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APOPTOSI
Morte cellulare ben programmata. La cellula attiva un programma suicida tramite
attivazione di enzimi che degradano le sue stesse componenti in maniera “pulita e
ordinata”. La membrana cellulare della cellula rimane intatta ma viene modificata e si
formano i cosiddetti bleebs (estroflessioni citoplasmatiche) che poi si distaccano
sottoforma di corpi apoptotici, eliminati tramite fagocitosi prima che il loro contenuto
possa liberarsi nell’ambiente extracellulare. In questo modo non si ha infiammazione. Il
caduta
termine “apoptosi” indica in greco la dei petali da un fiore o delle foglie da un
albero, e ci rimanda all’aspetto caratteristico della cellula apoptotica. L’apoptosi attivata
da determinati stimoli patologici può evolvere in necrosi.
Apoptosi fisiologica - L’apoptosi è un processo fisiologico che consente di eliminare
cellule potenzialmente pericolose perché danneggiate o infette, o che hanno terminato il
loro ciclo vitale.
In una determinata massa cellulare, il numero di cellule è mantenuto fisiologicamente
costante dal nostro organismo attraverso i processi di mitosi (produce cellule) e apoptosi
(elimina cell non necessarie).
L’ipoplasia condizione in cui abbiamo una diminuita presenza di cellule; può essere
dovuta ad una alterazione di uno di questi due processi (diminuita mitosi o aumentata
apoptosi)
L’iperplasia è dovuta ad aumentata mitosi o diminuita apoptosi (opposta all’ipoplasia)
Nelle neoplasie è presente un’alterazione che riguarda entrambi i processi; il ciclo
cellulare diverso da quello fisiologico ed apoptosi inibita.
Si noti come il processo apoptotico sia coinvolto anche in alcuni meccanismi
patogenetici.
Apoptosi patologica - L’apoptosi è patologica quando atta all’eliminazione di cellule
danneggiate in modo irreversibile, senza scatenare risposte infiammatorie e riducendo
quindi al minimo il danno tissutale. L’apoptosi interviene in caso di:
danno irreversibile del DNA;
• accumulo di proteine malripiegate;
• alterazioni cellulari causate da infezioni, soprattutto virali (in questo caso le cellule
• infette attivano il processo apoptotico mediato dalle cellule del sistema immunitario che
rimuovono il serbatoio infettivo);
atrofia patologica negli organi parenchimatosi in seguito ad ostruzione dei dotti, come
• avviene nel pancreas, nelle parotidi e nel rene.
MORFOLOGIA DELLA CELLULA APOPTOTICA
Attivata l’apoptosi il volume cellulare inizia a ridursi, gli organuli si ammassano e la
cromatina inizia a condensarsi. Si formano delle estroflessioni della membrana plasmatica
(blebs) che poi si distaccano formando i corpi apoptotici, vescicole delimitate da
membrana contenenti citoplasma e organuli. La cellula assume quindi un aspetto a
grappolo e da un nucleo tondo ed omogeneo vedo un nucleo "a pallini". I corpi apoptotici
vengono fagocitati senza alcuna risposta immunitaria.
Per analizzare la percentuale di apoptosi in un tessuto, conto quante cellule a grappolo e
quante non. Il grappolo è tipico dell’apoptosi.
Immagine bianco e nero: le parti scure rappresentano materiale nucleare; il nucleo si
frantuma e si formano corpi apoptotici. 11
—> La morfologia tipica ci permette di identificare la % di apoptosi.
protesi a cisteina,
L’apoptosi deriva dall’attivazione di enzimi definiti CASPASI, che
tagliano substrati proteici in corrispondenza di determinate sequenze e sempre dopo un
residuo di acido aspartico (Asp).
Le caspasi vengono attivate per mezzo di un primo taglio proteolitico che divide la catena
polipeptidica in due diverse subunità, seguito da un secondo taglio che rimuove la
porzione N-terminale.
La loro attivazione è irreversibile: una volta attivate si ha sicuramente morte cellulare.
Una volta attivate lisano altre caspasi con un processo a cascata. Attualmente si
conoscono 14 membri della famiglia delle caspasi, suddivise in due gruppi principali in
base alla loro specificità di substrato:
•Caspasi “iniziatrici”: portano all’attivazione delle “effettrici”. Esempi sono la 8 (o la 10
nell’uomo) e la 9.
•Caspasi “effettrici”: agiscono più a valle nella cascata proteolitica. Esempio è la 3. La
caspasi 3 è la cascassi effettrice di entrambe le vie, attiva cioè processi apoptotici
comuni ad entrambe le vie (formazione di blebs ecc..), la sua analisi non ci permette di
capire che via si sta attuando.
In base alla prima caspasi che viene attivata possiamo capire
via estrinseca
se l’apoptosi viene attivata attraverso una (o
intrinseca
via dei recettori di morte) o (o mitocondriale).
La caspasi inattiva iniziale è chiamata PROCASPASI; la prima
caspasi attivata nella via intrinseca è la procas-9, nella
estrinseca la procaspasi-8.
Facciamo elettroforesi + westernblott ed utilizziamo Ab
specifico per Pro-cas9: se ho una banda la via è inattiva, se
ho 2 bande la via è stata attivata tramite proteolisi.
Le caspasi, oltre che a degradare direttamente le proteine del
citoscheletro, attivano una DNAsi citoplasmatica che
produce una caratteristica frammentazione del DNA.
Se analizzo un campione con morte cellulare e voglio sapere
se necrosi o apoptosi vado a separe in gel di agarosio il DNA
(EL), in cellule apoptotiche (B) ho una strisciata ma con delle 12
bande distinguibili (taglio preciso con endonucleasi); Nella necrosi (C) ho tante porzioni di
DNA tagliate in maniera casuale, una strisciata unica senza bande.
Nell’apoptosi abbiamo quindi due vie:
1. Mitocondriale o da stress o intrinseca - lo stesso mitocondrio avverte lo stimolo
nocivo -> liberazione di citoC -> attivazione cascata di caspasi.
2. Recettoriale o fisiologica o estrinseca - molecole del nostro organismo possono
attivare il processo quando necessario tramite legame con il ligando -> trasduzione
del segnale -> attivazione caspasi.
VIA INTRINSECA
La via mitocondriale è attivata da: stress, temperatura, radiazioni ionizzanti ecc…
I mitocondri contengono varie proteine pro-apoptotiche, tra le quali il citocromo C. Il
destino della cellula dipende in gran parte dalla permeabilità e dalla sopravvivenza dei
mitocondri. Possiedono inoltre proteine anti-apoptotiche come le BCL2 che impediscono
fuoriuscita del citocromo C, ma anche delle proteine pro-apoptotiche sensibili al danno
tra cui BAX e BAK. Queste dimerizzano per formare un poro che permette la fuoriuscita
del citocromo C. La sintesi di proteine proapoptotiche e antiapoptotiche è stata associata
alla presenza di geni oncogeni ed oncosoppressori. Oncogene = gene che viene attivato
durante il processo tumorale per esprimere una proteina, in questo caso BCL2 che
impedisce la fuoriuscita di citocromo C. In condizioni fisiologiche l’oncogene non è attivo.
Dopo il suo rilascio nel citosol il
citocromo c interagisce con una
proteina citosolica, Apaf-1,
proteina adattatrice, e va incontro
a oligomerizzazione, formando un
complesso intracellulare
multiproteico chiamato
“apoptosoma”. Apaf-1 può
reclutare la pro-cas9 che quindi si
attiva tramite taglio proteolitico.
L’attivazione della caspasi 9 porta,
poi, all’attivazione della caspasi 3,
esecutrice del programma
apoptotico.
Altre proteine mitocondriali
fuoriescono dal mitocondrio e
vanno a legare, neutralizzando,
proteine anti-apoptotiche
citoplasmatiche, le IAP (nhibitors
of apoptosi) 13
VIA ESTRINSECA
Molte cellule esprimono sulla loro membrana i cosiddetti “recettori di morte”, presenti
anche sulla membrana dei corpi apoptotici. Questi recettori appartengono in gran parte
alla famiglia dei recettori del fattore di crescita tumorale TNF. I più comuni sono TNF di
tipo I e FAS.
I segnali intercellulari che permettono la rimozione di cellule non necessarie durante lo
sviluppo e l’omeostasi tessutale sono quindi ligandi di questi recettori: citochine,
corticosteroidi, FAS-L (ligando di FAS, proteina espressa sulla membrana dei linfociti-T
attivati).
I recettori presentano 3 domini (extracellulare; trans-membrana; intracellulare). Quando il
ligando non è legato al recettore ci sono 3 forme monometriche del recettore, il legame
produce una trimerizzazione con attivazione della sua funzione proteolitica dal dominio
citoplasmatico, detto anche dominio di morte DD (Death Domains). Al DD viene reclutata
una proteina adattatrice FADD (Fas-associated Death Domain) che ha una parte simile al
dominio di morte del recettore, ed una parte attraverso la quale interagisce con la
cascassi iniziatrice. Il complesso
formatosi è definito DISC (Death-
Inducing Signaling Complex),
complesso multiproteico che attiva
la caspasi-8 (10 nell’uomo). Questa
a sua volta attiva la caspasi-3
effettrice.
Per quanto riguarda il recettore TNF,
il meccanismo è uguale: anche in
questo caso la caspasi 8 è infine
responsabile dell’attivazione della
caspasi 3.
Alcune proteine cellulari anti-
apoptotiche, come FLIP, bloccano
l’attivazione delle caspasi agendo a
livello dei recettori di morte.
APPLICAZIONE APOPTOSI A LIVELLO SPERIMENTALE: I CAMPI MAGNETICI
Abbiamo usato calamite per capire se la parte statica dei campi magnetici potesse avere
effetti dannosi sulla salute. Usando cellule tumorali, trattate con campi magnetici per
attivare processo apoptotico ed inserirci il campo magnetico. SCOPO: il campo
magnetico è responsabile dello sviluppo di tumore, o affinché avvenga la trasformazione
tumorale è necessario che lo stress sia già presente + campo elettromagnetico?
Puromicina (attivatore apoptosi) + campo vs campo da solo
Risultato: di per se il campo non ha effetto in condizioni fisiologiche ma se l’apoptosi è
attiva perché la cellula è danneggiata, il campo inibisce l’apoptosi. Inoltre questo effetto
del campo magnetico si ha solo nelle cellule che attivano l’apoptosi con il calcio (quindi
cellule del sistema immunitario). 14
ESEMPI DI APOPTOSI
Quando abbiamo l’apoptosi in condizioni patologiche?
• Deprivazione dei fattori di crescita: i linfociti che non vengono stimolati da antigeni,
citochine e i neuroni privati del fattore di crescita delle cellule nervose vanno
incontro ad apoptosi.
• Danno al DNA, dovuto ad esempio a radiazioni o chemioterapici. Quando ci sono
danni al DNA, il gene oncosoppressore p53 interviene.
Il danno al DNA induce accumulo di proteina p53, che arresta il ciclo cellulare nella
fase G0, per permettere ai meccanismi di riparazione di riparare il danno. Se il
danno è troppo grave e non può essere riparato la p53 attiva l’apoptosi (stimola la
produzione di prote