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MALATHION
Subisce un processo di attivazione analogo a quello del parathion (malaoxon).
Viene inattivato per idrolisi dell’estere carbossilico ad opera di carbossilesterasi
plasmatiche (butirrilcolinestarsi a livello sierico).
Ampiamente utilizzato grazie alla maggiore sicurezza rispetto al parathion o ad
altri composti in quanto rapidamente detossificato dagli organismi superiori.
Modificandone la struttura malaoxon viene maggiormente detossificato nei
mammiferi e aumentandola si è sfruttata questa selettività maggiore.
Le strutture di9 TEPP poco stabile, parathion e per poi arrivare a malathion. Il
gruppo che ci interessa è il fosforo legato con doppio legame allo zolfo che per
essere attivato il fosforo si deve legare all’ossigeno. Il malathion nei mammiferi
ha ossidazione lenta, la desolforazione ossidativa è più veloce nell’insetto. Il
composto attivo malaoxon viene lentamente idrossilato negli insetti, reso poco
stabile e debolmente reattivo negli insetti idrolisi lenta con formazione di
acido carbossilico e quindi permane maggiore concentrazione del composto
attivo. Nel mammifero prima della formazione di malaoxon si ha creazione di
composto inattivo e lentamente ossidato.
Nei mammiferi e negli uccelli la velocità di detossificazione è molto più rapida
che negli insetti.
Il processo di desolforazione è più rapido negli insetti, viene attivato di più ed
eliminato lentamente selettività d’azione in termini di specie.
Insetticidi carbamati
Cambia la struttura, sono esteri dell’acido carbammico con minor assorbimento
cutaneo rispetto ad organofosforici. Baygon e Carbaryl DL50 di 83 ml/Kg per
via orale e diventa 2 ml/kg per via cutanea. Interagiscono con acetilcolinestrasi
con interazione meno duratura tramite legame reversibile. In vivo sono
rapidamente biotrasformati: decarbamilazione nel fegato; idrossilazione e
coniugazione con acido solforico e glucuronico.
Interazioni tra esteri organofosforici o esteri carbamici ed il sito attivo
dell’acetilcolinesterasi
Organofosforici e carbamati bloccano l’enzima dell’acetilcolinestrasi,
interagiscono con sito attivo dell’acetilcolinesterasi sul gruppo ossidrile della
serina e vanno a creare una carbamilazione o una fosforilazione con rilascio di
gruppi uscenti. La fosforilazione crea un legame più forte rispetto alla
carbamilazione. Il processo successivo di idrolisi di liberazione del sito serinico
è più facile in caso di carbamilazione e possiamo spingerlo con pralidossime
che interagiscono, mentre la liberazione dalla fosforilazione è più complessa
perché a seguito di questo con una latenza si ha riarrangiamento dell’enzima
che cambia la conformazione e si riarrangia ed è più difficile il processo di
aging dell’enzima che blocca l’enzima steso in modo irreversibile.
Defosforilazione, decarbamilazione dell’enzima inibito rappresentano la fase
che limita la velocità di formazione dell’enzima libero.
Acetilcolina lega il sito attivo dell’enzima e viene idrolizzata da questo in
acetato e colina, organofosforici si legano a serina fosforilandola
irreversibilmente. I carbammati si legano alla serina ma il legame è lentamente
reversibile.
Acetilazione dura 10 millisecondi la carbamilazione da 1 a 10 secondi e la
fosforilazione si parla di minuti. si ha l’aggancio di gruppo fosforico all’OH in cui
è attaccata la serina on alterazione di minuti.
Segni di tossicità acuta
Aumento dell’acetilcolina in quanto enzima idrolizzante viene bloccato e manca
l’interazione tra acetilcolina ed enzima con accumulo di questa nel terminale
sinaptico con sovraeccitazione di vie colinergiche.
Stimolazione muscarinica: broncocostrizione, aumentata sudorazione, miosi,
crampi gastrointestinali, diarrea e rilascio degli sfinteri, urinazione.
Stimolazione della giunzione neuromuscolare: paralisi flaccida, fascicolazioni.
Stimolazione del sistema nervoso centrale: atassia, letargia, convulsioni.
Sindromi
Disordine cronico neuropsichiatrico indotto da insetticidi (tipo I);
- ridotta ambizione ed interesse
- disturbi cefalalgici, cardiocircolatori, gastrointestinali
- intolleranza ad alcool e nicotina
- invecchiamento precoce
Disordine cronico neuropsichiatrico indotto da insetticidi (tipo II);
- mostra inoltre sincopi, amnesia, demenza
Sindrome intermedia:
- condizione paralitica flaccida che si manifesta 24-72 ore dopo l’esposizione
Neurotossicità ritardata da organofosfati:
- flaccidità iniziale e quindi spasticità
Sindrome dei veterani della guerra del golfo è una malattia multifattoriale
invalidante
correlata alle operazioni belliche in Iraq - Desert Storm, Iraq Freedom e New
Dawn - ed è caratterizzata da disordini neurologici e al sistema immunitario,
stati infiammatori cronici, disfunzioni mitocondriali e malformazioni dei feti.
Alterazione delle vie colinergiche manifestandosi in cronico e si aggiungono
altri fattori di tipo infiammatorio.
Trattamento delle intossicazioni
avendo aumento di acetilcolina ed aumentata eccitazione del recettore
muscarinico somministriamo atropina per ridurre stimolazione recettoriale.
L’altra condizione che possiamo usare è andare a dare pralidossime che
recuperano l’enzima libero caricando su di se il gruppo fosfato liberando
l’enzima bisogna darla in condizioni controllate se c’è compromissione
dell’apparato respiratorio va dato supporto. Non si può somministrare sempre
in caso di fosforilazione, non ci deve essere invecchiamento enzimatico se no la
sua somministrazione non mi cambia la situazione. Nei carbammati invece il
legame tra enzima e l’anticolinesterasico tramite carbamilazione, posso
liberare meglio l’enzima e dando pralidossima spingo questa reazione in cui
non è presente il fosfato.
Posso avere la fosforilazione del sito serinico dell’enzima quindi andare a
modificare la struttura in modo che la fosforilazione del sito serinico rimane
fissa con processo di aging dell’enzima e non riesco a liberarlo nuovamente,
non si rigenera. Riesco a liberarlo se assumo immediatamente pralidossima
prima che ci sia questo riarrangiamento.
Il parathion diventa paraoxon in forma attivata che si usa in caso di
fosforilazione della serina, possiamo avere una fase di idrolisi con riattivazione
spontanea iniziale, lenta e dipende dalla concentrazione del composto
insetticida usato. L’aging dell’enzima si ha con modifica definitiva del sito
serinico, non si può più intervenire con pralidossima se non prima che avvenga
l’invecchiamento. Usando pralidossima si carica del fosforo e detossifica
l’enzima, si ha stabilizzazione del complesso, il fosforo meno elettrofila
dell’enzima che non è abbastanza nucleofila dell’enzima. si usa un composto
con azoto cario positivamente per trasferire la carica nell’interazione con il
fosforo, questo prima che avvenga l’aging.
Parathion attivazione ossidativa tramite CYP450 con desulfurazione ossidativa
si forma paraoxon che è composto attivo. Ci sono carbossilasi definite
paraoxonasi che possono att9vare a livello sierico il paraoxon nel plasma.
Diversi polimorfismi in alcune sequenze geniche che codificano per
paraoxonasi, possiamo avere che siano più attive nel loro funzionamento e che
disattivano paraoxon prima che agisca sul sito serinico dell’enzima risposta
su base genetica nei confronti delle paraoxonasi a livello sierico. CTP450 può
essere inibito con minor attivazione di paraoxon e minore produzione del
composto attivo
Specie diverse hanno sensibilità diversa agli insetticidi, si confrontano le DL50,
nel ratto è pari a 113 rispetto ai pesci in cui ha tossicità più elevata don dose
pari a 16 e più di 2000 negli uccelli (DDT). I carbammati abbiamo 850 ratto,
2000 anatra e 5000 nei pesci.
Tossicità tardiva degli organofosforici
E’ descritta una sindrome nota come NEUROPATIA RITARDATA: assonopatia
senso-motoria simmetrica che compare dopo 7-14 giorni dall’esposizione.
Caratterizzata da iniziale flaccidità e debolezza muscolare soprattutto agli arti
inferiori, spasticità, ipertonia ed iperreflessia fino a paralisi.
L’evento iniziale nella patogenesi della sindrome sembra essere l’inibizione di
una ESTERASI NEUROTOSSICA con rigonfiamento assonale a cui seguono
frammentazione e demielinizzazione. L’esposizione cronica fa si che
l’insetticida vada a interagire con altre esterasi. Più gli assoni sono lunghi più
sono sensibili a degradazione assonale della struttura.
Come conseguenza di un’intossicazione acuta severa si possono avere
SEQUELE NEUROLOGICHE causate dalla condizione di ANOSSIA inibizione di
acetilcolinesterasi + neurologica e perdita di fibre nervose.
Insetticidi di nuova generazione
Cambiamento di struttura per cercare di modificare la tossicità (più selettivi
negli insetti invece che nei vertebrati).
Insetticidi efficaci, non persistenti nell’ambiente e con bassissima tossicità per i
vertebrati. Si caratterizza il SNC degli insetti che ha maggiore espressione dei
recettori nicotinici.
I composti nitrometilenici e nitroimino eterociclici hanno alta affinità per i
recettori nicotinici degli insetti; i derivati del fenilpirazolo sono antagonisti non
competitivi del recettore del GABA abbiamo azione molto simile all’azione
della classe degli organoclorurati che interferiscono con i recettori GAB ergici
con possibile ipereccitazione.
Insetticidi botanici
NICOTINA è stata usata come insetticida da contatto, veleno sistemico e
fumigante. Estratta dalle foglie di Nicotiana tabacum, presente in commercio
come Black Leaf 40® (soluzione acquosa di solfato di nicotina).
DL50 (ratto): 50-60 mg/kg
Effetti tossici dovuti a stimolazione, seguita da depressione a livello delle
giunzioni neuromuscolari e dei gangli (debolezza muscolare, tremori,
depressione, blocco respirazione, convulsioni, coma, morte).
ROTENOIDI vengono isolati dalle radici di piante di Derris e Lonchocarpus.
L’alcaloide più potente è il rotenone, attivo sia per contatto che per ingestione,
instabile alla luce ed al calore: fu utilizzato per secoli per paralizzare i pesci ed
agevolare la pesca.
Il rotenone inibisce l’ossidazione del NADH a NAD porta a blocco del
trasporto degli elettroni nella catena respiratoria mitocondriale. Va a alterare il
potenziale d’azione nella membrana interna dei mitocondri bloccando la
respirazione e facilitando la morte dell’animale o reazione disaccoppiante per
quanto riguarda produzione di ATP e incidenza sul metabolismo dell’animale
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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