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Formazioni sociali sono:

-la famiglia (articoli dal 29 in poi)

-i partiti (art.49)

-i sindacati (art.39)

-le confessioni religiose: Mussolini inserì i culti ammessi per

ottenere l’appoggio della Chiesa e la cost. moderna manterrà

tali rapporti.

Articolo 2.

“La Repubblica riconosce e garantisce”:

 con questo l’art. 2 afferma che non è più il cittadino in

funzione dello Stato, ma è lo Stato in funzione del cittadino.

“i diritti inviolabili dell’uomo”:

 per inviolabili si intende i diritti innati dell’uomo, naturali.

Essi sono:

-diritti assoluti ovvero si rivendicano nei confronti di tutti

-diritti indisponibili ovvero non possono essere ceduti

-diritti irrinunciabili

-diritti imprescrittibili: non possono essere persi

“sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la

 sua personalità”:

con questo l’art. 2 afferma che la società è composta da

aggregati di persone.

Articolo 3.

E’ diviso in 2 commi: “Tutti i cittadini hanno

1 COMMA: EGUAGLIANZA FORMALE:

 pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge”.

Nello Statuto si prevedeva solo l’eguaglianza di fronte alla

legge, mentre la cost. moderna aggiunge la pari dignità

sociale. senza

Infine sono state aggiunte delle specificazioni: “

distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni

politiche, di condizioni personali e sociali”.

In questo modo il legislatore deve trattare le situazioni in modo

razionale: per questo la Costituzione definisce tale articolo la

Ragionevolezza dell’Azione Legislativa. “E’ compito della

2 COMMA: EGUAGLIANZA SOSTANZIALE:

 Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e

impediscono lo sviluppo della persona umana”.

Ciò significa che la Repubblica deve consentire in modo

attivo il progresso ai ceti con minor reddito, ovvero la

Promozione Sociale.

Con il tempo si sono aggiunte delle Azioni Positive per

garantire le pari opportunità tra uomo e donna: ad

esempio l’obbligo di introdurre nei consigli di

amministrazione una donna.

Il principio lavorista e di laicità.

Il principio lavorista è contenuto negli articoli 1 e 4 che

 tutelano appunto il lavoro e promuovono quindi le condizioni

che permettono l’esercizio di esso. Il Parlamento deve quindi

promuovere le politiche del lavoro come i luoghi, gli

strumenti etc.

Il diritto al lavoro è un diritto sociale quindi dipende dalle

funzioni che svolge lo Stato.

Il principio di laicità è contenuto negli articoli 7 (che

 costituzionalizza i patti lateranensi) e 8 (che afferma che

tutte le confessioni sono libere davanti alla legge). Infatti

tutte le religioni sono considerate al pari: due religioni

opposte formano un’intesa che verrà poi approvata per

forza dal Parlamento e convertita in legge. Se un’intesa non

è approvata, prevale la legge sui culti ammessi; l’art. 19

afferma che tutti possono professare la loro fede.

Tale principio è diverso dal modello francese: in Francia la

laicità è vista come “neutralità” ovvero lo Stato non tutela

nessuna religione, mentre in Italia la laicità è vista come

“garanzia del pluralismo” e quindi lo Stato opera affinchè

tutte le religioni siano sullo stesso piano.

Articolo 13: Libertà personale.

Tale articolo fa da modello per tutte le altre libertà in quanto

afferma che detenzione e perquisizione sono sottoposti sia a riserva

di legge che a riserva giurisdizionale. La libertà personale

garantisce infatti una difesa contro le intromissioni dello Stato.

L’articolo 13 stabilisce poi anche dei limiti ovvero delle restrizioni

alla libertà personale; ogni restrizione deve essere però prevista

dalla legge (che è un atto dei nostri parlamentari). Solo il giudice

può limitarla in modo che il potere politico sia sotto controllo.

In alcuni casi di straordinaria urgenza può però intervenire la

polizia, come l’arresto in stato di flagranza; è comunque necessario

che entro 48 ore si informi il giudice che dovrà sempre entro 48 ore

convalidare l’intervento.

A differenza dell’Art. 27 che prevede che l’imputato non è colpevole

fino alla sentenza definitiva, la custodia tutelare prevede che

l’imputato deve essere trattenuto in carcere in attesa della

sentenza (questo per esigenze cautelari in modo che non scappi,

non commetta altri reati etc). Tale custodia cautelare ha però dei

limiti alla penalizzazione tra cui il tempo o il giusto processo.

Inoltre l’articolo 27, 3 comma, prevede che le pene non devono

andare contro l’umanità e devono tendere al rieducare; tale articolo

rinnega la pena di morte ma prevede l’ergastolo che per legge sono

30 anni. I mafiosi però grazie alla legge 16BIS non possono

beneficiare di questa legge.

Diritto alla salute: articolo 32.

Da una parte tale articolo afferma che la Repubblica garantisce il

diritto soggettivo ad essere curato (diritto sociale) e il diritto alla

reintegrazione anche a livello psicologico (diritto assoluto perché è

risarcita ogni lesione); dall’altra parte però affermava che le cure

gratuite erano garantite solo ai poveri ma ciò fu modificato.

Esiste il principio “alla libertà di cura” ovvero i trattamenti sanitari

sono volontari.

Sono invece obbligatori (TSO: trattamento sanitario obbligatorio)

vaccini e cure a chi non ha stabilità mentale.

Diritto all’unione e all’associazione:

Gli articoli 17 e 18 affermano che sono libertà politiche.

RIUNIONE: quando più persone si riuniscono per discutere

 anche di obiettivi diversificati. Infatti è legata ad un evento

preciso spesso con durata giornaliera. Esse possono essere:

-In luogo aperto al pubblico: le persone entrano sotto il

controllo di un dirigente o organizzatore. Non serve il preavviso

ma può essere sciolta se non è pacifica.

-In luogo pubblico: possono partecipare tutti e non serve il

permesso di nessuno (possono però essere vietate per alcuni

motivi).

ASSOCIAZIONE: le persone aderiscono per degli scopi comuni

 (es: WWF). Hanno quindi un proprio statuto con scopo sociale

che tutti gli associati vogliono raggiungere. Ovviamente non

possono perseguire finalità illecite.

Due associazioni sono vietate dall’art.18:

-Associazioni segrete

-Associazioni con organizzazione militare.

Bilanciamento dei diritti.

Nessun diritto è illimitato e assoluto e va quindi controbilanciato con

i propri limiti senza impedire l’esercizio di altri diritti; questo

bilanciamento è eseguito dal giudice ed è controllato dalla Corte

Costituzionale.

Ad esempio il diritto di manifestazione del pensiero deve essere

bilanciato con il diritto di reputazione.

Articolo 15 e 21:

15: LIBERTA’ DI CORRISPONDENZA E DI COMUNICAZIONE

 INTERPERSONALE.

La comunicazione privata è inviolabile, tranne da un

provvedimento legislativo (sono quindi tutelate).

21: LIBERTA’ DI MANIFESTAZIONE DEL PENSIERO.

 Anche questa libertà è inviolabile perché tale articolo afferma

che tutti possono esprimersi e comunicare (o non esprimersi) e

hanno diritto a ricevere informazioni; inoltre la stampa non può

essere censurata ma si può procedere a sequestro per casi di

delitti e solo con l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria.

La Corte Costituzionale ha avuto un ruolo importante

nell’interpretazione dell’art.21 (che prevede solo la libertà di

stampa): la Corte sancisce infatti il Pluralismo perché il

cittadino deve avere giuste informazioni,la Cronaca, la Critica e

la Satira.

Il limite di questa libertà è quindi il buon costume.

Inoltre ha altri limiti in quanto si preoccupa solo della stampa,

è conseguente al fascismo quindi valorizza solo l’aspetto

negativo di questa libertà di espressione e manca un ruolo

attivo da parte dello Stato.

Articolo 10 CEDU: LIBERTA’ DI ESPRESSIONE.

Il primo comma afferma che tale libertà comprende il diritto

all’opinione e al ricevere informazioni. Il secondo comma invece

afferma che tale libertà porta a delle responsabilità e quindi si può

essere sottoposti a restrizione o sanzione.

Questo concetto è ribadito dall’Art. 11 della “Carta dei diritti

fondamentali dell’uomo”; inoltre esso aggiunge che deve essere

rispettata la libertà dei media.

Libertà di informazione.

La costituzione non è attenta a questa libertà; infatti la Corte

Costituzionale ha dato origine alla disciplina antitrust

(anticoncentrazione) ovvero più soggetti sul mercato

dell’informazione. Infatti l’articolo 21 afferma solo che tutti possono

usufruire degli strumenti ma non prevede la disponibilità di questi

mezzi stessi.

Ha quindi limiti espressi e impliciti:

LIMITE ESPRESSO:

 -Il buon costume: la Corte afferma che il buon costume non

equivale alla morale ma sono un insieme di precetti che vanno

rispettati come il pudore sessuale.

LIMITI IMPLICITI:

 -Onore in senso soggettivo e reputazione in senso oggettivo:

se offendi l’onore commetti reato di ingiuria, se offendi la

reputazione commetti diffamazione,anche per stampa; la

sentenza Decalogo però ha affermato che la diffamazione non

è punibile in quanto è una notizia vera pubblicata in modo

civile.

-Tutela della riservatezza: non si possono pubblicare notizie

altrui senza il consenso altrui.

-Tutela alla critica e alla satira: per la critica le informazioni

possono non essere vere come per la diffamazione quindi il

limite è adeguato al contesto, per la satira il contenuto può

non esistere e il limite è adeguato alla notorietà del

personaggio.

Il limite alla riservatezza.

Il concetto di privacy nasce in Inghilterra, si diffonde in USA e

comprende:

-diritto all’identità personale

-diritto alla riservatezza del proprio domicilio

-diritto alla protezione dei propri dati personali.

Grazie agli articoli 2 e 10 hanno valore:

-l’articolo 12 della dichiarazione dei diritti che afferma che nessun

individuo può essere interferito nella sua vita privata

-l’articolo 8 CEDU che afferma che tutti hanno il diritto al rispetto

della loro vita privata.

Con la sentenza del 1975 la Corte di Cassazione ritrova questo

concetto di privacy negli art

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A.A. 2017-2018
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SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jessica.paradiso di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Furlan Federico.