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Settore: ICAR/09
TEORIA DEGLI IMPALCATI DA PONTE
Teoria
UNIMOREUniversità degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Filippo RibesNOTEWAVE_RF
Autore degli appunti: Filippo Ribes
Gli appunti sono stati scritti sulla base delle lezioni svolte dal Professor Fabio Dall'Aglio.
Per dubbi, chiarimenti o altro, mi trovi su Instagram:
ig: NoteWave_RF
ig: fil_ribes
Ponte ad arco
schema a via superiore
schema a via inferiore
Usati per luci di 200 ÷ 250 m.
L'arco è la struttura portante che sostiene un impalcato, tendenzialmente del tipo trave. Tra le sollecitazioni è presente in forma significativa lo sforzo normale, accompagnato a meno del momento flettente.
Prezi e difetti legati al livello di vincolamento sono analoghi a quelli del ponti a trave. La realizzazione delle cerniere (interne ed esterne) è più laboriosa che non per i ponti a travata → la soluzione più usata è quella dell'arco incastrato.
Ponte strallato
Usati per luci di 350 ÷ 1000 m. circa.
L'impalcato è inflesso e soggetto a sforzo normale.
risolviamo f. σmax,N :
σmax,N = 24
Questo ci fa capire che le strutture a trave sono soggette a tensioni molto maggiori rispetto a quelle che si hanno nelle strutture ad arco (circa 24 volte).
Se confrontiamo le deformazioni di un arco a cerniere e di una trave appoggiata soggetti entrambi ad un carico puntuale, P, otteniamo :
Sarc (N,M) = 0,19 Pℓ3 / 384 EI
Stravi (M) = Pℓ3 / 384 EI
Ovvero si nota come l'arco sia molto meno sensibile alla deformazione rispetto alla trave, siccome l'arco redistribuisce carichi distribuiti piuttosto che concentrati.
Per capire come mai trascuriamo il contributo dovuto ad N nel calcolo di Sarc pensiamo ad una mensola come quella a lato. Si ha che :
aumento del momento positivo nelle campate. (ma questo viene
assorbito piuttosto bene quindi ci sono casi in cui conviene
adottare la disposizione di progetto).
In una discontinuità di progetto, su una campata di L = 5.50 m,
si vede circa 15 - 20 cm
ΔT si divide a sua volta in:
- ΔT uniforme
- ΔT variabile
entrambi comportamenti all'attratto della sezione.
- ΔT uniforme serve per il dimensionamento
- dei giunti di dilatazione
- ΔT variabile richiede di considerare una variazione termica
Termico ΔT = ± 30°C. Durante il giorno il
ponte è coperto da sole mentre se invece
si va tenuto distaccato dalla spalla per consentire
di assorbire le variazioni termiche. Se invece,
si avvia il ponte venga costruito ad una
temperatura attorno ai 15°C (ossia una
media delle temperature medie), d'estate avrà
una temperatura d'circa 15 + 30 = +45°C e
d'inverno di 15 - 30 = -15°C;
ΔT = ± 10°C della soletta rispetto alle travi;
di giorno la soletta (che è esposta al sole)
si scalda più in fretta delle travi (che sono
all'ombra, coperte dalle solette) di notte, invece;
la soletta si raffredda più velocemente (per
irraggiamento) delle travi. Questo fenomeno si
fissa in maniera analoga a quello del moto
del CLS, che ora vediamo.
Anche CT si divide a sua volta in:
- non significativo
- notevole
In queste travi occorre di far
giungere la trave 1, che è quella
del carico maggiore tra una tale
configurazione di carico è quella
che massimizza il dimensionamento
delle strutture longitudinali, nel
questo esempio (le travi). Chiamiamo
questa configurazione I.
Aumentando il dimensionamento delle strutture
trasversali (le traverse, e cioè, le
balast dell’impalcato), la configurazione I mette in evidenza
un problema di ambile momento negativo M-, favorevole
delle sottate → occorre individuare una secondo configurazione
che chiamiamo II, che dà momento positivo M+, come
si vede dai disegni sotto.
Un’alternativa alla configurazione II è la configurazione II,
in cui la deformata è meno accentuata ma sempre a momento
positivo.
Dunque, essendo che la norma dice che bisogna disporre le
così di carico in modo da massimizzare la sollecitazione che
si sta trattando, possiamo pensare, per questo esempio, di
agire come segue:
- Per sollecitare la trave longitudinalmente, si può pensare
- di adottare la configurazione di impalcato tutto
rispetto a quella di una struttura classica → si ammette un coeff. di fattorizzazione un pochino più basso (questo perché ad esempio, quando gettiamo un solaio può capitare che se questo è particolarmente grande in alcuni punti si abbiano 5 cm di pressione del calcestruzzo come di consuetudine, ma alcuni punti si possono assestare 7 cm e in essi quindi perfettamente piano per NSL (“Costructions”) si usa un coeff. di fattorizzazione alto. Si Norma prende quindi una tabella con la fattorizzazione con STR (σ GEO) per ogni tripologia di carico (tabella 5.1.V) Ognuna di esse è poi diviso tra favorevole o meno favorevole a seconda che il carico dia contribuito o meno tramite tabella vale per gli SLE. Per gli SLE, invece vale la tabella 5.1.VI.
Aivando iniziamo dentro la fattorizzazione agli SLU con diversi carichi di triplo (σ coeff.) lo facciamo attraverso la tabella 5.L.IV (a noi per il progetto interessa solo la 1a riga) ovviga rappresenta un insieme di carichi: la 1a riga ci dice son gli schemi di carico 1,2,3,4,6 citati a pag. 204.
vanno presi con loro volta contribuito mentre sul muricappo de si adotta lo schema di carico 5 con colori di contribuito me a 2,5 kN/m2 quando ci’ un’unicella scava in una verg, questa rappresenta un carico dominante. Infatti ad esempio, se vogliamo fare una verifica di frequenza gli annuli si presentano alla riga x e la tabella dice di prendere gli le velore cootturistiche ma per gli schemi di carico 1,2,3,4,6, il velore da prendere non adop per quello ciootturistici (come per la riga 2) ma quello frequente.
Verifiche di sicurezza:
Per le verifiche di sicurezza sono richieste sia verifiche agli SLU (in cui preoccupano il一堀 della struttura) che agli SLE (in cui vengono afofrate, i nostri controlli sulle tensioni). Nelle strutture comuni, invece, sono obbligatoriamente solo agli SLU.
Altre verifiche di sicurezza che vengono fatte su parti non:
24
Se infatti non pensassimo i traversi come infinitamente rigidi, ci ritroveremmo col dover risolvere una struttura iperstatica ben più complessa. Con traverso infinitamente rigido invece, possiamo risolvere il sistema statico attraverso delle eq. di equilibrio, alle forzature ➔ possiamo determinare gli schemi delle forze concentrate e del carico distribuito gravano sulle che al bordo e pos+che si scarica imposta al ed è quindi porta catena eccentrico sulle impalcato e degli = tonni 100 e che sono associato a delle lineare sono x+0 che sono so.
Esempio:
Guardiamo lo schema a lato la deformato rappresentativo di traverso c
La deformatosotto rappresentato
Tendi. Ci chiediamo quanto carico P vada a finire sulle traversi. Se applichiamo cerbero, possiamo ricondurre un schema di traverso infinitamente rigido ogni traverso addome una sollecitation per un P⁄5 ed il momento flettente in nessun caso:
M = (P⁄5) · 2i + (P⁄5) · i = 3⁄5 Pi
Ultimando a confronto le deformate dei due sistemi: nessun pero un problema ci rendiamo conto che con comburt, stencil sotto stimando il carico sulle traversi di bordo e sottostimando le altre traversi; in particolare quella maggiormente scarica (che per questo esempio quella centrale). Invertivi, le volendoli mi sulle traverso infinitamente rigido tendono ad essere “sottostimato” perché ottiene un momento flettente maggiore di quello che si ottenerebbe col traverso non infinitamente rigido.