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GIBBERELLINE GIBBERELLA
, nel fungo; 100 sono presenti
FUJIKUROI
solo nelle ; e 13 sono .
PIANTE UBIQUITARIE
Qual è la nomenclatura delle gibberelline?
Abbiamo detto che le gibberelline sono una
serie di composti, e non è un solo
composto, e la è GA (GA
NOMENCLATURA x
con X), che sta ad indicare l’ordine
cronologico della scoperta.
Quindi noi andiamo dalla gibberella di tipo 1, fino all’ultima scoperta che è la GA136.
Per cui a seconda dell’ordine di scoperta, abbiamo il suffisso 1, 2, ecc.
La prima gibberellina, che è la gibberellina di tipo 1, è stata scoperta nel 1950 in .
GIAPPONE
Quindi nel 1950 si è scoperto questo principio attivo, ed hanno iniziato a lavorare su questo
principio attivo.
I primi studi sull’attività delle , sono stati rivolti all’effetto che questi composti
GIBBERELLINE potessero avere sullo stelo floreale del
cavolo.
Il cavolo è una pianta a rosetta, che cresce
basso, quindi non cresce in altezza.
Se allo stelo floreale del cavolo viene data
gibberellina, questa attiva una crescita per
altezza.
Quindi nel 1950, fino agli inizi degli anni ’60,
ma anche oltre, tutti quanti gli studi sulle
gibberelline erano rivolte su fenotipi nani, a
cui veniva somministrata gibberellina, e si
vedeva che questi fenotipi attivavano la
crescita.
Infatti si è visto l’effetto della GA sul , ma sembra che la gibberellina abbia un effetto
MAIS NANO
1 importante anche sulla fioritura di piante di
carota.
Le piante di carota non crescono tantissimo
in altezza, e si è visto che la gibberellina non
solo faceva crescere le piante in altezza, ma
attivava su queste piante anche la fioritura.
Su piante nane di , quando veniva somministrata gibberellina GA3, si è visto che si attivava
PISELLO la crescita del fusto.
Quindi, dopo tutti questi esperimenti, si è arrivati alla
conclusione che le se venivano
GIBBERELLINE
somministrate, attivavano al crescita del fusto, anche
su piante nane, soprattutto su piante che avevano una
morfologia a rosetta, come nel caso del cavolo.
La più importante, sull’azione delle gibberelline, fu fatta da un genetista agrario
RIVOLUZIONE (Burloug), che
NORMAN BORLAUG
vinse il premio Nobel per la pace, in
quanto lui cercava un modo per
sfamare il mondo.
Nel 1970, siccome era un genetista
agrario, ed un patologo vegetale,
introdusse alcune varietà di grano,
che erano nani, ad alta resa, che
quindi davano un’altissima
produzione di semi di grano.
Si è visto che lui è andato a
selezionare alcuni ecotipi di grano, che erano carenti alle gibberelline, cioè che non erano
responsivi alle gibberelline.
Quali sono gli effetti fisiologici delle gibberelline?
Le stimolano la crescita del fusto, in piante nane ed a rosetta.
GIBBERELLINE Questo si era capito, perchè tutti gli studi che sono
iniziati nel 1950, erano volti ad attivare la crescita del
fusto su piante nane.
Si è visto che le gibberelline hanno un effetto
fisiologico sulle piante nane.
Le regolano la transizione dalla fase giovanile a quella adulta.
GIBBERELLINE Si è visto che l’applicazione di GA4 e GA7 induce le
conifere giovani, ad entrare nella fase riproduttiva,
producendo, molto più precocemente, i coni per la
riproduzione.
Quindi, se alle conifere giovanissime viene applicato
gibberellina, o attivano loro stesse la biosintesi di
gibberelline, perchè viene attivata la via di
segnalazione, loro producono coni più precocemente.
Le influiscono sulla formazione dei fiori e sulla determinazione del sesso.
GIBBERELLINE Nel , le gibberelline sopprimono la
MAIS
formazione degli stami, portando alla
formazione di , quindi dei
FIORI FEMMINILI
pistilli.
Nelle , come lo spinacio, questo
DICOTILEDONI
effetto non avviene, ed hanno un effetto
completamente opposto, cioè dai pistilli, se
diamo gibberelline sullo spinacio, non
abbiamo più la formazione di fiori femminili, ma abbiamo più .
FIORI MASCHILI
Le , inoltre, promuovono la fruttificazione e la partenocarpia.
GIBBERELLINE L’applicazione delle gibberelline promuove la
fruttificazione, cioè l’accrescimento del
frutto, in seguito all’impollinazione.
Si vede benissimo, un grappolo d’uva come
diventa sotto azione delle gibberelline.
Infatti, la fruttificazione indotta dalle
gibberelline può avvenire anche in assenza di
impollinazione, portando alla formazione di
frutti senza semi, come nel caso dell’uva.
L’attivazione delle gibberelline è ancora più
forte rispetto a quella che fa l’auxina, perchè
le gibberelline promuovono anche la crescita esponenziale del frutto, non soltanto la non presenza
nel frutto di semi.
Le promuovono la germinazione dei semi, e cioè attiva l’interruzione della
GIBBERELLINE dormienza.
Mutanti carenti di gibberelline, hanno semi
che possono abortire, quindi c’è un aborto di
semi.
Nei semi che richiedono la luce o la
vernalizzazione (quando fa molto freddo)
per germinare, le gibberelline possono
indurre la germinazione in assenza di stimolo
ambientale, cioè possono attivare questo
processo bloccando lo stimolo ambientale, e
dando alle piante gibberelline.
Si è visto che, congelando i semi a -20°C o
sotto azione dell’azoto liquido, e quindi semi che richiedono la vernalizzazione per germinare, i
semi quando arrivano a temperatura ambiente, riescono a germinare senza attivare la dormienza.
Spesso i semi attivano un processo di dormienza, per un tot di mesi, fino a che le condizioni
atmosferiche, di luce, di ossigeno, non arrivano e determinano l’attivazione delle gibberelline, che
poi fa uscire il seme dalla dormienza, ed attiva la germinazione.
Se trattiamo alcuni semi con la vernalizzazione, questi semi interrompono completamente la
dormienza, ed attivano la germinazione.
Ma si è visto che se ai semi diamo direttamente gibberelline, questi semi non hanno bisogno ne
della vernalizzazione, ne di temperature appropriate, in quanto i semi sotto azione delle
gibberelline iniziano a germinare senza nessun processo di vernalizzazione o di temperatura.
Nei cereali, le gibberelline inducono la produzione di α- , per la degradazione dell’amido
AMILASI
dell’endosperma.
Quindi hanno un ruolo determinante nell’attivazione della germinazione nei cereali.
Inoltre le controllano la crescita della pianta, durante l’intero ciclo vitale della
GIBBERELLINE pianta, dalla germinazione
dei semi fino
all’allungamento, ed alla
crescita totale della pianta,
perchè loro riescono a:
controllare la crescita
dell’ipocotile; inducono la
fioritura; inducono insieme
all’auxine, l’espansione
cellulare ma in maniera
diversa; attivano anche loro,
insieme alle auxine ed alle
citochinine, la dominanza
apicale; attivano lo sviluppo
del fiore; la maturazione del
frutto, che è soprattutto sotto azione dell’etilene; ed attivano la crescita tra gli internodi, cioè
quando le piante crescono, lo fanno tra un internodo ed un altro, e questa crescita tra gli internodi
è mediata dalle gibberelline.
Quali sono le applicazioni commerciali delle gibberelline?
Le applicazioni delle gibberelline
COMMERCIALI
sono: , in cui si ha l’aumento
1. PRODUZIONE DI FRUTTI
della lunghezza dei piccioli, nell’ uva priva di semi;
ed abbiamo la forma di mele Delicious, perchè la
forma di queste mele è stato fatto sotto azione
delle gibberelline.
Ci sono molti frutti che non esistevano in natura,
come il pompelmo rosso che è stato ottenuto
attraverso i raggi X in laboratorio, dove è stato mutato un gene, ma così anche le mele verdi che si
danno ai diabetici, in natura non esistono, sono tutte applicazioni di ormoni, o di alcuni processi
che vengono fatti il laboratorio.
Le prime mele che sono esistite in natura sono le mele rosse, che sono ricche di antociani, e le
mele rosse sono quelle che attirano gli animali, mentre la mela verde non attira nessun animale,
perchè si confonde in un bosco.
La natura deve propagare la specie e lo deve fare attraverso i colori.
Questi ormoni che vengono dati alle piante, sono comunque dei prodotti naturali stesso delle
piante, ma ci sono dei meccanismi che poi vengono attivati in laboratorio, come la formazione del
pompelmo rosa, dove è stato mutato un gene sotto azione dei raggi X, ed hanno fatto in modo che
si attivasse la biosintesi degli antociani, ma il pompelmo non è rosa.
Anche la forma delle mele delicious, non è una forma naturale, in quanto queste mele sono sotto
azione delle gibberelline. , dove per avere la birra bisogna avere il malto, e per avere il
2. PRODUZIONE DI MALTO DA ORZO
malto ci deve essere la produzione di questa sostanza, e questa sostanza avviene grazia
all’applicazione delle gibberelline ad alte quantità.
, in quanto le fanno crescere tantissimo in altezza,
3. AUMENTO DELLE RESE DI CANNA DA ZUCCHERO
e crescendo in altezza si ha sempre di più produzione di zucchero.
, e di solito le conifere d’allevamento, vengono attivate attraverso
4. ALLEVAMENTO VEGETALE
l’applicazione delle gibberelline.
Qual è la struttura base delle gibberelline?
La base delle gibberelline è rappresentata dallo
STRUTTURA
scheletro ent- , che è un composto a 3 anelli (ma
GIBBERELLANICO
sono più o meno 4 anelli) contenente 20 atomi di carbonio.
Quindi la struttura base delle gibberelline è rappresentato
dall’acido ent-gibberellanico.
Le contengono 20 o 19 atomi di carbonio, e spesso la GA9 contiene 19 atomi di
GIBBERELLINE carbonio, perchè durante il metabolismo,
durante la biosintesi, uno degli anelli perde un
atomo di carbonio, e quindi da una struttura a
20 atomi di carbonio, ed arriviamo ad una
struttura a 19 atomi di carbonio.
Grazie al numero, ed alle posizioni dei gruppi ossidrilici sugli anelli delle gibberelline, possiamo
avere delle forme attive di gibberelline, e
soprattutto quando abbiamo le idrossilazioni
sul carbonio in posizione 3 (C3) e sul carbonio
in posizione 13 (C13), abbiamo che le
gibberelline sono tutte attive.
C3 - C13 GA
IDROSSILAZIONE → ATTIVE
L’idrossilazione nella configurazione β del carbonio in posizione 2, dell’anello, abolisce l’attività
biologica, cioè porta all’inattivazione delle
gibberelline. C2 GA IN
IDROSSILAZIONE → ATTIVE
Quindi tutte le volte che si ha l’idrossilazione sul
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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