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Osteociti

Sono imprigionati in lacune ossee e caratterizzati da processi citoplasmatici in cui risiedono giunzioni GAP.

Osteoclasti

Sono originate dal midollo osseo e sono cellule multinucleate e responsabili del riassorbimento osseo.

Gli osteoclasti possiedono:

  • Una ZONA BASALE, nella quale vi sono nucleie organuli subcellulari;
  • Una BORDO INCRESPATO, in cui vi è una secrezione di H+ e un aumento della superficie della membrana cellulare;
  • Una ZONA CHIARA, costituita dal citoscheletro e da proteine transmembrana;
  • Una ZONA VESCICOLARE, ricca di enzimi coinvolti nel riassorbimento osseo (idrolasi lisosomiali e collagenasi).

Periostio

Rivestimento connettivale presente sulla superficie delle ossa. Nello strato più interno (strato osteogenico di Ollier) sono presenti le cellule osteoprogenitrici.

Endostio

Rivestimento connettivale delle cavità interne delle ossa (canale midollare e canali di Havers). In questo connettivo sono presenti le cellule osteoprogenitrici.

gli osteoblasti. RIMODELLAMENTO E OMEOSTASI MINERALE
  • PARATORMONE, ormone sintetizzato dalle ghiandole paratiroidi, ha il compito di indurre l'attività degli osteoclasti favorendo la mobilizzazione dei minerali nella matrice ossea e aumento del livello ematico di Calcio.
  • CALCITONINA, ormone prodotto dalle cellule C, ha il compito di bloccare l'attività degli osteoclasti impedendo il riassorbimento del tessuto osseo ma stimolando il deposito di ioni calcio nelle ossa.
OSSIFICAZIONE INDIRETTA O CONDRALE
  1. Formazione del modello cartilagineo
  2. Sostituzione e accrescimento del tessuto osseo:
    1. Interstiziale: degenera la cartilagine e viene sostituita da tessuto osseo (Ossificazione endocondrale).
    2. Apposizione: a carico del periostio (Ossificazione pericondrale).
OSSIFICAZIONE DIRETTA O INTRAMEMBRANOSA
  • La fase iniziale prevede una vascolarizzazione del tessuto mesenchimale, il quale, grazie allo stimolo dovuto a ormoni o fattori di crescita, inizia
la crescita avviene attraverso una trasformazione delle cellule, che prima diventano osteoblasti e successivamente osteociti. Le cellule neoformate si dispongono in gruppi chiamati aggregati densi e iniziano la produzione di osteoide, generando così un centro di ossificazione visibile al microscopio ottico. Una volta prodotto l'osteoide, esso viene mineralizzato e si forma una trabecola ossea. Gli osteoblasti poi apporranno un nuovo strato di osteoide sulla trabecola ossea. Questo processo porta all'accumulo progressivo di trabecole di matrice ossea che si calcificano e inglobano gli osteoblasti, trasformandoli in osteociti. Durante la maturazione ossea, il tessuto subisce un rimodellamento da parte degli osteoclasti per garantire l'omeostasi della calcemia e la regolazione della struttura ossea. Il tessuto rimanente

mesenchimale nondifferenziato si trasforma in midollo osseo rosso.

CONNETTIVI A FUNZIONE TROFICASANGUE

Il Sangue è un tessuto connettivo a matrice extracellularefluida, che assolve numerose funzioni essenziali per l'organismo:

  • Trasporta l'ossigeno dai polmoni ai tessuti periferici e parallelamente trasporta anidride carbonica dai tessuti periferici ai polmoni;
  • Trasporta sostanze nutritive dal tratto gastrointestinale alle cellule;
  • Trasporta prodotti di rifiuto dalle cellule agli organi deputati all'eliminazione;
  • Trasporta metaboliti e prodotti cellulari (ormoni, molecole segnale, metaboliti, ecc.).

Il volume del Sangue nell'uomo è di circa 5 LITRI (7% del peso corporeo).

Quando è prelevato dai vasi il sangue coagula rapidamente in una massa rossastra gelatinosa; se la coagulazione è impedita con l'uso di un anticoagulante (eparina, EDTA), gli elementi cellulari possono essere separati dalla parte liquida mediante centrifugazione.

Alcune

caratteristiche generali Il Sangue è composto da due componenti: - COMPONENTE LIQUIDA: costituita dal PLASMA (matrice extracellulare fluida), un liquido dal colore giallognolo costituito principalmente da acqua e per la restante parte da sostanze organiche e sali disciolti. Contiene una proteina, l'albumina, e numerose globuline (come le immunoglobuline o anticorpi) e il fibrinogeno (forma inattiva della fibrina), ma anche diversi fattori della coagulazione. Il SIERO è un fluido simile al plasma ottenuto dopo la centrifugazione e perciò privo di alcune proteine che rimangono nel coagulo. - COMPONENTE CORPUSCOLATA: costituita dagli ELEMENTI FIGURATI, o cellule del sangue (ematiche): - ERITROCITI (globuli rossi), - LEUCOCITI (globuli bianchi), - TROMBOCITI (piastrine) Nell'adulto queste cellule vengono prodotte dal MIDOLLO OSSEO. GLOBULI ROSSI Sono le cellule anucleate (perdono il nucleo durante l'emopoiesi) più numerose nel sangue; la loro forma

La caratteristica principale dei globuli rossi è la loro forma discobiconcava, che facilita gli scambi per diffusione della membrana plasmatica. Riescono a modificare velocemente la loro forma grazie alla membrana plasmatica, e questo consente agli eritrociti di scorrere anche nel lume di capillari molto piccoli. Il loro citoplasma contiene una proteina fondamentale affinché essi possano trasportare l'ossigeno, che è l'emoglobina. Essa è una proteina tetramerica, ossia formata da 4 subunità di globina, ciascuna che lega un gruppo eme, contenente ferro bivalente. Non possiedono mitocondri e la loro principale fonte di energia è il glucosio, scisso mediante il processo della glicolisi. Possiedono uno scheletro di membrana formato da un reticolo bidimensionale che è costituito da corti filamenti proteici e che garantisce la resistenza e l'elasticità. I globuli rossi sono prodotti dal midollo osseo rosso delle ossa piatte (processo dell'emopoiesi), hanno una vita media di 120 giorni.

Gli eritrociti anucleati sono caratteristici dei mammiferi; pesci, anfibi, rettili e uccelli hanno globuli rossi nucleati ma il DNA è inerte. Una diminuzione del numero degli eritrociti o comunque una loro ridotta funzionalità nel trasporto dell'ossigeno viene definita ANEMIA.

GLOBULI BIANCHI

  • Sono cellule contenenti nucleo, più grandi ma meno numerose rispetto ai globuli rossi. Essi hanno la funzione di difendere l'organismo da agenti patogeni, come batteri e virus. Vengono classificati in base alla presenza oppure all'assenza di granuli nel citoplasma in:
  • GRANULOCITI: presentano voluminose inclusioni citoplasmatiche e sono altamente differenziati. Si dividono in:
    • GRANULOCITI EOSINOFILI
    • GRANULOCITI BASOFILI
    • GRANULOCITI NEUTROFILI
  • AGRANULOCITI: possiedono un nucleo monolobato e sono capaci di dividersi. Si dividono in:
    • MONOCITI
    • LINFOCITI

Granulociti neutrofili

Sono i più numerosi (65%) e costituiscono la prima linea di difesa.

contro l'invasione dei batteri. Hanno una vita media di circa 8 h. Hanno un nucleo formato da due o più lobuli connessi fra loro mediante sottili filamenti. Granulociti Basofili (- 1%) I granuli basofili contengono istamina ed eparina e si colorano in rosso porpora. Sono gli iniziatori della risposta infiammatoria (reazione di ipersensibilità immediata). Granulociti eosinofili (3%) Il loro numero aumenta nei processi allergici e nelle infezioni parassitarie. Sono in grado di degradare l'istamina. I granuli acidofili sono piuttosto grandi e contengono al centro un cristalloide denso circondato da una matrice meno densa. Hanno una limitata attività fagocitaria e il ruolo di inglobare i complessi antigene-anticorpo. Il nucleo è bilobato. Linfociti (25%) Sono piccole cellule con un grande nucleo rotondo e scarso citoplasma. Sono le cellule responsabili delle difese immunologiche (difesa immunitaria specifica o acquisita). Esistono diverse famiglie di

Linfociti:

I Linfociti B sono le cellule che si trasformano in plasmacellule e provvedono a produrre anticorpi circolanti (immunità umorale).

I Linfociti T sono responsabili della risposta immunitaria mediata da cellule (immunità cellulare).

I Linfociti NK distruggono le cellule estranee o trasformate (funzione citotossica aspecifica).

Monociti (2-8%):

Sono cellule sferiche dal nucleo "reniforme". Possiedono un discreto numero di ribosomi e un complesso del Golgi. Si formano nel Midollo Osseo e dopo migrano nel connettivo degli organi (MACROFAGI).

Piastrine:

Le piastrine sono le più piccole componenti cellulari del sangue; hanno un ruolo fondamentale nel processo della coagulazione (o emostasi) in conseguenza della fuoriuscita di sangue dopo una lesione. Sono frammenti che derivano da grandi cellule prodotte dal midollo osseo (megacariociti). Non presentano nucleo e al Microscopio ottico si può osservare al centro granuli ricchi di glicogeno e fattori che.

partecipano al processo della coagulazione (cromomero); il citoplasma in periferia appare opalescente e dall'aspetto vetroso (ialomero). Hanno una vita media di 9-10 giorni.

Emopoiesi: Consiste nel processo che porta alla formazione delle cellule del sangue mature. Le sedi dell'emopoiesi sono diverse nel feto, rispetto all'adulto. Nel feto sono organi emopoietici: il sacco vitellino, il fegato, la milza, il timo e il midollo osseo. Nell'adulto il principale organo emopoietico è il MIDOLLO OSSEO delle ossa piatte e delle estremità delle ossa lunghe che produce tutti gli elementi figurati del sangue. Tutti derivano da una cellula capostipite denominata emocitoblasto, capace di differenziarsi poi nelle differenti linee.

Emocateresi: È il processo che porta alla distruzione delle cellule del sangue; gli organi principali deputati a svolgere questo ruolo sono il fegato e la milza.

LA LINFA

La linfa è un altro tessuto connettivo a funzione trofica fluido,

che contiene principalmente acqua, proteine e altre sostanze nutritive, sia per la presenza di globuli bianchi invece dei globuli rossi presenti nel sangue. Il sistema linfatico svolge diverse funzioni nel corpo umano, tra cui il trasporto dei nutrienti, la rimozione dei rifiuti e la difesa immunitaria. La linfa, il fluido che circola nel sistema linfatico, è composta principalmente da acqua, proteine, lipidi e globuli bianchi.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
23 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Flexer897 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Citologia e istologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Marino Pietro.