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Estratto del documento

Il mondo greco è composito: Ionia, Africa e sul corpo continentale della

Grecia. Provincia rilevante di questa fase di sviluppo del dorico: in Magna

Grecia.

Le architetture di questa fase sono segnalate da un arcaismo.

La forma della potenza diventa metafora di questi popoli giovani: traduce in

un’espressività della forma la forza nel porsi d’innanzi agli sconosciuti (Italia).

In questa fase troviamo degli sviluppi autonomi e peculiari e delle

mescolanze (acquisizioni improprie) che in patria non si manifestavano in

questo modo.

Materiali: in Sicilia non c’è marmo, in Sicilia ci sono altri materiali locali, ciò

conferirà rusticità agli edifici.

La fase più arcaica non ha lasciato traccia (non abbiamo documentazioni).

Tempio di Apollo

- Siracusa

- Un esempio massiccio e

imponente del primo

periodo dorico.

- In facciata ha una ritmica

delle colonne singolare,

pesante e intensa. Esse

sono fortemente

rastremate.

- Sappiamo i nomi degli

architetti (Cleumene e

Epidio, incisi sui gradini).

- Tende a un

proporzionamento 2:1, 6x17

colonne.

- Periptero picnostilo con colonne monolitiche (molto tarchiate) e crepidoma

ciclopico. Irregolarità del diametro: le colonne angolari hanno un diametro

più massiccio rispetto alle altre colonne. La dilatazione dell’intercolumnio

centrale è tipico della Ionia.

- Abbiamo una doppia peristasi sul davanti.

- L’accesso alla cella è in antis con muro liscio.

- Allineamento con le colonne antistanti. L’allineamento rispetto a questo

caso è tardivo in Magna Grecia.

- 570-550 a.C.

- carattere arcaico,

- Sull’interno non siamo sicuri: forse pronao e adyton, con scansione a 3

navate. Sull’alzato si sa poco. La trabeazione doveva avere un’altezza

enorme (più di 6 metri).

Megaron

Selinunte (foto), acropoli

-

- 580 a.C.

- un tempio rettangolare non

periptero: muri rialzati su

uno zoccolo in bugnato

- cella di 9.10m di lunghezza

(molto allungata). Due basi

di colonne lignee al centro di

essa

- due ambienti (cella e adyton,

quest’ultimo al posto

dell’opistodomo,

comunicante con la cella).

- In seguito, con le guerre

puniche, venne aggiunto un locale dietro all’aditon non comunicante con

esso

- presenta terracotte architettoniche

Selinunte:

costa meridionale della Sicilia; colonia dorica, colonia di Megara (che è

- un’altra colonia).

- Costruita nel V secolo a.C. e poi distrutta nel 409 a.C. Uno degli epicentri

della cultura dorica. Si affaccia sul mare.

- Complessa struttura interna della città: impianto regolare con partizione

precisa e divisione delle funzioni: ES. Asse longitudinale con due aree

sacre.

- Piena di monumenti

- 7 grossi templi aggregati con lo stesso orientamento.

Marinella: altra zona di templi.

Acropoli di Selinunte:

Tempio C.

- 520-540 a.C.

- Fu esito di un processo di anastilosi (tecnica di restauro) nel ‘900

- è il più antico di Selinunte.

- peripero esastilo 6x17 colonne

molto lungo e stretto

- Pronao e adyton

- c’è un grande spazio tra la cella

e il resto del tempio. Doppia

colonna ionica.

- intensificazione ritmica sui lati e

rilassamento sulla facciata

- Le colonne sono più esili man

mano che sono recenti

- La trabeazione presenta tratti

atipici e sperimentali

[ Incisioni del fregio, tempio archeologico di Palermo:

- Intensità plastica, le metope sono più alte che larghe, fortemente plastiche e

decorate. Perseo e la gorgone. Realizzati in calcare. Intensità chiaro

oscurale.

Tendenza a sviluppare siti templari monumentali.]

Tempio D.

- Manca la seconda fila di

colonne

- 6x13

- periptero

- spazio ancora più ampio tra

cella e peristilio

- adyton più ampio

sull’altipiano di Selinunte:

Tempio F:

- 560-540 a.C.

- 6x14 colonne con 20

scalanature

- Cella con pronao sopraelevato

- Assorbe un uso di origine

egizia: tampona l’intercolumnio

con una serie di finte colonne

e con una transenna, una sorta

di pseudoperiptero visto

dall’esterno.

Tempio G:

- Dedicato a Zeus o ad

Apollo

- 550-480

- Rimane incompiuto poi

distrutto dai Cartaginesi e

da un terremoto

- Periptero octastilo, sotto

il tiranno Pitagora.

- 8x17

- simile ai grandi modelli

ionici

- 109,12x44,97

- Non ci sono testimonianze di copertura: pronao scoperto con un giro di

colonne.

- non ha un adyton ma ha un opistodomo (influenza greca)

- il tempo passa e la colonna si assottiglia, invece qui no anzi le colonne a

ovest sono più grosse di quelle a est, per una questione statica.

- I capitelli sono cambiati nel corso dell’opera: quelli più antichi hanno

echino separato dal fusto mentre quelli più recenti non hanno scalanatura e

echino più conico e meno

piatto.

Tempio E

- tempio di Hera.

- sopraelevazione della cella

- 25x68 metri

- 6x15 colonne

- presenta una statua della

divinità

- Opistodomo e un adyton

rialzato cosi come l’accesso

al pronao.

Fregio del tempio E: presenta una minore rilassatezza di ritmo rispetto al

tempio C.

Tempio di Atena.

- Siracusa.

- Si trova dentro a un edificio di culto cristiano (Duomo di Siracusa).

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
6 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Biasil94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Testa Fausto Carlo.