Gli incisivi centrali inferiori e superiori esfoliano intorno ai 6-7 anni, gli incisivi laterali superiori e inferiori
intorno ai 7-8 anni, i canini e i primi molari decidui intorno ai 9-12 anni e, infine, i secondi molari decidui
intorno ai 10-12 anni(a volte fino a 13 anni).
Radici dei denti
Gli incisivi centrali e laterali hanno una sola radice, così come anche i canini(monocuspidati e
monoradicolati).
Il primo premolare superiore ha due radici(vestibolare e palatale) ed è un dente caratterizzato dal fatto che
possiede un tronco radicolare molto pronunciato, ossia quella porzione del dente che va dalla giunzione
amelo-cementizia fino alla forcazione. Inoltre, presenta due cuspidi, una palatale e una vestibolare.
Il primo premolare inferiore ha una sola radice(monoradicolato) e presenta due cuspidi(vestibolare e
linguale).
Il secondo premolare superiore ha di solito una sola radice(e come se fosse una doppia radice perché
embriologicamente è come se fossero due radici chiuse), così come anche il secondo premolare inferiore
ha soltanto una radice e tre cuspidi(una vestibolare e due linguali).
Il primo molare inferiore possiede due radici, una mesiale e una distale, e 5 cuspidi(mesovestibolare,
distovestibolare, distale, mesolinguale e distolinguale, ossia 3 vestibolari e 2 linguali).
Il primo molare superiore possiede tre radici, ossia due vestibolari(meso-vestibolare e disto-vestibolare) e
una palatale, e ha 5 cuspidi(mesovestibolare, distovestibolare, distopalatale e mesopalatale, mentre la
quinta è la cuspide del Carabelli).
Il secondo molare superiore può presentare due(vestibolare e palatale) o tre radici.
Il secondo molare inferiore presenta 4 cuspidi(mesovestibolare, distovestibolare, mesolinguale e
distolinguale) e 2 radici(mesiale e distale).
I terzi molari superiori e inferiori hanno una grande variabilità, in quanto possono presentare da una a tre
radici, a volte anche 4 o 5 radici(estrazioni complesse), le quali possono essere separate, orientate nello
spazio in qualsiasi direzione o possono essere chiuse. In genere, i terzi molari superiori radici chiuse, mentre
quelli inferiori presentano 2 o 3 radici.
Per allineamento degli elementi dentari indichiamo la disposizione che i denti assumono nell’arcata
dentaria, mentre l’occlusione indica la relazione che avviene tra le due arcate, quella inferiore e quella
superiore(elementi dentari a contatto tra loro); abbiamo una porzione di cranio definita fissa, cioè quella
superiore(mascellare superiore), e l’osso della mandibola, ossia la porzione mobile dell’occlusione.
Esistono varie tipologie di occlusione, cioè l’occlusione normale e poi le malocclusioni che possono essere
distinte in prima, seconda e terza classe.
Il “normale” in medicina può avere due significati, cioè può significare il fattore più frequente oppure una
cosa fisiologica e non patologica; quindi, nel caso dell’occlusione normale indichiamo una condizione
fisiologica.
È, quindi, importante che ci siano delle condizioni di allineamento normali degli elementi dentali perché ci
proteggono da alcune disfunzioni, per esempio si può essere più suscettibili a fenomeni di tipo infettivo(es.
carie e malattia parodontale), maggiormente esposti a traumi e si possono avere delle problematiche dal
punto di vista funzionale(es. fonazione, masticazione e deglutizione).
I denti devono essere allenati in maniera tale che il carico masticatorio possa essere distribuito
uniformemente e si mantenga entro i limiti fisiologici che permettono al carico di essere scaricato lungo
l’asse longitudinale degli elementi dentari. Tuttavia, gli elementi dentari non hanno lo stesso asse
longitudinale, ma ognuno di essi ha un asse orientato nello spazio in maniera differente perché hanno
funzioni diverse e devono essere in grado di sostenere questi stress meccanici, ma ovviamente deve essere
simmetrico tra un lato e l’altro.
Pertanto, l’allineamento dei denti è importante dal punto di vista estetico ed è anche importante
comprendere lo spazio che residua quando le arcate sono completamente ingranate tra di loro; se per
esempio residua uno spazio anteriore si tratta di una condizione patologica, chiamata open bite(“morso
aperto”), se lo spazio tra le due arcate non solo è assente, ma le due arcate sono più in profondità rispetto
ai loro rapporti sul piano frontale(l’arcata inferiore si ingrana all’interno dell’arcata superiore), si parla di
deep bite/overbite(“morso coperto/profondo”). Si tratta di anomalie che si possono riscontrare sul piano
frontale/coronale.
Curvature di compenso delle arcate dentarie
Abbiamo due curvature, una curva di Graf von Spee e la curva di Wilson.
La curva di Graf von Spee è stata descritta da Graf von Spee nel 1890. È una curva che si osserva nel piano
sagittale, cioè guardando il profilo del viso, ma è situata sul piano orizzontale, perché riguarda l’andamento
delle superfici occlusali dei denti.
Questa curva non è piatta, ma ha una forma concava verso l’alto nella mandibola. Parte dal margine
incisale degli incisivi inferiori e prosegue passando per la cuspide del canino, poi le cuspidi dei premolari e
infine le cuspidi vestibolari dei molari inferiori. Nella mandibola(arcata inferiore) la curva ha concavità
superiore, mentre nel mascellare(arcata superiore) la curva ha convessità superiore.
Tale curva è importante perché garantisce un contatto armonico dei denti posteriori durante la
masticazione e permette la disclusione degli elementi posteriori nei movimenti mandibolari, cioè fa in
modo che non si tocchino quando la mandibola si sposta. È fondamentale che questa curva venga
mantenuta, poiché contribuisce all’equilibrio occlusale e assicura un contatto simultaneo e bilaterale tra le
emiarcate, permettendoci di masticare in modo efficiente su entrambi i lati.
Nella curva di Wilson, che si osserva sul piano frontale, il mascellare superiore presenta una concavità,
mentre la mandibola(arcata inferiore) una convessità. Questa curva è fondamentale perché ci consente di
eseguire i movimenti di lateralità in modo fluido, grazie alla disclusione tra le cuspidi di stampo e le cuspidi
di taglio(cioè tra le cuspidi che masticano e quelle che guidano il movimento).
Questa curva dipende anche dalla posizione e inclinazione dei denti, cioè dal loro asse longitudinale: Nei
molari superiori, l’asse è inclinato verso l’esterno, cioè la corona è rivolta verso il vestibolo(verso la
guancia), mentre la radice affonda più internamente nell’osso basale, che si trova più all’interno. Nei molari
inferiori, anche se l’asse è simile, la situazione è invertita, perché l’osso basale è più esterno rispetto alla
cuspide, quindi la corona è inclinata verso l’interno, cioè è più lingualizzata.
Normocclusione
L’occlusione ideale presenta diverse caratteristiche: l’arcata superiore deve coprire l’arcata
inferiore(effetto-pentola-coperchio), le linee mediane devono essere coincidenti(la linea interincisiva
superiore deve coincidere con la linea interincisiva inferiore ed entrambe devono coincidere con la linea
mediana del viso), ci deve essere una simmetria della linea mediana denti-volto, contatto tra tutti gli
elementi dentari superiori e inferiori, assenza di affollamento(malocclusione caratterizzata
dall’accavallamento dei denti) e di diastemi(spazio tra due denti), giusti contatto tra incisivi superiori ed
inferiori, ogni dente superiore deve ingranare con due denti inferiori, prima classe molare e canina, vedere
tutti i denti superiori e 2/3 di quelli inferiori, overjet di 2-4 mm(distanza sul piano sagittale tra gli incisivi
superiori e quelli inferiori), overbite(distanza tra il margine incisale libero dell’incisivo superiore e il margine
incisale libero dell’incisivo inferiore).
• L’over-jet indica, considerando il paziente sul piano sagittale, la distanza che c’è tra il margine
dell’incisivo superiore e il margine dell’incisivo inferiore. Fisiologicamente questa distanza è di circa
3 mm, i quali se aumentano si tratta di solito di una seconda classe(arcata superiore è più in avanti
rispetto a quella inferiore o l’arcata inferiore è più indietro rispetto a quella superiore). Se l’over-jet
è uguale a zero si tratta di una condizione di occlusione di testa a testa, in cui i margini incisale
sono a contatto. Se, invece, questo spazio è negativo si tratta di una terza classe(arcata inferiore
più in avanti rispetto a quella superiore oppure arcata superiore più indietro rispetto a quella
inferiore—> cross-bite).
• L’over-bite, considerando sempre il piano sagittale, ma una linea di tipo verticale, è indica la
sovrapposizione degli incisivi con il superiore che fisiologicamente dovrebbe essere
all’esterno/vestibolare rispetto all’inferiore. Anche in tal caso, la distanza che esiste tra i terzi
incisali degli incisivi dovrebbe essere di 2-3 mm in condizioni fisiologiche. Se questa distanza è
superiore rispetto a 2-3 mm, questa condizione prende il nome di morso coperto o morso
profondo. Se questa distanza è uguale a zero si parla di un rapporto di testa a testa, mentre se il
valore è negativo si parla di morso aperto(open bite).
L’occlusione centrica indica il corretto rapporto tra la cuspide dell’elemento dentario considerato e la fossa
del dente antagonista, cioè la posizione della mandibola in cui le superfici occlusali antagoniste realizzano il
massimo numero di contatti. Dal punto di vista fisiologico, essa dovrebbe coincidere con altri due
parametri, ossia la posizione di massima intercuspidazione e relazione centrica. La relazione centrica
rappresenta la posizione corretta del condilo all’interno della cavità glenoidea(la posizione del condilo a
riposo), mentre la posizione di massima intercuspidazione rappresenta la chiusura massima che esegue il
paziente con la massima forza che è in grado di imprimere. Tuttavia, in un soggetto che presenta delle
malocclusioni questi tre parametri non coincidono.
Classi occlusali
Secondo lo studioso Baume possiamo avere tre tipi di situazioni:
• Flush terminal, in cui c’è un rapporto testa a testa poiché le superfici distali dei secondi molari superiori e
inferiori sono sullo stesso piano verticale.
• Distal step, in cui la superficie distale del secondo molare inferiore é distale(più indietro) rispetto alla
superficie distale del secondo molare superiore.
• Mesial step, in cui la cuspide distale del secondo moalarino inferiore è mesiale(più in avanti) rispetto alla
cuspide distale del
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.