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LIBERALISMO:
Una delle conseguenze immediate dell’economia del mercato è una grande differenza nella distribuzione
della ricchezza. In America 1% della popolazione ha più ricchezza del 90% della popolazione. Ci si può
chiedere se sia giusto o no, ma questo è la conseguenza di un mercato libero. Un modo per distribuire la
ricchezza sarebbe rubare ai ricchi per dare ai poveri (metodo di Robin Hood). Immaginiamo di togliere 1
milione di dollari a Musk o Bessoz, la loro felicità non sarebbe toccata, mentre aumenterebbe il benessere
generale. Ma si può obiettare a questo fatto, l’utilitarista potrebbe dire che non bisogna distribuire perché
quelli che guadagnano sono poi disincentivati a produrre. In questo caso è scorretto secondo l’utilitarista
avere una maggiore tassazione. Si passa dall’utilitarismo dell’azione (cosa devo fare) all’utilitarismo della
regola (cosa succede all’utilità generale con quella regola).
Un altro problema viene da chi è contrario alla distribuzione. La ragione è basata sulla libertà “libertarismo”.
Il libertario dice che non è giusto distribuire perché la proprietà è sua, e toglierla contro la sua volontà è un
furto. L’origine classica era sostenuta da John Locke, secondo Locke ci sono dei diritti che nessuno può
violare. Per lui il nostro corpo è nostro e perciò abbiamo lo stesso diritto sulle cose che ci appartengono
perché ottenute col nostro lavoro. Locke dice “La mia volontà si espande dal mio corpo (espansione) fino a
tutto ciò che posso spostare col mio corpo, perché le ho tenute col mio tempo (frutto del lavoro)”. Es. i
calciatori guadagnano moltissimo, è giusto che guadagnino così tanto? Magari non è giusto che ci sia così
tanta disparità, Ronaldo magari ha un obbligo morale verso gli altri. Ma Ronaldo ha usato le sue abilità per
ottenere le sue cose è quindi toglierle non è giusto. C’è un diritto di proprietà che non può essere violato
dallo Stato anche se la distribuzione della ricchezza è iniqua, perché all’inizio la distribuzione è equa, ma è il
mercato che permette di arricchirsi.
Nella realtà c’è un problema di ingiustizia. Gli inglesi che prendono le terre agli Indiani d’America sono
ingiusti. Questo è il problema dell’origine. Magari il mio Trisavolo era un delinquente è quindi dovrei
interrogarmi se quello che ho ottenuto è per merito mio o no. Eque = libere, ognuno fa con i beni a
disposizione quello che vuole, chiunque può scegliere liberamente quello che vuole fare con i 5 euro. Es.
scatoletta: se qualcuno vuole guardare giocare Ronaldo paga 5 euro è libero di farlo come no. Lo Stato non
deve intervenire nella libertà delle persone. Lo Stato deve avere come unico scopo salvaguardare la proprietà
privata e la libertà (Stato minimo). Lo Stato deve garantire il rispetto dei contratti.
Ci sono tre sfere di azioni in cui lo Stato dovrebbe tenersi fuori secondo i libertari:
1. Paternalismo: gran parte degli Stati sono paternalisti. Es. indossare le cinture o il casco, ma i
libertari dicono che lo Stato non deve obbligare a garantire la sicurezza se io voglio mettere in
pericolo la mia vita (perché mia);
2. Morale: lo Stato non deve intervenire in fatto di morale. Es. non deve intervenire in fatto di
prostituzione, perché ognuno è libero di fare ciò che vuole con il proprio corpo;
3. Redistribuzione dei redditi e della ricchezza: aiutare chi ha bisogno può sembrare doveroso, ma
togliere contro la loro volontà i beni che si sono conquistati non è giusto. È come costringere
qualcuno a fare quello che vuoi. Sarebbe come prendere un pezzo della vita a qualcuno, i libertari
chiamano questa cosa “schiavitù”.
Il mercato è la concezione in cui ciascuno può esercitare liberamente la propria volontà in modo da ottenere
quello che vuole. Il mercato è giusto perché il meccanismo della domanda e dell’offerta è libero. Il mercato
diventa espressione del valore delle cose (ognuno è libero di scegliere come spendere i soldi). È espressione
delle volontà.
Critiche al liberalismo:
La tassazione non è come i lavori forzati perché se qualcuno non vuole pagare le tasse può non lavorare o
lavorare di meno. Lo schiavo è assenza di libertà anche se qualcuno non vuole fare quella cosa. La
distribuzione è necessaria perché il valore cambia, 1 milione di euro non ha lo stesso valore per Besoz
rispetto ai poveri, per i poveri varrà di più. Il povero ha più bisogno del denaro perciò è giusto toglierlo. Ma
su quest’obiezione i liberalisti non sono d’accordo. Se qualcuno ha tanti soldi non è solo per merito suo, es.
Michael Jordan non è ricco perché gioca da solo ma anche per il merito dei compagni di squadra. Ma i
liberalisti ribattono che il mercato compensa le scelte; perciò, Michael Jordan pur giocando da solo non
impone ai compagni di farlo ma sono loro che scelgono quanto vogliono per giocare. Un’altra obiezione dei
libertari è che anche se non sono contenti di pagare le tasse lo devono fare perché partecipano alla vita
democratica. Un ultima obiezione è che Michael Jordan è stato fortuna perché aveva il giusti muscoli per
buttare la palla nel canestro, ma non basta, ha avuto anche buone capacità di orientamento per avere buone
capacità di reazione, lui ha avuto la fortuna di nascere così, inoltre, lui ha avuto una grande volontà: si allena
continuamente. Jordan ha avuto tanta fortuna ma non se le meritate, ma sono frutto di una lotteria naturale.
Quindi ci chiediamo se può fare quello che vuole visto che abbia avuto fortuna di nascere così. Il liberalista
pensa questo, se qualcosa è mio posso fare quello che voglio. Noi non consideriamo il corpo come un
oggetto, es. il commercio degli organi è vietato quindi non posso commerciarli. Possiamo veramente
disporre dei nostri organi come vogliamo? Il libertario direbbe che possiamo vendere o comprare anche
quando non c’è bisogno per salvare una vita. Supponiamo che una persona povera voglia mandare un figlio
all’università, decide vi vendere un rene. Ma immaginiamo che anche il secondo figlio vogli andare
all’università, sarebbe giusto che vendesse anche il secondo rene pur sapendo di andare contro la morte?
Forse non tutto può avere un valore deciso dal mercato. Non si può disporre del proprio corpo come un
oggetto esterno, ma questa differenza il liberalista non la vede.
John Locke è il padre del liberalismo. La prima tappa dell’economia è stata a Napoli. Un filosofo genovese
critico la concezione di Smith. Teoria del homo economicus = come lo vede Smith, l’uomo che cerca solo la
ricchezza in qualunque momento (quando compriamo, vendiamo, vestiamo, etc.). Giustificazione al libero
mercato: libero mercato = per il libertario vuol dire fare quello che si vuole senza nessun vincolo. Con il
libero mercato ognuno può fare quello che vuole senza interferenza nelle scelte. Se c’è un interferenza non
c’è libertà. Lo Stato può regolamentare il mercato solo nel caso di garantire la sicurezza.
Altra giustificazione di tipo utilitaristico: l’utilitarista dice che quando il mercato è libero ognuno acquista
quello che vuole, se nessuno ci rimette lo scambio massimizza l’utilità. Se il mercato è libero tutto viene da
se. Il mercato è una garanzia alla nostra felicità.
Alcuni esempi però mettono in crisi la teoria liberalista. Per capire il problema Sandel ci presenta due
esempi:
1. La costrizione obbligatoria: durante la guerra civile, viene promulgata una legge nella parte nordista
che obbliga la costrizione obbligatoria. La legge però permette di farsi sostituire da altri, e permette
di farlo attraverso una somma. Tutto questo genera un problema: si da un prezzo alla vita, i ricchi
sono avvantaggiati. In seguito, una legge mette a freno questo limite: evitare il servizio pagando
300$ allo Stato. Ma questo crea ancora più proteste perché tra gli scambi che fatte voi i soldi me li
tengo io. Per questo motivo è stato oggetto di critiche. L’anno dopo ancora si vietava il versamento
alle casse dello Stato. Alla fine, pochi andarono a servire solo 1/3 gli altri si fecero sostituire. Era
giusto questo sistema? Sandel dice che la maggior parte direbbe sarebbe ingiusto. Il sistema attuale
è giusto? Molti direbbero di sì. Dove sta la differenza? Si potrebbe dire che da una parte c’è la
costrizione obbligatoria (sei costretto) dall’altra c’è la scelta di arruolarsi (sistema volontario). Dal
punto di vista liberista nel sistema di costrizione qualcuno è costretto a fare qualcosa che non vuole
mentre nel sistema volontario uno sceglie da se arruolarsi o meno. Il primo problema ha a che fare
con il problema della giustizia e della libertà. Perché c’è chi non ha abbastanza soldi per poter
partecipare al gioco o magari non trova nessuno che voglia prendere il suo posto. Quando entriamo
nel mercato del lavoro c’è la possibilità di accettare il lavoro perché non si trova di meglio, quello
dell’esercito può essere un campo in quanto sono molti gli immigrati e i provenienti da famiglie
povere che scelgono di entrare nell’esercito. Qual è la differenza da pagare qualcuno al nostro
posto? Questa è un obiezione al libero mercato. Lasciare al libero mercato non è detto che si
massimizzi la libertà.
2. Esiste un secondo tipo di obiezione. Ci sono alcune cose che non possono essere lasciate alla
libertà: la difesa è una di queste in quanto i membri devono adottarsi perché sono membri della
comunità. L’idea dell’esercito volontario consiste nella responsabilità che ognuno di noi ha.
Rousseaudescrive questa situazione descrivendo che “quello stato si sta disgregando”. Esistono
doveri che abbiamo come gruppi. Esistono cose che non possono essere comprate.
Es. durante la guerra in Afghanistan vennero usate anche agenzie private per reclutare gli uomini. Sorge qui
il dubbio a chi rispondono loro? Rispondono all’azienda. Es. durante la guerra in Afghanistan costoro fecero
un azione di guerriglia che poteva essere considerata al pari del terrorismo, vennero poi processati in
America. Forse non tutto può essere oggetto di trattazione.
Es. la gestazione surrogata. Il caso più famoso fu quello della Baby M. Una coppia che non poteva avere figli
aveva chiesto a questa donna se potesse partorire il