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VIE SPERMATICHE

Il primo tratto è sempre all'interno del testicolo, è il tubulo retto. I tubuli retti sono rettilinei e hanno la

lunghezza di 200-400µm, il loro epitelio per certi tratti continua a contenere cellule del Sertoli senza alcun

ruolo attivo; si ritrovano cellule cubiche dotate di microvilli e spesso un ciglio mobile, secernenti e che

garantiscono il movimento. Si passa poi alla rete testis, tubuli fittamente anastomizzati in corrispondenza

dell'ilo del testicolo, spesso dilatati a formare delle lacune. La struttura della rete testis non cambia: continua

ad esserci un epitelio cubico semplice con microvilli e un ciglio mobile che serve a garantire la progressione

degli spermatozoi. Gli spermatozoi alterati in questi piccoli tratti sono riconosciuti e riassorbiti, questo

controllo continua anche nei tratti successivi; dall'ilo del testicolo i tubuli che formano la rete testis mettono

capo ad una trentina di condottini efferenti, che abbandonano il testicolo e si portano in corrispondenza della

testa dell'epididimo. Ognuno di questi condottini efferenti finisce per essere contenuto all'interno di un cono

vascoloso, tra loro separati da sottili setti connettivali di derivazione dell'albuginea, che riveste anche

l'epididimo in maniera più blanda e più sottile. Il primo dei condottini efferenti piega all'indietro e

proseguendo lungo la testa riceve lo sbocco di tutti gli alti condottini efferenti, alla fine ci sarà un unico

condotto che si osserva solo dopo la testa dell'epididimo nel corpo dell'epididimo. Il condotto dell'epididimo

continua a formare anse, con andamento tortuoso (corpo e coda dell’epididimo sono lunghi

complessivamente da 4 a 6m), e alla fine della coda dell'epididimo il condotto si continua senza interruzione

con il condotto deferente. Nei condottini efferenti c'è una parete costituita da epitelio pseudostratificato

cilindrico: ha sia cellule basali che cellule cilindriche che possono avere delle ciglia, oppure attività secretoria

o assorbente. Le cellule cigliate con il movimento garantiscono la progressione del contenuto, queste cellule

poggiano su una lamina basale e un connettivo circostante che contiene fibroblasti, cellule muscolari lisce,

fibre elastiche, una volta che si passa al condotto dell'epididimo la struttura cambia. L'epitelio ancora

pseudostratificato cilindrico contiene ancora cellule basali e cellule cilindriche a pennacchio che presentano

un unico e lungo ciglio, stereociglio, insieme di microvilli tutti conglutinati insieme; questo pennacchio è

indice di un'attiva attività secernente, molte glicoproteine (carnitina), utili per la sopravvivenza delle cellule

spermatiche. Oltre a queste cellule ci sono cellule con forma più globosa, gli spermatofagi che fagocitano; poi

ci sono cellule a bastoncino che sono figure di degenerazione. Per la prima volta all'esterno dell'epitelio c'è

una vera e propria tonaca muscolare costituita da fascetti di muscolatura liscia, che permettono durante l'atto

sessuale la progressione del contenuto. Le cellule a pennacchio hanno un nucleo con delle dentature. Il dotto

deferente che, nel tratto testicolare, fa seguito al condotto dell'epididimo, ha lo stesso andamento del

condotto dell'epididimo; è tutto circonvoluto. La struttura presenta un epitelio pseudostratificato cilindrico

con cellule a pennacchio, basali, gli spermatofagi e cellule a bastoncino. Questo epitelio poggia su una lamina

propria costituita da fibre elastiche mentre esternamente vi è una spessa tonaca muscolare, strato

longitudinale interno, circolare intermedio e longitudinale esterno, in realtà è tutto un unico strato di

ANATOMIA I - Prof.ssa Ferrucci

muscolatura che ha un andamento a spirale e il passo di

questa cambia dall'interno all'esterno, inizialmente passo

molto lungo poi assumono un andamento circonvoluto poi

tornano ad essere a passo ampio, sono sempre gli stessi

fasci e non tonache distinte; la tonicità di questa tonaca fa

sì che l'epitelio si presenti seghettato e il lume si presenti

stellato; sono pieghe che quando avvengono le contrazioni

peristaltiche spariscono. All'esterno della tonaca

muscolare c'è un avventizia. Il dotto nell'ultimo tratto al

termine del tratto pelvico si è portato al di dietro della

vescica, incrocia al davanti degli ureteri, confluisce per

andare a sboccare nel dotto eiaculatorio. L'ultima parte è

l'ampolla deferenziale; confluendo, le ampolle deferenziali

con le vescichette seminali determinano sulla superficie

della vescica il trigono interseminale. La struttura delle

ampolle deferenziali ricorda molto la struttura delle

vescichette seminali, che sono organi ghiandolari, ritenuti

dei diverticoli delle ampolle deferenziali, infatti alcune

volte sboccano prima nelle ampolle deferenziali. Per

descrivere le ampolle usiamo la struttura delle vescichette

seminali, organi ghiandolari in cui, al loro interno, l'epitelio

che riveste le creste e le fossette, è secernente. Si trovano

a lato dell'ampolla referenziale e al di dietro della base

della vescica. Nelle vescichette si riconosce una testa, un

corpo e un collo. Le vescichette sfociano nel dotto

eiaculatorio, che si trova dentro alla prostata. La vescichetta è tra la faccia posteriore della vescica e la faccia

pelvica dell'intestino retto, ricoperta dalla fascia rettovescicale di Denonvilliers. L'epitelio delle vescichette è

un epitelio pseudostratificato, con cellule secernenti con microvilli e cellule basali con funzione di rimpiazzo;

il citoplasma delle cellule alte è riempito da granuli di secrezione, vacuoli, che vengono poi liberati e il cui

prodotto è un insieme di sostanze, zuccheri e proteine che costituiranno il 70 % del volume dello sperma.

Il dotto eiaculatorio ha un calibro diverso nella prima porzione, più largo, il seno eiaculatorio, poi il segmento

medio e caudale hanno calibro che va via via restringendosi fino a raggiungere un calibro di 0,2mm. Le

ampolle deferenziali e le vescichette sboccano le prime medialmente e le seconde lateralmente sulla

superficie posteriore. L'unica parte visibile è quella del seno, molto breve, mentre la restante parte entra

all'interno della prostata e non è più visibile. Il segmento medio entra alla base della prostata, si porta in

avanti e in basso e piega medialmente, il segmento caudale cambia l'angolo, forma un angolo ottuso

medialmente diretto in senso mediale. Il dotto eiaculatorio si ritrova a sboccare nel segmento dell'uretra che

sta attraversando la prostata, a livello del collicolo seminale, il quale è una sporgenza fusiforme che presenta

al centro un orifizio dell'utricolo, un tubo a fondo cieco che rappresenta ciò che resta dell'utero (cioè i dotti

di Müller che sono degenerati). Ai due lati dell'utricolo c'è lo sbocco dei due dotti eiaculatori. Il dotto

eiaculatorio è costituito da una serie di pieghe tra le quali si trovano delle creste. L'epitelio è un epitelio che

poggia su un connettivo muscolo-elastico, e una sottile tonaca muscolare nel tratto più dilatato del dotto

eiaculatorio. PROSTATA

La prostata è un organo muscolo-connettivale, con fascetti di muscolatura liscia. All'interno del connettivo

muscolare si ritrova un complesso di ghiandole che si apriranno a livello dell'uretra prostatica, ha forma e

dimensioni di una castagna posteriormente alla base della vescica e abbraccia l'uretra che sta uscendo dalla

vescica, ma nel suo attraversare la prostata riceve il contributo delle vie spermatiche. Quindi l'uretra è un

organo comune tra apparato escretore e riproduttore e non ha un omologo femminile. Nella prostata

abbiamo una faccia anteriore, posteriore, due facce laterali, un apice che sporge in avanti e in basso e una

base che si ritrova indietro ed in alto applicata alla faccia posteriore della vescica. La faccia anteriore ha

ANATOMIA I - Prof.ssa Ferrucci

disposizione obliqua dall'alto in basso e dall'indietro all'avanti, dista 8-10cm dalla sinfisi pubica e tra queste

due si trovano il plesso venoso pudendo e i legamenti pubo-prostatici. Anche l'apice della vescica è situato al

di dietro ma anche un po’ al di sotto del margine inferiore della sinfisi pubica e contrae i rapporti con il plesso

e i legamenti. La faccia posteriore si trova in rapporto con la faccia anteriore dell'intestino retto con

interposizione della fascia rettovescicale, che può essere esplorata attraverso l'ano. La faccia posteriore è

percorsa verticalmente dal solco posteriore che poi giunge in alto fino alla base dove si determina un incisura.

Ai lati del solco a livello della base si osservano i due lobi laterali, destro e sinistro. La base della prostata ha

un aspetto irregolarmente ovoidale e subito al davanti dell'incisura è presente un solco ad andamento

trasversale che contiene l'ingresso dei dotti eiaculatori e dà passaggio ai vasi: l'ilo della prostata. Andando più

in avanti abbiamo quella parte della prostata che aderisce alla vescica e vediamo il passaggio dell'uretra che

dopo aver attraversato la parete vescicale entra nella prostata. Tra questa porzione e quella che contiene l'ilo

è presente una parte più sporgente detta lobo medio che si rapporta con il trigono vescicale.

Quando il lobo va incontro ad ipertrofia comprime il trigono vescicale e ostacola il deflusso dell'urina. Le facce

laterali sono in rapporto con il muscolo elevatore dell'ano e direttamente con la fascia che riveste la porzione

mediale di questo muscolo e sono in rapporto superiormente con il plesso venoso vescicoprostatico.

Con loggia prostatica si intende quello spazio chiuso da fasce o da organi occupato al centro dalla prostata;

la loggia è delimitata in avanti dalla sinfisi pubica e dal plesso venoso pudendo in un atmosfera connettivo-

adiposa, posteriormente dalla fascia rettovescicale di Denonvilliers, lateralmente invece la loggia prostatica è

delimitata dalla fascia che riveste la parte mediale del muscolo elevatore dell'ano e superiormente dalla

vescica. La parte della loggia prostatica costituita dalle fasce costituisce anche la capsula prostatica, che è una

struttura a distanza rispetto alla prostata.

COMPORTAMENTO DEL PERITONEO

Nella parte più profonda i due foglietti peritoneali tendono a saldarsi e lo spazio si fa via via più alto fino a

raggiungere la posizione definitiva: quello che rimane di questo recesso è il cavo rettovescicale del Douglas

è il punto più basso della cavità peritoneale (nella donna è un cavo retto uterino). Il residuo dell'accollamento

dei due foglietti al di dietro della prostata e delle vescichette forma la fascia di Denonvilliers e la fascia

vescicale.

La prostata nel suo tessuto connettivale contiene

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A.A. 2014-2015
6 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale.amb.juve di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Ferrucci Michela.