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ALCUNE TIPOLOGIE DI TOLLERANZE
TOLLERANZA DI RETTILINEITA’ (Tolleranza di Forma)
Si osservi l’esempio che segue. La tolleranza è messa sulla generatrice del cilindro e non
sulla quota: questo significa che ogni generatrice deve stare tra due linee parallele distanti
0,03
tra di loro
Per verificare se l’oggetto rispetta questa tolleranza si usa un comparatore per cui si fa
scorrere l’oggetto lungo la sua lunghezza: il comparatore scorre lungo la superficie e misura
0,3:
l’escursione della superficie e la massima escursione può essere di
Se la tolleranza di rettilineità fosse come quella dell’immagine sottostante, significherebbe
che l’asse del cilindro deve stare tra due rette parallele distanti 0,3
TOLLERANZA DI PLANARITA’ (Tolleranza di Forma)
Mentre la rettilineità si riferisce ad un’entità rettilinea (1D), la planarità si riferisce ad
un’entità superficiale (2D).
L’indicazione di tale tolleranza, considerando l’esempio che segue, va interpretata come se
la superficie deve giacere tra due piani paralleli tra di loro distanti 0,1
In questo caso il comparatore fa fatto camminare lungo tutta la superficie (e non lungo una
linea come prima):
TOLLERANZA DI CIRCOLARITA’ (Tolleranza di Forma)
E’ una tolleranza che si riferisce, come alla rettilineità, ad una linea.
Nell’esempio che segue indica che ogni sezione di questo cilindro deve giacere tra due
circonferenze distanti radialmente tra di loro di 0,03.
Andiamo cioè a prendere quella corona circolare di diametro 0,03 in cui può giacere la
sezione.
Per misurare tale tolleranza si utilizza ancora una volta un comparatore che invece di farlo
scorrere lo si fa ruotare:
TOLLERANZA DI CILINDRICITA’ (Tolleranza di Forma)
E’ l’analogo della planarità.
La zona di tolleranza è una zona di tolleranza cilindrica
L’oggetto è in tolleranza se tutta la superficie indicata dalla tolleranza giace in uno spazio
compreso tra due cilindri distanti 0,03
TOLLERANZA DI FORMA DEL PROFILO (Tolleranza di Forma)
Si tratta di una tolleranza di forma del profilo generica, si riferisce ad una forma qualsiasi.
Il profilo rilevato deve stare in una zona compresa tra due forme ideali distanti 0,04
Si ottiene facendo rotolare, lungo una traiettoria che ha la stessa forma del profilo
nominale, una circonferenza imperniata tra le due superfici ideali
TOLLERANZA DI FORMA DELLA SUPERFICIE (Tolleranza di forma)
E’ l’estensione della tolleranza precedente alle superfici.
La forma della superficie è in tolleranza se giace tra due superfici distanti 0,02 uguali alla
superficie nominale.
TOLLERANZA DI PARALLELISMO (Tolleranza di orientamento)
Le tolleranze di orientamento hanno un riferimento.
In questo caso vogliamo che i due assi delle bielle siano sufficientemente paralleli tra di loro.
Uno dei fori diventa riferimento e andiamo a vedere se l’altro è parallelo al primo.
In questo caso il riferimento è A ed è un asse: il riferimento A è l’asse del più grande cilindro
inscrivibile in quel foro preso come riferimento.
L’indicazione di tolleranza di questo esempio dice che l’asse del foro a cui si riferisce deve
giacere in una zona di tolleranza che è un cilindro di diametro 0,1 parallelo all’asse di
riferimento (“A” in questo caso)
Nell’altro esempio che segue è tollerato sempre un foro ma in questo caso il riferimento è
un piano.
Anche in questo caso la zona di tolleranza su cui deve giacere l’asse del foro è un cilindro di
diametro 0,2 il cui asse è parallelo al riferimento A, quindi l’asse del foro deve stare
all’interno di un cilindro di diametro 0,2 parallelo al riferimento.
Nel terzo esempio che segue il riferimento è un asse e la zona da tollerare è un piano.
L’asse si identifica come l’asse del più grande cilindro iscrivibile nel foro e quindi la zona di
tolleranza per quella zona piana saranno i due piani paralleli al riferimento C distanti tra loro
0,1.
Un atro esempio:
TOLLERANZA DI PERPENDICOLARITA’ (Tolleranza di orientamento)
Analogamente alla tolleranza di parallelismo si prende un riferimento e si va a verificare che
l’oggetto tollerato (in questo caso l’asse del foro verticale).
Il riferimento A è l’asse dell’altro foro, in particolare è l’asse del più grande cilindro iscrivibile
nel foro indicato.
I due fori sono quindi perpendicolari quando l’asse del foro tollerato deve giacere in un
cilindro di diametro 0,06 perpendicolare al riferimento A (all’asse del foro orizzontale).
In questo caso si sta tollerando una zona cilindrica e il riferimento è un piano: l’asse di quella
superficie cilindrica deve stare all’interno di un cilindro di diametro 0,01 perpendicolare al
piano A (riferimento) che è il piano che tocca in almeno tre punti la superficie indicata.
Altri esempi:
Nell’esempio che segue la superficie indicata deve giacere tra due piani paralleli tra di loro
distanti 0,1 ortogonali al riferimento A che è un piano che passa per almeno tre punti della
superficie indicata:
TOLLERANZA DI INCLINAZIONE (Tolleranza di orientamento)
Nell’esempio che segue è tollerata l’inclinazione dell’asse di quel foro rispetto a quella zona
cilindrica orizzontale.
Abbiamo inoltre un caso particolare perché il riferimento è l’asse comune al riferimento A-B.
Per prendere il riferimento A-B si prendono due mandrini autocentranti coassiali tra di loro,
si chiudono e quando aggrappano completamente in contemporanea le zone cerchiate in
blu, allora si è individuato il piano comune.
L’asse di quel foro deve giacere tra due rette parallele distanti 0,08 inclinate rispetto all’asse
A-B preso come riferimento di 60° Caso 30L
TOLLERANZA DI LOCALIZZAZIONE (Tolleranza di posizione)
La seguente tolleranza (che è estesa a tutti e 4 i fori) si legge: “l’asse di tutti e quattro i fori
deve giacere in una zona di tolleranza definita da un cilindro di diametro 0,28 posizionato
rispetto ai tre riferimenti A, B e C nella loro posizione teoricamente esatta, che è individuata
dalle quote riquadrate”.
Come è fatta la zona di tolleranza di diametro 0,28?
Deve essere prima di tutto ortogonale al riferimento primario (A): la zona di tolleranza di
ognuno dei quattro fori deve essere un cilindro di diametro 0,28 ortogonale al piano A
primario e nella posizione teorica esatta rispetto ai riferimenti B e C.
Nell’esempio Nelle norme ISO vale il Principio di Indipendenza secondo cui ogni tolleranza
va controllata indipendentemente dall’altra, salvo alcune eccezioni che analizzeremo.
TOLLERANZA DI SIMMETRIA (Tolleranza di posizione)
Dato che c’è una cava, il riferimento A in questo caso è il piano mediano di quella zona cava
individuata dalla quota: per individuarlo si prendono due piani paralleli più vicini tra di loro
che toccano in contemporanea le due facce evidenziate in rosso e in verde. Il piano mediano
tra questi due piani diventa il riferimento.
L’indicazione di tolleranza dice che il piano mediano di quella cava deve giacere all’interno
di una zona compresa tra due piani paralleli tra di loro distanti 0,08 simmetricamente posti
rispetto al riferimento A.