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Estratto del documento
  • Lezione aggiuntiva: (martedí)
  • Ricevimento (Tutoraggio): mercoledì ore 16:15 aula C1

Spazio euclideo E: ρ ∈ E ⟶ punti Q, P

Spazio vettoriale affine V ⟶ vettori u ∈ V

(notazioni: i vettori hanno una sottolineatura (u) e le matrici sono in lettera maiuscola con una tilde sotto (A), gli scalari con la letterina (m)).

C’è una corrispondenza biunivoca tra E e V, perché: ∀P, Q ∈ E ∃! u = (P-Q) ∈ V.

Questo se si prendono i punti P e Q si ottiene nello spazio vettoriale affine un vettore che da Q va a P:

⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯> Q ⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯> P

il vettore é l'operatore che prende il punto Q e lo trasla sul punto P.

Nello spazio in cui viviamo possiamo definire una base di vettori (e1, e2, e3 ) che sono:

  • ortogonali tra di loro (ei•ej = 0 ∀ i, j ∈ {1, 2, 3}, con i ≠ j)
  • versori a norma unitaria.

Sono una base nel senso che preso un generico vettore V,

Si può definire la componente ii del vettore i come la proiezione di i nella direzione del versore di base ei.

ii = i · ei ⇒ i = (i1, i2, i3) = i1e1 + i2e2 + i3e3

componenti cartesiane di i rispetto alle basi e1, e2, e3,

Si può anche definire il sistema di riferimento con i versori i, j, k e le coordinate associate a questi versori sono rispettivamente x, y, z.

"Un corpo è una regione dello spazio euclideo, un insieme di punti continui, cioè (dal punto di vista topologico) un insieme APERTO (ovvero è sempre possibile prendere un intorno di questo punto, piccolo a piacere, sempre contenuto all'interno dell'insieme)."

Un insieme APERTO è un insieme di punti dove ciascuno di essi è un punto di accumulazione, cioè è un insieme di punti senza soluzione di continuità (è un insieme continuo).

Proprietà dei descrittori:

I) Non dipendono dai punti di applicazione delle forze concentrate;

II) Non dipendono dal punto di applicazione lungo la retta d'azione della forza.

Dimostriamo il II:

P2 P3 P1

da risultante della forza non cambia

h1' = h1

Mo' = (P'A - O) × Σfi + ΣMd=1

Posso scrivere che:

(Pi' - O) = (P'A - PA) + (PA - O) => (Pi' - O) × F = (P'A - PA) × F + (PA - O) × F

=>

Mo' = (P'A - PA) × F + Σfi=2 (Pi - O) × ΣEi + ΣMd=1A

il primo fattore a destra dell'uguale è nullo perché prodotto vettoriale di due vettori paralleli.

=>

  • h1' = h1
  • Mo' = Mo

legge di variazione del Polo (Th. di Varignon)

MA = Mo + (O - A) × μ

(con A ≠ O, ovvero i due poli sono diversi)

Due forze sono in equilibrio quando sono uguali e contrarie e con d=0

(ovvero hanno la stessa retta d'azione)

Sistema con tre forze

S = { (F1, P1); (F2, P2); (F3, P3) }

R = F1 + F2 + F3 = 0 => F1 + F2 = -F3

Per avere "R = 0" le tre forze devono essere complanari esi deve poter applicare la regola del parallelogramma.

(le forze devono inseguirsi)

Per avere "Mo = 0" le tre forze devono avere le proprie retted'azione concorrenti in uno stesso punto, così facendo ilmomento sarà nullo per tutte e tre le forze siccome l'angolocompreso è nullo oppure è π.

Lo strumento che mette in relazione la statica con la cinematica è il Principio dei Lavori Virtuali (PLV). Esso infatti ci aiuta a verificare una condizione statica partendo da una cinematica o viceversa.

PRINCIPIO DEI LAVORI VIRTUALI per CORPI RIGIDI

Ω è in equilibrio ⇔ ( Lv = Σi Ei · SPi + Σj Mj · Ψ = 0 )

∀Ω e Ψr (campo degli spostamenti rigidi infinitesimi)

SP = S₀ + Ψr × (P - O)

  • q = b · c
  • a = a₁ × a₂
  • (q × b) · c = q · (b × c)

Per le forze è necessario specificare qual è il suo punto di applicazione;

Per le coppie non è necessario specificare il suo punto di applicazione perché la coppia lavora per la rotazione (ovvero è un unico vettore per tutto il corpo).

Il lavoro è detto virtuale perché il campo degli spostamenti è indipendente dal campo di forze.

Dimostrazione della condizione necessaria e sufficiente

Lv = Σi Ei · SPi + Σj Mj · Ψ =

Carrello

Siccome siamo nell'ipotesi di piccoli spostamenti possiamo dire che il carrello e il pendolo sono simili (al pi di campi di spostamento rigidi infinitesimi).

Quindi per entrambi si sta vincolando uno spostamento perpendicolare all'asse del pendolo.

Incastro

S0 = 0

ψ = 0

x = 1 0 0 0 1 0 0 0 1

(S0x S0y S0z) = (0 0 0)

M.C. = 3

È stato bloccato il movimento del corpo nei tre assi (due di traslazione e uno di rotazione).

Lv = M ⋅ S0 + M0 ⋅ ψ = 0

M = A1 i + A2 j + A3 k

M0 = A3 k

M.S. = 3

da coppia è sparita perché è stata "usata" per traslare la forza,

avremmo usato l'informazione che la coppia ci da riguardo il

braccio.

Tre forze convergenti in un punto (B) e che si chiudono in un

triangolo di equilibrio => sono equilibrate.

VINCOLI INTERNI :

Impongono restrizioni sul moto relativo tra due corpi

(vincolo interno che coincide)

tra i due corpi.

Il punto "O" è lo stesso punto prima dello spostamento, ma in

realtà sono due punti adiacenti :

O I - - - corpo I

O II - - - corpo II ; prima dell'atto di moto i due punti

coincidono nella loro posizione (è un unico punto chiamato "O").

Ma questi due punti, poiché appartengono a due corpi diversi

possono avere uno spostamento diverso. Ecco perché c'è scritto

"SoI" e "SoII"; perché "O" si può muovere in modo diverso a seconda

che lo Veda E corpo I o E corpo II.

Quindi, quali sono le incognite?

Bisogna quindi vedere le condizioni cinematiche; se vengono cambiate ma si possono spostare i vincoli.

MC = MS = 4

Esercizio (Equilibrio fra due corpi)

Equilibrio

Diagramma di corpo libero:

A

qe

B

Mde

A e B

H = 0

M = ∫0e mz dz = m l

A

B

Hu

torniamo all'esercizio:

q

e

e

e

è sbagliato applicare le forze come seguito: perchè il carico distribuito agisce su due corpi e vederlo come un'unica forza applicata ad un unico corpo equivale a padrone delle cose:

q3e

Dettagli
A.A. 2020-2021
201 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/08 Scienza delle costruzioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher andrea.pietraviva di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza delle costruzioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Vairo Giuseppe.