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METABOLISMO GLUCIDICO DELL’ERITROCITA
I globuli rossi ricavano tutto l’ATP di cui necessitano dalla glicolisi anaerobica ed il potere
riducente dalla via dell’esoso monofosfato. Il glucosio, composto di partenza di entrambe
queste vie metaboliche, costituisce quindi il substrato unico ed indispensabile per tutte le
funzioni energetiche dell’eritrocita.
L’ATP formato con la glicolisi (4 x molecola di glucosio) viene usato quasi interamente per
✓ far funzionare la pompa Na /K e la pompa Ca ATP-dip. La pompa Na /K trasferisce
+ + 2+ + +
contro gradiente 3 Na fuori dalla cellula e 2 K dentro, generando una differenza di cariche
+ +
con un’azione elettrogenica; questo sbilanciamento di cariche fa si che non entri troppa
acqua all’interno della cellula evitando l’emolisi e la perdita di flessibilità. L’attività della
pompa per il calcio è fondamentale perché un aumento delle concentrazioni di calcio è
percepito dalla cellula come un segnale di stress ed avvia l’apoptosi.
Il processo fornisce anche 2,3-bisP-glicerato, necessario per il rilascio dell’O
✓ 2
dall’emoglobina (Via di Rapoport Luberin)
Il lattato, che si produce con la fermentazione lattica, esce dai globuli rossi e viene
✓ utilizzato soprattuto dal fegato come substrato per la gluconeogenesi.
Gli equivalenti riducenti, in forma di NADPH e NADH, sono necessari per il
✓ 15
mantenimento del ferro emoglobinico allo stato ridotto (Fe ) e del glutatione allo stato
2+ 16
ridotto (GSH). Essendo l’eritrocita un ambiente fortemente ossidante (ricco di ossigeno),
parte del ferro ossidato (Fe3+) si legherà all’emoglobina con formazione della
metaemoglobina che non è in grado di legare l’ossigeno. Per evitare la formazione di
metaemoglobina, il globulo rosso riesce a ridurre il ferro ossidato attraverso la
metaemoglobina reduttasi o citocromo b5 reduttasi che sfrutta prevalentemente il potere
riducene del NADH (che si forma nella glicolisi per azione della gliceraldeide-3P-
domanda esame: quale via permette la riduzione del glutatione? La via dei pentosi-P
15 gamma-glutammil-cistein-glicina: acido glutammico + cisteina (-SH) + glicina
16 16
deidrogenasi). Per la riduzione del glutatione è utilizzato i NADPH derivato dallo shunt; il
GSH è importante per contrastare lo stress ossidativo a cui è facilmente soggetto
l’eritrocita.
In sintesi: Glucosio → glicolisi anaerobica+ shunt
Glicolisi anaerobica → Lattato + ATP + intermedi (2,3-bisP-glicerato) + NADH
Shunt → NADPH
Lattato → fegato
ATP → pompe Na /K e Ca
+ + 2+
2,3-bisP-glicerato → rilascio O da emoglobina
2
NADPH → GSH e Fe
2+
NADH → riduzione del piruvato a lattato 17
Sapere le formule di tutta la via!
Ottenuto il piruvato dalla glicolisi, quest’ultimo, non essendo presenti i mitocondri, non può
essere convertito in AcetilCoA (mediante il complesso della piruvato deidrogenasi) quindi
non può entrare nel ciclo di Krebs. In queste condizioni il piruvato va incontro alla
fermentazione lattica: il piruvato viene ridotto a lattato mediante l’enzima lattato-
deidrogenasi (nel fegato lattato → piruvato → gluconeogenesi). Gli elettroni necessari alla
riduzione del piruvato in lattato sono forniti dal NADH, in questo modo rigenero il NAD che
+
può essere utilizzato come accettore di elettroni nella tappa 6 della glicolisi (gliceraldeide-3-P
→ 1,3-bisP-glicerato). Il lattato non è quindi il principale prodotto di questa reazione,
possiamo considerarlo un prodotto secondario, ciò che ci interessa è rigenerare il NAD +
necessario per la via glicolitica.
La fermentazione lattica avviene anche nelle fibre muscolari bianche (bianche perché poco vascolarizzate, poco
ossigeno e pochi mitocondri).
Nel globulo rosso è presente l’esochinasi di tipo I (HK I) che ha una Km molto bassa
(=0,01mM) quindi ha un’elevata affinità per il glucosio. In condizioni fisiologiche il glucosio
è presente in circolo alla concentrazione di 5mM, quindi HK I lavora alla sua Vmax; questo è
di fondamentale importanza per la produzione di ATP necessario all’attività delle pompe
quindi dell’eritrocita stesso. 4 diverse isoforme di HK:
I, II, III - Km 0,01 0,1 mM
• IV o glucocinasi - Km 10 mM (con una concentrazione di
• glucosio 10mM l’enzima lavora alla metà della sua Vmax);
isoforma epatica: più glucosio è presente in circolo, più ne
entrerà nel fegato e verrà convertito in G6P, in questo modo
l’enzima non si satura mai ed è in grado di partecipare al
mantenimento dell’omeostasi glucidica.
Il 2,3-BPG è un modulatore allosterico dell’Hb che interagisce con i gruppi -R carichi
positivamente dell sub.beta stabilizzando la conformazione T (stato a bassa affinità per
17
l’ossigeno) quindi favorendo il rilascio di O dall’ossiemoglobina ai tessuti. Il 2,3-BPG si
2
forma in tracce in tutte le cellule che fanno la glicolisi, nella reazione di conversione del 3-
fosfoglicerato a 2-fosfoglicerato . Nel Globulo rosso è presente una via metabolica specifica,
18
L’emoglobina è formata da 2 sub alpha + 2 sub beta; all’interno di ognuna è presente un gruppo EME (anello
17
tetrapirrolico contenente il ferro all’interno). Il 2,3-BPG è carico negativamente per la presenza di due gruppi -P
ed un gruppo -COOH.
L’enzima mutasi attivo è fosforilata a livello di un residui di His del suo sito attivo ed anziché spostare il
18
gruppo fosforico del glicerato dalla posizione 3 alla posizione 2, agisce attacando il gruppo -P del suo sito attivo
nella posizione 2 del fosfoglicerato con formazione dell’intermedio 2,3-BPG; l’enzima poi si riprende il gruppo
-P dalla posizione 3. Domanda esame: il 2,3-BPG si forma solo nel globulo rosso? 18
la VIA DI RAPAPORT-LUBERIN, la cui funzione principale è quella di formare 2,3-bisP-
glicerato partendo da 1,3-BPG (prodotto dalla glicolisi) per azione di una mutasi che catalizza
il trasferimento di un gruppo fosforico da una
posizione all’altra. In seguito il gruppo
fosforico in posizione 2 viene eliminato ad
opera di una fosfatasi con formazione di 3-
fosfoglicerato che può proseguire la via
glicolitica. Tuttavia in questo modo viene
bypassata la reazione catalizzata dalla
Fosfoglicerato chinasi nella quale il gruppo
fosforico staccato dall’1,3-BPG va a formare
una molecola di ATP. Questo porta ad un calo
della resa della glicolisi in termini di
produzione di ATP, tuttavia l’ATP che si forma
per azione della piruvato chinasi (e anche da qui
perché parte del BPG segue la via glicolitica
‘classica’) è più che sufficiente per il fabisogno
energetico della cellula.
Quindi: nei globuli rossi il ciclo di Rapaport Luberin serve a mantenere elevati i livelli di 2,3-
BPG a discapito della produzione di ATP.
Tramite questa via il 2,3-BPG è mantenuto all’interno dell’eritrocita a concentrazioni
importanti (4-5 mM), in rapporto stechiometrico 1:1 con l’Hb. In condizioni di scarsità di
ossigeno (ad esempio ad alta quota), aumenta l’eritropoiesi e la concentrazione di 2,3-BPG
(da 4-5mM a 7-8mM) in modo da favorire il rilascio ai tessuti del poco ossigeno presente.
La concentrazione di 2,3-BPG risulta ridotta in condizioni di deficit degli enzimi glicolitici
dovuti ad anemie genetiche, tra questi ricordiamo:
HK I deficienza, patologia rara che si manifesta come un’anemia emolitica; la glicolisi va
• poco perché è deficitario il primo enzima ne conseguono ridotti livelli di ATP e di 2,3-BPG.
In queste condizioni gli Er vanno incontro ad emolisi e degradazione ed anche quelli che
non vengono degradati non rilasciano l’ossigeno in maniera efficiente,
PK deficienza , patologia meno grave della precedente, meno rara e compatibile con la
19
• vita; il deficit di PK comporta una riduzione dei livelli di ATP con conseguente alterazione
dell’attività delle pompe, ridotta flessibilità cellulare ed aumentata rigidità (il potassio che
non entra richiama acqua ed all’interno l’Hb si concentra) quindi aumentata degradazione.
Tuttavia gli eritrociti che non vengono degradati accumulano intermedi glicolitici a monte
Fosfoenolpiravato + ADP —> piruvato + ATP
19 19
(il blocco è all’ultima tappa) quindi accumulano elevate quantità di 2,3-BPG e rilasciano
più ossigeno.
Problema 2,3-BPG nelle trasfusioni: nelle sacche trasfusionali sono inseriti anticoagulanti
(spesso citrato) e destrosio (per glicolisi), tuttavia il glucosio finisce e la via glicolitica
rallenta ed a 48h dal prelievo il 2,3-BPG è 1/10 di quello presente al momento iniziale. Con
un livello così basso di 2,3-BPG l’Hb trasfusa non è performante in quanto non rilascia
ossigeno. Per ovviare a questa problematica viengono aggiunte inosina ed adenosina . La
20
membrana degli Er è permeabile ai nucleosidi. All’interno degli eritrociti è presente l’enzima
Inosina fosforilasi (idrolizza inserendo un gruppo -P) che scinde l’inosina in Ipoxantina +
Ribosio-1-P, quest’ultimo viene convertito in Ribosio-5-P, ad opera di una mutasi presente
negli eritrociti. Il Rib5P viene metabolizzato nella fase non ossidativa del ciclo dei pentoso
fosfati: interagisce con lo xilulosio per dare gliceraldeide-3-P (transchetolasi) che a sua volta
(ad opera di transaldolasi) andrà a formare Fru-6-P quindi Glu-6-P che entra nella via
glicolitica.
nucleosidi = base + ribosio. La base dell’adenosina è l’adenina mentre quella dell’inosina e l’ipoxantina,
20
entrambe sono costituite da un anello purinico e differiscono per la sola presenza di un gruppo amminico in più
sull’adenina. Negli eritrociti è presente l’enzima adenosina-deaminasi che converte l’adenosina in inosina 20
SCAMBI RESPIRATORI
Nell’immagine vediamo la curva di saturazione dell’emoglobina con l’ossigeno che segue un
andamento sigmoide per l’instaurarsi dell’effetto cooperativo tra le subunità dell’Hb.
A livello degli alveoli polmonari si ha un’elevata ppO e l’Hb è satura al 100%.
2
Nei tessuti periferici la ppO scende al di sotto dei 40mmHg e si
2
ha un brusco calo della % di saturazione; ciò significa che l’Hb
riduce rapidamente la sua affinità per l’ossigeno rilasciandolo ai
tessuti. Oltre al 2,3-BPG l’affinità dell’Hb per l’ossigeno è
influenzata anche dalla temperatura e dal pH (effetto Bohr).
La curva A rappresenta la normale c