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Pratiche sicure per la gestione di materiali biologici:

Biancheria contaminata: Dev'essere maneggiata con protezioni per

 evitare la contaminazione e smaltita correttamente.

Strumenti contaminati: Strumenti e dispositivi che sono venuti in

 contatto con sangue o altri fluidi biologici devono essere trattati come

potenzialmente infetti, e devono essere smaltiti correttamente.

Prevenzione degli infortuni: Non reintrodurre gli aghi nelle

o siringhe e non manipolare strumenti taglienti in modo improprio.

Conclusioni:

Le precauzioni standard e i DPI sono essenziali per prevenire la trasmissione

di infezioni agli operatori sanitari e per proteggere i pazienti. Questi strumenti,

insieme a una rigorosa igiene delle mani e una corretta gestione del

materiale potenzialmente contaminato, formano la base per garantire un

ambiente sicuro in ambito sanitario.

Riassunto delle Infezioni Correlate all'Assistenza (ICA)

Definizione di ICA: Le ICA sono infezioni che si manifestano durante o dopo il

ricovero ospedaliero (anche dopo dimissione), che non erano presenti al

momento dell'ingresso o in fase di incubazione. Questo concetto si estende

anche alle prestazioni sanitarie ambulatoriali.

Caratteristiche del rischio infettivo correlato all'assistenza:

Frequenza elevata:

 Ospedali: 5-8 infezioni ogni 100 pazienti ricoverati (3,2 milioni in

o Europa ogni anno)

Strutture residenziali: 8-12 infezioni ogni 100 pazienti

o Assistenza domiciliare: 1 infezione ogni 100 pazienti

o

Tendenza epidemiologica: aumento del rischio di infezioni durante il

 ricovero, con crescita delle infezioni antibiotico-resistenti e degli

spostamenti dei pazienti tra i vari servizi sanitari.

Frazione prevenibile: Circa il 30% delle ICA possono essere prevenute.

Rilevanza clinica e medico-legale:

Le ICA possono causare peggioramenti clinici, complicanze e denunce

 legali. Gli ospedali ospitano microrganismi patogeni

come Staphylococcus aureus, Pseudomonas

aeruginosa, Klebsiella, Acinetobacter e Legionella, tra gli altri.

Principali tipologie di ICA:

Infezioni respiratorie (>20%)

 Infezioni del sito chirurgico (20%)

 Infezioni delle vie urinarie (20%)

 Batteriemie (>10%)

 Infezioni gastrointestinali (6-7%)

Fattori di rischio infettivo:

Intrinseci: non modificabili, legati a caratteristiche individuali

 (immunocompromessi, trapiantati, diabetici, anziani).

Estrinseci: modificabili, legati a fattori ambientali e alle pratiche

 assistenziali (mancanza di risorse, pratiche igieniche inadeguate,

strutture ospedaliere carenti).

Prevenzione delle ICA:

1. Igiene delle mani: il primo passo fondamentale. L'uso di soluzioni

alcoliche o il lavaggio con sapone riducono la trasmissione di

microrganismi.

2. Evitare di fungere da vettori: indossare divise pulite e fare attenzione

durante le manovre assistenziali per prevenire la contaminazione (es.

rischio di contaminazione fecale durante l'igiene perineale).

3. Precauzioni standard: misure generali da adottare con tutti i pazienti,

come:

Igiene delle mani

o Uso di guanti e dispositivi di protezione individuale (DPI)

o Sanificazione dell'ambiente e gestione sicura dei dispositivi medici

o

Principali misure di prevenzione:

Precauzioni standard: per prevenire la trasmissione di agenti infettivi

 tramite sangue, fluidi corporei, secrezioni, escrezioni, mucose o pelle non

integra.

Precauzioni aggiuntive: in base alla via di trasmissione (droplets,

 contatto diretto, etc.).

Trasmissione di microrganismi patogeni: L'operatore sanitario può

trasmettere microrganismi attraverso:

1. Il contatto con un paziente infetto.

2. La mancata igiene delle mani dopo il contatto.

3. Il tocco di oggetti o altri pazienti senza igienizzare prima le mani.

Flora batterica delle mani:

Flora residente: microrganismi che vivono negli strati profondi della

 pelle e raramente causano infezioni, ma possono provocare danni se

spostati in aree non protette del corpo (es. occhi, pelle non integra).

Flora transitoria: microrganismi che si depositano sulla pelle dopo il

 contatto con superfici o persone contaminate. Questi sono facilmente

rimovibili tramite lavaggio con acqua e sapone o soluzioni antisettiche.

Motivi per cui il personale non segue le raccomandazioni sull'igiene

delle mani:

1. Carichi di lavoro elevati.

2. Irritazione della pelle e secchezza delle mani.

3. Mancanza di consapevolezza e formazione.

Linee guida sul lavaggio delle mani: Le linee guida dei CDC (Centers for

Disease Control) raccomandano:

Frizione alcolica in assenza di materiale organico visibile (preferibile al

 lavaggio con acqua).

Lavaggio sociale: per rimuovere lo sporco visibile e la flora transitoria.

 Lavaggio antisettico: per eliminare la flora transitoria e ridurre la flora

 residente.

Evitare l'uso di guanti non necessari e assicurarsi di asciugare

 correttamente le mani.

Conclusioni: La prevenzione delle ICA si basa su semplici ma cruciali misure,

principalmente l'igiene delle mani, la protezione del paziente e la corretta

gestione delle pratiche assistenziali, al fine di ridurre il rischio di trasmissione di

infezioni negli ambienti sanitari.

Infezioni correlate all'assistenza: cosa sono e cosa fare

Le infezioni correlate all’assistenza (ICA) sono infezioni acquisite in tutti gli

ambiti assistenziali, inclusi ospedali per acuti, day-hospital/day-surgery,

lungodegenze, ambulatori, assistenza domiciliare, strutture residenziali

territoriali. Di fatto sono la complicanza piùù̀ frequente e grave dell’assistenza

sanitaria. Le ICA sono l’effetto della progressiva introduzione di nuove

tecnologie sanitarie, che, se da una parte migliorano le possibilità terapeutiche

e l’esito della malattia, dall’altra possono consentire l’ingresso dei

microrganismi anche in sedi corporee normalmente sterili, causando malattie

severe o addirittura la morte. L’emergenza di ceppi batterici resistenti agli

antibiotici, visto il largo uso di questi farmaci a scopo profilattico o terapeutico,

complica ulteriormente il decorso di molte ICA, essendo di fatto la circolazione

di questi patogeni maggiore in ambito assistenziale e, a causa delle maggiori

difficoltà di trattamento, causano un ulteriore incremento dell’impatto clinico.

Queste infezioni hanno un impatto clinico ed economico rilevante: secondo il

primo rapporto globale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le ICA

provocano un prolungamento della durata di degenza, disabilità a lungo

termine, aumento della resistenza dei microrganismi agli antibiotici, un carico

economico aggiuntivo per i sistemi sanitari e per i pazienti e le loro famiglie e

una significativa mortalitàù̀ in eccesso. In Europa, le ICA provocano ogni anno 16

milioni di giornate aggiuntive di degenza, 37.000 decessi attribuibili e 110.000

decessi per i quali l’infezione rappresenta una concausa. I costi vengono

stimati in approssimativamente 7 miliardi di euro, includendo solo i costi diretti.

Le ICA sono un fenomeno frequente: Un recente studio nazionale di

prevalenza, condotto utilizzando il protocollo dell’ECDC, ha rilevato una

frequenza di pazienti con una infezione contratta durante la degenza pari a 6,3

ogni 100 pazienti presenti in ospedale; nell’assistenza domiciliare 1 paziente

ogni 100 contrae una ICA.

Non tutte le ICA sono prevenibili, ma si stima attualmente che possa esserlo

una quota superiore al 50%.

La maggior parte delle ICA interessa il tratto urinario, l’apparato respiratorio, le

ferite chirurgiche, le infezioni sistemiche (sepsi, batteriemie). Le più frequenti

sono le infezioni urinarie, che da sole rappresentano il 35-40% di tutte le

infezioni ospedaliere.

I microrganismi coinvolti

I microrganismi coinvolti variano nel tempo. Fino all’inizio degli anni '80, le ICA

erano dovute principalmente a batteri gram- negativi (per esempio, E. coli e

Klebsiella pneumoniae). Poi, per effetto della pressione antibiotica e del

maggiore utilizzo di presidi sanitari in materiale plastico, sono aumentate le

infezioni sostenute da gram-positivi (soprattutto Enterococchi

e Stafilococcus epidermidis) e quelle da miceti (soprattutto Candida), mentre

sono diminuite quelle sostenute da gram- negativi. Tuttavia, recentemente,

alcuni gram-negativi, come gli enterobatteri produttori carbapenemasi e

Acinetobacter spp., responsabili di gravi infezioni, sono diventati molto

frequenti in ambito assistenziale ospedaliero.

Fattori di rischio e trasmissione

Le persone a maggior rischio di contrarre una ICA sono gli assistiti; tuttavia

sono esposti e possono essere colpiti anche il personale e i visitatori.

Tra le condizioni che aumentano la suscettibilità alle infezioni ci sono l’età

(neonati e anziani), altre infezioni o gravi patologie concomitanti (tumori,

immunodeficienza, diabete, anemia, cardiopatie, insufficienza renale,

trapianti), malnutrizione, traumi, ustioni, esposizioni a particolari tecniche

assistenziali invasive (cateteri, interventi chirurgici, endoscopie). Come le altre

infezioni, le ICA si possono trasmettere per contatto diretto da persona a

persona (soprattutto tramite le mani, le goccioline emesse durante la

fonazione, gli starnuti o i colpi di tosse, o via aerea) o indiretta mediante

oggetti contaminati (sia strumenti diagnostici o assistenziali, che oggetti

comuni). La modalità cambia a seconda del patogeno.

Come ridurre l’impatto delle ICA

La prevenzione e il controllo delle ICA rappresentano quindi degli interventi

irrinunciabili per ridurre l’impatto di queste infezioni e più in generale per

ridurre la diffusione dei microrganismi antibiotico-resistenti. Uno dei punti

cruciali per il contrasto alle ICA è la definizione e l’applicazione di buone

pratiche di assistenza e di altre misure, secondo un programma integrato che

deve essere adattato a ogni ambito assistenziale. Tra le misure chiave

ricordiamo il lavaggio corretto delle mani (che rimane una delle più

importanti ed efficaci), la riduzione delle procedure diagnostiche e terapeutiche

non necessarie, il corretto uso degli antibiotici e dei disinfettanti, la

sterilizzazione dei presidi, il rispetto della asepsi nelle procedure invasive, il

controllo del rischio di infezione ambientale, la protezione dei pazienti con

utilizzo appropriato della profilassi antibiotica e la somministrazione delle

vaccinazioni raccomandate (quando possibile con adeguato anticipo per

consentire una adeguata risposta immunitaria), le attivitàù̀ di sorveglianza delle

infezioni, l’identificazione e il controllo delle epidemie, la vaccinazioni degli

operatori sanitari. La prevenzione in ambito assistenziale richiede

comportamenti costantemente corretti da parte degli operatori sanitari e da

chiunque frequenti questi ambienti. La mancata conosc

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
15 pagine
SSD Scienze mediche MED/46 Scienze tecniche di medicina di laboratorio

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara.1045 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecniche di laboratorio biomedico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Dalle Donne Isabella.