Fase mobile (gas) e fase stazionaria di natura solida, la GC è composta da un
alimentatore di gas inerte (che non interagisce con le molecole) come l’elio o l’argon,
in alcuni casi anche l’azoto viene utilizzato come gas trasportatore; questo gas arriva
all’iniettore dove si inserisce la miscela in esame. Quando inserisco la miscela devo
vaporizzarla per farla entrare nella colonna cromatografica di tipo capillare con
diametro interno inferiore a 1mm e lunga (fino a 90metri). Si arriva poi al rilevatore
che registra il segnale analitico dato da un rumore di fondo e un picco cromatografico
che rappresenta l’uscita di uno o più analiti.
La colonna cromatografica può essere capillare o impaccata.
Spettrometria di massa: tecnica che consente di valutare e analizzare analiti in base al
rapporto di massa su carica. Si basa su ioni e l’analizzatore è in alto vuoto. È collegato
alla cromatografia tramite un’interfaccia che opera la ionizzazione e portano in fase
gas, questa interfaccia dovrebbe:
- Trasferire quantitativamente ciascun eluente
- Ridurre la pressione ad un livello
L’introduzione delle colonne capillari ha consentito di eliminare il problema
dell’interfaccia
Il vuoto è prodotto da un sistema di pompaggio a doppio stadio costituita da una
pompa rotativa di basso vuoto e una pompa ad alto vuoto turbomolecolare o diffusiva
in bagno d’olio. Le sorgenti di ionizzazione in GC sono l’impatto elettronico (EI),
sorgente di tipo hard, una forte ionizzazione dell’analita tramite un piccolo filamento
caricato (70 eV) e fatto collidere con la molecola, questa collisione produce
l’estrazione di un elettrone dalla molecola di interesse e la possibile frammentazione
della molecola. La ionizzazione chimica (CI)
Analizzatori di massa:
- Quadrupolo
- Trappola ionica
- Tempo di volo (TOF)
La sorgente ionica è importante per trasportare le sostanze di interesse, essa è
presente in forma di gas in alto vuoto
Le sorgenti ioniche per liquido massa sono:
- Electrospray ionization (ESI): evaporazione veloce della fase mobile acquosa
con conseguente esplosione delle cariche a causa dell’esplosione di Coulomb
all’altezza del rilevatore -> spettrometro di massa. La fase mobile passa in un
elettrodo cavo di piccole dimensioni. La sensibilità si alza abbassando il flusso
perché meno fase mobile ho, più riesco a vaporizzarla. Serve un buon
compromesso tra il miglior flusso e la miglior sensibilità per lo spettrometro di
massa. Il metanolo evapora più facilmente dell’acqua, poiché ha un punto di
ebollizione più basso; questo dona più sensibilità alla tecnica ma serve una
parte acquosa affinché si separino gli analiti da analizzare. Nell’ESI troviamo
l’effetto matrice (Ion Suppression), che ha un’influenza superiore e va
monitorato, questo effetto è definito coperta in quanto può essere presente una
macromolecola rimasta dopo purificazione che potrebbe catturare le cariche
dell’analita che voglio analizzare, il quale non risulterebbe in quanto privato
degli ioni.
- APCI: ionizzazione liquida in pressione atmosferica. Qui uscirà una fase mobile
non ancora vaporizzata, grazie al calore donato all’uscita dall’elettrodo e un ago
che funge da elettrodo, la soluzione arriva a vaporizzazione e viene caricato
dall’ago. La soluzione ionizzata deve cedere i protoni, in quanto presenti in
forma instabile, alla nostra molecola di interesse che, ionizzata, verrà analizzata
dallo spettrometro di massa. Più il flusso è elevato e maggiore sarà la sensibilità
del test. L’effetto matrice è meno rilevante in quanto la fase mobile è più mirata
e in grado di ionizzare le nostre molecole di interesse. La fase mobile mirata può
essere anche uno svantaggio nel caso in cui ho molte molecole da rilevare.
Lo spettrometro di massa più utilizzato è il quadrupolo, basato su quattro barre
caricate alternativamente, due verticali e due orizzontali, a questi elettrodi vengono
applicati dei potenziali costanti e oscillanti, uguali in ampiezza ma di segno opposto. In
frazioni di millesimi di secondo la corrente si alterna e lo ione verrà respinto e inizierà
ad acquisire energia cinetica basata sulla sua massa, verrà accelerato e letto
dall’elettromoltiplicatore.
Tandem Mass Spectrometry (MS-MS): tre quadrupoli messi in sequenza, la seconda è
detta cella di collisione, dove aumenta la fase gas, le altre due lavorano in alto vuoto.
Nella cella due tendenzialmente si inserisce azoto, che collide con lo ione accelerato,
frammentandolo; analizzando i frammenti ionici sono più sicuro sia quella molecola
perché analizzo la struttura chimica.
Limiti di rilevabilità e rilevazione:
- LOD (Limit Of Detection): concentrazione più bassa che posso identificare ma
non quantificare con un metodo
- LOQ (Limit Of Quantification): concentrazione più bassa che posso identificare e
quantificare
In un tracciato cromatografico si utilizza l’unità S/N -> Signal/Noise, segnale su
rumore. Questa analisi può essere effettuata in full scan, product ion, Selected
reaction Monitoring (SRM) -> con miglior sensibilità.
Analisi di screening: analisi immunochimica o immunoenzimatica, con alta
sensibilità e relativamente bassa specificità.
Analisi di conferma: deve mantenere possibilmente a zero i falsi positivi. Tra queste
GC-MS, LC-MS, GC-HRMS, LC-HRMS. HR sta per alta risoluzione e lavora sui
decimali, per esempio una massa con 5 cifre decimale che riesco ad evidenziarla in
mezzo a molecole con una massa unitaria identica.
La validazione si rifà a linee guida dei tossicologi forensi tra cui:
- Sensibilità, specificità e selettività, dove selettività e specificità ci consentono di
valutare fattori endogeni e/o esogeni che possono interferire con
l’identificazione di una molecola, producendo un falso positivo. Per testare la
sensibilità vado a scalare l’analita, quando raggiungo il S/R di 3 raggiungo il LOD
e con un rapporto di 10 raggiungo il LOQ. Per la specificità e la selettività
analizzo più urine, per esempio 20 urine, 10 con una percentuale nota di analita
più farmaci, che rappresentano la quota esogena, e 10 senza e con altri analiti
esogene come farmaci, analizzo e valuto le interferenze.
- Linearità: studiata aggiungendo un analita a concentrazioni crescenti nel range
che voglio analizzare, effettuando una curva di calibrazione con almeno 6 punti
escluso il bianco. I 6 punti vanno preferibilmente distribuiti in modo da
rispecchiare le percentuali di accuratezza e precisione.
- Accuratezza e precisione intraday e interday: mediante l’allestimento di controlli
di qualità a concentrazioni note distribuite omogeneamente nell’interno
dell’intervallo della curva. Accurato e preciso se al punto più basso della curva
di calibrazione la concentrazione è +- 20%, ai valori medi +- 15% e ai valori alti
+- 10%.
Devono essere soddisfatti parametri come
- Effetto di trascinamento (effetto memoria o carry-over): dovuto al fatto che
alcuni analiti non vengono ben trasportati all’interno del sistema
cromatografico, ci sarà quindi un trascinamento e dei falsi positivi successivi; si
studia mediante l’iniezione di un bianco subito subito dopo il punto più alto della
curva di calibrazione.
- Effetto matrice: fenomeno di Ion Suppression, situazione in cui la presenza di
altre molecole nella matrice biologica analizzata possa influire sull’intensità del
picco cromatografico registrato, particolarmente importante in LC-MS con
ionizzazione ESI. Per valutare l’effetto matrice devo confrontare l’analisi del
campione a diverse concentrazioni con un’altra soluzione contenente analita ma
senza matrice biologica, se ottengo lo stesso segnale non è presente effetto
matrice.
- Recupero: valuta la percentuale di analita perso durante la preanalitica di un
campione, si valuta analizzando successivamente e confrontando due soluzioni
con % nota di analiti.
- Stabilità: studiata durante il processo analitico e a seguito di cicli di
congelamento/scongelamento del campione nel breve, medio e lungo periodo.
- Standard interno: avente proprietà strutturali ovvero caratteristiche chimico-
fisiche del tutto simili alla molecola oggetto di indagine. Lo inserisco all’inizio
della fase preanalitica e devo trovarlo nella traccia finale risultante dall’analisi.
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                    Cocaina - Tossicologia
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