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Tempio:
dignitas formale ben prima degli altri edifici, anteriorità del sacro, acquisisce
da subito una grande importanza. Spazio sacro coesistenziale alla stessa
struttura urbana.
Legame ancestrale tra il sacro e la città:
Dal latino, templum significa separare, recinto sacro: lo spazio sacro è
definito entro un spazio ben definito, entro un perimetro. In origine il tempio
era lo spazio selvatico (boschi, alberi..), era lo spazio inaugurato, lo spazio
che gli auguri individuavano con pietre augurali che riproducevano le
coordinate stellari celesti. Spazio astratto, suggello del sacro riconosciuto
dagli auguri, individuato anche tramite il volo di uccelli e un rito. Memoria
ancestrale che domina la struttura formale del tempio che si configura in
modo originale in Etruria.
In questo contesto, si codifica il tempio italico-tuscanico: il tempio deve
avere un’apertura verso l’esterno. E’ un tipo architettonico da quando Roma
si sviluppa: nel trattato di Vitruvio libro 4 paragrafo 7.
De tuscanicis dispositionibus: quarto ordine, il tuscanico affiancato agli
altri. Sottoposto all’ordine mentale che utilizza per la Grecia, variante locale
del tempio greco.
Alcuni tratti di quelli che sono caratteristici degli altri templi.
Templi che vanno maturando nel bacino del Mediterraneo: coappartenza
della cultura.
Caratteristiche peculiari:
- cella
- parte anteriore con doppia fila di colonne molto distanziate (templum interi
augurale, spazio dove si guardava il volo degli uccelli, pietrificazione della
radura augurale)
- mancanza di peristasi
- mancanza di crepidoma (ma podium)
- il tempio è accessibile da una gradinata frontale: l’edificio non si presenta
come un corpo architettonico da vedere da ogni lato, ma per essere visto da
di fronte. Diversa sensibilità frontale: deve essere visto da un punto preciso.
- la statua era posta nella cella, in asse con la porta.
Pianta: tende ad essere sviluppata in altezza e si allarga in larghezza.
Il tempio è diretto a sud e non a est.
Commudulatio del tempio tuscanico. Metabolizza le tecniche greche per
questo ordine.
- La cella deve essere tripartita, la cui parte centrale è più grande. In genere
dedicate a 3 divinità diverse, accessibili da entrate proprie.
- Pars postica e anteriore.
Da un punto di vista lessicale, l’ordine per costruire queste colonne appare
come declinazione locale del dorico, perché molto semplice. La colonna
non è scanalata e il capitello non è ornato.
Il tetto è a falde spioventi.
Le decorazioni sono ricche di elementi fittili in terracotta policromati,
sovrapposti a parti lignee portanti.
Senso di intangibilità formale degli edifici: dal VI secolo al III secolo si ha una
singolare inerzia della tipologia: nella cultura etrusca c’è un tradizionalismo
molto forte che fa sì che gli edifici evolvano molto poco, non variano per un
lungo periodo.
Ricostruzione del tempio tuscanico secondo Vitruvio.
Nella Roma dei re etruschi:
tempio di Giove capitolino:
- dedicato alla triade capitolina:
Giove, Giunone e Minerva sul
Campidoglio.
- A Roma quando una città veniva
inglobata nella realtà romana
(colonia) si imponevano le linee
romane come il foro, la basilica..
- Iniziato da Tarquinio Prisco,
ultimato da Tarquinio il Suberbo,
inaugurato da un console della
repubblica.
- Distrutto da un incendio e
ricostruito nel 69 a.C.
- 50x65m.
- Impianto a falde larghe, aerostilo, esastilo.
- In questa fase persiste la forma bassa e tarchiata.
- Quando viene ristrutturato però vi è la presenza di peristasi, incompiuta:
colonnato libero sui due lati: evocazione del tempio periptero ellenico.
Inoltre nella parte davanti vi è la triplicazione delle colonne: influenza
ionica (prima ne aveva due).
- Festigi: statue in terracotta sul tetto.
Capitolium di Cosa sul mare. Fa pensare sia una colonia. Allungamento
ante, podium, grande apparato decorativo (elementi in terracotta fissati alle
travi lignee).
Tempio + Cavea: utilizzato da Pompeo per costruire il teatro.
Tempio periptero senza parte conclusiva, sostituita da una parete compatta.
Attestazioni di questa tipologia nel III e IV secolo e anche II. Cella singola,
ritmica colonnare ampia.
Tempio C di Largo Argentina
- 300 a.C.
- Roma
- Tempio dedicato a Feronia
- Podio in tufo
- Cella in laterizio
- Periptero sine postico
- Tempio settentrionale al Foro
Olitorio, simile al tempio della
Pace a Paestum, fregio dorico
e colonne corinzie tozze.
- Frontone di solito aperto, dalla
fine del IV secolo il frontone è
chiuso con decorazioni.
- Ellenizzazione progressiva
delle modanature.
Con la conquista di Corinto inizia un rapporto complesso culturale e politico:
si creano nuove province (Macedonia). Affermazione di personaggi che
spiccano per le proprie imprese : nell’affermazione di se stessi vi è un
distacco rispetto alla normalità. L’ellenizzazione diventa un progetto
idealizzato: conquistare una cultura più forte. Tradizionalismo del mos
maiorum vs apertura dell’ellenismo.
Squilibrio tra la cultura più matura (ellenica) che incontra una più primitiva e
periferica (italo-tuscanica).
Viri triumpheium: uomini che costruiscono edifici per celebrare la propria
persona e vittoria. A Roma arrivano anche artigianes e ora ci sono le cave di
marmo greche.
Nel Campo Marzio:
- 146-143 a.C.
- Aedes Metellis
- costruita da Metellio console nel 143, fa costruire un quadripostico per
raccogliere il proprio bottino; distrutto e ricostruito come il tempio di Giove
e poi ritrasformato da Augusto.
Ermodoro da Salamina architetto
Primo esempio di tempio in marmo a Roma
Periptero ionico (nella trasformazione successiva è un periptero sine
prostilo.
Aedes Martis/Neptunis
- Tempio di marmo pantelico
- sempre dei Metelli
- Periptero con crepidoma su ogni
lato ionico
- Questo processo di
ellenizzazione viene ostacolato
dai tribunati di Cracco e Tiberio,
che riprendono gli elementi
tradizionali (tufo, pianta esastila
prostila, no marmo..)
Peculiare situazione di committenza.
Tempio di Hercules Victor
In piazza della Bocca della Verità a Roma.
-
- Ercole protettore dei commerci
- anche di Vesta (erroneamente è stato attribuito a Vesta perché simile al
vero tempio di Vesta)
- 120-110 a.C.
- a Tholos
- Foro Boario (legame con i commerci)
- Committente: Marcus Octavius Herrennius, mercante con forti contatti con
la Grecia.
- Progetto di Ermodoro di Salamina, materiali semi lavorati della Grecia.
- Capitelli corinzi (caso isolato).
Tempio della Fortuna
Roma, Largo Argentina
-
- 100 a.C. da Luttazio
Catullo.
- tempio votivo in occasione
della battaglia di Vercelli
(111 a.C.)
- Tholos eretto su podium
italico, corinzio nell’ordine,
materiali locali (travertino)
dettagli orientali. In marmo
c’è solo la base, capitelli,
trabeazione.
Tempio di Portuno
Foro Boario, nella piazza della Bocca della Verità, Roma. Non distante
- dal tempio di Ercole. -Detto anche tempio della
Fortuna Virile
-prosilo, pseudoperiptero, colonne
evocative della peristasi sulla cella.
Ci sono anche nella zona
retrostante la cella.
-Pavimento tufo rivestito dal
travertino, pareti in tufo rivestite in
stucco per ricreare l’effetto marmo.
- Tema della sopraelevazione della
cella e dell’assialità (locali).
-Uso ordine ellenico (ritmica
peristasi)
Rare attestazione tempio periptero:
Foro Olitorio, Roma.
-
- Peristasi compiuta, 90 a.C. ionico esastilo.
- Tempio di destra dedicato a Giano, quello di sinistra a Giunone (periptero
dorico).
Tempio A.