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LINEE DI GUIDA

Gli individui con e senza DS hanno risposte diverse all'esercizio e gli individui con DS spesso presentano un maggior numero di considerazioni speciali come cardiopatie congenite, instabilità atlantoassiale, bassi livelli di forma fisica e FCmax ridotta. Il test da sforzo è generalmente sicuro, ma dovrebbe essere condotto sotto supervisione per le persone con cardiopatia congenita e instabilità atlo-assiale. I test da sforzo devono essere accuratamente selezionati perché alcuni test non sono validi e affidabili in questa popolazione. Il principio FITT di Ex Rx è molto simile alle persone senza disabilità, ma si raccomanda la supervisione. Possono anche essere presenti problemi con la capacità di attenzione, la motivazione e il comportamento e il principio FITT di Ex Rx dovrebbe essere opportunamente adattato. Cestino. La nazionale italiana con sindrome di Down: tre volte campioni del Mondo lunedì 3 ottobre 2022.

Primi anche ai mondiali in Portogallo. Negli ultimi cinque anni gli azzurri hanno vinto tutte le competizioni internazionali, compresi due Europei. È grande Italia ai Mondiali di nuoto per atleti con sindrome di down: staffette d'oro! Ai Mondiali DSISO ovvero la competizione iridata di nuoto riservata agli atleti con la sindrome di Down, pioggia di medaglie per gli atleti italiani.

YOGA SCIENZA DEL MOVIMENTO, SCIENZA DELL'IMMOBILITÀ (Prof. Eros Selvanizza, Presidente della Federazione Italiana Yoga e docente Yoga) Con il sostantivo maschile sanscrito Yoga nella terminologia delle tradizioni indiane si indicano le pratiche ascetiche e meditative. Le prime chiare tracce risalgono ai Veda, testi antichissimi i cui contenuti, prima esposti in forma scritta, furono tramandati di generazione in generazione attraverso la tradizione orale. Oltre alle leggi che governano il funzionamento del corpo, gli yogi dell'antichità avevano anche esplorato un mondo nuovo.

eppure antico, che riguarda un’illustre sconosciuta, almeno per gli occidentali: l’immobilità. L’immobilità deve essere compresa nel suo significato più vasto, riguardante quindi sia il corpo fisico ma anche aspetti per così dire meno corporei come il respiro, la mente e gli aspetti meno evidenti, ma non per questo meno reali, che caratterizzano l’individuo, come ad esempio il senso dell’io. In questo prima lezione di didattica frontale, e nelle successive lezioni pratiche, verranno affrontati i seguenti argomenti: il rilassamento, le posizioni, le respirazione, il controllo delle energie tramite il respiro, l’immunità sensoriale, la concentrazione e la meditazione.

ASANA

Le posizioni dello yoga si chiamano asana, dalla radice sanscrita “as” ovvero stare correttamente seduti nella posizione di ascolto. A differenza delle altre forme di esercizio, l’asana deve essere mantenuto a lungo, rimanendo immobili,

rilassati e con consapevolezza del respiro e degli statimentali. E' essenziale partire dall'immobilità corporea, concetto provocatorio per la nostra cultura occidentale, inteso innanzitutto come controllo rigoroso, che si riflette poi positivamente su una migliore gestione del movimento. Tuttavia, specialmente per venire incontro alle esigenze degli occidentali, molte asana hanno oltre alla parte statica una parte dinamica, che costituisce una preparazione ed un avvicinamento progressivo all'asana vera e propria. L'enunciato yogico che stabilisce le regole basilari per il lavoro sul corpo recita "La posizione adottata, asana, deve essere stabile e piacevole". Durante gli asana generalmente si respira sempre con il naso. Interiorizzarsi in un asana significa prestare attenzione a tutto il corpo e al respiro; lo scopo principale è quello di calmare la mente oltre i vantaggi specifici propri a ciascun asana. Fondamentale per la pratica è lacomprensione del rachide insieme alle principali strutture che ne determinano la formazione e le modifiche nei suoi aspetti statici e dinamici. Cenni di antropologia posturale, di statica e di cinematica fisiologica permettono di meglio comprendere il funzionamento dell'asana non soltanto sul piano fisico. Tali nozioni consentono, inoltre, di eseguire asana particolarmente complesse che richiedono doti di forza e di equilibrio senza rischiare danni che non solo sono potenzialmente lesivi ma anche che contraddicono un principio fondamentale delle pratiche yogiche: lo yoga ben fatto deve fare bene, non deve quindi né lasciare indifferenti, cioè senza risultati apprezzabili, né tantomeno nuocere ma deve produrre nell'unità corpo/mente effettivi benefici. L'allungamento muscolare è un altro aspetto essenziale degli asana, con la pratica degli asana viene abbondantemente superato il normale limite fisiologico fino a giungere a quello.

anatomico. Necessitano nella comprensione delle possibilità di allungamento muscolare, la cui utilità riguarda livelli corporei mentali e quelli di ordine evolutivo, nozioni di fisiologia relative ai principi scoperti dal Golgi e quelli riguardanti l'inibizione reciproca. Essenziali sono anche le considerazioni relative al rilassamento, vastissima materia, che deve necessariamente precedere la fase di allungamento muscolare. Altro elemento caratteristico dello yoga è la nozione di controllo sul piano corporeo, respiratorio, mentale, emozionale, relazionale; particolarmente significativo il controllo esercitato sul ritmo lombo-pelvico determinante per un corretto assetto posturale, particolarmente rivolto all'integrità del rachide non soltanto relativamente alle sue funzioni anatomiche e fisiologiche ma anche come prezioso contenitore di particolari centri di coscienza e di energia. L'esame di una asana capovolto, ad esempio il Sarvangasana, permette

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di valutare gli effetti su corpo/respiro/mente del sistematico utilizzo di posture invertite; lo studio di una posizione di torsione, ad esempio Ardha Matsyendrasana, consente di esaminare gli effetti di un'altra specificità delle posture yogiche. In nessun altra attività fisica il corpo viene sistematicamente ed in modo continuo capovolto e sottoposto a rotazioni dei corpi vertebrali come nello yoga, con tutte le benefiche conseguenze.

RESPIRAZIONI YOGICHE

Nella pratica yogica l'atto respiratorio è visto sia come atto involontario che volontario: quest'ultimo aspetto introduce al grande capitolo delle tecniche di controllo respiratorio sia nella loro forma dinamica che statica, specificità delle pratiche yogiche. L'analisi dei parametri respiratori (ampiezza, frequenza, regolarità, pause espiratorie, pause inspiratorie, fluidità, ecc.) consentono di comprendere meglio l'importanza del respiro e la sua influenza sui piani fisiologici,

psicologici ed emotivi. Come un determinato stato fisiologico, psicologico ed emotivo si riflette sul respiro, e qui sta la particolarità degli interventi yogici, modificando il respiro, controllandolo volontariamente con opportune tecniche, i suddetti stati vengono modificati e controllati. Da quanto detto si può intuire l'importanza della corretta gestione del respiro per gli interventi sulla salute in generale, su attività e performance sportive ed altro ancora. Base per l'applicazione delle tecniche respiratorie è la comprensione del funzionamento dei centri nervosi del respiro, dei muscoli respiratori, delle tre respirazioni di base toracica, addominale, diaframmatica e la loro relazione con stati fisiologici e psicologici. Fondamentale è il corretto funzionamento del muscolo diaframmatico così come la conoscenza delle possibilità inspiratorie ed espiratorie (capacità respiratoria, ventilazione, perfusione, ecc.).

La conoscenza della fisiologia dell'apparato respiratorio consente di comprendere, ad esempio, l'importanza di respirare con il naso (funzione di scambiatore termico dell'aria e di filtro), mentre la conoscenza della fisiologia energetica yogica stabilisce l'importanza del naso per la cattura dell'energia e la sua veicolazione in particolari aree del corpo attraverso una rete di distribuzione diversa da quella che seguono ordinariamente i fluidi (sangue, linfa, ecc.). L'osservazione della dinamica respiratoria consente di cogliere le componenti stressogene (oggi così presenti nella società sotto forma di inquinamento chimico, ottico, acustico, elettromagnetico, psicologico, ecc.) che alterano il respiro; opportune tecniche fisiche (asana) consentono di sbloccare aree contratturate che impediscono la corretta espansione e funzionamento di quella parte.

Classica, a questo proposito, è l'osservazione del respiro addominale molto spesso bloccato o impedito da contratture di origine posturale e psichica, che non consentono un funzionamento corretto del diaframma e un adeguato massaggio del plesso solare. Uno degli aspetti degli asana è quello di attivare l'apparato respiratorio nelle varie aree del corpo costringendo il praticante ad esercitare quella parte (l'esempio relativo al Sarvangasana è, a questo proposito, significativo).

Dopo aver compreso gli aspetti basilari della respirazione si può introdurre un aspetto squisitamente orientale che concerne l'energia o PRANA (conosciuto con nomi diversi nelle diverse arti e scienze dell'oriente) e affrontare lo studio del PRANAYAMA (esercizi che si avvalgono della respirazione) che non solo produce significativi cambi nella dinamica respiratoria fisiologica (modificando il tasso di O2/CO2 di ventilazione e perfusione) ma è diretto anche

Esoprattutto alla gestione delle energie sottili. Le tecniche di PRANAYAMA (per citarne alcune: Bastrika "il mantice"; nadisodhana "respirazione a narici alterne"; ujjiayi "respiro con controllo dellaglottide") oltre a produrre evidenti cambi nella fisiologia respiratoria agiscono particolarmente sul corpo energia (pranamayakosha) agendo su una rete di "condotti", non coincidenti con quelli nervosi, sanguigni o linfatici, chiamate NADI che veicolano l'energia nei vari distretti corporei. Il concetto di energia così come concepito nella visione yogica è in sintonia con quello della moderna fisica secondo cui la materia nella sua natura più sottile è essenzialmente energia; un concetto per certi versi "rivoluzionario" in quanto se è abbastanza comprensibile che la materia contenga energia, non è così evidente pensare che la materia è una "variante".

dell'energia e chela materia, nella concezione yogica e della fisica moderna, è una forma di energia "condensata". Millenni fa gli yogi intuirono questa realtà e le tecniche di prana
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
32 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher S4ndr41999 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria, tecnica e didattica motoria preventiva e compensativa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Gobbi Giuliana.