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PEER EDUCATION:

DEFINIZIONE = è una metodologia che permette un passaggio di

conoscenze, emozioni ed esperienze da parte di giovani appartenenti ad un

gruppo ad altri di pari status inteso come età, background e interessi.

• E’ un metodo di apprendimento e insegnamento che vede protagonisti

i bambini o gli adolescenti, divisi in piccoli gruppi, all’interno dei quali

ciascuno assume un ruolo ed ha la responsabilità di trasmettere un

contenuto agli altri. In questo modo si attiva uno scambio reciproco,

gli studenti diventano attivi, imparano non soltanto a recepire

passivamente i contenuti, ma anche a gestire in modo autonomo

l’apprendimento, collaborando e mettendo in comune esperienze,

conoscenze, emozioni.

• Quindi lo scopo della peer education è quello di stimolare un ruolo

attivo nei giovani relativamente alle problematiche. E’

particolarmente indicata per i soggetti adolescenti che diventano

protagonisti e facilitatori del cambiamento all’interno del gruppo di

riferimento, nel periodo adolescenziale infatti il gruppo costituisce il

principale mezzo attraverso il quale il soggetto realizza la

partecipazione alla vita sociale, la capacità di affrontare paure e

incertezze.

COME SI ARTICOLA: La peer education si articola in quattro fasi:

Selezione dei giovani da inserire nel gruppo da formare che devono essere

motivati, sensibili, popolari. Uesta fase richiede il coinvolgimento degli

insegnanti e può prevedere un periodo di tempo anche di circa un mese.

Formazione dei peer educators, della durata di circa 3 mesi dove si lavora a

livello dello sviluppo delle conoscenze sulla problematica, sul

potenziamento delle capacità comunicative e sullo di competenze al lavoro

di gruppo formando uesti giovani a diverse metodologie come role playing e

brainstorming.

Intervento sul campo (di circa 3 mesi): i peer educators rientrano nel

gruppo oggetto di intervento e lavorano come facilitatori della

comunicazione per diffondere e far acquisire competenze maturate tra i

giovani attraverso la partecipazione attiva e il libero confronto.

Monitoraggio e verifica dell’intervento con supervisione degli psicologi (per

circa 2 mesi). Si effettua una valutazione pre -intervento con un

questionario ai giovani per rilevare la loro conoscenza sulla problematica ed

anche come la percepiscono (la vivono come un problema o sono

indifferenti), per sapere come pensano di poterla fronteggiare, se la

temono e così via. La valutazione in itinere riguarda i resoconti degli

psicologi sulla partecipazione dei giovani prescelti come peer educators. La

valutazione dell’efficacia prevede la somministrazione post intervento dello

stesso questionario somministrato ex ante.

PSICOEDUCAZIONE

LABORATORIO E ATTIVITA’ CONDIVISE E COOPERATIVE

TECNICHE ESPRESSIVE COOPERATIVE LEARNING:

Consiste nella formazione di piccoli gruppi di apprendimento caratterizzati

da numerose strutture di “interdipendenza positiva” tra i componenti. E’,

dunque, una specifica metodologia di insegnamento attraverso la quale gli

studenti apprendono in piccoli gruppi; lavorano insieme per raggiungere

obiettivi comuni, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili

del reciproco percorso. L’insegnante assume un ruolo di facilitatore ed

organizzatore delle attività, strutturando“ambienti di apprendimento” in

cui gli studenti sono protagonisti attivi, trasformando ogni attività in un

problem-solving di gruppo. TOKEN ECONOMY:

Si tratta di una tecnica sviluppata sulla base della psicologia

comportamentale . Training di abilità sociali per il superamento di

comportamenti/problemi in classe. In termini pratici altro non è che un

contratto “educativo” con il quale l’alunno (o il gruppo) pattuisce con

l’educatore che l’accesso a certi rinforzatori avverrà previo

pagamento di un certo numero di gettoni o altri oggetti simbolici

stabiliti per convenzione. I gettoni si ottengono emettendo

comportamenti adeguati (goals) previsti da contratto (servono

dunque a rafforzare comportamenti appropriati)

AREA: SOCIALE

Temi:

Categorie sociali fragili (disoccupati, anziani, portatori di handicap)

Integrazione e multiculturalità

Conflitto sociale

immigrazione

Tecniche:

PSICOEDUCAZIONE

EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA

LABORATORIO E ATTIVITA’ CONDIVISE E COOPERATIVE

TECNICHE ESPRESSIVE AREA PSICOLOGIA EMERGENZE

MODELLO TEORICO: PSICOLOGIA DELL’EMERGENZA

La psicologia dell’emergenza si rivolge alle persone colpite da una

catastrofe, da un lutto, da un trauma, ma anche ai soccorritori, cioè

alle persone che per prime intervengono sul luogo del disastro e che

sperimentano anch’esse, insieme ai sopravissuti, sentimenti quali

impotenza, angoscia, ansia, disperazione.

Quando un individuo subisce un trauma, vive una situazione di

stress o di sovraccarico emotivo che determina un insieme di

reazioni naturali come ad esempio disturbi del sonno, ricordi

intrusivi, irritabilità, aggressività, depressione, difficoltà di

concentrazione che possono durare alcuni giorni o settimane.

Generalmente l’individuo tende a riassorbire in modo autonomo

queste reazioni; se però non ci riesce e non vengono curate, si può

sviluppare anche uno stato di stress post-traumatico difficile da

guarire. E’ fondamentale, quindi, non minimizzare gli effetti di un

avvenimento traumatico: occorre un’ intervento di sostegno rapido

ed efficace, per evitare l’insediamento di traumi gravi.

Temi:

Disastri naturali

Eventi catastrofici

Atti terroristici

Incidenti gravi

Tecniche:

Il defusing

Il defusing è una tecnica di pronto soccorso emotivo a caldo, è uno strumento per la

gestione dello stress immediamente dopo un intervento critico, si tratta di un intervento

breve della durata complessiva di 20-40 minuti, suddivisa in 3 fasi distinte. Viene

organizzato per le persone, divise in piccoli gruppi di 6/8 membri che hanno vissuto una

circostanza particolarmente traumatica.

Le fasi in cui si suddividere il defusing sono tre:

a.- Introduzione: (5 – 7 minuti) = è la prima fase in cui gli psicologi si presentano e

spiegano il motivo dell’incontro, esplicitando come possono essere di supporto al gruppo

e concordano delle regole di base relativamente al rispetto reciproco e alla

riservatezza.

b.- Esplorazione: (10-20 minuti) = in uesta fase viene chiesto ad ogni membro del

gruppo di parlare dell’esperienza traumatica appena vissuta e di condividere le

reazioni e le emozioni provate

c.- Informazione: (5-15 minuti) = la fase conclusiva serve a normalizzare le reazioni e i

vissuti, espressi precedentemente ed a rassicurare le angosce causate dall’evento e

le espressioni più intense manifestate attraverso la valorizzazione degli

atteggiamenti positivi emersi durante l’evento e la verbalizzazione di commenti utili

alla ripresa della buona funzionalità dei singoli e del gruppo

DEBRIEFING =

DEFINIZIONE: è uno strumento utilizzato in seguito ad un evento

traumatico, a distanza di ualche giorno dall’avvenimento (24-76 ore dopo

l’evento critico che non ha mai luogo sulla scena dell’evento

traumatizzante ma in una struttura che offra una atmosfera di sicurezza),

che offre alle vittime di un trauma la possibilità di esternare e confrontare

con altri i pensieri, i ricordi, le emozioni più disturbanti, in modo tale da

non comprenderli e normalizzarli, ridurne l’impatto emotivo e contenerne le

reazioni, combattere le convizioni erronee e favorire il recupero della

funzionalità delle persone e del gruppo. E’ rivolto a persone coinvolte

nell’evento catastrofico, si svolge in gruppo tra i 5 e i 20 partecipanti, ha la

durata di 2-3 ore ed è strutturato in fasi specifiche:

Introduzione = è la prima fase in cui i conduttori si presentano

ed espongono lo scopo dell’incontro attraverso un introduzione

del metodo di lavoro utilizzato

Fatti = in questa fase i partecipanti vengono invitati a

descrivere i fatti e il ruolo avuto nell’evento e ogni membro del

gruppo espone il proprio punto di vista diverso

Pensieri = questa fase rappresenta il momento di passaggio

dall’ambito cognitivo (fase dei fatti) all’ambito emotivo (fase

della reazione); i partecipanti vengono sollecitati ad esprimere i

pensieri negativi formulati durante l’evento

Reazioni = in uesta fase i membri del gruppo vengono indotti a

verbalizzare le emozioni provate durante l’evento e gli aspetti

emotivi con cui è stato difficile convivere dopo l’avvenimento

Sintomi = durante uesta fase vengono descritti i sintomi fisici

avvertiti durante l’evento traumatico, immediatamente dopo di

esso e al momento attuale

Formazione = gli psicologi forniscono al gruppo strategie utili

alla gestione dello stress e tecniche di distensione psicofisica,

utili a ridurre l’ansia e favorire il recupero dell’euilibrio

psicofisico.

Del reinserimento e della conclusione = viene lasciato spazio ad

eventuali domande e vengono fornite informazioni per aiutare

le persone a reinserirsi nella comunità.

SOSTEGNO PSICOLOGICO

EMDR

E’ una tecnica psicoterapeutica scoperta da Shapiro nel 989, che utilizza i

movimenti oculari per il trattamento delle condizioni di disagio emotivo e

stress legati ad eventi traumatici; è efficace nei disturbi post-traumatici, in

particolare nel disturbo post traumatico da stress. EMDR, sta per

desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari. Il

paziente viene indotto dallo psicologo a raccontare l’evento traumatico,

mentre segue con gli occhi la mano del clinico, l’obiettivo è uello di accedere

attraverso i movimenti oculari guidati dallo psicologo alle esperienze

immagazzinate in modo disfunzionale e stimolare il sistema di elaborazione

delle informazioni in modo disfunzionale e stimolare il sistema di

elaborazione delle informazioni in modo da permettere una rielaborazione

funzionale dell’evento. AREA PSICOLOGIA DEL LAVORO

Temi:

Selezione e valutazione del potenziale

Formazione professionale

Valutazione delle potenzialità

Team building

Motivazione, sicurezza, soddisfazione lavorativa

Sviluppo organizzativo

Marketing e comunicazione

Burnout e mobbing

Clima e cultura organizzativa

Tecniche:

Bilancio di competenze (individuale o di gruppo) (PSICOLOGO

ESPERTO IN GESTIONE DELLE RISORSE UMANE)

E’ uno strumento che permette di formulare un progetto personalizzato di tipo

professionale tramite l’analisi delle caratteristiche individuali. Si svolge in tre fasi:

•Analisi delle caratteristiche personali rilevanti

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
25 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vane84sr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Esame di stato per psicologo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Filipello Pina.