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B
Nel centro relativo i due spostamenti nel tratto 1 e 2 devono coincidere. In che I #
modo? Il moto relativo tra CC’ è una pura traslazione quindi devono coincidere A
11 , I
i
gli angoli di cui ruotano il tratto 1 e 2. Ma noto che il secondo tratto ruota di un E
11
I
angolo zero quindi anche il primo dev è ruotare di un angolo zero. Per cui non è I &
I 5
vero che il primo ruota di omega, questo ruota di zero. I
A questo punto il secondo tratto di quanto si alza? Arbitrariamente poiché nel primo non ci sono
parametri e chiamo il valore del modulo dello spostamento del secondo tratto
J
Allo stesso modo voglio sapere quanto si sposta il punto di applicazione della forza F che ha due
componenti e determino anche quelle orizzontali:
al C
C
G cancide
↑
F
D
B # I
=
I hanno
# spostamento
tutti o
>
A -------------------- G
l , E
I
R
Le componenti del movimento dei punti di uno sono una rotazione intorno alla sua proiezione del
centro. Poiché il tratto 1 ruota di zero ha componenti orizzontali nulle. Il tratto due ha una
traslazione pura però so che il centro di rotazione è nella direzione orizzontale quindi la
traslazione è puramente verticale
Il lavoro virtuale sarà: lavoro lo
verticale F spostam 2
comple
che
componente di per
J .
2 =
Fu y6 076
R
0
= +
+ =
↓ O
C &
Il
Carico ( v(z)
distribuito sul
agisce Fermo e 0
pezzo =
q
>
> .
Sul lavoro
tratto
I nullo
Fa un
G Verticale
Spostamento
Ry Sotto tratto
Fu il G-C
= - R RE
Ora in CDE dobbiamo scrivere le equazioni di equilibrio nelle tre reazioni: RE
, , ↓
distanza tutte
tra A 3
e
orizzontali
centro
il
e al d
↓ praticamente
C'
C = Devono
al risultante
G avere
nullo il momento risultat
e
c
c
N te uguale al momento
G
-
- risultante della
I F
[ Rc
I
I D
B
b I -F
& [ > Re
I RAY
RD Fu
Se gGC
=
= =
I T I
-
I
I A
11 ,
A E
Facciamo polo in
E >
> [ 11
REX
X
RA Nell’equilibrio globale si hanno
Globale
deve
↳ Ra
a
opposta
essere 3 incognite:
Somma
poiché RAY
la *
delle REY RaX
orizzontali
forze deve , ,
essere nulla REX
RAY = -
4z)
4E)
E Rc(yc Fx(4H
4E)
RD(4p 0
-
- =
- -
- -
doppia EQUILIBRIO CE
DI
>
oraria RET
RD
Rc Fx +
+
+ 0
=
Se facciamo polo in A si ha: orizz
Comp onee
.
y
Fx(A)
XA)
Fu(x Ru(XE-xAtREx(YE-YA)
↑q(b) ba + + =
A +
+ -
-
- un
Fu
-
Verticale
Inoltre può essere conveniente caricare solo un pezzo alla volta e sovrapporre il finale. Conviene fare due strutture
caricate ognuna su una sola metà. Il fatto che uno dei due tratti sia scarico fa sì che uno dei due pezzi di sistemi di
equazioni sia omogeneo: è
Il di
momento 2-3
quello
uguale
>
alt a 211
- intorno ad A
C
C
G
[ S
RC
2 n incognita
>
-
D
B - - -F
>
> 3 RD
T I
-
- - - - -
A
11 ↓ tutto
è nullo
In E
incognita ma
, >
-
pachè è o --- è
A nita
1q 0
>
incog -
>
-
- -
I la
~ reazione
I verticale
della cerniera
esterna è o
B
Facendo polo in
>
- X X
Rc
ba RB
9GC = =
·
n
Consideriamo :
+
a C
↓
F Rc Fx(yH
h Fu(xy
yz) Xe) 0
=
#o =
- - -
- - q =q
Esempio *
C2
2 centro
x Il
>
-
I del
assoluto
I La struttura è isostatica? Ci sono 2 tratti quindi avrò:
Il tratto è
I I l'intersezione
I 6 l
6 i
delle
I vertical = -
-
I De
per E
per
I
I La
I La struttura non è labile poiché i centri non sono allineati
I
V I I
⑧ G
&
B &
A C È isostatica. Ammette soluzione equilibrata e
↓
↓ I E
D
centro
di
centro unica per qualunque condizione di carico.
Cezpoiché
rotazione ,
del Due
I tratto re
Calcolo con il principio dei lavori virtuali la reazione vincolare in D
Per farlo sostituiamo al carrello la sua reazione vincolare:
I A questo punto i centri non sono più
I quelli di prima poiché c’è un vincolo in
I La meno.
Cr [12 I
---------
. -
- j
A ⑳o
B
A C "
RD Ca
> Sta Sulla
-
i verticale E
di
! zeve essere
allineato con
" " C12
i 21 e
·
W2
N
we(4 ) Hik
! Z Walce
WeLAc = LAC
wa We
= =
*
· LCE
A Z
W2 . t
Le
funzione rotazioni
que
di
↳ Sono
V non
indipendenti
ha
rotazione Spo poiché
stamento la
che
di
punto appli labile
Struttura
sotto
Spostamento con carico volta
è 1
al
distribuito
mulla
cazione componente
della
v nella di
forza che proiezione
spostamento
ha uno 2
l'alto
verso : VB LAB
= W .
Il lavoro virtuale delle forze applicate sarà : So
2 RDw2Lbe fu
F quazdz
V + + o
= - - =
un ~
Spost E
.
punto
D a
lavoro di
Pongo Wa w
= *
qWLEG
F-FWLABRAWLAC del
- area
LbE +
= ↓ triangolo
LCE ↓ diagramma
ant
Intenst area
degli spost
.
(9 (
RD - .
= I
12/03/25
Il nostro obiettivo ora è quello di rimuovere l’ipotesi della rigidità poiché nella realtà i corpi non
sono rigidi. Inoltre se abbiamo un numero di reazioni vincolari da determinare che è maggiore
del numero delle equazioni cardinali della statica non possiamo di fatto calcolarle. Per sapere
come evolve una struttura dobbiamo quindi conoscere i principi con la quale essa si deforma,
in più la deformazione è una delle risposte alle nostre domande cioè sapere come si deforma
un oggetto, e in più essa ci dà informazioni sullo stato di sforzo interno.
Difatti la resistenza dei materiali dipende dallo sforzo interno, il quale dipende a sua volta
dalla deformazione come già detto. Dobbiamo quindi supporre che la struttura si deformi
per ragionare sullo sforzo interno, anche se si può studiarlo anche senza prima aver
introdotto cos’è nello specifico una deformazione.
Lo sforzo interno pertanto sono delle azioni che le parti del corpo si trasmettono l’una all’altra
per mantenere il solido nella sua conformazione.
⑫In Consideriamo quest’oggetto in equilibrio meccanico, cioè ci sono
delle forze applicate sui punti interni e sui punti della superficie
laterale dell’oggetto che sono in equilibrio con le reazioni vincolari
esercitate. La statica ci dice che questo sistema è in equilibrio se il
sistema delle forze applicate è equivalente a zero.
Po
⑳
4 I
O
↑
Se immagino ora di dividere in due il corpo, guardando solo alla parte di
sinistra su cui c’è la superficie di contatto con la parte di destra. Su Doo
questa parte sono applicate delle forze. Se il sistema è ancora in ↑
B
equilibrio devo immaginare che sulla faccia siano applicate delle azioni
forza che servono a tenere in equilibrio il totale. Sono delle reazioni
vincolari interne provocate da una parte del corpo sulla restante parte. V
·
Quindi questo azioni interne sono quelle che chiamiamo tensione degli
sforzi. La tensione ha diverse proprietà tra cui il fatto che sia una forza
per unità di superficie sulla superficie di contatto ed è composta da due
aliquote:
• quantità perpendicolare alla superficie di contatto
• Quantità parallela alla superficie di contatto Ha tre componenti su
ogni faccia
·
Di
La componente della
tensione in un punto Posso quindi definire una terna di riferimento nel
non è la proprietà del punto. La forza applicata ha una componente lungo la
punto, bensì dipende normale e due componenti nel piano del taglio.
qual è la normale Queste ultime si chiamano tensioni tangenziali, la
rispetto alla faccia che
sto tagliando componente ortogonale al taglio si chiama tensione
normale. Queste tre componenti dipendono dal taglio.
Se cambio la direzione del taglio nello stesso punto
ho una terna diversa da quella di prima.
Ogni faccia ha la sua terna di tensioni.
Perciò la tensione è un tensore
Nota :
⑫non In un solido se faccio un taglio come quello mostrato in figura misuro in quel punto
una forza applicata che ah due componenti: una ortogonale alla faccia e una
parallela alla faccia
B
Per quanto riguarda le travi queste sono dei cilindri con una sezione retta abbastanza piccola
rispetto alla lunghezza del cilindro.
ogni
in Le dimensioni delle basi del cilindro sono piccole
la forza
ossia
Sezioneno
A Superficie
alla
aperp . rispetto alla dimensione longitudinale. Per questo
pressioni retta
sezione lo
- Sforzo
*
I
della trave Il normale motivo (facendo anche l’ipotesi di Bernoulli) lo
è
* il risultante
>
* · studio della trave si può ricondurre allo studio
queste
-
· con della sua linea media, l’asse della trave, intesa
Faccia come la linea dei baricentri di tutte le sezioni. Per
Vu
- cui descriveremo la trave come un corpo il cui
↓ la
vedo rappresentate è la linea dei baricentri delle varie
com
a me sezioni, se le sezioni sono tutte uguali i baricentri
Z
>
⑧ ⑧ sono tutti allineati
yv
Per cui possiamo immaginare di scrivere tutte le equazioni relative soltanto all’ascissa z, far quindi diventare l’oggetto
tridimensionale un mono dimensionale in modo da poter scrivere tutte equazioni in una variabile
Se consideriamo tutte sezioni ortogonali alla linea d’asse in ogni sezione avremo tutte le tensioni applicate in tutti i punti
della se