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CANALE DEL POTASSIO
Il canale del potassio è costituito da 4 subunità diverse, quindi 4
catene polipeptidiche organizzate vicine tra di loro. Ognuna di
queste catene costituisce una subunità del
canale e ognuna di esse ha 6 eliche
transmembrana, quindi 6 che passano
Ⲁ-eliche
nella membrana. Le subunità sono diverse nel
canale per il potassio, invece vi è una subunità unica nel sodio, la quale
però è ripetitiva, cioè ci sono segmenti di 6 eliche transmembrana che si
ripetono.
Dalla foto: ci sono 2 eliche (rappresentate in verde) per ognuno dei
segmenti delle subunità: queste parti vanno a disporsi in modo cilindrico
per formare il canale centrale, quindi il filtro di selettività. Nelle 6 eliche ce
n’è una colorata in rosso che è carica in quanto ha degli amminoacidi
carichi: questo è il sensore di voltaggio, quindi la parte del canale che
sentirà il cambiamento di potenziale. I sensori di voltaggio sono 4, uno per
ogni subunità.
I sensori di voltaggio, quando cambia il potenziale, si spostano e spostano le eliche del poro,
aprendo il filtro di selettività. Quindi si parla di un cambiamento conformazionale che porta le
eliche che formano il poro a distanziarsi in modo da lasciar permeare lo ione.
CANALE A CONTROLLO DI LIGANDO
Un esempio di canale a controllo di ligando è il recettore dell’acetilcolina. A volte questi
canali a controllo di ligando si possono chiamare recettori e sono dei canali che legano uno
specifico ligando. Quello che stiamo per analizzare è un neurotrasmettitore chiamato
acetilcolina. È tipico delle sinapsi neuromuscolari, cioè un
neurone motore a livello del bottone sinaptico
terminale. Contiene acetilcolina che viene
rilasciata all’arrivo di un impulso nervoso, essa
viene rilasciata a livello di questo neurone
motore e si lega a questo canale a controllo di
ligando, il quale si trova nella membrana delle
cellule muscolari, nelle fibre muscolari
scheletriche.
Questo canale ha dei siti di legame per l’acetilcolina: quando essa si
lega ai siti di legame, il canale si apre e il sodio, perché è un canale per
il sodio, entra seguendo il suo gradiente elettrochimico. Il sodio è più
concentrato fuori, quindi entra nella cellula muscolare. L’entrata di sodio
scatena un potenziale d’azione nella cellula muscolare che porta alla
contrazione muscolare.
L’acetilcolina fa entrare solo il sodio in qualsiasi neurone, tipicamente
nei neuroni motori.
Quindi l’acetilcolina si lega a queste due specifiche subunità (in verde):
le parti della proteina sono diverse, ci sono due subunità che legano
l’acetilcolina e l’esito è l’apertura del canale con l’entrata di sodio.
CANALI A STIMOLO MECCANICO
Un esempio di canali a stimolo meccanico si può
trovare in un organo uditivo ovvero l’organo del
Corti il quale si trova a livello della coclea (la parte
uditiva dell’orecchio interno).
Nell’immagine vediamo l’organo del Corti, una membrana basilare, una matrice
extracellulare, su cui sono legate delle cellule che fanno da sostegno alle cellule capellute,
che sono le cellule acustiche vere e proprie. Si chiamano capellute perchè sulla membrana
apicale ci sono delle estroflessioni che si chiamano stereociglia: sono come dei microvilli ma
più lunghe. Hanno una particolarità, ovvero che per ogni cellula c’è una lunghezza
decrescente di queste estroflessioni. Sulla membrana delle stereociglia ci sono questi canali
a controllo meccanico, sempre per lo ione sodio, ma questi canali sono legati tra di loro
esternamente da filamenti proteici e, questi filamenti, vanno dalle stereociglia più lunghe
verso quelle più corte adiacenti. Tutte le stereociglia sono legate tra di loro da questi
filamenti che collegano i canali ionici. Sopra queste stereociglia c’è un’altra struttura
chiamata membrana tettoria: l’arrivo delle vibrazioni sonore fa oscillare su e giù la
membrana basilare, quindi le cellule capellute vanno a sbattere contro la membrana tettoria
dell’organo del corti, le stereociglia si flettono e la flessione comporta uno stiramento di
questi filamenti, causando l’apertura meccanica di questi canali ionici.
Quindi questi canali ionici sono sensibili a queste sollecitazioni meccaniche determinate
dalle vibrazioni sonore, quindi si aprono, entrano ioni positivi, e l’entrata di ioni positivi
scatena una variazione di potenziale che viene sentita dalle fibre del nervo acustico. Queste
fibre vengono quindi eccitate e inviano impulsi nervosi al cervello.
La coclea è la parte importante per sentire i suoni grazie a questa eccitazione del nervo
acustico determinato dall’influsso di ioni nelle cellule capellute.
C’è un collegamento tra le cellule capellute e il nervo acustico, per cui il segnale, in termini di
variazioni di potenziale, viene inviato al nervo acustico, a sua volta il potenziale si dirama dal
nervo acustico fino ad essere portato al cervello.
PROTEINE VETTRICI
Un esempio di proteina trasportatrice è il vettore di glucosio GluT1, presente nelle cellule
epatiche; questo carrier trasporta glucosio quando la glicemia è alta, quindi quando viene
secreta l’insulina dal pancreas, la quale ha dei recettori sulla cellula epatica che la legano e
stimolano la conversione di glucosio in glicogeno. In questo modo la quantità di glucosio
rimane costante e il trasportatore è quasi sempre attivo.
Durante il trasporto attivo primario l’ATP viene idrolizzata in
ADP + P (gruppo fosfato), il quale legandosi alla proteina ne
consente il cambiamento conformazionale.
TRASPORTO ATTIVO SECONDARIO (uso indiretto di ATP)
Si realizza quando si hanno trasporti accoppiati. Oltre al
trasporto di una singola sostanza, detto uniporto, le proteine
vettrici possono effettuare trasporti di molecole organiche
idrofiliche o ioni, a coppie e possono avvenire contemporaneamente nella stessa direzione
(simporto) o in direzioni opposte (antiporto). Il passaggio di alcune sostanze, contro
gradiente di concentrazione, si realizza solo in presenza dell’adeguato soluto. Il trasportatore
utilizza come energia potenziale il gradiente elettrochimico di uno ione, determinato da un
+
trasporto attivo primario (es. gradiente di Na ), per trasportare una molecola contro il suo
+
gradiente di concentrazione. Questo trasporto è il caso del Cotrasporto Na /glucosio
(pompa del glucosio) nella membrana apicale delle cellule dell’epitelio intestinale, a livello
dei microvilli. Il glucosio che arriva nel lume intestinale viene pompato nella cellula
intestinale grazie al gradiente favorevole di sodio, quindi il glucosio si accumula nella cellula
intestinale e fa sì che tutto il glucosio nel lume venga assorbito dalla cellula intestinale,
quindi entrando contro gradiente.
Una volta che il sodio è accumulato dentro, nella membrana basale avvengono degli
uniporti, quindi dei vettori del glucosio che fanno uniporto,
trasportano solo glucosio in modo passivo (il glucosio è
concentrato nella cellula intestinale e per gradiente, quindi per
diffusione facilitata, sfruttando questo vettore può oltrepassare la
membrana basale e ritrovarsi nel tessuto sottostante all’epitelio.
Dalla foto: fluido extracellulare, dove c’è un connettivo che contiene il vaso sottostante
all’epitelio e quindi il glucosio andrà a finire per diffusione nel vaso sanguigno e arriverà al
fegato. Il glucosio viene rilasciato passivamente dalla cellula affinché possa essere utilizzato
poi da altri tessuti, quindi arriva al fegato e da qui viene distribuito a tutto l’organismo con la
circolazione sanguigna.
ANTIPORTO
Se esistessero solo i canali si raggiungerebbe
l’equilibrio delle concentrazioni interne ed esterne, ma
la cellula è in grado di mantenere una differenza di
gradienti. La pompa che permette di fare ciò si chiama
+ +
pompa Na /K (trasporto di 2 ioni), la quale è in grado
di mantenere le differenze di concentrazioni ioniche,
quindi Na+ più concentrato fuori mentre il K+ più
concentrato dentro. Il Cl è più concentrato fuori e
meno concentrato dentro.
Questa pompa tenderà a portare fuori il Na+, contro il
suo gradiente di concentrazione, e tenderà a portare
dentro il K+, contro il suo gradiente di concentrazione,
in modo da mantenere queste differenti concentrazioni
a cavallo della membrana.
Il funzionamento di questa pompa è stato scoperto da
Skou: La pompa compie un
ciclo, partendo dalla
fase 1 nella quale è in una conformazione E1, in cui un ATP
è legato a una porzione intracellulare della pompa che
sporge verso il citosol. Nella conformazione E1 vi sono
inoltre dei siti di legame per 3 ioni Na+ rivolti verso l’interno,
in cui esso può legarsi facilmente perché c’è un’elevata
affinità. Avviene il passaggio dalla conformazione E1, che
lega fosfato e tre ioni Na+, alla fase E2.
In questa l’ATP viene idrolizzato ad ADP+ P, poi si stacca
dalla protuberanza del dominio intracellulare della pompa e
va nel citosol per essere ricaricato e ridiventare ATP. In
questa conformazione c’è una chiusura in cui c’è la stabilizzazione del legame con gli ioni
Na+, la pompa inizia dunque a cambiare conformazione per passare alla conformazione E2
in cui la pompa si apre verso l’esterno diminuendo la sua affinità per gli ioni Na+, che quindi
vengono rilasciati all’esterno della cellula. Quindi nel passaggio da E1 a E2 c’è una
variazione conformazionale minima dei siti di legame per gli ioni Na+. In questa
conformazione, cioè quando il K+ si lega alla pompa, viene leggermente modificata la
conformazione della proteina e il fosfato viene rilasciato, cioè avviene una defosforilazione
del dominio intracellulare della proteina. Quando viene rilasciato, la proteina cambia ancora
conformazione aprendosi verso l’interno e diminuisce la sua affinità per il K+, il quale viene
lasciato all’interno della cellula. In questa conformazione la pompa lega ATP e torna a legare
3 ioni Na+. Questo avviene grazie alla fosforilazione della pompa che è l’energia iniziale che
consente il cambiamento conformazionale.
Tutte le cellule hanno pompe sodio-potassio, non solo quelle nervose. Infatti questa pompa
è utile per compiere trasporti accoppiati e quindi trasportare le molecole essenziali per la vita
della cellula che necessitano un trasporto compiuto da proteine.
L’intestino ha una forma di tubo cavo e la cavità viene chiamata lume, esso è formato da una
serie di te