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LA TEORIA DELL'INFORMAZIONE DI SHANNON E WEAVER 1949

Analisi che prescinde dal contenuto, modello tecnico per andare a evidenziare i punti di criticità. Rumore = interferenza o, a livello semantico, distorsione del significato. Rende difficoltosa la ricezione del messaggio. Canale = supporto fisico del messaggio. Livello A -> problemi tecnici (il messaggio di A arriva correttamente a B?). Livello B -> problemi semantici (B capisce il messaggio di A?). Livello C -> efficacia in termini di ricezione e comprensione da parte del ricevente (B risponde come A desidera?). Quantità di informazione = misura dell'effetto sorpresa di un messaggio (livello di informazione alto per eventi poco probabili e inaspettati). Livello di significatività e di informatività strettamente legati alla probabilità che un segnale appaia o meno. Ridondanza = ciò che è prevedibile in un messaggio, molto prevedibile, poca comunicazione. Aiuta la decodifica di un messaggio.

accentua l'efficienza della comunicazione. entropia = messaggi poco prevedibili e molto informativi

Il canale scelto influisce sulla ridondanza del messaggio (testo scritto meno ridondante della parola).

Modello creato per risolvere il problema delle interferenze nelle telecomunicazioni, che però non tiene conto dei contenuti.

MODELLO DI GERBNER

Evoluzione del precedente (1956), prende in considerazione il significato e i processi di costruzione del significato all'interno dei processi di comunicazione. Comincia con un evento, appartenente alla realtà esterna del processo e viene percepito da M, in cui si genera la percezione, ossia E1 (evento percepito) che non è ricomunicato in maniera totale, ma è il frutto di un processo di selezione. Nel caso in cui M sia un umano, la selezione avviene sulla base di stimoli esterni e processi interni, che variano in base al sistema culturale di riferimento e a molti altri aspetti. La selezione viene conferita in messaggio(S)

Con una forma e un significato, che può essere comunicato in forme diverse. Il rapporto fra le due si definisce nel processo di codifica del messaggio. A questo punto si scelgono i canali di comunicazione: questo è un passaggio importantissimo.

La seconda selezione si ha con la scelta del canale comunicativo che non sempre è volontaria ma può dipendere da fattori esterni. L'accesso ai mass media è determinante e fonte di potere, in quanto il canale di trasmissione viene scelto da chi codifica il messaggio e non da chi lo riceve, facendo così una selezione di chi riceverà il messaggio e attraverso quali canali.

Dopo che l'evento è stato trasmesso, abbiamo un'interazione tra ricevente (M2) e messaggio. Il significato è il risultato di una negoziazione tra il contenuto del messaggio e il processo di interpretazione messo in atto dal destinatario: si ottiene SE1, che è uno dei tanti significati possibili.

MODELLO

ABX DI NEWCOMB (1953) Struttura triangolare in cui A e B sono coloro che comunicano e X è il contesto sociale in cui avviene l'atto comunicativo. È il primo modello in cui si prende in considerazione il contesto. La comunicazione ha il compito di mantenere l'ordine sociale. Le relazioni interne tra comunicanti e società sono interdipendenti (se cambia A, cambia B e viceversa). Al variare del contesto, variano anche le modalità di comunicazione tra individui e tra individui e contesto sociale. I mass media hanno il compito di tenere informata la popolazione e di mantenere una comunicazione su vasta scala.

MODELLO DI WESLEY E MACLEAN (1957) Prende in considerazione anche la funzione comunicativa relazionale, identificata con C (rappresenta la struttura organizzativa delle comunicazioni di massa, che gestisce i canali di trasmissione). Modello articolato e complesso. Il ruolo dei mass media è di primaria importanza. A e B si allontanano e B si avvicina alla

struttura organizzativa delle comunicazioni di massa. A e C diventano determinanti mentre B diventa audience, quindi un pubblico meno influente rispetto a prima, dove si identifica solo come ricevente del processo comunicativo. B diventa pubblico indifferenziato, che perde ogni contatto col contesto sociale. I mass media estendono l'orizzonte percettivo dell'audience ma ne condizionano le modalità percettive e l'orientamento. Nella società di massa, l'unico mezzo di comunicazione fra A e B sono i mass media. RILEY E RILEY 1959 Parte integrante dei tre ordini sociali che influenzano il processo di invio, di ricezione e scambio del messaggio tra emittente e ricevente. 3 ordini sociali: il gruppo: Il gruppo primario o i gruppi di cui emittente o ricevente sono membri, la struttura sociale più grande, ovvero la comunità sociale culturale. Infine il sistema sociale nel suo insieme. Quindi importante in questo modello è il fatto che il processo

comunicativo siainserito in 3 ordini di sistemi sociali. Sono in interazionedinamica con messaggi che fluiscono in molte direzioni. Il pubblico non è isolato ma è inserito in un contestosociale formato da riceventi in interazione tra di loro, le cui risposte sono modellate dalle relazioni cheintercorrono tra i membri dell'audience. Il pubblico Interpreta il messaggio anche sulla base delle relazionisociali del contesto sociale in cui avviene il processo comunicativo.

SCHRAMM 1954

Sebbene si basi Sul modello di Shannon e Weaver è più attentoa descrivere quella che è la complessità e la variabilità del processo di comunicazione. Si allontana dall'aspetto puramentetecnico della comunicazione che invece aveva caratterizzato ilmodello di Shannon e Weaver. Schramm infatti prestaparticolare attenzione alla rilevanza sociale delle comunicazionidi massa e al concetto di interdipendenza nel ciclocomunicativo. Il modello di Schramm ha

Subìto nel tempo tre formulazioni diverse che come possiamo vedere hanno reso e analizzato il processo di comunicazione in una chiave sempre più circolare e ricorsiva. Le tre formulazioni del modello di Schramm si allontanano sempre di più dal modello di Shannon e Weaver facendo passare il modello da una prima formulazione più lineare a una formulazione totalmente circolare e ponendo quindi sempre più attenzione al campo di esperienza della fonte e del destinatario che consentono quindi l'attivazione dell'esperienza comunicativa, ci deve essere condivisione, ci deve essere un campo di esperienza comune tra fonte e destinatario affinché avvenga un processo comunicativo. La fonte e il destinatario devono condividere un campo di esperienza comune per capirsi e per comunicare. Il messaggio si colloca dunque in quest'area intermedia, condivisa tra mittente e destinatario. Nella terza formulazione circolare del modello, per la prima volta avviene,

grazie al processo di feedback, che entrambi ipoli in questo stato di formazione del modello sono mittenti e destinatari al tempo stesso e attivano processi dicodifica e decodifica i messaggi contemporaneamente. Si supera in tal senso il modello sequenziale etrasmissivo a favore di modello circolare di modello non trasmissivo, in cui il feedback ha un ruolo importantein cui mittente destinatario possono scambiarsi il fatto i ruoli.

MODELLO DI BERLO 1960 Chiamato SMCR (acronimo delle iniziali degli elementiche costituiscono il modello: source, message, channel,receiver) è un modello che rappresenta una evoluzionedella teoria dell'informazione che di fatto Berlo sviluppa inchiave sociologica. Il modello evidenzia l'importanza dellacultura e del sistema sociale in cui si svolge lacomunicazione. La riuscita dell'atto comunicativo dipende,secondo questo modello, dall'interazione tra le abilità ivalori sociali e le attitudini della Fonte e quelle delricevente,

volendo evidenziare come alla base di un attocomunicativo riuscito ci debba essere accordo tra le abilità della Fonte e quelle della ricevente, ci devono essere degli Skills delle competenze condivise affinché ci possa essere una comunicazione riuscita. MODELLO DI JAKOBSON 1956 Modello di stampo linguistico che è stato sviluppato nel 1956 ed è un modello della comunicazione che identifica alcuni elementi che si ritrovano in ogni comunicazione linguistica. Quali sono questi elementi? l'emittente, il destinatario, contatto, il messaggio, il codice e il contesto dell'emittente. Elementi che caratterizzano tutti i processi di comunicazione linguistica. Emittente e destinatario (possono essere persone gruppi o anche istituzioni), si scambiano dei messaggi, che sono organizzati, plasmati sulla base di un codice linguistico che deve essere almeno in parte condiviso tra i soggetti comunicanti perché ci sia una comunicazione. Il processo comunicativo deve

Essere efficace affinché i messaggi possano essere compresi dal mittente e dal destinatario, quindi ci deve essere un codice condiviso. ES: Il mittente formula un messaggio con una lingua che non è conosciuta dal destinatario e il destinatario non comprenderà il significato del messaggio inviato. Il codice deve essere condiviso. Entrambi dobbiamo conoscere il codice di codifica ed elaborazione. La comunicazione non può prescindere da un contatto, ovvero dal canale di comunicazione (aria che separa e veicola il suono, cavo telefonico, trasmissione televisiva). Il contatto trasferisce il messaggio attraverso un canale di comunicazione. Il messaggio si riferisce a una realtà specifica di cui il messaggio parla (contesto). A ogni elemento corrisponde una funzione, determinata dall'attenzione posta su uno piuttosto che un altro degli elementi inclusi in questo modello. Quindi ogni processo comunicativo include molte funzioni, una prevalente rispetto agli altri.

nonostante includa diverse funzioni. La funzione emotiva è la funzione che riguarda la capacità dell'emittente di comunicare le emozioni ed i sentimenti o il suo status; una funzione che è sviluppata ad esempio nella poesia e minima ad esempio nei comunicati giornalistici in cui si veicola meno o in minima parte la dimensione emotiva i sentimenti, lo status, i pensieri. La funzione fatica che riguarda il mantenimento della relazione tra emittente e destinatario, che in qualche modo si ha quando si testa un canale di comunicazione e questa funzione è massima quando l'obiettivo del processo comunicativo è quello di tenere aperti i canali di comunicazione e di confermare l'inizio e la fine di un processo comunicativo come avviene ad esempio quando si risponde al telefono dicendo pronto. La funzione poetica si manifesta quando la comunicazione ha per oggetto il messaggio, quindi quando il messaggio comunica se
Dettagli
A.A. 2022-2023
18 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher benedettacardoni1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Morreale Domenico.