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Lettura del testo (p15)
Il comandamento di Dio (p15)
● La parola “comandamento” non indica un rapporto di sudditanza, indica
un dono, Dio aiuta l’uomo a conoscere se stesso e a realizzare la sua
vita pienamente.
Deuteronomio 30, 15-16 (p15)
● Obbedienza al comandamento= bene
● La vita è descritta come un dono, è iniziativa di Dio (Genesi II)
● Libertà dell’uomo interpellata nell’invito a obbedire a Dio
● La creazione è già un atto salvifico
La creazione del male (p17)
● Il male che l’uomo sperimenta non viene da Dio
● Israele riconosce che l’origine del male non è teologica ma è storica:
non riguarda Dio e la creazione ma l’esperienza storica.
Genesi 4 (p18)
● La storia dei due fratelli che non riescono ad accogliersi: Caino ed
Abele. Ciò che del progetto di Dio è il luogo stupendo della possibilità di
vivere in relazione, fuori dal giardino, diventa il luogo del confronto e
della gelosia. Il “morbo” che attanaglia Caino è la paura. Siamo ancora
all’interno di un racconto simbolico.
● Il racconto indubbiamente ci lascia il male
Dio non gradisce l’offerta di Caino?
Perché (p18)
● si dice che Dio non gradisce l’offerta di Caino: sembra trattarsi
Ai vv 4-5
di una preferenza accordata ad Abele. È segnata una scelta da parte di
Dio e spesso non è motivata, i due fratelli avevano fatto entrambi la loro
offerta.
● Il problema è l’irritazione di Caino: percepisce il bene che Dio vuole a
Caino come un qualcosa che lo penalizza. Dio si occupa solo di Caino in
realtà, non dice una parola in difesa di Abele prima dell’uccisione—
>intervento di un padre preoccupato.
Qual era il vero problema di Caino? (p20)
● Incapacità di gioire del bene che Dio vuole a lui.
● Caino vede nel fratello un concorrente
● Emerge la portata sociale della fiducia verso Dio e verso l’altro.
Di cosa ha paura di Caino? (p20)
● Caino teme di non essere all’altezza dell’unico posto a disposizione in
Dio. Si sente svantaggiato.
● Non riesce a vedere la propria importanza: visione distorta della realtà.
● Il terrore scaturisce dalla credenza che non ci sia posto per due.
La paura (p21)
● Dio si fa uomo, è venuto per rassicurare l’uomo e comunicare che in Dio
c’è posto per tutti, libera l’uomo dalla paura.
● Tutti occupano il posto centrale.
● La paura, limite contro cui deve continuamente lottare nella lotta per
l’esistenza.
● L’accoglienza di essere creatura, permette all’uomo di rendersi conto
che non può farsi da solo.
● Dio e l’altro.
Umiltà=antidoto—>accogliere
La Bibbia fa emergere chiaramente che l’uomo è una struttura di relazione
—> analisi fenomenologia (filosofica) (p22)
● L’uomo è relazione come Dio lo è già in se stesso (Trinità).
● L’incontro con l’altro, che è sempre diverso, è un’esperienza insieme
affascinante e tremenda: la diversità è qualcosa che attira, allo stesso
un’esperienza scioccante, l’altro può facilmente mettere in
tempo è
questione i punti di riferimento assoluti di ciascuno, può risultare
destabilizzante.
● L’uomo maturo è in grado di ospitare l’altro nel proprio spazio.
● L’uomo è libero quando è libero di fare il bene.
● Ognuno è se stesso solo attraverso l’altro, ci si appartiene. Ciò che
sembra dividere in realtà unisce. L’io non esiste mai a prescindere
dall’altro.
● Non esiste una libertà illimitata così come non esiste un essere umano
senza limiti.
● La libertà non è il poter fare ciò che si vuole.
L’esempio della migrazione (p24)
● Sein: può significare sia essere che appartenenza, un verbo o pronome
possessivo. Dice che essere ed esistere significano appartenere.
● L’incontro permette di cogliere quella che è l’idea di relazione e permette
di portare alla luce ciò che è l’essenziale nella vita dell’essere umano.
● Amin Malouf
● Vilma Flusser
● Pierangelo Sequeri
Teologia dell’imago dei (p25)
● L’uomo è ad immagine di Dio non perché Dio è assente e dobbiamo
aiutarci a ricordare questo essere; significa che è la sua
manifestazione=il suo esserci.
● Essere immagine di Dio non è connesso ad un processo di
disumanizzazione dell’uomo ma ha dentro la possibilità di esprimere
sempre di più la propria umanità.
Storia ed interpretazione (p26)
● L’uno è finito ma comprende dentro di sé una scintilla della divinità.
● Gerhard von Rad: L’uomo sarebbe chiamato a custodire e dominare il
creato.
● Claus Westermann: l’essere immagine di Dio sta nel fatto che l’uomo è
l’unica creatura capace di dialogare con lui.
Nuovo Testamento ed epistolario di Paolo (p27)
● Il tema della creazione dell’uomo ad immagine e somiglianza di Dio
viene ripreso da Paolo, precisamente nella reinterpretazione cristologica
dell’immagine.
● faranno un’operazione interessante: metteranno
I padri della chiesa
insieme Genesi e Paolo e qui avverrà quella che è una trasposizione
protologica.
● L’uomo è immagine del figlio di Dio.
Diamo uno sguardo a quello che è l’uomo immagine di Dio nei padri della
Chiesa (p27)
1. Scuola alessandrina (influsso dalla filosofia greca), arriva ad ipotizzare la
teoria della “doppia creazione”
2. Linea asiatica e africana: offre una spiegazione più aderente alla mentalità
biblica.
Scuola alessandrina (p27)
● Legge la genesi alla luce del dualismo platonico—>divisione tra corpo e
anima, visione molto negativa del corpo.
● L’anima sarebbe creata ad immagine di Dio ma non il corpo=doppia
creazione.
Linea asiatica e frisa a (?) (romana) (p28)
● Arriva a riconoscere che tutto l’uomo è creato ad immagine e
somiglianza di Dio, partendo da una visione unitaria dell’uomo, presente
appunto nella Bibbia.
● La creazione avviene avendo in mente che il figlio di Dio si sarebbe fatto
uomo e quindi lo crea ad immagine del figlio di Dio che si sarebbe fatto
uomo.
Immagine (p28)
Le due scuole affermano che si intende far riferimento al sigillo indelebile
nell’uovo ovvero quell’immagine di Dio che niente e nessuno possono
spazzare via l’uomo. Anche il peggiore tra i criminali è immagine di Dio.
originaria dell’uomo, sigillo di Cristo.
Immagine=vocazione
Somiglianza (p29)
Con Cristo l’umanità ritrova anche la sua somiglianza, che può essere persa
con il peccato=realtà che rovina ed imbruttisce l’uomo.
Contesto storico (p29)
● Nel IV secolo nasce un’eresia potentissima, l’arianesimo—>nega la
divinità di Cristo, arriva a dire che è un uomo eccezionale ma non è Dio,
nega la consustanzialità tra figlio e padre.
● Affermare che l’uomo è creato ad immagine e somiglianza di Dio
poteva nutrire l’idea che il figlio di Dio non è realmente Dio:
incarnato
Gesù è uomo e noi siamo ad immagine e somiglianza di Gesù.
● Se l’uomo è creato ad immagine e somiglianza del figlio di Dio significa
che Gesù non è Dio.
● Insieme alla perdita del riferimento cristologico è connesso anche alla
perdita del riferimento al l’umanità di Gesù.
L’altissima vocazione dell’uomo (p30)
● Il processo divinizzazione-umanizzazione ->i padri della chiesa lo usano
per dire la vera vocazione dell’uomo, l’uomo è chiamato a divinizzare.
● L’uomo può scoprire e conoscere di essere creato per vivere
nientemeno che da figlio di Dio=uomo autentico.
Inno, lettera ai Filippesi 2, 4-11 (p30)
● Il Dio di Gesù è un vero e proprio capovolgimento: Dio si fa uomo per
condividere la vita. L’inno sottolinea che avviene uno spogliamento: Dio
in Gesù si svuota. Dio si fa uomo affinché l’uomo possa diventare figlio
di Dio=capovolgimento rispetto a Genesi 3 con l’immagine di Dio
invidioso.
● L’inno riassume la vita e l’esistenza di Gesù in chiave di Esodo e
nell’ottica del cammino. Invito a vivere quello stile di vita che fa fiorire la
vita e la rende piena.
● L’identità di figli di Dio è porosa: pone tutti in relazione con tutti,
indistintamente.
La Chiesa (p31)
Realtà complessa e contraddittoria
● per certi versi attiva e per altri respinge, una realtà umana e divina, una
realtà che da fiducia e che delude. È una realtà che sfugge nel momento
in cui la si guarda da fuori come istituzione tra le altre.
● tenere uniti i poli apparentemente opposti
● La Chiesa innanzitutto è una realtà comunionale
1Gv 1, 1-4 (p32)
● Rimanda all’incontro concreto con la persona di Gesù. I verbi toccare-
vedere-udire sono usati in maniera storica, si parla di un evento
avvenuto veramente.
● Quello che viene chiamato Regno di Dio non si identifica con la Chiesa.
Il Regno di Dio in fondo è il regno dell’uomo.
● La Chiesa è un dito puntato verso l’Oltre.
Luna (p32)
La Luna non brilla di luce propria ma riflette quella del Sole, proprio come la
Chiesa: non esiste in forza di una sua vita ma si regge sulla realtà di Dio e
Gesù Cristo.
Il corpo (p32)
● La troviamo in una Lettera di Paolo: Prima lettera ai Corinzi.
● Le membra devono avere cura le une delle altre, diventa immagine per il
corpo di Cristo—>quando soffre un membro lo sente tutto il corpo.
Vaso di creta (p33)
● II lettera ai Corinzi.
● Si intende dire che il tesoro della chiesa è Gesù e l’immagine del coccio
la vulnerabilità della chiesa e dell’uomo.
indica
● chiesa c’è posto per
La povertà rimanda al tesoro dentro al vaso—>nella
tutti, Gesù non sceglie uomini perfetti.
Inizio della Chiesa: i 12 Apostoli ed i Discepoli (p33)
● Marco 3,13-> la scelta di Gesù
● al centro e ha l’iniziativa. Lo fa per costituire un gruppo a
Gesù è
servizio di tutti. Al centro c’è una vita da condividere.
● Gesù non teme di chiamare persone molto diverse ed appartenenti a
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