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CONSEGUENZE DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA

L’innovazione tecnologica ha trasformato quasi ogni aspetto dell’esistenza

(medicina, agricoltura…) e ha portato a forti incrementi di produttività:

- Del lavoro: l’automazione ha ridotto fortemente la manodopera (es. in campo

automobilistico pochi addetti controllano la catena di montaggio)

- Del capitale: l’automazione ha introdotto macchine flessibili (robot) in grado

di svolgere più mansioni con conseguente riduzione di capitale

- Del sistema: la tendenza verso “architetture completamente integrate” non

lascia spazio ad operazioni non coordinate ed inefficienti.

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IL DECENTRAMENTO

Può essere definito, come un'organizzazione della produzione industriale in cui

un’impresa affida ad aziende esterne l’esecuzione di fasi del processo produttivo

con l’obiettivo di ridurre i costi fissi.

C’è in pratica, una divisione del capitale fisso e della tecnologia produttiva in

impianti di piccole dimensioni diffusi nello spazio. Il decentramento riesce ad

avviare lo sviluppo di altri paesi oltre a valorizzare e a consentire un uso

non distruttivo del territorio e delle risorse locali, sia naturali che umane.

L’INNOVAZIONE CONTINUA

Le imprese sono gli organismi più interessati al cambiamento tecnico e per

seguire obiettivi di qualità ed essere competitive sul mercato hanno bisogno di

un’innovazione continua. Esse infatti devono:

- rinnovare i prodotti per adattarsi alle esigenze del mercato

- rinnovare i processi produttivi per accrescere la produttività

- adattare la propria organizzazione alle strutture economiche e sociali che

mutano.

L'innovazione continua porta le imprese verso la ricerca e lo sviluppo, per una

maggiore presenza sui mercati e una riduzione del rischio d’impresa.

L'innovazione può anche essere usata come vantaggio competitivo secondo

quattro approcci:

1. Applicando minori costi di sviluppo e prodotto per fornire più valore al

cliente a parità di costo.

2. Attaccando i concorrenti con nuovi prodotti superiori alla concorrenza.

3. Riorientando e diversificando l'azienda (si ridefinisce il business e si

diversifica in nuove attività).

4. Rivitalizzando in “business maturi”, si tratta di innovazioni orientate ai

clienti.

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SCHEMA LOGICO DELL’INNOVAZIONE BASATO SULLE TRE LEVE DEL

➢ MANAGEMENT

1. Nella strategia d'impresa: è molto importante orientare l'innovazione al

cliente.

2. Nella gestione d'impresa: è molto importante il tempo di realizzazione

dell'innovazione.

3. Nell'organizzazione dell'impresa: l'obiettivo è quello di spingere l'azienda

ad un’innovazione continua.

TRASFERIMENTO DI TECNOLOGIE

→ si intende lo scambio delle stesse tra piccole e medie aziende. Esistono varie

modalità di “trasferimento tecnologico” in relazione al tipo di tecnologia ed alle

esigenze delle imprese:

1) LICENZA: è una forma di cooperazione a lungo termine con la quale

un’impresa (il licenziante) permette ad un’altra (il licenziatario) la produzione di

un prodotto o l’uso di un processo a determinate condizioni. Essa può essere:

- di Brevetto: licenziatario opera nel terreno protetto dal brevetto del

licenziante.

- di Know-how: il licenziatario è autorizzato ad avere accesso alle informazioni

industriali segrete del licenziante.

- Mista: alla concessione dei diritti brevettuali seguono i diritti del know-how.

I vantaggi: consente al licenziante di sfruttare la propria tecnologia senza

impiego di capitale, il ritorno economico aggiuntivo per gli investimenti,

consente al licenziante di sfruttare tramite clausole i perfezionamenti del

licenziatario. Svantaggi legati alla concorrenza.

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2) JOINT-VENTURE: è una vera e propria nuova società che nasce da una

collaborazione delle imprese per integrare o potenziare le rispettive risorse,

valorizzando la tecnologia trasferita. Rappresenta spesso l’unico mezzo di

accesso nei mercati di alcuni paesi per via delle barriere restrittive.

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3)INVESTIMENTO DIRETTO: avviene tra paesi o tra imprese. Il trasferimento

tra paesi consente di superare impedimenti come barriere d’ingresso o politico

economico. L’impresa che vuole insediarsi all’estero può: aprire una propria

filiale o acquisire il controllo di una società preesistente nel settore d’interesse.

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4) ACCORDI DI TIPO PARTECIPATIVO: forme di joint-venture, limitate alla

gestione e allo sfruttamento successivo delle innovazioni.

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5) PRODUZIONE SU COMMISSIONE (tool production): si ricorre a una

produzione fornita da un’altra azienda, ad esempio per una maggiore capacità

produttiva per rispettare dei tempi di consegna. L’impresa che la svolge opera, di

solito, secondo un patto di segretezza, che non le permette di divulgare le

conoscenze ottenute.

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6) VENTURE CAPITAL: è un finanziamento di imprese giovani, volto ad avviare

progetti relativi ad un prodotto o un processo innovativo, con prospettive di

rapido sviluppo ma con un rischio abbastanza elevato.

FORME DI PAGAMENTO

→ In CONTANTI (moneta):

1) tramite “lump-sum”: somma pagata a rate.

2) tramite “royalties”: viene presa una percentuale dal fatturato annuo

dell’acquirente, realizzato attraverso la tecnologia trasferita.

→ In MERCE (counter-trade)

1) buy-back: il pagamento avviene con il prodotto della tecnologia acquisita.

2) counter-purchase: pagamento avviene con prodotti ottenuti da una

tecnologia diversa.

3) swith-trading: organizzazioni specializzate che passano il ricavato al

committente (trattenendo una adeguata percentuale).

4) in tecnologia: scambio di tecnologia.

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SERVIZI CONNESSI AI TRASFERIMENTI DI TECNOLOGIA

Di solito, i trasferimenti di tecnologie sono accompagnati da alcuni servizi, a

seconda delle esigenze dell'acquirente: I servizi possono essere:

- prestazioni di ingegneria (progettazione dell'impianto, acquisto delle

apparecchiature, montaggio, collaudo e messa in marcia), e assistenza tecnica e

commerciale.

- trasferimenti d

i risorse umane.

Nel caso di vendita di un impianto con “Tecnologia incorporata” (la tecnologia

è incorporata nell’impianto e ha valore uguale al prezzo dell’impianto stesso) si

distinguono due tipi di contratto:

1) contratto “chiavi in mano”: viene fornito l'impianto completo di tutte le

apparecchiature e di quanto previsto nel contratto di trasferimento.

2) contratto “mercato in mano”: chi fornisce l’impianto si impegna a garantire

la collocazione sul mercato di tutta o di una parte della produzione ottenuta

dall’impianto stesso (franchising).

FATTORI DI SUCCESSO DEL TRASFERIMENTO

Per il successo di un trasferimento di tecnologie l'impresa deve:

1) Conoscere le informazioni sul mercato delle tecnologie trasferibili. È

importante: il collegamento con la Derwent (società che informa su nuovi

brevetti), consultazione di riviste specialistiche, ricorso ad istituti e a banche dati

tecnologiche che forniscono elenchi di aziende interessate ad acquistare o

cedere tecnologie.

2) Saper valutare la tecnologia, tramite la funzione:

Una corretta valutazione deve tener conto del differenziale competitivo della

tecnologia in questione rispetto a quelli concorrenti. Tale differenziale

competitivo si misura sulla base dei vantaggi che la tecnologia ha rispetto a

quelle simili esistenti (prodotti più economici, produzione con un risparmio sui

costi, prodotti finali con caratteristiche migliori rispetto a quelli concorrenti).

3) valutare l’opportunità di un trasferimento

4) Valutare il partner per la serietà, la sua validità e la compatibilità

5) Saper gestire una contrattualistica complessa

6) Avere un’efficace gestione della tecnologia

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FASI CONTRATTUALI

1) Definizione dell’oggetto di scambio

2) Fase esplorativa per accertare il reciproco interesse per il trasferimento

3) Accordo di segretezza con il quale chi riceve le informazioni si impegna a

non diffonderle al di fuori dei limiti imposti

4) Esame delle informazioni sulla tecnologia da trasferire

5) Fase negoziale definizione delle specifiche del contratto e la successiva

sottoscrizione.

PIANIFICAZIONE DELLA PRODUZIONE

La produzione può avvenire:

- A ciclo costante, quando produzione e montaggio avvengono in maniera

costante nel tempo, ossia le materie prime attraversano lo stabilimento con un

flusso continuo.

- A ciclo variabile, quando i materiali avanzano in maniera intermittente da una

fase di lavorazione ad un'altra.

Il processo invece si divide in diversi modelli:

1) JOB-SHOP è un modello di processo a flusso frammentario che conduce alla

produzione di un unico tipo di prodotto. La produzione avviene in base alle

ordinazioni, senza considerare le future. La programmazione dei tempi di

lavorazione dipende dalle date di scadenza della consegna

2) PRODUZIONE A LOTTI è caratterizzato da un flusso discontinuo, si

producono molti modelli diversi ma in bassa quantità. La produzione si regola in

base alle previsioni sulle scorte di prodotti finiti.

3) PRODUZIONE IN LINEA SPEZZATA il flusso produttivo consente di realizzare

molti prodotti ma di pochi modelli, risulta condizionato dai ritmi della

manodopera. La produzione viene effettuata sulla base dell’ordinazione, ha una

flessibilità considerevole.

4) PRODUZIONE IN LINEA CONTINUA il flusso è influenzata dai ritmi degli

impianti, il processo è solo parzialmente elastico.

5) PRODUZIONE A FLUSSO CONTINUO, permette la produzione di altissimi

volumi di un unico prodotto dalle caratteristiche standardizzate. Ha un flusso

continuo rigido automatizzato. La fabbrica lavora ogni giorno ininterrottamente.

LA MATRICE PRODOTTO-PROCESSO evidenzia

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
41 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/13 Scienze merceologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher auroranz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnologia dei cicli produttivi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Ioppolo Giuseppe.