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STUDI DI PIAGET SULLO SVILUPPO DEL PENSIERO E DEL GIOCO NEI BAMBINI
Attraverso il movimento, ma ancora di più attraverso il gioco quindi possiamo sviluppare dei
concetti, in quanto permette di affrontare il mondo e venire a conoscenza del
problem-solving, così come il riconoscimento di comportamenti positivi e non.
I concetti con cui possiamo avere a che fare sono:
- topologici
- spazio-temporali, trattati nella DMU (ritmo)
- causa-effetto, che portano alla formazione di nessi logici
→ il cervello ha importanti effetti sui muscoli, perché ciò che la mia mente mi dice di fare poi
viene riprodotto
I cinque pilastri delle neuroscienze fondamentali per la didattica
Parlare di matematica, esercizi, ecc non è normale per le scienze motorie perché noi
abbiamo a che fare con delle persone, di conseguenza noi parliamo di lavoro quando è
prevista un’apertura mentale
Le neuroscienze sono utili nella didattica per poi mettere in moto/azione i diversi movimenti,
ci aiutano e la stessa didattica motoria più efficiente ed efficace !!
I cinque pilastri sono:
1. unità mente-corpo, concetto molto importante perché molto tempo fa si pensava ad
una dicotomia assoluta applicata in una situazione empirica; ad oggi invece sulla
base di evidenze scientifiche (= con certezze) quindi possiamo veramente affermare
la presenza di un’unione
→ ci aiuta in palestra e nella didattica perché va tenuta a mente l’interazione
creatasi, in che modo le entrambe parti sono coinvolte e la metodologia da scegliere
con l’obiettivo specifico un’azione mirata
obiettivo: creare un’interazione costante tra la mente e il corpo, così da mantenerli
attivi sempre osservando il lavoro in modo continuativo
2. plasticità neuronale, ovvero la capacità di modificare (= aprire, rinforzare, eliminare)
le sinapsi sia vecchie che nuove favorendone un continuo cambio per tutto l’arco
della vita, ma sempre con momenti di maggior o minor efficacia
→ studi affermano che la praticità sin da piccoli di specifiche azioni permettono
l’espandersi di determinate caratteristiche connesse all’azione; possiamo quindi
evidenziare quattro diversi tipi di plasticità:
a. espansione della mappa, che si verifica a livello del corpo calloso (tra i due
emisferi) con la nascita di nuovi neuroni
b. riassegnazione sensoriale, che si verifica quando un determinato senso è
compromesso favorendo una maggiore capacità sensoriale in un altro senso
(esempio: i ciechi hanno una maggior sensibilità tattile rispetto alle persone
vedenti, si ha una “cannibalizzazione” di un senso su un altro; esistono
persone con un solo emisfero, ma pur sempre capaci di sopravvivere
attraverso una nuova organizzazione del sistema nervoso)
c. mascheramento compensatorio, che si verifica quando il cervello deve
compiere un compito, ma ha più modi per effettuarlo così che se si perde un
determinato modo ne ho necessariamente un altro che mi può aiutare
d. sostituzione della regione speculare, che si verifica quando una parte di un
emisfero smette di funzionare, successivamente quindi ci sarà la parte
speculare che si adatterà e funzionerà per entrambe le parti
→ la plasticità neuronale è stata verificata attraverso studi effettuati sui bambini, che sono in
grado di imparare più lingue contemporaneamente attraverso la capacità di udire qualunque
differenza di suono; sulle mappe che leggono il Braille (linguaggio dei ciechi); sulle persone
che hanno a che fare con la giocoleria; sui tassisti londinesi
Il tutto è utile nella didattica perché permette un apprendimento plastico, che possa in primis
unire mente e corpo per poi modificare le mappe e le strutture, ciò attraverso la creazione di
collegamenti, proponendo esperienze e non esercizi
3. la relazione e le emozioni sono unite concettualmente perché le emozioni si
manifestano in un contesto relazionale; anche qua possiamo applicare il tutto alla
didattica perché le capacità prevedono un contesto interattivo intersoggettivo; le
emozioni quindi ci fanno sentire in un determinato modo, ma è la relazione che mi
permette di starci propriamente dentro la specifica situazione
I centri nel nostro cervello, che sono deputati al controllo delle emozioni, sono
all’interno del sistema limbico e nella corteccia e condizionano il cervelletto, i centri di
controllo delle pulsioni (motorie, cognitive, viscerali) agendo come un tutt’uno
→ possono influenzare il nostro funzionamento corporeo e psicologico, mettendo
così in risalto la presenza di due intelligenze quella emotiva e quella razionale, di
fatto secondo Goleman noi abbiamo due cervelli, che determinano il nostro modo di
vivere; senza l’intelligenza emotiva il nostro intelletto non può funzionare al meglio,
perché l’emozione è l’energia che dirige-organizza-amplifica-modula l’attività
cognitiva
Anche l’apprendimento della differenza tra emozione e relazione, così come
emozione e cognizione è importante per noi futuri docenti, perché ciò permette di
progettare un futuro generale e soprattutto progettare ambienti di apprendimento
→ sviluppo dell’attività motoria che va di pari passo con lo sviluppo delle relazioni
Il tipo di relazioni che possiamo instaurare sono:
- docente e alunno
- fra pari
- nella squadra
→ il tutto favorendo una riflessione sulla relazione
4. neuroni specchio, scoperti agli inizi degli anni ‘90, mostrano il riconoscimento degli
altri e delle loro azioni e interazioni dipendendo in primis dal patrimonio motorio,
quindi ciò che in toto fanno questi neuroni è allenare una struttura nervosa priva di
contrazioni motorie in modo tale da poter poi effettuare il movimento appreso/visto
attivando la centralina energetica
La nostra stessa possibilità di cogliere le reazioni emotive degli altri è correlata a un
determinato insieme di aree caratterizzate da proprietà specchio. Al pari delle azioni,
anche le emozioni risultano immediatamente condivise, ciò mostra quanto sia
radicato e profondo il legame che ci unisce agli altri → empatia
I bambini imparano tutto copiano e soprattutto valutando quali reazioni stimolano loro
un riflesso di imitazione, per cui anche l’azione dei neuroni specchio è utile nella
nostra didattica perché ci permettono di riconoscere gli atteggiamenti delle persone
quando entrano in relazione tra di loro, così come le intenzioni di gioco
5. memoria e regola di Hebb, che permette di spiegare il funzionamento del nostro
cervello; l’apprendimento è piano, quindi la regola afferma che: “le cellule che si
accendono insieme funzionano anche insieme così formando delle connessioni
sempre più forti e ricche” → bisogna mantenerle attive costantemente (= legge
dell’usare o del perdere) perché non abbiamo una macchina fotografica o
telecamera, ma un organo che seleziona ciò di importante e di ricordabile
Possiamo quindi parlare di associazioni, ovvero il collegamento di memorie
precedenti a quelle nuove così da rinforzarle o recuperarle per favorire nuovi
apprendimenti
Ancora una volta, correlate alla memoria, ci sono anche le emozioni, questo perché
quest'ultime coinvolgono processi modulatori che favoriscono la formazioni di nuove
sinapsi, bloccando o favorendo un ricordo/memorie; inoltre la forza dei ricordi
dipende strettamente dal grado di attivazione emozionale indotto → utile nella
didattica è la stimolazione del recupero di vecchie memorie per legarle ai nuovi
apprendimenti, permettendo anche il movimento plastico
I canali percettivi e l’azione degli emisferi
Il lavoro percettivo è molto importante nel nostro lavoro, perché attraverso i sensi e le
percezioni abbiamo un’immagine di ciò che avviene sia dentro di noi che al di fuori, il corpo
apprende e filtra tutte queste percezioni. Possiamo definirli canali, perché il percorso è un
reale canale attraverso il quale passano le info, che arrivano continuamente ma non sono
sempre coscienti (= importanti)
Recettore - nervo - zona di raccolta o zone collegate
I canali percettivi sono lo strumento di comunicazione, che ci permette un collegamento con
il mondo circostante in quanto nessuna info arriva al cervello senza passare almeno
attraverso uno di essi
Possiamo avere due modalità di gestione degli stimoli, collegati comunque tra di loro perché
permettono una correlazione tra ciò che avviene all’interno del corpo e l’ambiente:
1. interni, dal canale cinestesico (= prevede un recettore, un nervo specifico, per cui
viene definito come sesto senso, perché permette di ricevere tutte le informazioni
corporee), che ricevono le info dal nostro corpo → questi stimoli permettono di
evolvere
Il canale cinestesico è la corteccia somatosensoriale primaria, che accoglie tutte le
percezioni fino a indirizzarle in una stazione terminale definita homunculus sensoriale
(= possiede tanti neuroni in relazione alla capacità, sensorialità del movimento della
parte corporea in considerazione) o motorio
I diversi canali percettivi che sono connessi alla corteccia primaria sono:
● canale motorio
● canale tattile (da pelle e tessuti sottocutanei)
● canale visivo (immagine mentale della realtà, che ci permette di definire lo spazio)
→ corteccia visiva primaria
● canale uditivo (accoglie tutti i suoni e rumori riconoscendo anche la direzione, la
distanza, la tonalità e il timbro) → zona temporale del cervello
Tutti i diversi stimoli vengono indirizzati verso la corteccia associativa unimodale, che si
differenzia in tutti i vari sensi per i quali sono presenti ciascuno un apposito canale →
l’obiettivo è mettere insieme-associare tutti gli stimoli, che riguardano corpo e spazio,
facendoci sentire come un’unica unità
Sono poi presenti delle ulteriori cortecce associative polimodali (anteriore, posteriore e
limbica), che collegano tutte le informazioni derivanti dalle cortecce unimodali, per poi
renderci capaci di farci muoverci nel mondo
2. esterni, dai sensi, che ricevono le info dall’ambiente esterno
Tutte le informazioni possono però diventare coscienti in base al nostro bisogno corporeo e
questo avviene quando noi posizioniamo la nostra attenzione sull’informazione, questo
permette la differenziazione tra sensazione e percezione
Percezione → sensazione con l’attenzione
Attenzione= meccanismi del cervello che selezionano, amplificano, incanalano e controllano
le informazioni; all’interno dell’attenzione posso identificare situazioni/funzioni:<