Anteprima
Vedrai una selezione di 12 pagine su 55
Tecniche microscopiche e molecolari in anatomia patologica Pag. 1 Tecniche microscopiche e molecolari in anatomia patologica Pag. 2
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecniche microscopiche e molecolari in anatomia patologica Pag. 6
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecniche microscopiche e molecolari in anatomia patologica Pag. 11
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecniche microscopiche e molecolari in anatomia patologica Pag. 16
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecniche microscopiche e molecolari in anatomia patologica Pag. 21
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecniche microscopiche e molecolari in anatomia patologica Pag. 26
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecniche microscopiche e molecolari in anatomia patologica Pag. 31
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecniche microscopiche e molecolari in anatomia patologica Pag. 36
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecniche microscopiche e molecolari in anatomia patologica Pag. 41
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecniche microscopiche e molecolari in anatomia patologica Pag. 46
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecniche microscopiche e molecolari in anatomia patologica Pag. 51
1 su 55
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ESTRAZIONE DA FASE SOLIDA

L'estrazione da fase solida segue i seguenti passaggi: lisi cellulare, assorbimento NA, lavaggio ed eluizione.

MATRICI DI SILICE: viene sfruttata l'alta affinità del backbone di NA caricato negativamente con le particelle di silice cariche positivamente, la membrana è appositamente caricata per intrappolare l'NA, viene usato etanolo per rimuovere l'acqua e una volta avvenuto l'ancoraggio dell'NA alla matrice solida si effettuano dei lavaggi per rimuovere via tutto il resto, possono anche essere utilizzate delle biglie magnetiche, oppure si sfrutta il legame degli oligo dT per RNAm su una superfice ampia come ad esempio, le biglie stesse.

METODO ESTRAZIONE CHELEX: utilizza una resina chelex composta da copolimeri di stirene e divinil benzene con ioni iminodiacetati accoppiati ossia agenti chelanti, in ambiente alcalino acquoso vi è affinità maggiore di chelex per cationi di metalli pesanti Ca2+, MN2+, NA2+ che

intrappolano ioni magnesio necessari allenucleasi. Il campione viene fatto bollire con 5% H2O e CHELEX. L’alcalinità e ilbollore interrompono le membrane, distruggono le proteine e denaturano il DNA. Sicentrifuga e si separa il pellet dal resto con la resina e nel surnatante si ha il DNA.Vi sono poi estrattori automatici su fase solida a base di silice.

QUANTIFICAZIONE E ANALISISPETTROSCOPIA: sfrutta l’assorbanza di DNA/RNA e altri composti, gli NAhanno un’assorbanza con un picco a 260nm, mentre le proteine e altri contaminantiassorbono a 280nm, valutando quindi il rapporto di assorbanza 260/280 nm si ha unvalore che esprime il DNA puro non degradato di almeno 1,8 mentre è di almeno2/2,2 per RNA. Il saggio ha tuttavia una bassa sensibilità necessita infatti di almeno 2microgrammi su microlitri di DNA.

COLORANTI INTERCALANTI E FLUORESCENTISi legano selettivamente all’NA specifico in modo debole, il fluorimetro da unaquantità di segnale

proporzionale alla concentrazione di NA, si distinguono NA concoloranti diversi e si ha una sensibilità maggiore.
QUBIT4 è un kit di analisi confluorometro utilizzato.
L'integrità viene valutata mediante gel elettroforesi, se il DNA migra come una banda ristretta superiore a 40kb il DNA non è degradato, viene evidenziato il dsDNA attraverso l'uso di SYBER GREEN che intercala a livello delle basi di DNA appaiate.
La struttura secondaria dell'RNA altera il suo modello di migrazione in base alla lunghezza in kb, l'RNA totale intatto formerà due bande da 28s e 18s in rapporto 2:1.
LABONCHIP AGILENT BIOANALYZER
Si tratta di una piattaforma di controllo della qualità del DNA, RNA e proteine, 1 microlitro di campione passa per un canale riempito con colorante fluorescente e con un polimero di setacciatura, con una tensione elettrica si muove per il canale e si imprime su un chip mentre migra i frammenti si separano per dimensione e

Vengono rilevati in tempo reale, con una rapida analisi e interpretazione dati. Si crea una curva del tempo rispetto alle dimensioni del frammento + elettroferogramma con tempo di migrazione e intensità della fluorescenza. L'integrità viene espressa attraverso l'integrity number RIN determinato dalla curva dell'elettroferogramma, la sua scala valori va da 1 a 10 dove 10 è il più intatto e 1 il più degradato.

L'RNA va conservato a -80 gradi con soluzione acquosa o a -20 gradi come precipitato di etanolo. Si utilizzano aliquote più piccole per evitare troppi cicli di congelamento/disgelo.

AMPLIFICAZIONE (PCR)

PCR (Polimerasi Chain Reaction): è una tecnica che consente di andare ad amplificare e valutare la presenza di sequenze geniche target. Si basa sulla replicazione del DNA in laboratorio mediante l'utilizzo di DNA polimerasi particolari specifiche in base alle esigenze, primers, DNA stampo, controllo della temperatura, deossinucleotidi trifosfato.

ioni Mg2+ e tamponi.

La reazione di PCR porta ad amplificare il DNA in maniera specifica per determinate sequenze o in modo aspecifico, la presenza del prodotto amplificato implicherà la presenza di quella sequenza genica ricercata nel campione, è sufficiente una fonte di 0,1/1ng di DNA per avere fino a 5/50ng di DNA in vitro, la quantità di amplificato prodotto seguirà nel tempo una fase esponenziale seguita poi da una fase di plateau dovuta all'esaurimento dei reagenti.

La PCR consiste in una serie di cicli di replicazioni di DNA favorite dall'utilizzo di un termociclatore che porta gli enzimi ad una temperatura ottimale per le varie fasi della replicazione del DNA. Si utilizza una DNA polimerasi specifica come la Taq polimerasi derivante dal batterio Termus Aquaticus in grado di reggere variazioni di temperature repentine senza influenzare la resa. La quantità di DNA iniziale deve essere ottimale altrimenti si ha il rischio di ottenere

amplificazioni aspecifiche, i buffer utilizzati devono mantenere il pH tra 8 e 9,5 e spesso sono stabilizzati con TRIS-HCL. Nel tampone possono essere inclusi additivi chimici o co-solventi come dimetil solfato, albumina sierica bovina, BSA e glicerolo. Gli ioni Mg2+ usati devono essere saggiati correttamente una loro eccessiva presenza porta anche in questo caso ad amplificati aspecifici e una loro deficienza porta ad avere poco amplificato, stessa cosa accade quando andiamo a scegliere la quantità di deossinucleotidi trifosfato da utilizzare. Il legame dei primer al DNA stampo denaturato fornisce lo start della PCR, la DNA polimerasi allunga il primer fino alla completa replicazione del frammento di DNA. I primer sono piccoli oligonucleotidi complementari alla sequenza di DNA target che si vuole amplificare o verificare la presenza, sono costituiti da 15-30 pb progettati per legarsi in 3' e 5' sul filamento opposto, i siti di legame devono però essere unici.

omologia minimaper garantire specificità del prodotto. Bisogna considerare che i primer hanno delle temperature dette di annealing che corrispondono alla temperatura alla quale questi si legano al dna stampo dando origine alla replicazione, il design del primer deve inoltre considerare che non devono essere tra loro complementari altrimenti si ha il primer dimer che porta a scarsi prodotti di PCR. Si consiglia un contenuto in G e C del 40/60% e di evitare strutture troppo lunghe o che possano formare strutture secondarie. La probabilità di formazione di primer dimer è comunque alta se questi sono presenti in eccesso rispetto alla quantità di templato, inoltre anche la possibilità di errori di primazione sono possibili se vi sono delle elevate quantità di primers.

ANALISI PRODOTTI – GEL ELETTROFORESI

I prodotti PCR vengono mescolati con primer marcati e caricati in pozzetti nella parte superiore del gel di agarosio e immerso nel tampone colorando il

DNA con etidiobromuro che si intercala tra le basi di DNA, il quale potrà poi essere visualizzato sotto lampada a raggi UV. I prodotti migrano verso la carica positiva e vengono separati in base alle dimensioni del frammento, le molecole marker forniscono info riguardo alla dimensione dei frammenti testati.

GEL CAPILLARE

Questo sistema prevede un tag in 5' con un fluorocromo. Il sistema di rilevamento viene eccitato da un laser, la luce viene rilevata dopo stimolo laser. La luce emessa viene rilevata dallo strumento che proporzionale al prodotto PCR generato, proporzionalmente alla quantità di dna genomico nel campione originale, i protocolli prevedono controlli positivi e negativi con il gene house keeping che dimostra una buona qualità dell'amplificato. Il personale deve essere addestrato per evitare contaminazioni.

SONDE TARGET SPECIFIC - SONDE DI IDROLISI TAQMAN

Oligonucleotidi a singolo filamento omologo ad una sequenza interna di dna, sono due sonde marcati

con fluorofori diversi uno detto quencer 3' e l'altro reporter 5'. La vicinanza delle due sonde determina annullamento del segnale mentre l'allontanamento porta ad avere 2 segnali distinti. Quando si separano, fanno da agenti intercalanti che intercalano il DNA quando questo è nella forma dsDNA, consentendo di analizzare in tempo reale la quantità di amplificato presente in ogni ciclo di PCR. In questo caso si parla di PCR REAL TIME/QUANTITATIVA. Tramite anche altri coloranti come SYBR GREEN, che sono intercalanti, è possibile visualizzare in maniera non specifica la quantità di dsDNA prodotto in real time. MELTING CURVE ANALYSIS (MCA) Andando ad aumentare la temperatura da 40 a 95 gradi, monitorando la fluorescenza data dal colorante intercalante, osserviamo come la fluorescenza diminuisce in proporzione alla denaturazione del DNA. La curva di fusione che si traccia grazie al colorante intercalante è influenzata dalla composizione della sequenza.in guanina e citosina. I prodotti non specifici tendono a fondersi a temperatura bassa rispetto ai prodotti specifici più lunghi. L'amplificazione target è in genere il più lungo consonde a T elevate. Il punto di inflessione della curva determina il punto di fusione. La fluorescenza viene anche analizzata durante la PCR e segue un andamento esponenziale per poi restare in plateau, in base all'intensità di può determinare un intervallo di cut off per una soglia specifica di fluorescenza detta SOGLIA CICLO o PUNTO DI ATTRAVERSAMENTO. La concentrazione iniziale è determinante per il valore di cut-off che sarà proporzionale ad esso. La quantificazione del DNA di partenza è possibile mediante l'utilizzo del livello di cut-off e la curva di amplificazione. Viene tracciato il livello di cut-off determinato da un campione standard sulla curva del DNA da testare, solitamente il cut-off è quello di un gene housekeeping che.

viene misurato nello stesso campione. Tracciandol'intercetta data dal livello della curva standard e dal valore di cut off si risale allaconcentrazione iniziale di dna relativamente a quella del gene housekeeping.Viene fatto ciò per determinare il livello di inibizione di un gene rispetto a dei valorinormoespressivi. Il valore ottenuto è difatti relativo.

RETRO PCR

Le dna polimerasi utilizzate spesso non riconoscono l'uracile, tuttavia può essereusato l'RNA convertendolo in cDNA usando una retro-trascrittasi inversa checonsente il passaggio da RNA a cDNA, come MMLV-RT che ha un'attivitàesonucleasica 3'-5'che consente anche di evitare errori. I primers che vengonoutilizzati in questi casi possono essere di 3 tipologie, ossia primeresameri/oligonucleotidi casuali che amplificano tutti gli rna presenti in manieraindistinta utili per analisi quantitative; primer Oligo dt che appaiano la coda di polyAdell'rna anch'

Dettagli
A.A. 2021-2022
55 pagine
SSD Scienze mediche MED/46 Scienze tecniche di medicina di laboratorio

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher antonio.brillante.bi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecniche microscopiche e molecolari in anatomia patologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Silini Enrico Maria.