Osservazioni qualitative. Il mt nei vari istanti è dritto e sempre
uguale. L act invece è meno dritta e assume forme molto diverse.
Qunidi mt ha kf e ep maggiori.
Analizzare le immagini in modo quantitativo è andare a vedere
tetha(s) fissato un certo t (poi probabilmente faccio la media nel t),
ovvero andare a scomporre il filamneto in un immagine in tanti
segmentini su cui prendo il punto medio, calcolo i tetha sui punti medi e
ottengo un grafico tetha(s) vs s di punti discreti. La curva tetha(s)
viene scomposta in armoniche, in questo caso coseni a f crescente,
sommatoria di 5 armoniche.
Risultato sperimentale per i mt. Valori della rigidezza flessionale sulle
y, inteso come valori medi con le rispettive deviazioni standard su +mt di
stessa lunghezza, sulle x la lunghezza dei mt usati, i numerini sotto si
riferiscono alle armoniche considerate per le analisi (1,2,3). La rigidezza
flessionale risulta indipendente dalla lunghezza del mt, perché è
una caratteristica intrinseca del mt cioè del tipo di biopolimero.
:
La rigidezza flessionale è inversamente proporzionale a tetha. Da
dove arriva ciò.
La sommatoria di coseni è dovuta solo a semplicità di calcolo, ma
anche con i seni andava bene.
L energia di bending o di deformazione U è una sommatoria dei
valori quadratici dell ampiezza delle armoniche, depurate di an_0
che rappresenta l ampiezza dell armonica del biopolimero a 0 K
cioè se avesse delle curvature intrinseche.
Il teorema di equipartizione dell energia dice che ciascun termine
della sommatoria vale mediamente ½*kb*T. Quindi la varianza
degli an è legata attraverso una proporzionalità indiretta alla
rigidezza flessionale.
Dalla rigidezza flessionale kf, ottenuta con l analisi di immagine e il
tetha(s), calcolo la lunghezza persistente ep e poi Y e k.
L act ha una kf 3 ordini di grandezza inferiore alla kf mt, l act ha una
epsilon di micron e il mt di mm.
Per non stimare i raggi (R), dato che gli errori sui raggi sono elevati
alla quarta e quindi anche se piccoli si amplificanog sul phi, si può
usare un'altra relazione per phi: utilizza la massa per unità di lunghezza
qunidi una densità lineare di massa (lambda_p), che è data dalla
densità volumica di massa della proteine (rho_m)*l area della
sezione, con rho_m simile a quella dell acqua=1000kg/m , da cui ricavo
3
R.
Ho un andamento lineare (su scala logaritmica) tra ep e lp, quindi al
crescere della densità della proteina ho una ep maggiore e quindi una
rigidezza maggiore.
I mt hanno una ep di mm vs L in micron qunidi rigido-asta, l act ep
di micron vs L di micron quindi quasi-flessibile, il dna ep di nm vs
L di cm quindi flessibile-fune. La spectrina non è perfettamente
interpolata, ha una lungh persist leggermente +bassa. E’ quella +
aggomitolato, all estremo opposto rispetto ai mt.
Esperimento per stimare direttamente rigidezza flessionale e
momento secondo d inerzia. Esperimento di bending con afm.
Mt sospeso su una cavità, su un vuoto. Si sfrutta la punta
nanometrica per indentare su un punto nel mezzo, vincolando i
due estremi. Esperimento di bending a tre punti.
Considero il mt come una trave, asta rigida.
Lunghezza L del mt è intesa come lunghezza della parte sospesa.
Come substrato si usano dei mat con dei fori fatti da laser, con
dimensioni da 80 a 200 nm di diametro perché non sono perfettamente
omogenei. Bisogna rendere la superficie adesiva se no gli estremi non
si vincolano, di solito trattando la sup con glutaraldeide. Io poi il test lo
vado a fare sui fori con dimensione giusta cioè 200 micron. Come faccio
a sapere dove sono i fori? Faccio una scansione con l afm. Poi
posiziono i fori sotto il mt.
Come faccio? Polimerizzazione del mt in vitro, con tub alpha e beta +
mg + gtp. Primo creo i mt e poi adatto il substrato con le cavità a dove si
trovano i mt opp prima il substrato e poi i mt?
Applico una forza con la punta e registro la risposta cioè la
deformazione di flessione del mt che corrisponde alla deflessione del
cantilever.ù
La flessione del mt è collegata alla compliance del mt (Eb), all
aumentare di Eb aumenta la resistenza. 1/Eb è la deflessione del
cantilever, che misuro. 10/3 è un fattore di forma. Y e G sono le
incognite. Quindi ho una coppia di dati (lunghezza sospesa,
compliance) per ogni esperimento. Se interpolo le coppie di punti con
una retta ottengo la relazione scritta sotto, quindi la pendenza m della
retta dipende da G e l intercetta c dipende da Y, quindi posso
determinare G e Y.
I filamenti non sono perfettamente diritti ma sono irregolari, qunidi si fa
fatica a studiarli con la meccanica dei sistemi articolati cioè col modello
di asta, quindi devo fare una caratterizzazione diversa +specifica.
Resistenza a trazione: worm-like chain model. Con l afm.
Compressione: in generale mostrano una bassa resistenza se
singoli, migliore quando si organizzano in fasci. Cedono al carico di
punta.
Flessione: rigidezza flessionale kf. Per sollecitazione di bending
dovuto all energia termica.
Taglio. Il modulo a taglio dall esperimento di bending oppure con
viscosimetro, esperimento complesso.
Anche quello a torsione è complesso, si fanno soprattutto per dna per
vedere come si separano le eliche.
L analisi si concentra principalmente su trazione, compressione e
flessione, poco su taglio e torsione.
Compressione:
Filamenti inadatti, perché il rapporto tra sezione resistente e
lunghezza molto bassa. Cedono sempre a carico di punta.
Infatti si trovano in fasci o a rete, aumenta la sezione resistente e
quindi la resistenza, filamenti tenuti insieme da proteine linker.
Il filmaneto + resistente da solo è il mt perché ha sezione
maggiore.
Resistenza a flessione:
Massima nel mt, negli altri è bassa.
Dipende da:
Sezione resistente: dimensione e forma della sezione del biopolimero;
immaginando mt e act come sezioni circolari vediamo che phi(mt) è circa
100 volte phi(act) qunidi resistenza maggiore.
Ovvero Y.
Per piegare di un certo deltatheta il filamento, serve un energia bassa se
parto da dritto e un energia sempre maggiore con l aumentare dell
angolo raggiunto
La forma del biopolimero dipende dall amb est, dall energia termica, che
lo fa oscillare. I filamenti rigidi si modificano poco, quelli flessibili tanto.
Ho un mt di 10 micron, immerso in soluz a T amb, ha poche oscillaz, con
un angolo di 6°. Una spectrina di 10 micron, allora un gomitolo.
Se applico una forza di stretching sulla molecola lei applica una forza
di richiamo uguale e contraria dovuta all elasticità entropica. Quindi
per abbassare l entropia devo usare una forza perché non sarebbe un
processo spontaneo.
Ho quattro segmenti e due estremità. I segmenti sono collegati da
cerniere, che permettono delle rotazioni relative. La dist è la distanza
tra i due estremi.
L entropia del sistema è il logaritmo naturale del numero di
configurazioni possibili che può assumere in tot.
In presenza di una forza esterna che riduce l entropia, che per es
impedisce la distanza 0, allora devo togliere quelle configurazioni
impedite dal conto. Senza forze esterne: ln(16) = 2.8 In presenza di una
F esterna che impedisce le configurazioni a distanza 0: ln(10) = 2.3
Ho un filamento. Fisso un sistema di riferimento 2d. Quindi ogni punto del
filamento è caratterizzato da un vettore posizione r, un vettore normale n
che punta verso il centro di curvatura e un vettore tangente t. s è l
ascissa curvilinea, compresa tra 0 e la lunghezza tot del filam cioè L.
Se considero due punti sul filamento, a distanza infinitesima pari a ds, l
angolo tra gli n è uguale a quello tra i t e pari a dtheta.
Dim. 3. : Per deltas piccolo quindi infiniteesimale, posso approssimare il
tratto di circonferenza tra due punti come rettilineo.
In s, r e n sono inclinati di tetha. Quindi t(s) è inclinato rispetto all
orizzontale di pi/2 – tetha (in modulo, perché nel disegno sarebbe
negativo), quindi le sue componenti x e y sono date da cos e sen di quell
angolo, per avere un modulo 1 (versore).
C(s) è la curvatura.
Il raggio di curvatura è l inverso della curvatura.
Dim. 5. : Mi metto in un tratto abbastanza piccolo da approssimarlo a una
circonferenza.
Deltatheta è l angolo compreso tra i due t, qunidi se li disegno con l
origine comune, vedo che l angolo che li separa è deltatheta, quindi lo
posso ricavare con la formula dell arco di circ/raggio, dove l arco lo
approssimo a segmento e quindi a deltat in modulo, e il raggio è il
modulo degli t che è 1.
I versori tangenti sono impo perché danno l orientamento. La differenza
dà info sulla curvatura. L angolo sotteso è impo.
A una certa configurazione della deformazione è associata una certa
energia di def, qunidi l energia associata a quella forma.
Parto dal polim dritto a 0 K. L energia è quella che serve per curvare il
filamento fino a una certa forma. Momento flettente che dà una
curvatura.
E_punto è la densità di energia per unità di lunghezza.
Dim:
Questa relazione vale in generale, non solo quando ho una forza
applicata ma anche in caso di agitazione termica. L energia di
deformazione:
La lungh persist è la distanza curvilinea dal punto iniziale in cui il
successivo tratto può avere un orientamento qualunque nello spazio,
quindi non c è più correlazione tra i versori tangenti in questi due punti, l
orientamento di t(s) non dipende è scorrelato da t(0), cioè quando sono
perpendicolari cioè quando il loro prodotto scalare è 0, cioè quando ho
percorso ¼ di circonferenza.
L approssimazione di tetha piccolo, quando tetha è di circa 90°, è un po
così ma si fa così.
Il valore quadratico medio della differenza dei vers tang è una stima della
varianza di tetha quadro, qunidi l entità delle oscillazioni, un valore alto
indica alte fluttuazioni. La radice quad di questo dà l entità di queste
fluttuazioni.
Dim:
L energia associata a un tratto pari alla lunghezza persistente è 1kbT. La
relazione contiene 1.234 che è diverso da 1 qunidi sovrastima un po la
lungh pers. Di solito si usa la 2.
Eventi che richiedono alta energia hanno bassa probabilità di avvenire.
Integro per parti. Uso de l hopital per capire il limite (ma secondo me
basta la gerarchia degli infiniti).
r0 è la distanza lineare tra due punti, L è la distanza curvilinea tra due
punti. Per filamenti corti/rigidi, r0 è paragonabile ad L perché sono dritti.
Per filamenti
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