MUSCOLI ESTENSORI DEL GINOCCHIO
Il quadricipite femorale è il muscolo estensore del ginocchio. È formato da quattro ventri muscolari che si inseriscono ed unite in un apparato estensore comune sulla tuberosità tibiale.
Tre muscoli monoarticolari: vasto intermedio (2), laterale (2) e mediale (3), e un muscolo biarticolare: il retto femorale (4).
I muscoli monoarticolari sono solo estensori del ginocchio. Il vasto mediale, più potente del laterale, scende più inferiormente e la sua predominanza relativa si oppone alla tendenza alla lussazione esterna della rotula. La contrazione equilibrata dei due vasti genera una forza risultante diretta superiormente all'interno dell'asse della coscia.
Se uno dei vasti prevale sull'altro (per esempio il vasto laterale prevale su un vasto mediale insufficiente), la rotula tende a sfuggire all'esterno. Questo è uno dei meccanismi della lussazione recidivante della rotula, ne consegue che è possibile opporsi alla.
sublussazione esterna della rotula attraverso il rinforzo selettivo del vasto medialeFISIOLOGIA DEL MUSCOLO RETTO FEMORALE
Esso decorre anteriormente all'asse della esso estensione dell'anca e del ginocchio, perciò è sia essore dell'anca che estensore del ginocchio. La sua e cacia in qualità di estensore del ginocchio dipende dalla posizione dell'anca e viceversa. La distanza compresa tra la SLAS (219,a) e il bordo superiore della troclea (c) è più corta in posizione seduta che in posizione eretta. Questa differenza porta ad un allungamento relativo del muscolo quando l'anca è flessa e il ginocchio si estende passivamente per effetto del peso della gamba. In queste condizioni, per ottenere l'estensione del ginocchio, gli altri tre capi del quadricipite risultano molto più efficaci del retto femorale, già detesto per la essone dell'anca. Al contrario, se l'anca passa dalla posizione eretta all'estensione, la distanza fra le due inserzioni del retto aumenta e il muscolo si
tende.Queso accorciamento relativo aumenta proporzionalmente la suae cacia : cio avviene durante a corsa o la marcia nel momento difl ffiffi fi ff fl ffi ffi ff fl fl fl fl ffspinta dell arto posteriore (223).Per e etto dell azione dei glutei l'anca è portata in estensione, mentre il ginocchio e la caviglia siestendono . Il quadricipite ora dispone della sua massima potenza grazie all aumentata e cacia delretto femorale.Il grande gluteo risulta sinergico -anatagonista del retto femorale,antagonista a livello dell anca esinergico a livello del ginocchio. Durante la marcia : nell avanzamento dell arto oscillant , il retofemorale agisce contemporaneamente sulla essione dell anca e sull estensione del ginocchio .Viceversa, la essione del ginocchio per e etto degli ischiocrurali favorire la essione dell'anca permezzo del retto femorale .
MUSCOLI FLESSORI DEL GINOCCHIOSono i muscoli situati nella loggia posteriore della coscia.muscoli ischiocrurali: bicipite femorale
quale ruota il ginocchio. Questo causa un aumento della tensione dei muscoli ischiocrurali, che si contraggono per mantenere stabile il ginocchio durante l'estensione dell'anca. I muscoli della zampa d'oca, come il gracile e il sartorio, hanno un ruolo importante nella stabilizzazione dell'anca e del ginocchio. Il muscolo sartorio è responsabile dell'estensione, dell'estrazione laterale e dell'abduzione dell'anca, mentre flette e ruota internamente il ginocchio. Il muscolo gracile, invece, è principalmente un adduttore dell'anca, ma può anche flettere e ruotare internamente il ginocchio. I muscoli gastrocnemii laterale e mediale, noti anche come gemelli, sono muscoli articolari che si trovano nella parte posteriore della gamba. Sono responsabili della flessione plantare del piede e dell'estensione del ginocchio. Infine, il muscolo popliteo è un muscolo situato nella parte posteriore del ginocchio. Non è propriamente un flessore, ma svolge un'importante azione di stabilizzazione del ginocchio. In sintesi, tutti questi muscoli svolgono un ruolo fondamentale nella stabilizzazione e nel movimento dell'anca e del ginocchio.quale essi siorientano. Più l'anca si estende, più gli ischiocrurali si tendono. Quando l'anca è flessa a 40 gradi (225,II), l'accorciamento relativo può essere ancora compensato dalla flessione passiva del ginocchio. Se invece la flessione supera i 90 gradi, diventa molto difficile mantenere il ginocchio in estensione completa. L'accorciamento relativo viene compensato a malapena dall'elasticità dei muscoli, la messa in tensione degli ischiocrurali associata alla flessione dell'anca accresce la loro efficacia come estensori del ginocchio (227). Viceversa, l'estensione del ginocchio favorisce l'azione di estensione dell'anca da parte degli ischiocrurali. Ciò avviene, ad esempio, nel raddrizzamento del tronco partendo da una posizione inclinata anteriormente (226). MUSCOLI ROTATORI DEL GINOCCHIO I muscoli del ginocchio fungono anche da rotatori e sono suddivisi in due gruppi.seconda dell'oro punto di inserzione sullo scheletro della gamba. Quelli che si trovano esternamente all'asse verticale di rotazione esterna del ginocchio sono (231,1-2) bicipite femorale (1) e TFL(2). Il TFL diventa essore-rotatore esterno solo a ginocchio flesso; a ginocchio esteso perde la sua funzione di rotatore e diventa estensore del ginocchio determinando il bloccaggio in estensione. Il capo breve del bicipite femorale (1) è il solo muscolo monoarticolare rotatore esterno. I muscoli che si trovano all'interno dell'asse verticale di rotazione della gamba sono rotatori interni (231,3-4-5-6). I muscoli rotatori interni sono: sartorio (3), Semitendinoso (4), Semimembranoso (5), Gracile (6), Popliteo (232.1). Essi svolgono il ruolo di freni della rotazione esterna quando il ginocchio è flesso; proteggono gli elementi capsulo-legamentosi quando vengono sollecitati durante una brusca rotazione verso il lato opposto della gamba in appoggio. Il popliteo
è l’unico a fare eccezione a questa disposizione generale; si inserisce sulla facciaposteriore dell estremità tibiale, invia un espansione che si ssità sul bordo posteriore del meniscoesterno e poi penetra nella capsula del ginocchio, si inserisce sul condilo laterale. Esso risulta l’unicorotatore interno monoarticolare e pur essendo situato posteriormente all’articolazione è un estensoredel ginocchio.
Il gruppo dei rotatori interni è complessivamente piu potente di quello degli esterni ma la lorodi erenza è modesta.fl ff fl fi fl fi fi fl
LA CAVIGLIA È l’articolazione distale dell’arto inferiore, detta anche tibio— tarsica o talo crurale. È unarticolazione trocleare e possiede quindi un solo grado di libertà. Essa condiziona i movimenti delpiede rispetto alla gamba sul piano sagittale ed è un rito l’azione serrata a solido incastro.
COMPLESSO ARTICOLARE DEL
PIEDEL'articolazione più importante del complesso articolare del retro piede è l'articolazione tibio tarsica. Questo insieme di articolazioni forma l'equivalente di un'articolazione con tre gradi di libertà.
I tre assi principali di questo complesso articolare sono:
- Asse trasversale XX che passa per i malleoli e corrisponde all'asse dell'articolazione tibio tarsica. È compreso grossomodo sul piano frontale e consente i movimenti di estensione.
- Asse longitudinale Y, verticale, condiziona i movimenti di adduzione e abduzione. Questi movimenti sono possibili grazie alla rotazione assiale del ginocchio. In misura minore, questi movimenti dipendono dalle articolazioni del tarso posteriore, ma in tal caso sono sempre combinati a movimenti attorno al terzo asse.
- L'asse longitudinale z, è orizzontale ed è contenuto sul piano sagittale. Consente i movimenti di pronazione e supinazione.
LA FLESSO ESTENSIONE
La posizione di riferimento (g2) è
quella in cui il piano della pianta del piede è perpendicolare all'asse della gamba. Partendo da questa posizione, si de nisce il movimento che avvicina il dorso del piede alla faccia anteriore della gamba. I termini "essione dorsale" o "dorsi essione" sono erronei oridondanti. Invece, è il movimento che allontana il dorso del piede dalla faccia anteriore della gamba. L'estensione dell'articolazione è maggiore rispetto a quella della essione. Per valutare questi angoli, è comodo misurare l'angolo formato dalla pianta del piede con l'asse della gamba (g 3). Quando l'angolo è acuto (b) abbiamo una essione la cui ampiezza varia tra i 20 e 30 gradi. Quando l'angolo è ottuso (c) si parla di estensione, cui ampiezza varia tra i 30 e 50 gradi. Nei movimenti estremi la tibio-tarsica non è l'unica a intervenire: si aggiunge anche l'ampiezza propria delle articolazioni del
il basso formando una superficie articolare con la faccia mediale dell'astragalo. - La guancia esterna (8) è convessa e forma una superficie articolare con la faccia laterale dell'astragalo. La troclea astragalica si articola con la faccia articolare superiore dell'astragalo, formando l'articolazione tibio-tarsica. Questa articolazione permette movimenti di flessione ed estensione del piede. La superficie articolare dell'astragalo è rivestita da una cartilagine liscia che facilita il movimento fluido dell'articolazione.l'interno ed entra in contatto con la faccia articolare della faccia esterna del malleolo mediale (9)- La guancia esterna (12) è incurvata verso le sterno e il suo piano è leggermente obliquoanteriore te e verso l'esterno. Entra in contatto con la faccetta articolare (13) della facciainterna del malleolo laterale.Alla superficie della troclea astragalica corrisponde una superficie informata in maniera complementare sulla faccia inferiore del pilone tibiale, concava in senso antero posteriore. Presenta una cresta smussa che si incastra nella gola della troclea a e da ciascun lato presenta:-
una doccia interna e una doccia esterna che accolgono il versante corrispondente della troclea.
I legamenti esterni dell'articolazione sono:-
peroneo-astragalico anteriore-
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Appunti Elettrotecnica - terza parte
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Fisiologia: terza parte