vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
SITUAZIONE, MORFOLOGIA E RAPPORTI
Sono organi pari. Sono localizzate nello scavo pelvico, al davanti dell'ampolla rettale, posteriormente alle tube e
al loro dispositivo peritoneale, mesosalpinge. Anteriormente entrano in rapporto con le anse intestinali, e
soprattutto l'ovaia sinistra, con il colon pelvico. Rispetto allo scheletro, sono appoggiate alla parete
posterolaterale della piccola pelvi, all'incirca 2-2,5 cm al davanti dell'articolazione sacroiliaca e 1-2 cm al di sotto
dello stretto superiore del bacino. Se vogliamo far riferimento al muscolo piriforme, che si origina al davanti
dell'osso sacro e si fa extrapelvico attraverso il grande forame ischiatico, le ovaie si trovano
anterosuperiormente rispetto al margine superiore del muscolo piriforme (nella sua porzione intrapelvica). Le
ovaie possono essere apprezzate dalla parete addominale anteriore, a metà di una linea immaginaria che
congiunge la sinfisi pubica alla spina iliaca anterosuperiore. Le ovaie hanno forma di ovoide appiattito in senso
mediolaterale o forma di mandorla, con asse maggiore prossimo all'asse verticale (in realtà l'asse maggiore è
lievemente obliquo dall'alto in basso, dall'indietro all'avanti, e in senso lateromediale. L'orientamento di questo
organo è sviluppato su un piano sagittale. Distinguiamo: faccia mediale e laterale, polo superiore e inferiore,
margine anteriore e posteriore. Nella maturità sessuale le dimensioni sono: altezza di 3,5 cm, larghezza di 2 cm,
spessore di 1 cm. Morfologia esterna e colore variano con l'età: nell'infanzia sono molto lisce, di colore
bianco-rosato e consistenza elastica; nel periodo fertile presentano superficie irregolare per la presenza di
follicoli e corpi lutei e colorito rossastro per il maggiore apporto ematico; nella senescenza diventano molto
piccole perché si atrofizzano, di consistenza lignea e lisce perché non vi sono più follicoli e corpi lutei e di
colorito grigio-giallastro.
Il legamento largo collega i margini laterali dell'utero alla parete laterale della piccola pelvi; posteriormente ad
esso vi è l'ovaia, collegata alla pagina posteriore del legamento largo tramite il mesovario (legamento largo e
mesovario sono dispositivi peritoneali). La faccia laterale prende rapporto con la parete posterolaterale della
piccola pelvi, in particolare nella fossetta ovarica o di Krause, delimitata posteriormente dall'uretere e dai vasi
iliaci interni o ipogastrici, in alto dai vasi iliaci esterni, in basso dall'origine dell'arteria ombelicale e uterina
(spesso unite in un unico tronco arterioso), anteriormente dall'inserzione sulla parete laterale del legamento
largo dell'utero. Nel fondo della fossetta c'è il peritoneo parietale e, inferiormente ad esso, tessuto adiposo con
vasi e nervo otturatori e il muscolo otturatore interno. Questi sono i rapporti della faccia laterale dell'ovaia; la
faccia mediale prospetta nella piccola pelvi, quindi entra in rapporto con le anse intestinali, ma in alto è coperta
dalle fimbrie, che nell'insieme costituiscono la parte infundibolare o padiglione della tuba (prima parte della
tuba), e inoltre la faccia mediale e coperta dalla parte ampollare della tuba uterina (seconda parte della tuba;
terza e quarta parte della tuba sono la parte istmica e la parte intramurale; 3 di questi 4 tratti contornano l'ovaia)
compresa nella mesosalpinge. L'ovaia è quindi compresa in una tasca peritoneale, incompleta posteriormente,
costituita lateralmente dal peritoneo parietale che riveste la fossetta ovarica, medialmente è rappresentata
dalla mesosalpinge. Questa tasca prende il nome di borsa ovarica ed è aperta posteriormente verso lo scavo
pelvico. L'attacco del mesovario al legamento largo determina la suddivisione della borsa ovarica in due
ANATOMIA I - Prof.ssa Soldani
compartimenti: laterale e mediale; ambedue comunicano posteriormente con lo scavo pelvico. Continuando
con i rapporti, il polo superiore è coperto dall'infundibolo o padiglione della tuba che con le sue fimbrie si
spinge sulla parte più alta della faccia mediale, formando un'ansa, l'ansa tubarica, per continuarsi nella parte
ampollare, mentre il polo inferiore si avvicina al pavimento pelvico. Il margine posteriore è più smusso, è un
margine libero che entra in rapporto con l'uretere; infine, il margine anteriore è aderente al mesovario, per cui
viene anche indicato come margine mesovarico, ma prende anche il nome di ilo dell'ovaia. I vasi che vi entrano
sono: arteria ovarica (o spermatica interna, ramo viscerale pari dell'aorta addominale) e ramo ovarico
dell'arteria uterina, che si stacca all'angolo tubarico dell'utero. Il margine anteriore è in parte coperto dalla
parte ampollare della tuba. L'ovaia è collegata all'utero tramite la tuba e ne risente degli spostamenti, in
particolare dello spostamento e ingrossamento dell'utero durante la gravidanza, quando le ovaie risalgono fino
alla regione lombare e subito dopo il parto discendono velocemente alla fossa iliaca fino al raggiungimento
della loro situazione. Le ovaie sono mantenute in posizione dai mezzi di fissità e dai mezzi di connessione. In
senso medio-laterale, si descrivono in successione:
1) Legamento utero-ovarico o legamento proprio o inferiore dell'ovaio, che è un cordoncino fibroso di fibre
connettivali e cellule muscolari che unisce il polo inferiore dell'ovaia con l'angolo superolaterale
dell'utero. Si trova subito al di sotto e al di dietro della tuba ed è accompagnato dal ramo ovarico
dell'arteria uterina (viene staccato proprio a livello di quest'angolo, per raggiungere il mesovario). Non è
un vero e proprio legamento ma rende solidale l'ovaio con l'utero; per questo l'ovaio risale in gravidanza.
Questo legamento è rivestito dalla pagina posteriore del legamento largo e costituirà parte di questa
piega del peritoneo detta ala posteriore. È un mezzo di connessione.
2) Mesovario, che è una breve piega peritoneale posta
trasversalmente che collega il margine anteriore
dell'ovaia al foglietto posteriore del legamento largo.
All'interno decorrono vasi e nervi destinati all'ilo
dell'ovaia e quindi a tutta l'ovaia. È un mezzo di
connessione.
3) Legamento tubo-ovarico, anch'esso è un mezzo di
connessione e unisce ovaio e tuba. Connette il polo
superiore dell'ovaia con la fimbria ovarica, che
appartiene al padiglione o infundibolo della tuba.
Delle fimbrie (10-15) che costituiscono la parte
infundibolare della tuba, la fimbria ovarica è la più
lunga e rappresenta la via preferenziale di passaggio
della cellula uovo (ne facilita il passaggio dalla
superficie dell'ovaio fino all'interno della tuba). Anch'esso è mezzo di connessione.
4) Vero e proprio mezzo di fissità è il legamento sospensore o legamento lombo-ovarico o infundibolo
pelvico, formato da vasi e nervi ovarici, associati a fibre connettivali e muscolari che formano
nell'insieme una piega peritoneale che discende dalla zona lombare a raggiungere la parete
posterolaterale della piccola pelvi. La piega si fa molto evidente nello stretto superiore del bacino, punto
in cui i vasi e quindi la piega stessa scavalcano i vasi iliaci esterni. Questo legamento termina presso il
margine superolaterale del legamento largo dell'utero. Dalla parete laterale della fossa iliaca il
legamento raggiunge la parte superiore del mesovario, in prossimità del polo superiore dell'ovaia. Il
mesovario permette il movimento oscillante dall'alto in basso e viceversa.
STRUTTURA DELL'OVAIO ANATOMIA I - Prof.ssa Soldani
L'ovaio non è rivestito da peritoneo, perché il mesovario,
quando raggiunge l'ilo dell'ovaio, si spinge solo per 1 o 2 mm sulla superficie dell'ovaio fino alla
linea di Farre-Waldeyer. Il
rivestimento esterno dell'ovaio è
rappresentato dall'epitelio ovarico,
un epitelio cilindrico semplice.
Internamente troviamo uno stroma
organizzato in zona corticale e
midollare. La zona corticale
contiene gli organuli ovarici, cioè i follicoli primordiali (periodo prepuberale) o follicoli oofori in vari stadi di
maturazione e corpi lutei, con anche cicatrici di connettivo che sono i corpi albicanti (nel periodo fertile della
donna). La zona midollare è in continuità con l'ilo, da cui riceve vasi e nervi. I vasi hanno andamento a
cavaturacciolo, la cui spiralizzazione serve a seguire l'aumento di volume della midollare e a creare una certa
pressione sulla corticale al momento dell'ovulazione; è quindi un connettivo lasso riccamente vascolarizzato e
innervato. Subito sotto l'epitelio ovarico troviamo una zona di connettivo fibroso ricco di fibre collagene ma con
poche cellule, la tonaca albuginea, che non contiene organuli ovarici. La zona corticale è una zona ricca in
fibrociti che sono capaci di trasformarsi in senso steroidogenico (si trasformano nelle cellule della teca interna). I
follicoli primordiali quiescenti sono caratterizzati da piccola dimensione, nella parte corticale, con al centro un
oocita primario, che è fermo nella profase della I divisione meiotica, circondato da un singolo strato di cellule
follicolari appiattite (epitelio pavimentoso semplice). Sotto lo stimolo di FSH ipofisario inizia il processo di
maturazione, che fa sì che da pavimentose, le cellule follicolari, diventino cilindriche e comincino le mitosi:
questo epitelio pluristratificato prende il nome di tonaca granulosa e si parla a questo punto di follicolo
primario. Il follicolo da primario diventa follicolo secondario con l’ulteriore proliferazione delle cellule della
granulosa e l’ispessimento della zona pellucida (comprende quindi: oocita primario, granulosa e zona o
membrana pellucida tra essi, ricca di materiale nutritizio, glicoproteico, PAS+, che permette lo scambio di
sostanze tra l’uno e l’altra).
Nella zona pellucida si portano i prolungamenti dell'oocita che entrano in contatto con i prolungamenti delle
cellule follicolari della granulosa. Intanto, il connettivo circostante comincia a organizzarsi in teca interna
(formata da cellule steroidogeniche che producono androgeni, trasformati dall'aromatasi in estrogeni; queste
sono circondate da capillari e da fibre reticolari) e teca esterna (cellule stromali e miociti, con funzione di
contenimento e di rivestimento del follicolo). Il follicolo antrale prevede contatti più lassi tra oocita e cellule
follicolari perché il meccanismo a feedback negativo degli estrogeni inibisce la produzione di FSH, che stimola le
mitosi. In questi spazi che si vengono a formare, si raccoglie il liquor follicoli (trasudato plasmatico ricco di acido
ialuronico, di ormoni steroidei, di fattori di crescita e di gonadotropine); successivamente questi spaz