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T RAPPOLE A SONDA
Utilizzate nelle masse di cereali oppure all’interno del suolo
T RAPPOLE CROMOTROPICHE
Si possono annoverare tra i mezzi fisici perché sfruttano l’azione del colore e della
colla per attirare e catturare insetti di vario genere, le trappole gialle sono
notoriamente poco specifiche e quindi le catture sono molto generiche. Ne esistono di
Tuta absoluta,
colori diversi ad esemp, oquelle nere per quelle blu/azzurre in vigneto
per i Tripidi, le trappole rosse utilizzate soprattutto per emitteri e coleotteri ed infine
quelle bianche per emitteri, ditteri ed imenotteri.
Trincee
Tecnica comunemente utilizzata per ridurre le popolazioni di Dorifora della patata,
vengono scavate trincee che vengono poi ricoperte con plastica nera. Quando i
coleotteri si spostano deambulando da o verso i campi di patata cadono nella trincea.
La plastica impedisce loro di salire.
Barriere frangivento
Sono in disuso ma tuttavia vengono suggeriti sia per la diversificazione degli ambienti
ma anche per ridurre la colonizzazione da parte popolazioni afidiche vettrici di virus.
METODI ATTIVI
Quando parliamo di metodi attivi facciamo riferimento a quelle tecniche che sfruttano
l’azione di input energetici, molti di essi hanno una ridotta persistenza,
essenzialmente limitata alla durata dell’applicazione. Ciò può essere un vantaggio, ad
esempio quando l’ambiente deve essere minimamente alterato, o uno svantaggio,
quando si rende necessario reiterare l’applicazione numerose volte.
Bruciatura delle ristoppie che ha un ruolo principe soprattutto in campo per
eliminare le parti infette delle piante sia da parassiti animali che da malattie.
Fiammeggiamento, tecnica utilizzata soprattutto per il controllo in campo
degli adulti della Dorifora della patata
Microonde, ampiamente utilizzate in post-raccolta ma in qualche caso possono
essere utilizzate anche in campo
Radiazioni ionizzanti utilizzate per lo più in post raccolta
UV e luce visibile che sono utilizzati in campo per attirare insetti in trappole
Film di particelle sono uno dei metodi attivi meccanici che fanno riferimento
all’utilizzo di polveri, la polvere più utilizzata per questo mezzo di controllo è il
Caolino.
Noi sappiamo che gli insetti sono a sangue freddo quindi la loro biologia interna
dipende dalle variazioni della temperatura esterna al loro corpo quindi l’utilizzo di alte
o bassissime temperature possono essere utilizzate per il controllo.
Le basse temperature fanno rallentare lo sviluppo o possono portare alla morte diretta
dell’individuo, allo stesso modo funzionano le alte temperature.
Questi metodi sono utilizzati soprattutto in post raccolta per eliminare le infestazioni.
Bruciatura delle ristoppie (Shock termico)
Impiegata in Africa per ridurre le infestazioni della minatrice del sorgo e anche per
eliminare i parassiti dalle derrate alimentari
Fiammeggiamento
Utilizzo di fiamme vive in pieno campo, ripetiamo che questo metodo è utilizzato
soprattutto per eliminare le infestazioni di Dorifora della patata. Il momento più
efficace per fiammeggiante è compreso tra germinazione e i 25 cm di altezza delle
piante. Le piante più alte sono meno tolleranti al calore e le foglie fanno da scudo agli
insetti. La maggiore efficacia si ha in giornate calde e soleggiate, quando i coleotteri
sono attivi e si alimentano in cima alle piante. Il fiammeggiamento ha una efficacia del
90 % sugli adulti e del 30% sulla schiusura delle uova.
Microonde
Questo metodo è stato ampiamente utilizzato per colture con un elevato interesse
culturale, storico, monumentale ed economico. Le microonde vengono da tempo
proposte come mezzo di disinfestazione, grazie alla loro proprietà di produrre un
notevole riscaldamento del corpo degli insetti. Le frequenze adottate per ottenere una
disinfestazione sono pari a 2,45 GHz con tempi di esposizione variabili in funzione
della specie da controllare e alla percentuale di umidità dei substrati da trattare.
L’umidità del substrato deve essere nettamente inferiore a quella del corpo degli
insetti ed acari, in modo che questi registrino danni irreversibili all’organismo prima
del raggiungimento nel substrato di temperature tali da danneggiare l’alimento.
Radiazioni luminose
Utilizzate per cattura di insetti a FOTOTROPISMO POSITIVO. Le trappole emettono
radiazioni dello spettro visibile o ultravioletto o entrambi. Nei magazzini e nei reparti
Lasioderma serricorne, Stegobium paniceum, Laemophloeus
per: sp.; Verso l’esterno:
Tuta absoluta
Ditteri (Muscidi, Sarcofagidi, Calliforidi) In campo per
Trappole luminose
Anche se rientrano nella sezione delle trappole fanno parte dei metodi attivi perché
l’input è elettrico.
Sono utilizzate soprattutto per attrarre i Lepidotteri, in particolare la tignola del
pomodoro; sono utilizzate anche in ambiente forestale ma anche in ambiente
domestico. In quest’ultimo caso ricordiamo le trappole luminescenti per i ditteri.
Film di particelle (Caolino)
“Particle film tecnology”
La consiste nella formazione di una barriera protettiva
mediante polveri varie, con particelle di diametro inferiore ai 2 µm e senza che queste
alterino la fisiologia dei vegetali. Il composto maggiormente utilizzato per tale scopo è
il caolino, un allumino-silicato in forma di polvere bianca non porosa e non espandibile
che si disperde facilmente in acqua ed è chimicamente inerte in un ampio spettro di
pH.
I tessuti vegetali coperti dal caolino risultano irriconoscibili al tatto, alla vista e
all’olfatto degli insetti. Il principale meccanismo d’azione del caolino è la repellenza
nei confronti degli adulti con riduzione dell’ovideposizione e dell’attività trofica. Inoltre,
anche le attività motorie degli insetti possono essere gravemente compromesse per
l’adesione delle particelle di caolino al corpo degli stessi.
Sostanzialmente si crea una sorta di barriera fisica sulla superficie della pianta e le
particelle di polvere vanno a collocarsi lungo tutto il corpo dell’insetto interferendo con
tutti i movimenti.
Uno dei limiti dell’utilizzo di questi film di particelle è l’imbrattamento delle foglie e dei
frutti delle piante.
Lezione 8 bis (12-04-2021)
Mezzi genetici
Questi mezzi si basano sulla conoscenza del patrimonio genetico e sulla sua
manipolazione, agiamo sia sulla manipolazione delle piante che degli insetti fitofagi in
generale.
Il soggetto principale di questo metodo è la pianta, così come abbiamo detto all’inizio
del corso uno dei principi base è la prevenzione. Noi mettiamo le piante nella
condizione ottimale per non essere soggette o per essere in grado di resistere alle
avversità da parte di agenti biotici.
L’impiego di piante resistenti in agricoltura è in teoria il miglior metodo di controllo
delle avversità, per gli indubbi vantaggi per economia, salute e ambiente. Nella realtà
questo spesso non è possibile per:
I costi elevati per selezionare e costituire nuove varietà
Gli standard produttivi non sempre elevati
La perdita della resistenza
La resistenza delle piante è una qualità ereditabile, che permette ad una pianta di
contenere i danni derivati dall’azione di un altro organismo, continuando il regolare
svolgimento del proprio ciclo biologico. I geni che conferiscono la resistenza nell’ospite
sono favoriti dalla pressione selettiva, perché riducendo gli effetti dell’azione del
parassita migliorano la qualità della vita dell’ospite, a sua volta il parassita esalta quei
geni in grado di superare la resistenza dell’ospite, migliorando il proprio vigore. Ciò va
avanti fino a quando si selezionano un ospite e un antagonista capaci di convivere
senza arrecarsi danno reciproco.
Il processo coevolutivo pianta-fitofago ha stimolato anche in quest’ultimi la produzione
di per superare gli effetti della difesa messa in atto
MECCANISMI DI DETOSSIFICAZIONE
dai vegetali. Questi meccanismi sono molto più sviluppati nei fitofagi specializzati o
monofagi piuttosto che nei generalisti o polifagi e sono spesso coinvolti nei processi di
Helicoverpa zea
speciazione che conduce alla biodiversità. Ad esempio, nella saliva di
è presente un glucosio ossidasi in grado di sopprimere la nicotina prodotta dalle piante
di tabacco in seguito al suo attacco.
I processi di coevoluzione pianta-insetto sono all’origine di gran parte della
biodiversità biologica della terra richiedono tempi lunghissimi e sono possibili solo
negli ambienti naturali stabili; i processi di coevoluzione, iniziano quando due specie
interagiscono ecologicamente e positivamente tra loro, esercitando una pressione
selettiva reciproca i cui risultati possono o meno essere fissati ereditariamente.
Gli insetti hanno avuto un ruolo fondamentale nei processi di speciazione dei vegetali,
contribuendo alla realizzazione e mantenimento dei meccanismi di isolamento
riproduttivo. In molti casi, la coevoluzione è stata mutualistica con interazioni
positive per entrambe le specie.
In alcuni casi in contrapposizione alla simbiosi mutualistica si ha la fitofagia,
anch’essa ha avuto un ruolo primario nell’evoluzione, che ha portato alle
diversificazioni sia negli insetti che nelle piante. All’origine gli insetti vivevano nel
sottobosco alimentandosi del materiale organico, spesso in decomposizione, presente
nel terreno. L’adattamento alla vita epigea e all’alimentazione di materiale vegetale
ha spinto gli insetti a modificazioni morfologiche (per adattarsi alle caratteristiche
delle piante), fisiologiche (le piante sono povere di proteine, steroli e vitamine) ed
etologiche.
In ambito agricolo la resistenza viene tradotta con delle varietà, queste devono avere
delle caratteristiche di resistenza maggiore e capacità di produrre anche se attaccate
da un organismo antagonista. Ovviamente questo può essere ottenuto alterando o
modificando delle varietà resistenti ma anche stimolando le difese naturali della
pianta.
Nella selezione delle varietà la ricerca di caratteri di pregio è sempre stata al centro
della ricerca, tuttavia la scelta e la selezione di varietà resistenti ai fitofagi e
un’antichissima tecnica agricola di protezione delle piante.
Una delle principali ragioni del successo della “green revolution” nell’Asia tropicale, è
stata l’introduzione di varietà di riso:
Altamente produttive
Resistenti ai fitofagi Nilaparvata lugens, Nephotettix spp., Chilo suppressalis e
vari Cecidomidii
Varietà risultate fondamentali per dare risposte concrete alle necessità
alimenta