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Calori molto intensi ninfomania -femmina sempre in calore ma mai gravida,

-presenza di cisti ovariche -più frequente nella cagna e cavalla

Attività sessuale: ciclica -solitamente stagionale -influenzata dal fotoperiodo (ore di

luce/latitudine) (OVINI: Emisfero Nord latitudine 60 calori in autunno; Europa

latitudine 40-20 calori autunno + primavera; Equatore calori tutto l’anno)

(BOVINI: risentono del sistema di allevamento –brado vs intensivo e del regime

alimentare –carenze oligoelementi ; razze rustiche possono presentare calori stagionali

razze selezionate hanno calori continui FRISONA: calori continui; RAZZE CARNE IT:

calori + fecondi in primavera-estate

Sterilità F -mancanza temporanea o permanente di fecondità in seguito a patologie

apparato riproduttore; disfunzioni del sistema endocrino ; gravi errori alimentari

Sex Ratio Teorico = numero di Maschi /100 soggetti nati

Se accettiamo uguale vitalità dei gameti M e F ed escludiamo cause di alterazione -alla

fecondazione il rapporto M:F è di 1:1 # M = # F sex ratio primario

-alla nascita il rapporto M:F varia leggermente con la specie + F in cavalli e polli 0,8-

0,9 : 1,1-1,2 + M in bovini e suini 1,1-1,2 : 0,8-0,9 sex ratio secondario

-all’età adulta varia per le specie in produzione zootecnica pochi maschi riproduttori

molte femmine e in relazione all’indirizzo produttivo (es in stalle da latte

predominano le F!) sex ratio terziario

CASTRAZIONE: Operazione mediante la quale gli animali vengono resi neutri (ossia

incapaci di avere discendenza) e che induce varie modificazioni all’organismo.

La castrazione nella linea maschile si dice orchiectomia mentre nelle femmine è meno

praticata e si dice ovariectomia.

Le finalità zootecniche per cui si pratica la castrazione possono essere: -eliminazione

dalla riproduzione di soggetti con caratteri/caratteristiche negative -rendere gli

animali più docili e più facilmente gestibili nel lavoro -neutralizzare F ninfomani

-neutralizzare M con satiriasi -migliorare le caratteristiche qualitative dei prodotti

zootecnici carnei (suini e bovini)

Metodi di castrazione o neutralizzazione sessuale

La scelta del metodo da praticare nel Maschio è anche condizionata dalla morfologia

dell’apparato riproduttore della specie di appartenenza.

Metodi di castrazione o neutralizzazione sessuale

-Castrazione classica: ablazione (asportazione) chirurgica delle gonadi (testicoli ed

annessi nel M, ovaio ed annessi nella F) comporta la perdita dell’istinto sessuale

praticata soprattutto su suini M e cavalli da lavoro -Sterilizzazione: legatura o

resezione (taglio) dei deferenti nel M per evitare l’emissione degli spermatozoi,

legatura o resezione (taglio) degli ovidutti nella F per evitare la discesa degli ovuli

verso la sede di fecondazione comporta il mantenimento dell’istinto sessuale quindi

è usata per produrre i maschi ruffiani/esploratori/teaser da usare come ausilio per

l’individuazione delle F in calore.

-Schiacciamento del funicolo spermatico: metodo con pinze Burdizzo o con aplicazione

di anelli in gomma si pratica solo su specie a scroto pendente; le pinze schiacciando

il funicolo spermatico bloccano il flusso ematico con necrosi successiva dei testicoli; gli

anelli in gomma si applicano su capretti e agnelli comporta la perdita dell’istinto

sessuale.

-Castrazione ormonale: con somministrazione di ormoni della linea sessuale opposta,

oggi vietata in tutta la UE. Ai M si somministrano estrogeni di sintesi. Alle F si

somministra androgeni di sintesi. Il divieto è legato alla permanenza di residui di tali

molecole ormonali nelle carni degli animali, residui che son risultati

dannosi/pericolosi per la salute dell’uomo

-Necrosi parenchima testicolare: con inoculazione di sostanze necrogene

La castrazione delle femmine si pratica solo in caso di F con gravi patologie ovariche

o con evidente ninfomania comporta significative modificazioni morfologiche,

fisiologiche e comportamentali che si traducono con una “mascolinizzazione” quindi

femmine con collo più sviluppato treno anteriore più sviluppato ma non induce effetti

sulle caratteristiche qualitative delle carni.

EPOCA DELLA CASTRAZIONE

Precoce

Nel maschio, eseguita in epoca prepubere, ha per effetto il mancato sviluppo degli

organi genitali esterni e interni.

Nei suini si pratica a circa 20 gg di età Nei bovini si pratica a circa 4-5 mesi di età

Induce significative modificazioni al sistema endocrino e porta ad un ritardo

dell’ossificazione delle cartilagini di accrescimento delle ossa lunghe  l’animale

presenta maggiore sviluppo scheletrico con arti più lunghi minor sviluppo del treno

anteriore carattere più docile carne con maggiore infiltrazione di grasso

inframuscolare. Inoltre nei bovini si hanno corna più sottili e allungate negli ovini

assenza delle corna Tardiva

Eseguita dopo la maturità sessuale, di solito su soggetti usati come riproduttori.

Praticata qualche mese prima della loro macellazione migliora leggermente la qualità

delle loro carni attenuando l’odore e aumentando il grasso di marezzatura.

CASTRAZIONE in ITALIA:

effetti sulla qualità della carne nei suini In Italia la suinicoltura si caratterizza per avere

2 distinti indirizzi produttivi: suino leggero- P.V. < 110-115 kg per produzione di carne

per consumo fresco

suino pesante- P.V. > 120 kg per produzione di prosciutto e trasformati

Per il suino leggero la castrazione NON E’ OBBLIGATORIA

Per il suino pesante la castrazione si rende necessaria/obbligatoria in quanto dopo la

pubertà gli ormoni della linea maschile (androgeni) ma in particolare il 16-

androstenolo e 16-androstenone, fisiologicamente prodotti dal verro, si accumulano

nel grasso inframuscolare e di copertura deprezzando il loro valore commerciale della

carne e della coscia destinata alla produzione di prosciutto crudo.

CASTRAZIONE dei SUINI e NORMATIVA BENESSERE ANIMALE

Nella pratica zootecnica la castrazione precoce fino ad oggi è stata fatta senza fare

uso di sostanze anestetiche e/o analgesiche.

Oggi tutte le normative Comunitarie sul benessere animale finalizzate ad “eliminare

stress, sofferenze e dolori inutili” impongono una revisione a questa procedura e gli

obiettivi che la UE si è data sono:

-dal 1-1-2012 castrazione dei suini con anestesia o analgesia applicando metodi

riconosciuti mutualmente dagli Stati Membri

-dal 1-1-2018 abolizione della castrazione chirurgica nei suini sebbene sia noto che la

castrazione sia indispensabile per il soddisfacimento di certi standard qualitativi delle

carni STG o IGP o DOP come quelle che contraddistinguono la suinicoltura pesante

italiana!

La ricerca dovrebbe produrre “sistemi alternativi, validi, non eccessivamente costosi,

etc etc,” e nel settore c’è già una situazione di crisi: quali saranno gli effetti su questo

comparto produttivo?

Castrazione dei maschi: si può effettuare con mezzi che contemplino lo strappo dei

tessuti ed alle seguenti condizioni:

Nel caso di suinetti con età < 7 gg: praticata dal veterinario o da una persona con

formazione sul benessere animale e con esperienza nella realizzazione di queste

tecniche con i mezzi adeguati ed in condizioni igieniche.

Nel caso di suinetti con età >8gg: praticata dal veterinario con anestesia ed analgesia

prolungata.

1. Situazione legislativa attuale Secondo la legislazione vigente la castrazione può

provocare un dolore prolungato che è molto forte se si produce uno strappo dei

tessuti. Pertanto queste pratiche sono dannose per il benessere dei suini,

specialmente quando le eseguono persone incompetenti o senza esperienza. Di

conseguenza, si devono stabilire norme per garantire le migliori metodiche.

E' necessario che i servizi sanitari ufficiali, i produttori, i consumatori ed altri siano

informati sull'evoluzione del settore.

Secondo un parere dell'Autorità Europea della Sicurezza Alimentare, la Commissione

dovrebbe seguire attivamente le ricerche scientifiche sul migliore o migliori sistemi di

allevamento e pratiche attuabili in relazione col benessere dei suini.

La castrazione chirurgica dei maiali suscita preoccupazioni in un’ottica di benessere

degli animali. È stato comprovato scientificamente, utilizzando parametri fisiologici ed

etologici, che la castrazione chirurgica è un intervento doloroso anche allorchè

eseguita su animali di tenerissima età.

La castrazione è praticata per evitare lo sviluppo di comportamenti sessuali o

aggressivi indesiderabili nonché per prevenire il manifestarsi dell’odore del verro in

quanto il sapore e l’odore che i consumatori si attendono quando acquistano carne di

maiale è un elemento estremamente importante delle loro decisioni d’acquisto.

La castrazione non è tanto dovuta ad una decisione dell’allevatore ma piuttosto una

scelta imposta dal mercato. Ha sempre un impatto sul tipo, sulla qualità e sulla

quantità di carne e grasso. D’altro canto, la castrazione non chirurgica ha un impatto

positivo sulla trasformazione dei mangimi e di conseguenza sull’ambiente.

Nell’UE e fuori di essa sono già in uso diverse alternative alla castrazione chirurgica

come ad esempio l’allevamento di maschi non castrati o la vaccinazione per ridurre

l’odore del verro.

In alcuni paesi la castrazione è effettuata con analgesici e/o sotto anestesia per

diminuire il dolore.

Diversi paesi si sono già impegnati ad eliminare la castrazione chirurgica dei maiali.

Come primo passo, a decorrere dal 1° gennaio 2012, la castrazione chirurgica dei

maiali, se effettuata, va condotta con un uso prolungato di analgesici e/o sotto

anestesia applicando metodi mutuamente riconosciuti.

Come secondo passo in un’ottica di più lungo termine, la castrazione chirurgica dei

maiali dovrebbe essere abbandonata entro il 1° gennaio 2018.

Per assicurare che si ponga alla castrazione chirurgica sono disponibili e applicabili i

seguenti strumenti:

a) Metodi mutuamente riconosciuti per la valutazione dell’odore del verro.

b) Metodi di riferimento riconosciuti su scala europea per la misurazione di

ciascuna delle componenti responsabili dell’odore del verro.

c) Metodi rapidi di rilevazione dell’odore di verro presso i macelli.

d) Riduzione delle componenti dell’odore di verro agendo su metodi d’allevamento

e/o gestione ed alimentazione dei suini.

e) I sistemi di produzione e di gestione dei maschi non castrati durante

l’allevamento, il trasporto ed a macello per ridurre al minimo i comportamenti

sessuali e aggressivi.

Nel caso di carni suine registrate sotto il nome di “specialità tradizionale garanti

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
7 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/17 Zootecnica generale e miglioramento genetico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher met94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Zootecnica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Pasquini Marina.