il solfato (derivano dal met della cisteina)
c. Coniugazione con acido glucuronico
d. Coniugazione con glutatione (GSH)
e. Coniugazione con acido acetico
f. Coniugazione mediante metilazione
Il glutatione quindi non è importante solo per mantenere uno stato redox adeguato nelle cellule, ma serve anche
per detossificare le molecole nel fegato. Anche il ciclo dell'urea permette di detossificare, in particolare l'N
proveninete dagli aa; nel fegato avviene anche la detossificazione dell'etanolo che non è un nutriente essenziale e
potrebbe provocare danni. Altri processi di detossificazione
- ureagenesi
- ossidazione dell‛etanolo
Metabolismo e tossicità
dell‛etanolo
Alcol semplice con 2 C e un OH che
può essere catabolizzato ed
utilizzato per produrre E (ha quindi
funzione E, dato che produce una
quantità di kcal superiore a quella
ottenibile con carboidrati o
proteine). È idrosolubile e quindi 1 cal = 4,128 Joule
può distribiursi facilmente all'interno
di tutti i fluidi biologici sia extra- che
intra- cellulari. Metabolismo dell‛etanolo
Gli enzimi che lo metabolizzano
possono variare in relazione a
sesso, età e quantità di alcol
ingerita. solubile in H O si distribuisce in tutti i fluidi dell‛organismo
• 2
0-5% metabolizzato in bocca, esofago, stomaco
• 85-95% metabolizzato nel fegato
• 5-15% escreto dai polmoni, dai reni e dalla pelle
• (tramite desquamazione cutanea)
(senza esser metabolizzato)
Metabolismo dell‛etanolo nel fegato
Prima via metabolica dell‛etanolo nel fegato
deidrogenasi
Internalizzato nel citoplasma subisce azione di un'alcol che forma acetaldeide ossidando il gruppo OH ad
DH
aldeidico. L'Acetaldeide NAD-dipendente nel mitocondrio produce acetato, rilasciato dal mitocondrio e in piccola
parte attivato ad acetilCoA e utilizzato dall'epatocita, ma viene maggiormente rilasciato in circolo ed assunto dai tessuti
periferici, sopratt dal muscolo.
ADH = alcol deidrogenasi ACS = acetilCoA sintetasi
ALDH = acetaldeide deidrogenasi
L'acetato viene quindi attivato ad AcetilCoA e va ad incrementare il ciclo del TCA => utilizzato come fonte E. Durante il met
una quota di acetaldeide prodotta nel fegato può non essere ox ad acetato e quindi rilasciata in circolo; se l'etanolo è
assunto in quantità moderate la quantità di acetaldeide in circolo è poca e non tossica, in caso invece di elevati livelli in
circolo è estremamente tossica perchè, assorbita dai tessuti, può modificare le proteine, ac.nucleici e lipidi di membrana
formando addotti.
Seconda via metabolica dell‛etanolo nel fegato (10-20%)
MEOS = sistema microsomiale ossidante l‛etanolo
monoossigenasi citocromo P -dipendente (CyP2E1)
450
Sistema di monossigenasi dipendente dal citocromo P450, che può essere utilizzato per metabolizzare anche altre
sostanze, come i farmaci, che vengono ossidate da questo sistema. È localizzato sulle cellule del RE e si compone di 2
compinenti:
• Una contiene Fe a cui si lega l'etanolo per essere ossidato
reduttasi
• Una contiene FAD e FMN e trasporta e- dal NADPH al Fe eme e poi all'O2 molecolare: O2 si riduce ad acqua e
etanolo (substrato) ossidato ad acetaldeide
inducibile
È un sistema cm tutti i sist monossigenasici P450-dipendenti => se aumenta la quantità di etanolo, aumenta la
quantità di questi sistemi sulle membrane del RE; dato che però metabolizza anche altre sostanze, velocizza ed incrementa
il metabolismo anche di queste sostanze (farmaci che possono essere più attivati o più inattivati). Si è osservato anche che
aumentando l'assunzione di etanolo, oltre ad una maggiore prod di MEOS, aumenta anche la quantità di RE, a cui poi si
può associare l'enzima => si può sviluppare tolleranza.
Terza via metabolica dell‛etanolo nel fegato
Catalasi
La catalasi è in grado di catalizzare, fra le altre, la seguente reazione:
CH -CH OH + H O CH -COH + 2 H O
3 2 2 2 3 2
etanolo perossido acetaldeide acqua
d‛idrogeno
La catalasi epatica ha una K per l‛etanolo di circa 20 mM;
m
pertanto il suo contributo all‛ossidazione dell‛etanolo è significativo
solo quando l‛etanolo è presente in concentrazioni molto elevate.
Etanolo può reagire con perossido di idrogeno ossidandosi ad aldeide e riducendo perossido di idrogeno ad acqua –> via
catalasi,
attivata dalla attiva quando la quantità di etanolo è molto elevata dato che la catalasi ha una Km per l'etanolo
molto alta. Effetto tossico dell‛etanolo nel fegato
L‛abuso cronico di etanolo si può manifestare in tre forme, da
sole o combinate: AcetilCoA può essere utilizzato per
produrre ac.grassi. Se la quantità
ingerita è elvata sia per ingestione
fegato grasso (steatosi) acuta che cronica, l'etanolo diventa
tossico: in un'unica somministrazione
aumenta la quantità di acetaldeide
epatite indotta da alcol rilasciata in circolo e questa va ad
influenzare i metabolismi intestinale
(senso di vomito) e il SNC (mal di testa
cirrosi e disorientamento); in caso di
assunzione cronica, i primi effettti
sono a livello epatico: "fegato
steatosi), epatite
grasso" (–> (non
e derivano da: cirrosi
virale), –> fegato fibrotico.
aumento nel fegato del rapporto NADH/NAD +
da cui deriva il fegato grasso
accumulo di acetaldeide
radicali liberi (prodotti durante il metabolismo dell'etanolo)
Effetti tossici
dell‛etanolo nel fegato
per assunzione di
alcol a digiuno Vitamina D acetaldeide
Si ha STEATOSI EPATICA perchè, se l'etanolo è assunto in elevate quantità in maniera cronica, produce e
NADH DH.
nel citoplasma; acetaldeide entra nel mitocondrio e produce acetato e NADH per azione dell'acetaldeide Il
7-deidrocolesterolo Ergosterolo
NADH prodotto va a saturare la catena respiratoria e quindi gli ac.grassi che entrano nel mitocondrio e dovrebbero produrre
inibizione della βox
AcetilCoA (con la βox) che va nel ciclo TCA...si produce ulteriore NADH che porta ad perchè se ne ha
Luce UV Luce UV
troppo => acili si accumulano nel citoplasma e, reagendo con il glicerolo, formano i TG, che precipitano nel fegato.
La capacità di formazione di VLDL è impedita dall'acetaldeide, motivo per cui i TG non possono essere rilasciato in circolo
ma si depositano (l'acetaldeide inibisce da una parte la proteica, e dall'altra promuove disaggregazione dei microtubuli del
citoscheletro => non possono essere rilasciate le VLDL dall'epatocita) .
chetoacidosi
L'abuso cronico di etanolo è spesso associato a perchè l'acetilCoA che proviene in parte dalla βox e
dall'acetato overprodotto a partire dall'etanolo, non trova sfogo nel ciclo del TCA (bloccato in seguito all'accumulo di
NADH), viene indirizzato verso la formaz di corpi chetonici, i cui livelli aumentano a liv ematico.
Altra conseguenza degli elevati livelli di NADH che porta ad acidosi, è un'overproduzione di lattato: si ha infatti incapacità di
βox ac.grassi e quindi aumenta la richiesta di glucosio e di conseguenza la richiesta di piruvato, che dovrebbe andare a
formare glucosio; la via è però rallentata perchè il diidrossiacetonfosfato è convogliato a formare glicerolo-3-P, utilizzato per
formare TG (fatto promosso anche dalla presenza di ac.grassi). Dato che il NADH non è disponibile x questa via, il Pir è
lattato DH
utilizzato per produrre lattato: aumenta la e quindi la quanità di lattato.
Dato che il lattato è "inibitore" del rilascio di ac.urico, si avrà anche accumulo di quest'ultimo e quindi i soggetti predisposti
possono presentare anche fenomeni GOTTOSI. Questi, insieme all'aumento della prod di acido urico sono incrementati
dall'aumento del met purinico: l'organismo vuole fare gluconeogenesi perchè manca glucosio => vengono liberati aa, che
però non possono essere utilizzati per fare glucosio e vengono utilizzati per produrre purine, basi puriniche che vengono
catabolizzate a dare acido urico che, in presenza di elevate quantità di ac.lattico, non può essere eliminato.
Dato che il fegato non può utilizzare ac.grassi per produrre E, cerca di utilizzare gli aa (demolizione anche delle proteine
colecalciferolo ergocalciferolo
epatiche). La via gluconeogenica non è utilizzabile perchè il Pir non è convertito in glucosio perchè nella via gluconeogenica
(o Vitamina D ) (o Vitamina D )
si forma diidrossiacetonfosfato, sottratto per formare glicerolo-3P (TG). In queste condizioni inoltre il Pir prende
3 2
(nella pelle dei mammiferi) (nei lieviti e piante)
preferenzialmente la via per dare lattato dato che gli elevati livelli di NADH citoplasmatico attivano la lattato DH. => Gi aa
liberati inizialmente con l'intento di formare glucosio, dato che questo non può essere formato, sono utilizzati per formare le
basi puriniche, che nn vengono però utlizzate e sono quindi maggiormente catabolizzate andando ad aumentare i livelli di
Fabbisogno: adulti: 5-10 bambini e donne in gravidanza: 10-25
µg/giorno; µg/giorno
ac.urico. In presenza delle elevate quantità di acidi in circolo, questi rallentano la filtrazione di ac.urico a livello renale e
Deficienza: dovuta a insufficiente esposizione ai raggi solari causa rachitismo nei bambini, e
quindi si deposita a livello dei tubuli renali e delle articolazioni dando fenomeni gottosi.
osteomalacia negli adulti
=> alterato NADH mitocondriale è responsabile della sintesi dei TG e dei corpi chetonici; il NADH citosolico invece
Tossicità: limite tollerabile di assunzio