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Viaggio da Venezia a Napoli

BARBARI: nel suo testo parla dell'eccellenza della pittura, presenta la figura colta dell'artista che deve conoscere le arti e le scienze, con riferimenti alla cultura classica.

GAURICO: ambienta un dialogo a Padova nella sua casa, centro intellettuale dove ha lavorato Donatello e ha lasciato il lascito materiale con la fusione a cera persa, testo come risposta a barbari esaltando la scultura. Il latino con recupero di termini del passato o inventa parole. Parla della scultura e delle sue sottospecie, dandoci un panorama sugli artisti attivi in Italia nel 500. Per Gaurico la scultura deriva dal latino statuario e ce ne sono diversi tipi. Scultore come figura colta.

LANCELLOTTI: ascritto il trattato di pittura dove confronta il modo di dipingere degli italiani dei Fiandreschi, viene affermato dalla personificazione della pittura che la rinascita dell'arte è avvenuta grazie a Giotto.

SUMMONTE: scrive lettera per un nobile veneziano in cui parla

Delle opere più importanti di Venezia, Padova, Milano, Bergamo, Napoli-documentando l'introduzione delle miniature.

DA VINCI: scrive il libro di pittura, in cui tratta la differenza tra pittura e scultura, affermando che c'è soltanto una differenza sociale (lo scultore si sporca). Parla degli errori, della duratura delle opere in marmo in bronzo, pittura può rappresentare un quarto statico e dinamico, il lume, il colore e il chiaroscuro.

BEMBO: prende in considerazione il ruolo dell'arte partendo da Roma, al centro della cultura artistica. Dice che la rivalità tra la scultura e la pittura si concretizza con Raffaello e Michelangelo.

BALDASSARRE: scrive un dialogo ambientato nella corte di Urbino in cui Ludovico da Kalo's parla del ruolo che le arti devono avere nella vita di corte nel 500, pittura come arte liberale. Mentre Giovanni Cristoforo dice che la statuaria è più dignitaria.

GIOVIO: parla delle vite di Leonardo (studi da)ottica meccanica, carattere mistico l'oso), Michelangelo (prospettiva in pocospazio, genio scorbutico), Raffaello (terzo della pittura, grandi scuole). PINO: nel dialogo di pittura viene affermato che la pittura è un'arte liberale deformata il disegno, invenzione colorire. Vuole il pittore colto, Tiziano e maestro per eccellenza. ARETINO: nelle sue lettere scrive a Michelangelo commosso dal giudizio universale, non risponde, si arrabbia, "giudizio come luogo di perdizione", chiama Vasari per mettere in scena la sua commedia. PRECURSORI VASARI: Vasari spartiacque nella storia della cultura, quelli senza parlare di biografia. LIBRO DI BILLI: traccia la storia degli artisti da Cimabue i contemporanei, il codice più scorretto fa iniziare tutto con Andrea Tafi. GELLI: nelle vite degli artisti considera gli artisti fiorentini, testimonia che Michelangelo sta diventando un mito, che il resuscitatore dell'arte di caduta è stato Giotto. Parla di

Ghiberti.GADDIANO: arte da Cimabue.DONI: in diceria dedicata a Montorsoli parla del confronto tra pittura scultura e il paragone tra artista e poeta. Nel disegnoragiona sulla scultura e sulla pittura, dicendo che la scultura è la madre della pittura e che l'arte più difficile per eccellenza.Discute tra la natura e l'arte, la scultura più antica, ruolo del colore.VARCHI: tiene delle lezioni all'Accademia di Firenze per discutere su problemi di attualità, nella prima lezione discute sul suoletto di Michelangelo e nella seconda sul fatto se sia più nobile la pittura la scultura (per Michelangelo è una discussionesuperflua).VASARI: prima edizione delle vite nel 1550, lingua toscana in cui parla dell'età antica, da Jacopo della quercia a Pietroperugino, Proemio in cui esorta gli artisti e innovatori. Una lettera elettori per un pubblico colto interessati ad imparare gli stili.Riedizione del 1567, prende in esame i

materiali da costruzione, ragiona sul disegno, la stampa, parla di scultori architetti, si è reso conto che bisogna considerare l'arte prima da Cimabue per indagare su come sia maturata la rinascita. E Ritratti comenovità, Proemio in cui ricostruisce la storia italiana. Pittura e scultura due arti sorelle che hanno come padre il disegno, permette al lettore di formare 1 m di giudizio. REAZIONI A VASARICONDIVI: scrive la vita di Michelangelo sotto dettatura dell'artista. Nella lettera ai lettori dice che Vasari invece ho scritto senzaconoscerlo. Date le informazioni su Michelangelo, l'importanza del disegno e delle stampe di traduzione per farlo conoscere, lasua contesa con Raffaello e il suo scontro compra avanti.DOLCE: nel dialogo della pittura ragiona sulla dignità della pittura, test didattico su come essere un perfetto pittore con undialogo tra Fabbrini e aretino all'interno di una chiesa per vedere le opere di Tiziano e Bellini.

La storia veneziana inizia con Raffaello. La definizione della pittura è che è l'imitazione della natura per linee, colori, dimensione, disegno e colorito. Le accuse verso Michelangelo, come il fatto che abbia rappresentato cose non degne di stare in un luogo sacro, e la sibilla persica senza distinzione tra figure maschili e femminili, Raffaello è capace di raccontare.

CELLINI: scrive la sua vita con una lingua vivace in cui polemizza contro i pittori e Vasari, spiega il lavoro a cera persa. Scrivi un altro testo sull'oreficeria e sulla scultura, contro Vasari che non era riuscito a trattare della scultura e soprattutto dell'oreficeria.

CONCILIO DI TRENTO: immagini sacre, indice dei libri proibiti.

DIALOGHI DI ANDREA GILLIO DA FABRIANO: ragiona sugli errori e sugli abusi e dichiara come dipingere le immagini sacre, la chiesa vuole immagini aderenti alla morale.

PALEOTTI: nel suo discorso dice che vengono accettate solo immagini che imitano la realtà.

(Arcimboldo immagine falsa).

BORROMEO: nel suo testo parla di come costruire gli edifici religiosi e le decorazioni.

COMANINI: scrive un dialogo in cui difende la libertà degli artisti di potersi esprimere come meglio ritengono, cercando comunque di mantenere un decoro.

BORGHINO: è più importante la pittura la scultura, parla delle pitture sacre, il disegno, artisti attivi a Firenze, artista donna. In un altro testo parla delle bellezze della città di Firenze, nel manierismo nascono le guide della città in cui lettore diventa visitatore. Tema contesa disegna colore. In un altro testo dedicato a Donatello parla dell'opera di San Giorgio, dice che Firenze è divisa in cantieri legati alle più importanti chiese.

MANIERISMO

VITA DI MICHELANGELO

VITA DI JACOPO SANSOVINO

FRANCESCO SANSOVINO: nel testo "segretario" parla di questa figura indispensabile alla corte che deve sapersi relazionare con il pubblico. In un altro testo parla di...

Venezia come città nobile e singolare, testo antenato come guide turistiche nei primi secoli viene divisa in sestieri, poi parla delle confraternite dove si riuniscono i fedeli per onorare il santo, edifici pubblici, capacità di costruire sull'acqua, le caratteristiche del doge. ULTIMA LEZIONE FRANCESCO: in contrasto con la generazione del padre Jacopo Sansovino che lo voleva come avvocato. Il padre è stato allievo di Domenico del mondo. Francesco si dichiarava fiorentino ma si sentiva veneziano, quindi poteva reinterpretare la tradizione fiorentina in chiave veneziana. Ha scritto "tutte le cose notabili e belle che sono in Venezia" vuole dare summa delle arti che vengono affrescate dagli artefici veneziani. Nella terza edizione troviamo il dialogo tra veneziano e forestiero. Scrive un testo sulla pittura, quando va a Padova per studi giuridici entra in contatto con intellettuali e studiosi, frequenta anche l'Accademia degli infiammati. Scrive

“Lettera Jacopo del giallo miniatore“ in cui si avvicina alle arti minori.

SAN BARTOLOMEO: parla delle bellezze di Genova, guida che tratta il sito della città, uomini illustri antichi e moderni,attenzione al mondo femminile.

PAGGI: nel suo testo esalta l’arte fatta con una parte teorica e pratica, il pittore deve essere colto, a cambiare la considerazionedegli artisti a Genova.

ARMENINI: pittore di Faenza e sacerdote. Scrive, i precetti della pittura, polemizza contro gli artisti che tengono in bottega isegreti dell’arte. Nel Proemio parla della necessità dell’artista di avere una formazione colta. Il giudizio dell’uomo del 500 che lapittura altomedievale considerata strana con dei fantocci che spiccano sullo sfondo oro. Nel primo libro fa degli elenchi di pittoritipici del manierismo, dicendo che il disegno è una pratica che deve toccare rampolli. Definisce poi le diverse componenti dellapittura ed evidenzia le tecniche dalle

Più semplici a quelle meno semplici da cui un rampollo deve partire. Parla di come lavorare in maniera pittorica, i lumi l'artista prima di dipingere ha in mente l'idea, temi inerenti al decoro per il problema delle immagini sacre e profane. Testo rivolto ai giovani che vogliono iniziare a studiare la pittura.

LOMAZZO: è stato un pittore un letterato che si autorappresenta come artista. Ha scritto "Rubbish", quando trascorre gli ultimi anni componendo delle poesie per chi è colpito dalla cecità, dettava i testi. Testi importante è il trattato dell'arte della pittura, scultura e architettura: riprende il modello vasariano ma con un panorama enciclopedico e avendo come tema le caratteristiche delle arti. Si interessa il concetto del numero sette è visto come numero perfetto. Esamina il corpo umano, gli ordini classici e moderni (architettonici da dove parla delle proporzioni), il movimento che provoca la passione, i colori.

Il lume, la prospettiva, Raccontare storie. Scrive altri testi come “De la proporzione” dove dà indicazioni su come dipingere, ruolo del colore, l’importanza della scuola lombarda. Testo fondamentale l’idea del tempio della pittura dove ritorna la numerologia del numero sette, hai mente di costruire un tempio alla pittura, vuole cercare la sua origine per capire come sia legata all’attività umana, viene vista come un’arte nobile. Chiama gli artisti professori in quanto in quel momento erano membri dell’Accademia.

ACCADEMIA: nata a Roma nel 1593 vede delle figure di spicco come Federico Zuccari, lo scopo di sovvenzionare dei giovani artisti.

ALBERTI: ha scritto un trattato sulla nobiltà della pittura, in cui gli artisti ribadiscono che la pittura non è un’arte meccanica, l’importanza della presenza della chiesa che porta a discutere sull’uso delle immagini. Un altro testo sull’origine del

progresso dell'Accademia del disegno, dove tratta la storia dell'Accademia e necessità di sottolineare i filosofici ragionamenti per ribadire che non è un'arte meccanica.

ZUCCARI: dominatore della scena romana, rivela la debolezza di Vasari come teorico perché parla del disegno come padr

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chindamo03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura artistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Carrara Eliana.