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Art 41 cp​ : “​ Il concorso di cause preesistenti o simultanee o sopravvenute, anche se

indipendenti dall'azione od omissione del colpevole, non esclude il rapporto di causalità fra

l’azione od omissione e l'evento.

Le cause sopravvenute escludono il rapporto di causalità

quando sono state da sole sufficienti a determinare l'evento

. In tal caso, se l'azione od

omissione precedentemente commessa costituisce per sé un reato, si applica la pena per

questo stabilita.Le disposizioni precedenti si applicano anche quando la causa preesistente

o simultanea o sopravvenuta consiste nel fatto illecito altrui.” ​

Pone difficoltà rispetto ad un caso particolare es: soggetto che ha una peculiare

★ particolarità es: soggetto cardiopatico​

.La giurisprudenza tende a riconoscere la

responsabilità. Codice penale: art 41​ : “​ Le cause sopravvenute escludono il

rapporto di causalità quando sono state da sole sufficienti a determinare

l'evento

.” La causa sopravvenuta esclude il rapporto di causalità perchè è da sola

che causa l’evento es: soggetto in ospedale perchè aggredito, l’ospedale brucia =

​ ​

tizio muore incendio è causa sopravvenuta. Il fatto illecito obbliga a risarcire se io

aggravo significativamente il rischio che un soggetto subisce un danno rispetto ad

una situazione statisticamente media​ . La giurisprudenza ritiene che se un soggetto è

vulnerabile es: cardiopatico è normale che si abbia un rischio. La vulnerabilità del

soggetto implica che abbia già una condizione di partenza più rischiosa colui che

ha concorso al danno risarcisce, la vulnerabilità non è sopravvenuta = c’era già

prima. La responsabilità è esclusa solo dal fatto la causa sopravvenga tra

​ ​

l’illecito e l’evento si pone la responsabilità sul danneggiante nell’esempio di

Tizio cardiopatico​ .

Esempio delle malattie multifattoriali: se si ragiona per condizionalità necessaria non

★ si arriva ad una soluzione. Del fatto illecito non sarà mai dato di sapere se una certa

causa è necessaria del danno. La giurisprudenza ritiene che si possa riconoscere un

rapporto di causalità anche quando il fatto A non necessariamente è condizione

necessaria del fatto B​ , ma incrementano fortemente la possibilità di realizzarsi del

danno. Il fatto che bastano la probabilità viene incrementato da un altro discorso. Nel

diritto penale e civile ci sono esigenze diverse. In penale ci sono esigenze di

garantismo​ , nel dubbio si applica il criterio del fatto che ci voglia una prova del

rapporto di causalità “oltre ogni ragionevole dubbio”. In diritto civile la

giurisprudenza dice che si applica il criterio del “più probabile che non”​ . Es:

malattia che causa la morte a tizio, sul piano della prova il perito dice che il 70% è

errore medico, ma 30% di possibilità che abbia altra causa il diritto penale si è

assolti ( non si condanna il medico per omicidio colposo, non è causa oltre ogni

ragionevole dubbio), in diritto civile bisogna risarcire perchè la causa è più probabile

che non = nel civile i diritti dei due soggetti sono sullo stesso piano. ​

causalità omissiva​ : si può cagionare un danno attraverso la semplice omissione? art 40

codice penale​ : non impedire un evento, che si ha l'obbligo giuridico di impedire,

equivale a cagionarlo

. Ci sono soggetti che hanno un obbligo particolare di agire es:

medici. I comuni cittadini devono intervenire per evitare i danni solo eccezionalmente di

norma non hanno particolari obblighi. Omissione di soccorso codice penale = vale anche per

i comuni cittadini. ​ ​

Più soggetti che hanno causato il danno​ : art 2055 → responsabilità solidale​ : tutte sono

obbligate in solido al risarcimento del danno​ . Obbligati in solido = quando ci sono più

obbligati possono essere parziariamente in solido. Parziaria: quando ognuno è obbligato a

pagare la sua parte. In solido: riscuotere l’intera somma da uno qualsiasi dei debitori e poi

loro regoleranno i rapporti. Essere obbligati in solido è più favorevole al creditore non

bisogna rintracciare tutti i debitori e non ci si preoccupa che uno o più di loro siano

insolventi. Ipotesi in cui la pluralità i responsabili corrisponde ad una azione comune.

Possono esserci soggetti responsabili che non sono connessi tra di loro che hanno concorso

alla stessa azione che ha provocato il danno. Si riferisce all’ipotesi di concorso di più criteri

di imputazione in tutte le combinazioni possibili​ , senza distinguere tra criteri di responsabilità

oggettiva e soggettiva. Il concorso di più criteri di imputazione sussiste anche quando questi

operano su momenti distinti della sequenza causale, sì da dar vita a più fatti dannosi.

Colui che ha risarcito l’intero danno potrà esercitare l’​ azione di regresso contro gli

➔ altri corresponsabili​ . Nei rapporti tra corresponsabili il peso del risarcimento si

suddivide in base ai criteri della gravità della rispettiva colpa e dell’entità delle

conseguenze che ne sono derivate.Nel dubbio, le singole colpe si presumono uguali.

Concorso di colpa del danneggiato: concorso di più persone tra cui il danneggiato. Si

​ ​

applica art 1227​ . Quando a cagionare il danno abbia contribuito lo stesso danneggiato il

risarcimento è diminuito secondo la gravità della colpa e l’entità delle conseguenze che ne

sono derivate incentivare le persone in modo che non facciano danni a loro stessi

⇒ ​

adottando accortezze ragionevoli in modo che gli altri non facciamo danni a loro. Funzione

​ ​

compensativa + funzione preventiva​ . Art 1227 comma 2​ : ipotesi in cui il danneggiato sia

rimasto estraneo alla produzione dell’evento dannoso → evitare che il danneggiato con il

suo comportamento aggravi le conseguenze dannose​ . Danni ulteriori​ , se quei danni sono

stati provocati da una mancanza di diligenza del danneggiato. Restano a carico del

danneggiato le conseguenze danno che tale soggetto avrebbe potuto evitare utilizzando

l’ordinaria diligenza​ . Va ad interferire con la libertà delle persone es: intervento medico

sgradevole che però risolverebbe le cose bisogna risarcire anche per i danni dovuti al

rifiuto dell’intervento ? La giurisprudenza dice che la libertà è tutelata, le accortezze non

devono comportare particolari rischi.

​ ​ ​

Danno​ : Il danno-evento consiste nella lesione di un interesse giuridicamente rilevante

arrecata da un soggetto diverso dal titolare dell’interesse stesso. Il danno conseguenza​ ,

invece, ricomprende le conseguenze pregiudizievoli che la vittima dell’illecito ha sofferto a

​ ​

causa della lesione arrecata alla situazione giuridica della quale è titolare. Il danno evento​ ,

inoltre, può essere attribuito all’autore sulla base del principio di imputazione​ , ossia dolo o

​ ​

colpa, mentre il danno conseguenza rileva soltanto secondo il principio di causalità​ .

​ ​

Il danno risarcibile coincide con il pregiudizio concretamente sofferto dalla vittima

➔ ​

(danno-conseguenza) a seguito della lesione di una situazione protetta

dall’ordinamento (​ deve esserci causalità tra fatto danno evento e danno

conseguenza​ ). ​

Il danno risarcibile si distingue in danno patrimoniale​ : alterazione negativa del patrimonio

del danneggiato, la tutela mira a riportarlo alla consistenza che avrebbe avuto se l’illecito

​ ​

non si fosse verificato. Art 2056 (rinvia alle norme dettate in materia di r. contrattuale →

​ ​

1223/26/27​ ). Art 1223 → conseguenza immediata e diretta del fatto dannoso, ma la

giurisprudenza ha da tempo ampliato l’area del danno risarcibile, sì da ammettere il

risarcimento anche di danni mediati ed indiretti sempre che collegabili all’evento dannoso

secondo una regolarità causale. Per il lucro cessante, l’​ art 2056 co. 2 dispone che esso sia

valutato dal giudice con equo apprezzamento delle circostanze del caso. L’evento dannoso

ben può determinare, accanto alle conseguenze patrimoniale immediate e dirette di segno

negativo, anche conseguenze vantaggiose per la vittima, di qui la necessità di applicare la

cd. compensatio lucri damno → la compensatio richiede comunque che pregiudizio e

incremento patrimoniale discendano con rapporto immediato dallo stesso fatto.

danno non patrimoniale​ : consiste nelle conseguenze negative che il soggetto patisca per

la lesione di interessi inerenti alla persona. Art 2059​ . Per lungo tempo si è pensato che i casi

previsti dalla legge fossero i casi in cui ci sia un reato (ex art 185 c.p.). Successivamente

sono state introdotte specifiche previsioni legislative per il risarcimento del danno non

patrimoniale anche in assenza di un illecito penale. Sentenze della Cassazione del

2003/2008 → risarcibile il danno non patrimoniale quando c’è la lesione di diritti inviolabili

della persona riconosciuti dalla Costituzione​ = lettura in chiave costituzionale dell’art 2059.

danno morale​ : sofferenza interiore e turbamento psichico che il soggetto soffre a

➔ causa del fatto illecito.

​ ​

danno biologico​ : lesione dell’integrità psico-fisica​ . Risarcita indipendentemente

➔ dalla capacità di produrre reddito​ .

danno esistenziale​ : danno che coinvolge la vita di relazione, che deriva dalla

➔ necessità di​ adottare abitudini diverse rispetto al passato​ .

Le figure hanno valore descrittivo, ma la categoria di danno non patrimoniale è unitaria ⇒

evitare la duplicazione del danno. La lesione deve essere grave, il pregiudizio sia serio che

​ ​

non consiste in meri disagi o fastidi​ . Liquidazione​

: valutazione equitativa art 1226 + per il

danno biologico criteri legislativi e Tabelle di Milano.

Danno non patrimoniale​ :

Inizialmente si pensava che fosse risarcibile solo il danno morale (sofferenze o turbamenti

soggettivi subiti dal danneggiato per la lesione subita). Per non aprire troppo alla

discrezionalità del giudice tale danno è risarcibile solo se previsto dalla legge (185 cp: ogni

​ ​

reato che abbi

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
8 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AnnaLovegood di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Caterina Raffaele.