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CESSIONE
a S.B.F
Importo fatture – scarto di
garanzia
Nell’operazione s’individuano le seguenti fasi:
a. L’applicazione di uno scarto di garanzia o prudenziale che rappresenta una forma di garanzia contro il
rischio d’insolvenza del debitore e varia tra il 10% e il 30% secondo la solvibilità e il grado di affidabilità
dell’impresa-cliente.
b. La comunicazione al debitore dell’avvenuta cessione del credito per evitare che il debitore paghi l’impresa
affidata.
c. La banca, dopo l’avvenuta cessione del credito, procede all’apertura di un c/c fittizio, che ha natura transitoria,
definito “conto anticipi su fatture”.
Per quanto riguarda il costo del finanziamento, comprende:
- La commissione d’incasso Interes
si
- Gli interessi passivi direttamente addebitati sul conto
dell’impresa-cliente e maturati sul conto “anticipi su fatture” Pagame
Concessio
ne nto
Contrazione anticipo su fatture
VF+ Banca c/c
VF- Crediti v/anticipi su fatture
Addebito commissioni
VE- Commissioni d’incasso
VF- Banca c/c
La cessione del credito è generalmente effettuata s.b.f. per cui il conto “crediti v/clienti” sarà chiuso solo quando la
banca avrà notificato la riscossione del relativo importo. A scadenze periodiche, di norma a fine trimestre, la banca
addebita sul c/c gli interessi passivi ed eventuali oneri aggiuntivi secondo quanto previsto nella negoziazione tra la
banca e il cliente.
Liquidazione periodica degli interessi su c/c
VE- Interessi passivi su anticipi su fatture
VF- Banca c/c
Imputazione interessi di competenza al 31.12
VE- Interessi passivi su anticipi su fatture |||
VF- Rateo passivo 1.12.n 31.12 31.01.
n+1
L’operazione si conclude quando il debitore paga alla banca la somma dovuta e quest’ultima, dopo aver comunicato
al creditore il regolare pagamento, procede all’estinzione dell’anticipo concesso e all’accredito della differenza tra
il valore della fattura e l’anticipo stesso.
Incasso della fattura alla scadenza e rimborso dell’anticipo
VF+ Banca c/c
VF+ Banca c/anticipi su fatture
VF- Crediti v/clienti 5
Il factoring
È un contratto tramite il quale si cedono i crediti derivanti da operazioni aziendali ad una società specializzata nella
loro gestione e riscossione, denominata factor, che provvederà ad incassarli dietro compenso
Debitore
1. Vendita
Creditore merci
cessione Eventuale Accredito
credito anticipo 4. Pagamento
debito
saldo
2. 3. 5. Factor
Le tipologie di factoring vengono classificate secondo due criteri:
1. Rispetto il momento dell’accreditamento del credito:
a. Factoring con accredito alla scadenza (maturity factoring). In questo caso non si tratta di uno smobilizzo
dei crediti, ma di un servizio riguardante la loro gestione e il loro incasso. L’accredito all’azienda cedente,
al netto del compenso (spese) a favore del factor e al netto di eventuali sconti e abbuoni, ha luogo solo e
interamente alla scadenza del credito.
b. Factoring con accredito anticipato (conventional o standard factoring). In questa seconda ipotesi il factor
anticipa una parte consistente dei crediti (massimo 80% del valore nominale), al netto del compenso a suo
favore, all’azienda cedente in una data anteriore alla sua scadenza, e ne cura la gestione e l’incasso. Il
saldo, al netto di eventuali resi e abbuoni viene riconosciuto solo alla scadenza del credito.
La società di factoring offre un finanziamento a
breve termine
2. Rispetto al rischio assunto dal factor:
a. Factoring pro-solvendo in cui il factor esercita il diritto di rivalsa, cioè non risponde nei confronti
dell’azienda cedente dell’eventuale insolvenza del debitore
b. Factoring pro-soluto in cui il factor non esercita il diritto di rivalsa, ma garantisce all’azienda cedente il
buon fine del proprio credito, in cambio di un compenso più elevato, accollandosi l’onere di eventuali
insoluti.
Il compenso a favore del factor è composto da:
Commissioni di riscossioni (proporzionali al valore nominale del credito)
Rimborso spese fisse per ogni fattura ceduta Imponibili
Commissioni per la cessione e la gestione dei crediti IVA
Commissioni per il pro-soluto
Esenti
Interessi maturati nel caso dell’accredito anticipato IVA
Clausola pro-solvendo – accredito anticipato
Annotazione conti d’ordine per segnalare il credito ceduto al factor
SOGG Società di factoring c/crediti dati a factoring
OGG Crediti dati a factoring
Liquidazione fattura compenso
VE- Commissioni d’incasso
VE- Interessi passivi per factoring
VF+ Iva a credito 6
VF- Debiti v/fornitori
Ricevimento anticipo
VF+ Banca c/c
VF+ Debiti v/fornitori
VF- Debiti v/società di factoring
Il credito non viene rimosso dalla contabilità a causa della persistenza del rischio di
regresso collegato alla clausola pro-solvendo.
Storno interessi passivi di competenza 31.12
400∗¿ | | |
- Calcolo interessi factoring: 52 x 31
¿ 10.12.n 31.12 31.01.n+1
*400 interessi complessivi Il saldo del mastrino “Interessi passivi factoring” riporterà
VE- Risconti attivi gli interessi di competenza dal 10.12 al 31.12
VE+ Interessi passivi per factoring
Incasso dei crediti dati al factoring
VF+ Banca c/c
VF+ Debiti v/società di factoring
VF- Crediti v/clienti
Annotazione conti d’ordine
OGG Crediti dati a factoring
SOGG Società di factoring c/crediti dati a factoring
N.B. Nell’ipotesi di mancata riscossione l’azienda risulterebbe a debito nei confronti della società di factoring per
l’importo dell’anticipo ricevuto, al lordo delle competenza.
Incasso parziale dei crediti dati a factoring
VF+ Debiti v/società di factoring
VF- Banca c/c
Clausola pro-soluto – accredito anticipato
NO CONTI D’ORDINE
Liquidazione fattura
VE- Commissioni d’incasso
VE- Interessi passivi per factoring
VF+ Iva a credito
VF- Debiti v/fornitori
Ricevimento anticipo
VF+ Banca c/c
VF+ Debiti v/fornitori
VF+ Crediti v/società di factoring*
VF- Crediti v/clienti
*parte di crediti che saranno incassati dalla società di factoring.
Storno d’interessi passivi per factoring 31.12
VE- Risconti attivi
VE+ Interessi passivi per factoring 7
Ricevimento del saldo alla scadenza del credito
VF+ Banca c/c
VF- Crediti v/società di factoring
N.B. È irrilevante nella clausola pro-soluto per l’azienda cedente l’eventuale mancata riscossione del credito
alla scadenza da parte del factor
Nel caso in cui si verificasse una rettifica per resi su vendite o abbuoni passivi al credito ceduto al factor
VE- Abbuoni su vendite
VF+ Iva a credito
VF- Crediti v/società di factoring
LE OPERAZIONI A MEDIO-LUNGO TERMINE
La contrazione di mutui passivi
Fra le forme di finanziamento a medio-lungo Denar
termine con le aziende bancarie, la più o
ricorrente consiste nel mutuo. Per le imprese la Aziend
Istituto di
contrazione di mutui passivi costituisce Interessi a
un’operazione di finanziamento con capitale di credito passivi
credito a titolo oneroso, di durata pluriennale. Rimborso
somma
Il mutuo può essere legato a garanzie reali ricevuta
ossia all’iscrizione d’ipoteca o di altro diritto
reale su beni di proprietà della società, oppure senza garanzie e in questo caso si parla di mutuo chirografo.
L’operazione, dal punto di vista economico-aziendale prevede:
1. La contrazione del finanziamento
2. Il pagamento degli interessi
3. Il rimborso della somma maturata che può avvenire in un’unica soluzione, ad una data prestabilita o, in modo
graduale, attraverso un piano di ammortamento del prestito. Una particolare caratteristica delle
A seguito dell’emanazione del decreto legislativo 139/2015, operazioni di mutuo è che l’effettiva
dal 01.01.2016, la rilevazione contabile è distinta per le disponibilità dei valori monetari per la
società è preceduta dalla stipulazione del
Le imprese che Le imprese che redigono il contratto e da un iter d’istruttoria. Per
redigono il bilancio in bilancio in forma abbreviata e tutta la fase preliminare, inclusa la stessa
forma ordinaria. le micro-imprese stipulazione del contratto, non occorre
alcuna rilevazione contabile, in quanto tali operazioni non interessano i valori finanziari. La prima scrittura si ha
in corrispondenza dell’ottenimento della somma e bisogna tenere presente che nel prestito viene riconosciuto un
certo importo (in percentuale) per le commissioni, le spese d’istruttoria ecc.
Se l’azienda, nel corso dell’istruttoria, sostiene già dei costi specificamente imputabili all’operazione di mutuo, è corretto
contabilizzarne l’importo nel conto “Oneri per contrazione mutuo”. Questi possono essere eventuali oneri per richiesta di
documentazione, certificati, trascrizioni, tasse ecc. ai fini dell’analisi di fido bancario e/o rilascio di diritti reali a garanzia.
Tali costi in quanto oneri accessori ad un finanziamento a medio-lungo termine dovrebbero essere rilevati in un conto acceso
ai costi pluriennali.
Secondo i principi contabili, i costi in oggetto, liquidati anticipatamente al momento dell’accensione del mutuo,
concorrono a determinare, insieme all’interesse nominale, il costo effettivo complessivo del prestito fruito. Tali
costi, se di ammontare rilevante, vanno differiti e ripartiti, per competenza, per tutta la durata del prestito.
Contabilmente gli oneri pluriennali per contrazione mutui sono rilevabili come risconti attivi, assimilabili a
risconti pluriennali in quanto relativi a più esercizi successivi. Ai fini della rappresentazione in bilancio, si ritiene
8
che il conto “Oneri per costruzioni mutui” vada allocato nella classe dei ratei e risconti alla voce D, in quanto il
saldo che da esso emerge costituisce il costo sospeso da rinviare ai futuri esercizi.
Contrazione del mutuo (1.08) Per le imprese che redigono il bilancio in forma abbreviata
VF+ Banca c/c e per le micro-imprese.
VF- Mutui passivi VF+ Banca c/c*
VE- Oneri per contrazione mutui
Liquidazione degli oneri accessori VF- Mutui passivi
VE- Oneri per contrazione mutui
VF- Banca c/c *al netto degli oneri
Imputazione d’interessi passivi (31.12)
- Calcolo interesse: mutuo x mesi x tasso | | |
1200 1.08 31.12
1.02.n+1
VE- Interessi passivi su mutui
VF- Rateo passivo
Imputazione di quota di oneri (31.12)
VE- Ammortamento oneri pe