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APPROPRIATEZZA DELLE TECNOLOGIE
La scelta di una tecnologia in un processo produttivo è determinata da criteri
ed obiettivi universalmente accettati.
Molte tecnologie non sono riuscite a rispondere alle esigenze per cui sono
state introdotte, poiché venivano scelte solo per diminuire i costi e aumentare
le prestazioni, senza considerare le reali esigenze delle regioni da
industrializzare.
È proprio dal contrasto tra (1) esigenze di sviluppo economico sociale di una
regione ed (2) esigenze di razionalità economica ed organizzativa che nasce il
concetto di appropriatezza delle tecnologie.
Si definisce “tecnologia appropriata” quella che, qualunque sia la sua
origine, per la sua struttura e i rapporti che stabilisce con altri sottosistemi
(cultura, ideologie, organizzazione sociale, ecc), determina processi che si
autosostengono e tendono alla crescita del sistema, della sua autonomia e
della sua capacità di sopravvivenza e di sviluppo.
L’appropriatezza di una tecnologia va valutata in relazione alle risorse ed alle
caratteristiche strutturali del sistema sociale nel quale è inserita.
Gli elementi essenziali per caratterizzare le tecnologie appropriate sono i
seguenti:
A. intensità e tipo di lavoro: rapporto meno elevato tra capitale fisso e
lavoro impiegato, pertanto l’investimento iniziale richiesto per avviare
tali attività industriali, sarà più basso;
B. uso razionale delle risorse naturali; non sfrutta e non esaurisce le
materie prime e le risorse naturali; salvaguarda l'ambiente;
C. decentramento (produttivo, organizzativo, sociale, abitativo, ecc.):
consiste nella divisione del capitale fisso e della tecnologia produttiva in
impianti di piccole dimensioni diffusi nello spazio, è condizione per una
“valorizzazione” ed un uso “non distruttivo” del territorio e delle risorse
locali, sia naturali che umane.
D. realizzazione di una società più articolata, cioè che comprenda, un
reale pluralismo tecnologico.
Pluralismo tecnologico significa riconoscere che non esiste un solo modo
ottimale di produrre una merce o di fornire un servizio.
L’obiettivo fondamentale da perseguire deve essere quello di un insieme
appropriato di tecnologie per sottolineare la complementarietà tra tecnologie
appropriate e le altre tecnologie di grande scala e capital-intensive.
CICLO DI VITA DI UN PRODOTTO
Ogni prodotto attraversa un suo ciclo vitale, più o meno lungo ma ben
definito nei suoi periodi, composto da quattro fasi:
1. INTRODUZIONE: Il prodotto nuovo viene introdotto sul mercato.
In questa fase, non esiste una vera domanda da parte dei consumatori,
poiché il prodotto non è ancora molto conosciuto, infatti solamente il 5%
dei prodotti riesce a superare positivamente questa fase.
2. ESPANSIONE: Il prodotto supera l’introduzione, e le vendite
aumentano costantemente.
In questa fase bisogna intensificare le strategie di marketing, poiché il
prodotto rischia di entrare in concorrenza con prodotti con caratteristiche
analoghe o contraffatti.
3. SATURAZIONE: Il prodotto entra in una fase di stallo in cui, dopo aver
raggiunto l’apice della sua espansione, inizia un declino.
Inoltre cresce la domanda di sostituzione o rinnovo del prodotto da parte
dei consumatori.
In questa fase la concorrenza non è rappresentata da prodotti analoghi,
ma da prodotti diversi con caratteristiche innovative.
4. OBSOLESCENZA: Il prodotto entra nell’ultima fase della sua vita e
viene soppressa la sua linea di produzione, poiché non rispecchia più le
esigenze dei consumatori e del mercato.
Esistono varie tipologie di obsolescenza:
- Tecnica, nel caso in cui il prodotto risulta superato sotto il profilo
tecnico-funzionale.
- Di mercato, nel caso in cui il prodotto perde domanda a causa del
variare dei gusti, delle abitudini e delle esigenze dei consumatori.
- Programmata, nel caso in cui è la stessa impresa a sopprimere la linea
di produzione, per fare spazio ad un prodotto nuovo e spostando la
domanda su di esso.
CICLO DI VITA DI UNA TECNOLOGIA
L'andamento temporale delle principali specifiche di una tecnologia ha la
forma di una curva a S ed è composto da tre fasi:
1. Fase iniziale (infanzia e primo sviluppo), coincide con il periodo di
introduzione di un’innovazione, e il tasso del progresso tecnologico ha un
andamento esponenziale.
2. Fase di consolidamento, il tasso del progresso ha un andamento lineare.
3. Fase di maturità, il tasso di progresso è rallentato e la tecnologia
raggiunge i limiti consentiti dal principio su cui si basa.
LIMITE DI CONVENIENZA UTILIZZATIVA
Una tecnologia si afferma e si sviluppa, aumentando la sua produttività e
diminuendo i costi di produzione, ma arriva un punto in cui la sua
convenienza e la sua spinta propulsiva finiscono.
È possibile valutare matematicamente fino a che punto conviene introdurre
innovazioni tecnologiche e fare aumentare la produttività.
Per farlo si deve calcolare per quale valore di Q/A (produttività) diventa
minimo il costo della merce CM. 1/2
CM minimo = 2(CT x CB x R)
Fino al punto in cui il costo della merc è minimo conviene introdurre
innovazioni tecnologiche e fare aumentare la produttività.
Se si spinge eccessivamente il progresso tecnologico arriva un momento in cui
un ulteriore aumento di produttività comporta un aumento del costo unitario
della merce.
L’equazione generale del costo totale unitario della merce è data da:
CM = CBR x (Q/A) + CT x (A/Q)
IL PROCESSO INNOVATIVO
RICERCA, SVILUPPO E COMPETITIVITÀ
Ricerca = ha come fine lo sviluppo della conoscenza, sia come esigenza
culturale, sia come strumento di sviluppo quali-quantitativo del sistema
produttivo.
Il “sistema ricerca” è articolato in tre sottosistemi:
- Università (privilegia la ricerca di base o teorica),
- Industria (privilegia la ricerca applicata),
- Enti e Agenzie Nazionali (di difficile caratterizzazione).
Il continuo sostegno delle spese in R&S è necessario per mantenere un
vantaggio competitivo, soprattutto oggi che le innovazioni sono di tipo
continuo ed i processi imitativi sono sempre più rapidi, tanto da ridurre a
pochi mesi il “ciclo di vita” dei prodotti.
Infatti, gli investimenti in R&S, assieme alla competitività e alle strategie di
vendita, determinano la supremazia nei settori delle tecnologie avanzate.
PARCHI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI (PST)
PST sono (1) realizzazioni di progetti territoriali e urbanistici che delineano le
nuove città tecnologiche o modificano quelle esistenti, e (2) ambienti
innovativi basati su progetti imprenditoriali per immettere prodotti nuovi in
mercati nuovi.
Gli obiettivi dei PST sono quindi:
- sviluppo urbano
- grandi rinnovamenti aziendali
- gestione di risorse per formazione e ricerca
Essi possono distinguersi in:
Parchi scientifici: complessi residenziali situati in prossimità di
• istituti di istruzione o di ricerca avanzata, volti ad incoraggiare la
creazione e la crescita di imprese.
Parchi di ricerca: iniziative situate nei pressi di università o di
• istituzioni accademiche che svolgono attività di ricerca, caratterizzati da
un intenso collegamento università-ricerca finalizzato all’esercizio di
attività di avanguardia scientifica e tecnologica.
Parchi tecnologici: iniziative costituite da un complesso di imprese
• impegnate nell’applicazione commerciale di alta tecnologia, nello
svolgere attività di ricerca e sviluppo, di produzione e vendita.
Essi, a differenza degli altri due, si concentrano di più sulla produzione e
hanno pochi legami con le istituzioni accademiche.
L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA
L'innovazione tecnologica è un processo che permette di introdurre nel
mercato nuovi prodotti, processi, metodi di produzione o di
commercializzazione e tecniche di gestione.
L'innovazione tecnologica è necessaria per le imprese, per mantenere la
competitività e per realizzare una politica di crescita ed espansione verso
nuovi mercati (oltre a incrementare i profitti e le vendite).
Gli effetti dell’innovazione tecnologica:
- effetti di lungo termine: cambiamenti in strutture del mercato, in fattori
strategici o in assetti economici internazionali.
- effetti di breve e medio periodo: nuovi prodotti, crescita della domanda del
lavoro in alcuni settori e diminuzione in altri, miglioramenti delle tecniche
e dei sistemi di controllo del sistema produttivo, sfruttamento di nuove
risorse naturali, riduzione dei costi di produzione, incrementi di
produttività dei fattori produttivi.
CONSEGUENZE DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA
L’innovazione tecnologica ha trasformato quasi ogni aspetto dell’esistenza
(medicina, agricoltura…) e ha portato a forti incrementi di produttività:
- Del lavoro: l’automazione ha ridotto fortemente la manodopera (es. in
campo automobilistico pochi addetti controllano la catena di montaggio);
- Del capitale: l’automazione ha introdotto macchine flessibili (robot) in
grado di svolgere più mansioni con conseguente riduzione di capitale;
- Del sistema: la tendenza verso “architetture completamente integrate”
non lascia spazio ad operazioni non coordinate ed inefficienti.
TIPI DI INNOVAZIONE
L'innovazione può essere:
- radicale: dà origine a nuovi paradigmi tecnologici, ovvero a nuove
invenzioni, importanti per un’azienda o un settore (sviluppo di nuovi
mercati, miglioramento qualità prodotti, riduzione costi produzione);
- incrementale: quando sviluppa paradigmi preesistenti, è il risultato cioè
di miglioramenti o nuove applicazioni di un prodotto o di un procedimento
già esistente (invenzioni e suggerimenti, degli ingegneri e del personale che
si occupano dei processi produttivi);
- di prodotto;
- di processo;
MODELLO NELL’INNOVAZIONE DI PRODOTTO E DI PROCESSO
Le innovazioni di prodotto e di processo sono fortemente interdipendenti
infatti all'inizio la maggior parte di innovazioni riguarda il prodotto;
successivamente queste diminuiscono e quando l’attività diventa matura
aumentano quelle di processo.
IL DECENTRAMENTO
“Decentramento” vuol dire che la sede di una società può trovarsi negli USA,
la fonte del capitale in Giappone, i laboratori di ricerca, gli uffici di
progettazione in Europa, alcuni stabilimenti produttivi nel sud-est asiatico, i
centri di distribuzione presenti in tutti i continenti.
C’è in pratica, una divisione del capitale fisso e della tecnologia produttiva in
impianti di